Detective Conan Forum

Posts written by ShinXShiho

view post Posted: 27/12/2014, 23:18     Le luci di Natale - FanFic
Grazie mille! Sono contenta che ti sia piaciuta! :D Eh sì, sei proprio tu la Shiho Miyano a cui mi riferisco ;)
view post Posted: 24/12/2014, 22:15     Le luci di Natale - FanFic
Ciao a tutti. :) Lo so, in questo momento vi starete chiedendo per quale cavolo di motivo ora sono qui a pubblicare questa storia quando sono mesi che aspettate che io aggiorni la mia long-fic. La faccenda è molto semplice: non accedo mai al forum perchè non ne ho proprio il tempo e inoltre sto affrontando un periodo di totale mancanza di ispirazione.
Se oggi sono qui a pubblicare questa storia è perchè l'ho scritta un anno fa e perchè ci tenevo ad augurarvi un Buon Natale.:)
Detto questo, buona lettura...


Le luci di Natale


Camminava tranquillo, sotto la neve; lo sguardo assente e le mani in tasca.
Dopo cinque anni ormai non ce la faceva più. Si sentiva svuotato, solo. In quegli anni non aveva fatto altro che pentirsi di ciò che le aveva detto, non aveva smesso un attimo di cercarla. Dopo tanto tempo stava perdendo le speranze. Ogni giorno si chiedeva se mai l’avrebbe rivista, se mai avrebbe potuto chiederle scusa.
Ormai i suoi cari non sapevano più come comportarsi: Ran si sentiva sempre male quando lo vedeva così depresso; passava tutto il giorno in camera sua ed usciva solo per i fabbisogni principali o per andare, la sera tardi, a camminare da solo.
A scuola, i suoi amici cercavano sempre di coinvolgerlo nei loro giochi e nelle loro attività, ma senza successo; durante la ricreazione se ne stava sempre per conto suo in classe o fuori in cortile a palleggiare.
Ormai non aveva quasi più voglia di risolvere casi, infatti l’agenzia Mouri stava andando a rotoli.
Spesso i suoi genitori venivano a fargli visita per cercare di farlo riprendere, ma non ascoltava nemmeno loro.
Quando non se ne stava chiuso in casa andava da Agasa, andava nella camera di Lei…; trovava sempre tutto come lo aveva lasciato, tutto perfettamente in ordine, niente fuori posto. I libri sullo scaffale disposti in ordine alfabetico, gli oggetti sulla scrivania posizionati ordinatamente secondo il volere della proprietaria, l’armadio era vuoto, il letto però, mostrava segni di utilizzo recente, infatti ogni volta che entrava in quella camera, il ragazzino si abbandonava sul materasso e ripensava a Lei; questo gli faceva male, è vero, ma ne sentiva il bisogno.
Quel flusso di ricordi però, finiva sempre per farlo crollare in un assoluto stato di angoscia: affondava il volto nel cuscino e lentamente, cominciava a piangere.
Quei singhiozzi strazianti avevano un pesante impatto su Agasa, che, come al solito, si sistemava accanto alla porta cercando di capire cosa facesse lì dentro il detective.
Quella sera, era una sera particolare: era la vigilia di Natale.
Le strade erano coperte dalla neve, le case e i negozi erano pieni di luci colorate, le vie del centro città erano affollate da persone alla ricerca degli ultimi regali e da bambini che giocavano a rincorrersi; tutto questo però, non aveva alcun effetto sul detective.
Profondamente depresso e ignorante del mondo al di fuori della sua testa, raggiunse il grande abete decorato per il periodo natalizio, situato nel centro di Beika, accanto alla pista di pattinaggio sul ghiaccio.
Si guardò intorno con la sua solita aria malinconica, fino a quando vide una figura conosciuta e sgranò gli occhi:
“No, non ci credo…” pensò. Lei era lì, a pochi metri da lui, seduta su una panchina, con le mani sulle ginocchia e la testa china, con un’espressione triste e pensierosa.
Al ragazzino tremavano le mani, ma si fece coraggio, deglutì a vuoto e fece qualche passo “E se poi non volesse parlarmi?” si chiese “In fondo sono stato orribile con lei…”.
Continuò a camminare fino a raggiungerla: era voltata di spalle, quindi non poteva vederlo; dopo tanti anni era davvero incredibile ritrovarsela davanti così, senza preavviso.
–Ai…- parlò con voce rotta dall’emozione.
La ragazza sgranò gli occhi e si alzò di scatto –Conan- anche lei era davvero sorpresa.
Il detective fece qualche passo verso di lei, che però non indietreggiò.
–Sei davvero tu?- le accarezzò delicatamente una guancia con mano tremante.
–Shinichi, scusami, mi dispiace, non sarei dovuta scomparire così, solo che…- non fece in tempo a finire la frase, che il ragazzino l’abbracciò calorosamente.
–Non sei tu che devi scusarti, è stata tutta colpa mia, non avrei dovuto trattarti in quel modo, mi sono comportato da schifo e in questi anni non ho fatto altro che pentirmene amaramente. Da quando te ne sei andata sono stato così male, non ho mai smesso di cercarti! Sono felice che tu sia tornata.- non resse più e cominciò a piangere.
–Shinichi…- ricambiò subito l’abbraccio e le lacrime iniziarono a farsi strada anche sul suo viso.
Restarono così per diverso tempo, dopo cinque anni di solitudine non avevano più intenzione di separarsi. Anche se a malincuore, il detective si staccò da lei, si asciugò in fretta il volto e le sorrise.
–Ti va una cioccolata calda a casa mia?-
-Volentieri- ricambiò il gesto e il ragazzino arrossì leggermente: “Quanto mi mancavano i suoi sorrisi, i suoi gesti amichevoli, quei momenti in cui riusciva a prendermi in castagna e a mettermi in imbarazzo con le sue battutine sarcastiche; ancora non ci credo, non riesco a capacitarmi del patto che sia di nuovo qui accanto a me… spero sinceramente che non sia solo un sogno, perché in tutto questo tempo in cui è stata lontana da me ho capito una cosa, una cosa del quale avrei dovuto rendermi conto in precedenza…”. Le porse una mano e lei l’accettò. Camminarono insieme, mano nella mano, come se quei cinque anni non fossero mai passati, come se il tempo, invece di allontanarli, li avesse uniti ancora di più.
Imboccarono una stradina vuota e finalmente giunsero a villa Kudo; ormai da qualche anno, Subaru Okiya si era trasferito in un appartamento del secondo blocco di Beika (da cui di vedeva l’abitazione di Agasa), quindi la casa era libera.
Entrarono, posarono i cappotti e si diressero verso la cucina. Ai si guardò intorno: era entrata tre volte in casa di Shinichi, ma ormai era passato troppo tempo per ricordarsi come fosse. Il detective, mentre portava le tazze piene di cioccolato fumante in tavola, si accorse dello sguardo vago della sua amica e sorrise comprensivo:
-Se vuoi, più tardi possiamo fare il giro della villa-
-Beh, grazie…- sul suo volto si dipinse un principio di rossore. Si sedettero sul divano, davanti al camino acceso, sorseggiando ognuno la propria dolce bevanda.
–Ehm, senti…- parlò piano il ragazzo –posso farti una domanda?- la sua voce era un po’ incerta.
–Sì, certo- in quel momento la ragazza non esprimeva la minima emozione
-Beh, mi chiedevo… dove hai vissuto per tutti questi anni?-
-In un orfanotrofio a Los Angeles- rispose semplicemente lei.
–Beh, ehm… ti va di parlarne?-
-Beh, ecco…-
-Non importa, ho capito, se non vuoi dirmi altro o più semplicemente non te la senti, fa lo stesso-
-No, no, non è quello, è che…-
-Tranquilla, a me lo puoi dire-
-E’ stato molto difficile per me ambientarmi, tutti mi ignoravano o mi prendevano in giro per il mio aspetto… è stato come rivivere la mia infanzia, ma in modo peggiore…-
-Mi dispiace- si scurì in viso.
–I dipendenti dell’istituto ci trattavano male, talvolta ci picchiavano, l’edificio era malandato, il cibo scadente, insomma… era un posto orribile-
-Ma scusa, perché non te ne sei andata?-
-Perché purtroppo quello era l’unico posto a potermi ospitare-
-Potevi tornare qui in Giappone-
-Avevo paura che fossi ancora arrabbiato con me, non avevo il coraggio di tornare…- una lacrima prese a scorrerle lungo la guancia pallida.
–Ehi, sta tranquilla, ora ci sono io, sei di nuovo qui, non devi preoccuparti…- il ragazzo l’abbracciò e tentò di consolarla.
–Shinichi, non puoi immaginare come ci trattavano, io non avevo nessuno, nessuno con cui confidarmi, nessuno che mi capisse, mi sentivo tremendamente sola e dopo cinque anni non ho retto più: sono fuggita e sono tornata qui. Quando mi hai trovata stavo pensando a quale sarebbe stata la tua reazione nel rivedermi così all’improvviso, pensavo mi avresti urlato di sparire, di tornare da dove ero venuta, ma per fortuna mi hai accolta senza esitazione. Non so come ringraziarti Shinichi!- si strinse a lui e scoppiò in lacrime: finalmente dopo tanto tempo aveva trovato qualcuno con cui sfogarsi e che la capisse, qualcuno che le volesse bene.
Il detective continuò a consolarla fino a quando non si calmò:
-Ehi, adesso non parliamone più, ok?-
-Sì, ok- si sciolse lentamente dall’abbraccio –E tu invece? Come gli hai passati questi cinque anni?-
-Non è stato facile nemmeno per me: da quando te ne sei andata io non ho fatto altro che cercarti, e quando non ti cercavo me ne stavo lì, in camera mia, depresso e incurante del mondo al di fuori della mia testa; Ran, Kogoro, i bambini, Agasa, i miei genitori, insomma, tutti quanti non sapevano più cosa fare con me, stavo sviluppando quella che potrebbe sembrare una sorta di autismo.
L’unico con cui, magari, mi aprivo di più, era il professore: mi era sempre rimasto vicino mentre tu non c’eri, devo avergli dato un bel po’ di grattacapi…- sorrise ironico
–Comunque, immagino che adesso, visto che tu sei di nuovo qui, tornerò ad essere quello di prima. Non puoi nemmeno immaginare quanto tu mi sia mancata, quanto avrei voluto ritrovarti per scusarmi, per pentirmi di tutto, ma era pressoché impossibile e, non avendo più tue notizie sono caduto in un orrendo stato di depressione; ma appena ti ho rivista, oggi, non riuscivo a crederci, eri, anzi, sei di nuovo qui, mi sembra solo un bel sogno, ho una gran paura di svegliarmi e scoprire che non sta accadendo niente di tutto questo…-
-Non preoccuparti, è reale- Ai gli sorrise dolcemente e mise una mano sulla sua, stringendola leggermente.
–Sono felicissimo di questo- ricambiò il gesto allo stesso modo –Ehm… ascolta, domani, se te la senti, ti andrebbe di passare il Natale da Agasa? Ci saremo tutti, anzi, se non ti avessi incontrata sicuramente non ci sarei andato, ma dato che è passato tanto tempo, immagino che agli altri farebbe piacere rivederti, soprattutto al professore e ai Detective Boys; mi rendo conto che forse è un po’ presto, ma comunque, qualunque cosa tu scelga, io ti sarò accanto, perché non ho più intenzione di lasciarti andare via, sarebbe troppo difficile una seconda volta…-
-Beh, se domani sarai con me, allora sì, verrò volentieri, ma avrò bisogno di una mano, immagino che mi faranno un sacco di domande e io non so se sarò in grado di reggerle tutte…-
-Ti capisco, ma non temere, farò in modo che ci vadano piano-
-Grazie, sei il migliore-
Questa affermazione fece tingere le guance del detective di un lieve rossore –Oh, beh, non esagerare, non sono poi così speciale. Ehm, comunque, ti va se per sta notte dormiamo qui in salotto? Non entro in questa casa da un po’ e immagino che le camere siano congelate, invece qui abbiamo il camino acceso, staremo al caldo…-
-Per me va bene, non preoccuparti, sarà piacevole-
-Ok, ehm, vado un secondo al piano di sopra per prendere delle coperte, torno subito-
-D’accordo, ti aspetto qui. Ah, Shinichi… c’è qualcosa che non va?- il ragazzino aveva un espressione pensierosa.
–No, no, non preoccuparti, sono solo felice che tu sia tornata- le sorrise e lei fece lo stesso.
–Anch’io-
-Ok, vado-. Rapidamente, Conan si avviò verso le scale e mentre le saliva continuava a pensare sempre la stessa cosa: “Devo dirglielo, non posso più aspettare, ma se mi rifiutasse? Se mi dicesse che non prova i miei stessi sentimenti? Allora io come farei? Sarebbe un bel problema, ma comunque, tentar non nuoce, no?” prese alcune coperte da un armadio e scese in salotto, dove Ai lo aspettava, seduta sul divano.
–Eccomi-
-Ciao-
-Tieni- le porse un piumone e si avviò a spegnere la luce. Tornò a sedersi accanto ad Ai e si sistemò addosso la coperta.
Silenzio. Il fuoco scoppiettava e fuori la neve scendeva lenta e delicata nel buio della notte di Natale, creando un’atmosfera stupenda.
I cuori dei due ragazzini battevano veloci. Erano entrambi emozionati.
–Shiho…- finalmente il detective si decise a parlare.
–Sì, Shinichi?- anche lei era tesa e le sue guance mostravano un lieve rossore.
–Ehi, ecco, non è facile…- il cuore batteva all’impazzata –ti ho già detto che per me questi ultimi anni sono stati molto duri, la tua lontananza mi ha anche permesso di capire una cosa veramente importante e di cui mi sarei dovuto accorgere prima…-
“Shinichi…” anche il cuore della ragazzina batteva a raffica.
–Ecco… sono innamorato di te; dal primo momento che ti ho vista, nel profondo del mio cuore sapevo che eri speciale, che avresti avuto un ruolo importante nella mia vita, ma io, testardo come sono, non riuscivo a rendermene conto, fino a qualche tempo fa almeno; Shiho non so, anzi, non credo che potrai mai ricambiare i miei sentimenti, ma avevo bisogno di dirtelo, avevo bisogno di dirti che ti amo, che per me sei la cosa più importante al mondo; spero solo che questa mia confessione non rovini il nostro rapporto…-
-Che stupido che sei-
-Cosa?- Conan era alquanto sorpreso.
–Ma non l’hai ancora capito? Eppure, a quanto ne so, tu sei un eccellente detective. Shinichi, anch’io ti amo, ti ho sempre amato, anche se non ho mai provato a fartelo capire; ho sempre pensato che tu amassi solo e unicamente Ran, sapevo di non avere speranze, lei è sempre stata al centro della tua attenzione, non avrei mai immaginato che un giorno avresti ricambiato i miei sentimenti…-
-Oh, Shiho…-
-Shinichi…-
Fu una cosa naturale: lentamente i loro volti si avvicinarono sempre di più, fino a che le labbra non si sfiorarono per poi unirsi in un dolce bacio. Senza staccarsi da lui, Ai tolse a Conan gli occhiali e li lascio cadere a terra sul tappeto in modo che non fossero un impedimento per quel momento magico; lentamente il ragazzino la fece stendere sotto di lui e, continuando a baciarla, prese ad accarezzarle il viso ed i capelli per poi far scorrere una mano sul corpo di lei passando dal volto fino a raggiungere le gambe. Continuarono così per tutta la notte, ormai niente e nessuno poteva separarli.
Che fuori da quella casa finisse pure il mondo, che scoppiasse la terza guerra mondiale, a loro non sarebbe interessato; dopo cinque anni di solitudine avevano bisogno di recuperare il tempo perduto. Si amavano, questo era l’importante.
Intanto, mentre nella fredda e buia notte bianchi e candidi fiocchi di neve continuavano a cadere dolcemente sull’asfalto duro delle strade, entrambi pensavano esattamente la stessa cosa: “Questo Natale lo ricorderò per tutta la vita!”.




Spero che la storia vi sia piaciuta e ringrazio ShihoMiyano e detectivevincenzo perchè attraverso le loro storie ho trovato l'ispirazione per scrivere quella che secondo me, fin'ora, è la mia migliore fic. :)

Un salutone e un grandissimo augurio di Buon Natale a tutti quanti!

Ciaooooo... Elena
view post Posted: 24/12/2014, 21:08     +1Merry Christmas - FanFic
Bellissima fic, come sempre d'altronde ;) Ho notato che hai cambiato stile, dovrò farci l'abitudine :) Grazie per la bella storia e tanti carissimi e sinceri auguri di buon natale! :D
view post Posted: 26/10/2014, 00:02     S.H. - FanFic
Grazieeeee!!!! :lol: Sei il migliore! :wub:
Prometto che appena trovo un attimo in più di tempo posto il nuovo capitolo, giuro! -_-
Comunque non preoccuparti, non sono assolutamente l'unica che ti legge, anzi, secondo me in tantissimi adorano le tue storie, solo che non hanno voglia di commentarle -_- <_<
Per quanto riguarda la storia, continua ad incuriosirmi; spero di leggere presto un nuovo capitolo ^_^
Ti saluto, ciaooooooo ~ Ele
view post Posted: 19/10/2014, 00:11     S.H. - FanFic
Grande! Non vedevo l'ora di leggere una tua nuova storia! :D Questa long mi incuriosisce e mi affascina parecchio, non vedo l'ora di leggere il continuo. ;)
Alla prossima, ciaooo ~ Ele
view post Posted: 19/8/2014, 00:57     +1Qual è l'invenzione preferita di Agasa? - Sondaggi
Io ho votato il simulatore di voce, ma anche l'orologio non mi dispiacerebbe affatto. :B):
view post Posted: 19/8/2014, 00:38     Quale sarebbe la reazione di Ai... - Sondaggi
Io voto la terza, ma non solo perché sono per la coppia di cui porto il nome, ma anche perché mi sembra la reazione più plausibile e sensata.
view post Posted: 12/8/2014, 20:49     +1Quello che comunemente noi chiamiamo amore - FanFic
Scusate l'enorme ritardo, ma ho avuto dei problemi con il computer e con la rete. :( Purtroppo mi si sono cancellati tutti i capitoli della fic dal computer, quindi ho dovuto ricopiarli nuovamente dai fogli scritti a mano al computer e sto finendo di trascrivere gli ultimi; prometto che aggiornerò il prima possibile. Scusate ancora.
view post Posted: 21/6/2014, 20:58     Quello che comunemente noi chiamiamo amore - FanFic
Preparatevi, perchè, dopo mesi e mesi di attesa, finalmente il nuovo capitolo sta per arrivare! :D
view post Posted: 13/5/2014, 17:47     Bella Partita, Detective! - FanFic
E' fantastica, Erik! Complimenti, continua così! :D :lol:
view post Posted: 23/4/2014, 20:53     Augurissimi Devil Darko! - Buon compleanno
Tantissimi auguri di buon compleanno Ale. :P :D :D :lol: :lol: :lol:
Avrei voluto farti prima gli auguri, ma purtroppo non ho potuto, comunque... spero proprio che tu abbia passato questa splendida giornata nel migliore dei modi! E spero che si concluda ancora meglio. ;)
Ancora auguroni!
Ele (la tua sorellina ;) :P )
view post Posted: 3/4/2014, 17:07     L' universo tranne noi - FanFic
Ciao! :) Scusa se non ho commentato la fine di "Io ci sarò", ma sono super impegnata! :( Comunque ti assiscuro che mi è piaciuta tantissimo! :D
Questo primo capitolo sembra interessante, non vedo l'ora di leggere il secondo; comunque sappi che anche se mi capita di non commentare, io seguo lo stesso la fic e non mi perdo nemmeno un capitolo! ^_^
187 replies since 16/7/2013