orbene.....rieccomi con una nuova parte.... spero tanto sia di vostro gradimento!! ditemi un po' che ne pensate, ok? commentate numerosi...
11.
Ancora 20 Dicembre, h. 9 del mattino.
Il redattore capo del Beika Journal fremeva.
Il giorno prima era stato così lungo e assurdo che sembrava fosse passato un secolo, invece delle reali ventiquattr'ore dalla consegna al direttore dell'intervista che aveva fatto a Shinichi.
Era nervosa. Non perchè non avesse fiducia nelle sue capacità professionali, no...non era quello il motivo...sapeva di essere una brava giornalista....
Quello che davvero la preoccupava era quanto delle sensazioni e dei brividi che entrambi avevano provato potesse trapelare dalle sue parole.
Era stata attenta....obiettiva, per quanto possibile...e razionale, ma in quell'occasione...non era così sicura del suo giudizio...
E poi arrivò.
La voce di Kaori, la sua segretaria, resa roca dall'interfono, la fece sobbalzare “Signorina Mouri...il direttore l'aspetta nel suo ufficio.”
Ran si alzò lentamente dalla sua scrivania, chiuse gli occhi e trasse un profondo sospiro, poi, determinata, si diressse da quello che era il suo diretto superiore.
Nitzude Nikihito era alla sua scrivania e, quando la giovane donna entrò nell'ampia stanza che era il suoufficio, chiudendosi la porta alle spalle, le fece appena un cenno con la mano per farla accomodare. I suoi occhi erano attenti e vigili...brillavano di intelligenza all'interno di quelle che eran le orbite rugose di un uomo sulla sessantina. Il viso rubicondo e un po' aggrottato, era incorniciato da grigi capelli arruffati...
“Mouri” disse secco, una volta che Ran ebbe preso posto di fronte a lui, in attesa, come di fronte alla commissione di un esame, guardandolo girare e rigirare i fogli su cui lei aveva stampato la sua intervista...non c'erano correzioni o segni rossi...nè alcun tratto di penna dava l'idea che fosse stata ritoccata.. La giovane donna era sulle spine...non sapeva bene cosa aspettarsi da quell'uomo dal viso un po' burbero..
Nitzuide Nikihito, prima di continuare, la osservò con quel suo sguardo limpido e indagatore per qualche istante.. “la sua intervista è perfetta. Ho visto l'uomo dietro il detective...Molto, molto bene...Mouri, Ottimo lavoro!” le sorrise... l'uomo burbero aveva lasciato la stanza insieme al nervosismo di Ran..ora chi gli stava di fronte era un uomo dal caldo sorriso incoraggiante e pieno si stima.. e lei aveva ripreso a respirare. “ Ed è stata puntuale...” continuò, “l'ho chiamata nel mio ufficio per complimentarmi di persona e per ricordarle del party di domani sera...” le disse, poi, come per caso, senza troppo peso..”hem..ovviamente può portare con se un accompagnatore..bene, può andare.” durante quel lungo discorso, dalle labbra della giornalista, non era stata pronunciata neanche una paura...aveva paura che il suo tono di voce potesse tradire il suo stato d'animo, quindi mormorò un “Grazie” e fece per andarsene, quando il direttore la richiamò..”Un momento! Ho dimenticato di dirle che faremo uscire il suo articolo domani, in prima pagina...tenga..” le disse porgendole il fascio di fogli, “può passarlo alla mia segretaria perchè lo mandi alle stampe?” “certo!” disse Ran, restituendo il sorriso che ancora albergava sul volto dell'uomo...prese l'intervista e uscì dalla stanza.
Dentro di se era raggiante....doveva esercitare un severo controllo su se stessa per non compiere una piroetta sul posto e conservare un certo contegno...la prima pagina!! per quell'intervista! Fosse stato qualunque altro articolo...che dire, ne aveva scritti tanti di articoli validi...e molti erano finiti in prima pagina...ma quello...beh, quello era particolare! In quello c'erano tante cose non dette...tante cose che era riuscita a non far trapelare..era riuscita a trasmettere solo quello che voleva che la gente sapesse...era stata brava...e, tornando nel suo ufficio, ancora immersa in quei pensieri, sorrise compiaciuta.
La mattinata del caporedattore trascorse tranquilla, dopo quella prima emozione, tra il correggere alcune bozze di un articolo piuttosto decente sulla crescita demografica, la scelta dell'impaginazione, degli articoli che andavano sul quotidiano e di quelli che andavano sull'appendice settimanale e la cernita delle immagini che voleva inserire, riuscì anche a trovare il tempo per telefonare a Kazuha Toyama, per informarla sulla nascita del piccolo erede di casa Suzuki...avevano deciso di incontrarsi quel pomeriggio, per andare a trovare insieme la neo mamma...e ne avrebbero anche approfittato per fare quattro chiacchiere, visto che la loro amicizia si era protratta esclusivamente per telefonate (spesso brevi, viste le tariffe intercontinentali) e che per 15 anni, a parte qualche rara eccezione, non si erano viste.
BEIKA h. 15.00
Aì Haibara aveva deciso che per quel pomeriggio sarebbe rimasta a casa. Era stanca e preoccupata...quella mattina aveva mentito spudoratamente a quella che considerava ancora una delle persone più importanti della sua vita e, benchè l'avesse fatto per proteggerlo, si sentiva comunque in colpa.
La verità, sarebbe venuta a galla, prima o poi...era inevitabile....lei poteva solo occultarla per un po'.
Le nottate in bianco che trascorreva al computer per riuscire a studiare una cura per la donna che più odiava la rendevano inquieta e stanca...con le palpebre pesanti per le ore di sonno perse e per l'attanagliante senso di colpa che le stringeva il petto, si diresse in camera sua, per tentare di distendere un po' i nervi e..perchè no? Magari di riposare un po'...
Il dottor Agasa era uscito per delle commissioni e lei gli aveva chiesto di svegliarla, al suo ritorno, se si fosse addormentata...aveva ancora molto da fare.. e poi...doveva anche prepararsi per uscire con Jim...lo aveva un po' trascurato, e doveva farsi perdonare...sorrise, pensandoci..forse quella giornata così insoddisfacente si sarebbe conclusa in un modo estremamente piacevole..
Su quel dolce pensiero, la bella ragazza dai capelli color miele, aveva cominciato ad appisolarsi...il tepore dell'intorpidimento che precede il sonno la cullava dolcemente mentre lei si abbandonava completamente...
DLIN DLON...DLIN DLON..
Dopo quello che allo giovane scienziata era parso poco più di un minuto da che aveva chiuso gli occhi, il rumore molesto e insistente del campanello la costrinse a svegliarsi...aprì lentamente e malvolentieri un occhio per controllare l'ora sull'orologio da polso...le 15,45...”Maledizione!” Imprecò...chi poteva essere? E soprattutto: Perchè diavolo si era appeso al pulsante del campanello per non staccarsene più?!?! non poteva essere il dottore...lui aveva le chiavi..
Con una terrificante smorfia di fastidio e misto a sonnolenza scolpita sui suoi bei lineamenti si costrinse ad alzarsi...
Se fosse stato un venditore ambulante...e se non avesse avuto una buna, un OTTIMA ragione per andare a suonare alla porta di casa...be, come minimo lo avrebbe strozzato!
“si, si...eccomi, arrivo!” disse ad alta voce quando arrivò in anticamera, in modo che il maniaco delle scampanellate si decidesse a staccare quel suo dito diabolico...
Aprì la porta, alquanto seccata e scoprì che..in realtà i maniaci delle scampanellate erano due! E che entrambi avevano sul volto un sorriso così largo da permetterle di vedere tranquillamente tutta la loro arcata dentaria..
La donna che un tempo era stata Shiho Miyano fece appena in tempo a sorridere, prima di venire coinvolta in un abbraccio che quasi le tolse il fiato da una ragazza che apparentemente dimostrava la sua stessa età, ma che in realtà era di 10 anni più giovane...Una ragazza dai corti capelli scuri e dal viso dolce e intelligente.
Il ragazzo alle sue spalle non si unì all'abbraccio, ma continuò a sorridere quel suo sorriso allegro e, quando le due donne si separarono, questi cinse con un braccio le spalle della brunetta e la e la condusse al divano che Aì gli aveva indicato per farli accomodare.
“Aì!! che bello rivederti! Il dottore, al telefono, mi ha detto di Jim!! me lo farai conoscere, vero? Oh, è fantastico!! su, raccontaci tutto! Dove vi siete conosciuti? Quando? Come?”
Aì Haibara sorrise mite a quella raffica di domande estatiche...nel corso degli anni aveva imparato ad apprezzare la gaiezza e la genuinità di quella ragazzina.. ed anche la sua stima per il giovane e lentigginoso Mitzuhico era cresciuta parecchio....questi era diventato un ragazzo serio e taciturno...e tra un anno anche lui si sarebbe laureato in criminologia...certo, non era ai livelli di Shinichi, ma era un ragazzo in gamba, dal rande intuito e dalla grande intelligenza....la storia si ripeteva..
“Lo conoscerai, Ayumi...non temere!” le disse la ragazza con un debole sorriso stampato sul volto..”Ebbene?” ho sentito anch'io delle nività su voi due...è tutto vero?” I due giovani arrossirono d'imbarazzo e gioia, sotto lo sguardo scherzosamente indagatore e malizioso di quella donna che dimostrava dieci anni di meno...Aì, alle loro espressioni, rise di gusto...erano così teneri, quei due... “Congratulazioni, allora! Esclamò, davvero felice per quei due ragazzini che avevano scoperto di amarsi.. “Ma che pessima ospite, sono! Non vi ho offerto nulla!” disse, alzandosi per andare in cucina...”No,no..Aì, siamo soo passati a salutarti...ma ora dobbiamo andare...abbiamo ancora le valige in macchina!” disse il ragazzo, con quella sua voce...inconfondibile eppure così diversa, profonda e gentile.. Si alzò dal divano, seguito dalla piccola Ayuni e si diresse verso la porta...poi, come ripensandoci si voltò di nuovo verso la giovane donna dai capelli color del miele... “Conan..” disse....”è da parecchio tempo che non lo sento...” Aì s'incupì...quanto odiava tirar fuori quell'argomento....quella bugia era stata così ignobile...e lei si sentiva così in colpa.. Shinichi era stato un vero idiota...d'altronde, però...in che altro modo avrebbe potuto uscirne senza scoprire anche lei? “è un secolo che gli chiedo di tornare....ma è sempre impegnato...ho anche detto che mi sarebbe piaciuto andarlo a trovare...ma..non so...ho come l'impressione che non voglia...magari se ci parlassi tu..” questa volta era stata Ayumi a parlare...e il suo tono di voce era così carico implorante...che ad Aì si strinse il cuore... “non ti preoccupare...la prossima volta che telefona glielo chiedo, ok? Però...non ti prometto niente...lo sai anche tu che tipo è, no?” disse con un sorriso che voleva essere quasi consolatorio, congedando sulla porta la coppietta....rimasta sola i suoi pensieri volarono a quella notte di tanti anni fa, a quella notte in cui tutto si era concluso e in cui molte nuove bugie e nuove realtà avevano preso vita...com'era cambiata, da allora.....si gettò a sedere sul divano e sospirò....”brutto stupido idiota...” imprecò a denti stretti...
OSAKA
I due uomini erano soli nell'ampio ufficio...il sole ormai basso, lambiva, freddo, una sottile striscia della scrivania che li separava, illuminando del colore rosato del tramonto una piccola risma di fogli sopra i quali ne stagliava uno che sembrava un appunto e, subito sotto, una foto.
“S.H....S.H.....” continuava a ripetere a mezza voce il capo della polizia di Osaka...e l'uomo seduto di fronte a lui, lo Sherlock Holmes del terzo millennio, fissava, ascoltandolo, un punto imprecisato del soffitto....piano piano ogni cosa sarebbe andata al suo posto...e lui cominciava già a a vedere la luce alla fine di quel tunnel...ormai c'era quasi.
come vi sembra? consigli e critiche....sono ben'accetti...e anche i commentini tanto dolci che mi fate ogni volta, se pensate che li meriti!
Edited by insospettabile - 21/4/2008, 23:28
che dire del capitolo, non farei che ripetermi in continuazione, sei troppo brava...inutile dire che attendiamo con ansia una tua opera in cartolibreria 
... alle volta si intende 
... spero che presto (come hai già anticipato) Shin faccia luce sulla vicenda 
<---- ecco, questo è un ascot.