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Prima parte che lascia spiazzati. Disegni e colori fuori dalla norma, ma quando ci fai l'abitudine risultano gradevoli. Il film sembra ricalcare lo spirito di quelli di Miyazaki, per ambientazione e tonalità dei colori, oltre che per le assurdità inventate (che superano quelle tradizionali che notiamo nella serie), molto curioso l'effetto straniante che ne nasce.
Ritroviamo la mia archeologa con vestitino da diva anni '30, a metà tra la Hepburn e la Bergman di Casablanca. Le gare del barone sembrano quelle del Davy Back Fight, con caccia al pesciolino rosso da morire dal ridere.
Povero Sanji quando vede le "meravigliose fanciulle" che li accolgono. Nami si infuria con i vecchi ranocchi ed accetta il secondo turno di gara; parla per il suo capitano, ma anche lei è facilmente influenzabile, se si sa cosa dire e quali corde toccare.
Nel complesso, nonostante tutto, l'ambientazione a tratti inquietante mi rende questo film molto gradito e me lo fa amare.
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