Il rapimento di Conan! Detective Ai!

Elenco capitoli:
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6

Buongiorno a tutti!
Leggendo la storia di Gohan&Conan96 (che consiglio di leggere, perché molto bella) mi è venuto in mente "e se fosse stato Conan ad essere rapito?"
Così ho deciso di scrivere una storia comica su Conan, rapito da Gin e Vodka, e su Ai, che si trasforma in detective per trovare quel piccolo tonno rompiballe.

Premetto che è da un po' che non scrivo storie comiche, e mentre scrivevo il primo capitolo mi trovavo un pochetto arruginita, ma spero che le cose divertenti del capitolo riescano a strapparvi un sorriso.

Visto che la storia, come trama, è abbastanza semplice, penso di aggiornare frequentemente, ma comunque non so, queste sono tutte idee mie, dato che per scrivere devo avere in mente le idee, altrimenti resto ferma dove sono.
Ma ora vi lascio al capitolo!

Il rapimento di Conan! Detective Ai!

Era una giornata soleggiata e Conan stava camminando per strada, con la sua solita aria da sborone.
“chissà in quale omicidio incapperò oggi.” Pensò il piccolo Conan, dimostrando che lui pensava solamente agli omicidi.
In quel preciso istante, una macchina sbucò dall’angolo.
Conan la riconobbe: una Porsche nera, la macchina di Gin.
Una persona sana di mente si nasconderebbe subito e seguirebbe la macchina con la massima riservatezza, ma Conan no.
Conan si avvicinò di scatto alla macchina, cominciando a picchiettare sul vetro.
“Gin, ferma la macchina!” urlò. “dammi l’antidoto per l’Apotoxina! Voglio tornare a essere Shinichi Kudo!”
La macchina si fermò del tutto, e Gin, abbassando semplicemente il finestrino, tramortisce Conan con una sberla sulla testa, facendolo svenire.
Con al posto degli occhi delle spirali, Conan viene caricato in macchina, che riparte a tutto gas.
Morale: Conan ha la testa molto delicata. Una semplice sberla può tramortirlo.

Non vedendo tornare Conan per l’ora di pranzo, Ran si preoccupò da morire.
“papà, Conan non è ancora rincasato!” rese conto al padre.
Kogoro, già ubriaco, non poté offrire molto aiuto alla figlia, ma anche se fosse stato sobrio non si sarebbe scomodato più di tanto per quel bambino porta sfiga, sempre in mezzo ai piedi durante le indagini.
“che vuoi farci, Ran… tutti i bambini sono così… di sicuro sarà scappato da qualche parte come quel Shinichi!”
Tutto ciò riportò alla mente di Ran il giorno in cui il suo amato scomparve, lasciandola sola a farsi un mazzo così pur di aspettarlo per l’eternità.
“oh, se Shinichi fosse qui…” e cominciò tutto il monologo sulla lontananza di Shinichi.

Dopo un’ora e mezza, Ran, terminato di pensare al suo amato porta sfiga, si reca dal dottor Agasa, per chiedere consiglio su cosa fare. (tranquilla, tu non pensare di chiamare la polizia. Nd calvin)
“dottore, Conan non è ancora tornato a casa, e non è da lui. Sono certa che gli è successo qualcosa! La prego, mi aiuti!” spiegò la ragazza, in preda alle lacrime.
“adesso calmati, Ran. L’unica cosa che possiamo fare è andare alla polizia.” Disse Agasa.
“ha ragione! Non ci avevo pensato!”
Ran uscì in fretta e furia, correndo subito alla centrale di polizia.
“cosa ne pensi, Ai?” domandò il vecchio alla bambina più pucciosa dell’intero universo degli anime.
“sono stati Gin e Vodka, senza ombra di dubbio.”
“come possiamo fare per salvare Shinichi?”
“lasci fare a me, dottor Agasa. Questo è di mia competenza.” Disse Ai, con lo stesso tono e professionalità che usa Conan quando sta per smascherare un qualche assassino.
Sì, ora che Conan era rinchiuso da qualche parte, costretto a farsi da parte, poteva fare la sua comparsa detective Ai!
“troverò Conan e mi dimostrerò più brava di lui nelle deduzioni!” pensò la piccola, decisa che se Conan doveva essere rapito avrebbe potuto farlo solo lei, per usarlo come cavia per i suoi esperimenti.

In un luogo imprecisato, in una casa non ben definita e in un tempo noto (le 13:30), Conan riaprì gli occhi, realizzando di essere legato con un salame a una sedia.
Guardandosi in giro ebbe un brivido freddo: tutto l’appartamento era dipinto di rosa.
“AIUTO!” gridò l’occhialuto, chiedendosi se quella non fosse la casa di Barbie.

Nel prossimo episodio…
Conan riuscirà a trovare una via di fuga?
Ai sarà all’altezza di Conan, come detective?
E Ran, riuscirà ad arrivare alla centrale di polizia senza perdersi?

Questo, e molto altro, nella prossima puntata!

Edited by calvin93 - 29/9/2011, 17:46

Era il minimo, visto che l'ispirazione l'ho avuto dalla tua fiction.

Faccio le mie più vive congratulazione a ilary5, che ha indovinato tutte le risposte alle domande che avevo posto.
Come premio, riceverai un biglietto per le Hawaii, una settimana in compagnia di Conan Edogawa!

Ringrazio anche Akinori Uchiha, Licia Troisi, ShihoKudo e Fede90g per i bellissimi commenti lasciati.

Ed ora, la seconda parte!

Capitolo 2

Qualcuno varcò la graziosa porta rosa.
“finalmente ti sei svegliato, Kudo Shinichi.” esordì Gin.
“Shinichi? Io mi chiamo Conan.”
“allora perché quando eravamo in strada hai urlato di voler tornare a essere Kudo?”
“io... be'... ecco... parlerò solo in presenza del mio avvocato.”
Capendo che l'avrebbe tirata per le lunghe, Gin lasciò nuovamente solo il pupo, decidendo di andare a prendersi una tazza di tè con Vodka.

Ai, dopo aver appeso sulla porta della sua stanza un cartello con scritto “ufficio del detective privato Ai Haibara” e più sotto un altro cartello con scritto “indagine in corso”, decise di aprire ufficialmente il caso “chi ha rapito Conan Edogawa?”.
Immedesimata già in un detective, Ai andò a sedersi davanti al computer, aprendo un programma di sua creazione: “rintracciamo il Gurzo”.
A volte attaccare una cimice nei vestiti di Conan può essere una buona idea.
Il programma non fu di nessun aiuto.
“ma porcamiseria! Perché quando mi serve Conan non si fa mai rintracciare?!”
La piccola investigatrice continuò a tentare di rintracciare Conan.
“sarà un'idea stupida, però forse se chiamo al cellulare di Conan potrebbe rispondermi.”
Così Ai compose il numero.

Conan stava rimuginando sulla bruttezza dei mobili laccati di rosa, quando il cellulare cominciò a suonare, diffondendo la musica della sigla “che campioni, Holly e Benji”.
Con le sue innumerevoli abilità, il piccolo gurzo riuscì a prendere il telefono dalla tasca posteriore dei pantaloni, nonostante fosse legato.
“pronto?” disse, con tono abbastanza allegro.
“tu mi dici 'pronto'?! Ma sei scemo o cosa?! Che cacchio ti è successo? Ra è andata alla polizia ore fa, ma credo che si sia persa a metà strada.”
“oh no! La mia Ran! Devo andare a salvarla! Ma come faccio a uscire da qui?”
“mi dici chi ti ha rapito?”
“Gin e Vodka, ma ti giuro che io non ho fatto niente.”
“davvero? Gin e Vodka non rapiscono la gente senza un motivo.”
“io stavo camminando tranquillo per strada, quando a un tratto è sbucata la loro macchina. Dal finestrino sono usciti i minacciosi tentacoli di Gin, che mi hanno afferrato e... no, aspetta un attimo... quello era il film di ieri sera.”
“e muoviti!”
“e va bene, stai calma! Dunque, fino alla macchina è tutto giusto. Poi Gin ha abbassato il finestrino e mi ha dato una sberla sulla testa. Mi ha fatto tanto male.”
“non ci credo che la vicenda si sia svolta così.”
“te lo giuro sul mio gatto.”
“tu non hai un gatto.”
“appunto.”
Ai restò in silenzio qualche secondo, chiedendosi come potesse amare una persona così scema.
“be', ora dove ti trovi?” chiese la scienziatina.
“il posto esatto non lo so, ma sono rinchiuso in una stanza tutta rosa.”
“sì, certo, e magari ci sono anche i coniglietti che saltellano.”
“ma è vero, Ai! Perfino i mobili sono rosa! Ti prego, vieni a salvarmi!” detto questo il piccolo detective cominciò a piangere senza sosta.
Lui, l'infallibile investigatore, che non piangeva nemmeno se gli si metteva sotto gli occhi una cipolla, stava ora piangendo.
Ai, tralasciando il pianto disperato di Conan, giunse alla conclusione che il poverino doveva essere stato drogato o qualcosa di simile se vedeva una stanza completamente rosa.
“datti un contegno!”
“sì... va bene...” disse Conan, asciugandosi le lacrime e soffiandosi il naso. (ricordo al gentile pubblico che Conan è ancora legato sulla sedia. Nd calvin)
“ora stai tranquillo, ho già in mente qualche posto in cui potresti essere.”
“me li dici anche a me?”
“col cavolo! Qui il detective sono io!”
“sento dei passi! Dobbiamo lasciarci!”
Così entrambi chiusero la telefonata.
“bene! Che sia dia inizio alla caccia del tonno!” disse Ai, convinta di potercela fare senza nessun aiuto e convinta anche del fatto che stava gestendo meglio di Conan la professionalità dei detective.

“accidenti, credo di essermi persa.” ammise Ran, che il suo senso dell'orientamento sbandato l'aveva portata perfino nel condotto fognario.

Nel prossimo episodio...
Ran riuscirà a raggiungere la centrale di polizia prima che faccia notte?
Ai riuscirà a capire dov'è nascosto Conan?
E Conan, riuscirà a andare a salvare Ran, nonostante si sia infilata nelle fogne?

Questo, e molto altro, nella prossima puntata!