@ Gohan&Conan: Eh già, povero Conan. Nessuno che lo aiuta con la lampo.
@ Shiho_Haibara: Sì, la scenetta del gatto l'ho presa da un episodio filler non andato ancora in onda qui da noi.
@ conan99: Per Conan è un mestiere vero e proprio quello del supereroe, dato che gli porta via anche più di mezza giornata.
@ -----Shiho Miyano -----: Grazie!
@ Fede90g: Be', vedrai cosa succede in certi casi a usare la superforza.
@ Sergio Turbo: Eddai Sergio, quell'imitazione è servita per rendere lo stato facciale di Conan, che aveva appena ideato un piano (forse un poco malvagio) da mettere in atto per liberarsi de bambini.
@ ilary5: Grazie! Non importa se sei in ritardo, l'importante è che tu sia riuscita a leggerla, no?
@ ShihoKudo: Ed ecco il seguito. E per la tua domanda: sì, Montgomery Burns è il propietario della centrale nucleare, luogo in cui Homer lavora, e quindi suo capo.
@ harryxginny: Grazie!
Capitolo 6
La mossa decisiva! La partner di Stupendoman!
Per Ai era ormai diventata un abitudine andare a casa di Conan.
Da quando lui aveva assunto una seconda identità, Ai si era accorta di essere più sorridente.
“ascolta Ai, tu sei capace di cucire?”
“perché?”
Lei e Conan erano in camera di quest'ultimo e stavano facendo una partita a carte.
“be'... però non ridere!”
“va bene.” Ai si preparò a una clamorosa risata.
“ieri, rientrato a casa, il mantello, non so come, si è impigliato nella lampo dei pantaloni e non riuscivo più a uscire da questo guaio. Allora cos'ho fatto? Ho fatto l'unica cosa che mi è venuta in mente. Con la superforza ho tirato sia i pantaloni che il mantello. E be'... il mantello si è tolto dalla lampo, ma ho letteralmente strappato i pantaloni, rimanendo così in mutande.”
Ai non si trattenne, scoppiando a ridere con le lacrime agli occhi.
Conan rimase in silenzio fino a che Ai non esaurì le risate e ritornò ad assumere uno stato che poteva definirsi normale.
“e come si sono strappati i pantaloni?”
Conan aprì un cassetto dell'armadio e tirò fuori la parte anteriore e posteriore, ovviamente strappate, dei pantaloni in questione.
“sei in grado di ricucirli?”
“sì, non c'è problema.”
Conan mise i due pezzi di pantalone in una borsa che poi avrebbe dato ad Ai.
“che cosa vuoi in cambio?” le chiese.
“eh?”
“so che non mi farai questo piacere gratis. Vuoi una borsa italiana? Sono pronto a comprartela.”
“no, tranquillo. Visto che in questo periodo mi sei più simpatico, te lo farò gratis.”
“davvero?! Grazie!”
“hai poi scoperto chi è questo tuo nemico mortale?”
“no. Dopo essere stato scacciato dal locale dietro casa tua non ho più ripreso il caso.”
“allora che ne dici di riprovarci stasera, magari col mio aiuto?”
“wow, grazie! Questa sera sarai la partner di Stupendoman!”
Sala riunione dei Mib.
Come consuetudine, tutti presero posto.
“probabilmente vi starete chiedendo perché siamo in riunione, e... sì, Vodka?” chiese il capo.
“avrei qui il copione dello spettacolo per lo schiaccianoci...”
“dopo Vodka, dopo. Come stavo dicendo, ho indetto questa riunione straordinaria per trovare un modo definitivo per far fuori Stupendoman.”
Tutti incominciarono a parlare, esponendo le proprie idee, tranne Vodka, che stava parlando dello spettacolo.
“ehm... scusate...” disse calvin, ancora una volta ignorata.
“ragazzi...” tentò nuovamente.
“INSOMMA! Volete ascoltarmi?” urlò, sbattendo le mani sul tavolo.
Tutti i Mib si zittirono.
“finalmente!” sospirò calvin. “e se invece di andare voi da lui, fosse lui a venire da voi?”
“sì, è geniale!” esclamò Gin. “continua, ragazza.”
“potreste mandargli una lettera di sfida in modo da farlo venire qui. Se voi giocate in casa avrete più probabilità di vincere!”
La sala scoppiò in un applauso.
“voglio vedere come te la caverai ora, mio caro Conan.” pensò calvin, mentre ringraziava per gli applausi.
Ai sentì bussare alla finestra.
Si girò e vide Conan, che da fuori le sorrideva e le faceva ciao con la mano.
La finestra venne aperta e Conan entrò nella stanza.
“perché devi entrare dalla finestra se non sei Stupendoman?”
“prudenza. E se ci fosse qualche paparazzo che sospetta di me?”
“nessun paparazzo si interesserebbe a un supereroe bambino.”
“be'... pace. Ormai sono entrato. I miei pantaloni?”
“li ho cuciti. Eccoli.” e glieli mostrò.
“grazie.”
“comunque sappi che se ricapiti in una situazione del genere, e per puro caso ti strappi anche le mutande, io quelle non te le cucisco.”
“va bene. Ora assisterai alla trasformazione in supereroe!”
“no grazie, non è nec...” tentò di dire Ai, sapendo che Conan era capace benissimo di spogliarsi nudo e infilarsi, lì davanti a lei, il costume.
“ma a che pensi, Ai?” le domandò Conan. “guarda che il costume c'è l'ho sotto i vestiti, tipo Peter Parker.”
“ah sì, l'avevo intuito.”
I due uscirono di casa e svoltarono l'angolo.
“oh no!” esclamò Conan. “è lui!”
“lui chi?”
“quello che la sera al bar mi ha dato un pugno sul naso!” e per non essere colpito nuovamente, si lanciò nello stesso bidone dell'immondizia in cui Ai lo aveva trovato quella mattina.
“oh, ma quante storie...” sospirò Ai, rivolta al bidone.
Ai si avvicinò all'uomo di cui Conan aveva così tanta paura.
“ciao Takashi, come va?”
“ciao Ai, che bello vederti!” e le strinse la mano.
“io sto bene, grazie! E tu?”
“non c'è male. Ascolta, non è che conosci qualcuno che detesta un tantinello Stupendoman?”
“io no, ma forse Masato, il barista del bar, ne sa qualcosa. Prova a chiedere a lui.”
“grazie, sei veramente un amico.”
Ai tornò da Conan, ancora nel bidone.
“esci da lì, dobbiamo entrare nel bar.”
“se rientro in quel posto mi pesteranno un'altra volta!”
“rimettiti i vestiti di Conan!”
“è vero, hai ragione!”
Mentre aspettava che Conan si cambiasse (sempre dentro al bidone), Ai riconobbe che, supereroe o no, Conan era sempre un idiota cronico.
Quando Conan uscì dal bidone entrò nel bar assieme ad Ai.
Sembrava che tutte le persone nel bar conoscessero Ai, a giudicare da come si salutavano.
Si sedettero al bancone.
“ciao Masato.” salutò Ai.
“ciao Ai. Cosa prendete?”
“una lattina di Coca Cola andrà bene.”
Mentre sorseggiavano il loro drink, Ai cominciò a indagare.
“non è che per caso hai sentito di qualcuno che ha in atto una congiura contro Stupendoman?”
“uhm... no, non mi viene in mente nessuno. Aspetta! Certo! Delle persone vestite sempre di nero, neanche fossero dei becchini!”
Conan sbiancò e svenne.
Ai ringraziò per l'informazione, pagò il conto (quando avrebbe dovuto pagarlo Conan) e si scusò per la figuraccia dell'amico.
Trascinò Conan per i piedi fino a quando non furono a casa.
Gli buttò in faccia un secchio pieno di acqua fredda per farlo rinvenire.
“che succede?” chiese allarmato.
“succede che mi hai fatto fare una figuraccia davanti a tutti gli amici del bar!”
“scusa... domani vado là a chiedere scusa.”
Un sasso entrò dalla finestra (fortunatamente aperta) e colpì in pieno la zucca di Conan.
“c'è un foglio attaccato al sasso.” disse Ai.
“lo leggi, per favore?” chiese lui, a terra come un sacco di patate.
“Caro Stupendoman,
siamo noi, i Mib, i tuoi nemici mortali.
Abbiamo cercato di eliminarti con ogni mezzo, ma ci hai sempre raggirato.
Per questo, ti lanciamo una sfida.
Vieni al castello sulla collina del paese, e ci sfideremo in un duello all'ultimo sangue.
Con affetto,
il capo dei Mib.
P.S. Scusa se ti ho colpito la testa col sasso.
Vodka.”
“finalmente sono usciti allo scoperto!” esclamò Conan, rialzandosi di scatto.
“però non hanno specificato a che ora venire.”
“forse perché a loro va bene qualsiasi ora. Be', ci andrò domani, ora è troppo tardi.”
Tutti i Mib avevano i fucili puntati sulla porta, i nervi a fior di pelle.
“fratello, forse avremmo dovuto dargli un orario.” disse Vodka, cominciando ad avere sonno.
“questa volta ti do ragione, Vodka.” rispose Gin, bevendo una tazza di caffè dietro l'altra per restare sveglio.
Nel prossimo episodio...
Conan la smetterà di svenire sentendo nominare i Mib?
Ai si farà rimborsare i soldi spesi per aver pagato anche la bibita di Conan?
Ma soprattutto, la lettera di sfida sarà stata scritta a mano o a computer?
Questo, e molto altro, nella prossima puntata!
