Un nuovo supereroe?! Lo scontro finale con l'organizzazione nera!

@ Shiho_ Haibara: Infatti quando Conan pensa al costume avevo in mente Peter Parker mentre disegna il suo costume.

@ Fede90g: Effetto temporaneo, eh?

@ ShihoKudo: sì, il potere sfighifero c'è dalla nascita. Quello è un dono della natura.

@ Sergio Turbo: Grazie!

@ ilary5: Ai ci ha messo un bel po' a smettere di ridere. Tu quanto ci hai messo?

Le ultime righe del capitolo le ho scritte in un momento di "tristezza e delusione", perché ieri sera ho installato il gioco (appena comprato) The Sims 3, ma il gioco non vuole partire, dicendomi di inserire il disco prima di lanciare il programma, ma io ho sempre dentro nel lettore il disco.
Per cui se queste ulime righe non vi sembreranno così spassose e divertenti, vi chiedo scusa.

Capitolo 3
Il nemico complotta! In guardia, Stupendoman!

In un castello che poteva benissimo essere quello del Conte Dracula, tutta quanta l'Organizzazione era nella sala riunioni, pronta a discutere dei problemi avvenuti nella settimana.
Tutti si accomodarono, e si poté notare una sedia vuota, quella di Sherry.
Nessuno aveva perso la speranza del suo ritorno.
Il posto vuoto venne occupato da calvin, l'autrice di questa storia, finita lì per caso.
“molto bene.” disse il capo. “ora possiamo cominciare la riunione.”
“per la macchinetta del caffè avrei un suggerimento!” propose Vodka, alzando la mano, come uno scolaro.
“dopo, Vodka, dopo.” rispose il capo. “l'argomento più importante è questo nuovo supereroe, Stupendoman. Potrebbe darci problemi. Dobbiamo eliminarlo!”
“propongo di lasciargli una pallottola in fronte!” disse Chianti, con l'approvazione di Korn.
“no, no. Dobbiamo essere scaltri!”
“ci sono! Gli diamo una botta in testa e gli facciamo perdere la memoria!” disse Vodka, raggiante.
“Vodka, per favore, zitto.” disse Gin, guardando male l'amico. “io proporrei di farlo secco tramite quelli che potrebbero sembrare incidenti.”
“questi sputano fuori idee fantastiche!” pensò calvin, scribacchiando tutto quello detto finora su un taccuino. “potrei usare queste idee per delle storie future!”
“approvata l'idea di Gin.” informò il capo. “e ora passiamo al prossimo argomento della lista: la macchinetta del caffè la volete con o senza cialde?”

Ai continuava a ridere senza sosta.
Questa volta Conan l'aveva fatta veramente scompisciare dalle risate.
Lo chiamò addirittura al telefono, ridendogli in faccia, anche se la cosa durò poco, visto che Conan riattaccò subito.
Sì, questa volta Conan l'aveva fatta proprio divertire.

Il giorno dopo, Conan e Ai, assieme ai Detective Boys, si incontrarono davanti a casa del dottor Agasa.
“ciao Ai.”
“ciao Conan.” disse Ai, trattenendosi dal scoppiare a ridere.
“trovi ancora buffa la mia seconda identità?”
“io? No, ti sbagli.”
“allora perché il tuo labbro continua a tremolare?”
“io... ehm... devo andare in bagno!” farfugliò Ai, correndo di nuovo in casa, da cui si sentì una sua risata.

“adesso andiamo nella sala giochi in fondo alla strada! Hanno un gioco bellissimo!” disse Mitsuhiko.
“e poi tutti a prendere un gelato!” aggiunse Ayumi.
Per raggiungere la sala giochi era necessario attraversare la strada.
Mentre i tre bimbuzzi passavano sulle strisce pedonali, una macchina sbucò dal nulla, a tutta velocità, pronta a investire i bambini.
“qui ci vuole Stupendoman!” pensò Conan, correndo a nascondersi in una cabina telefonica, indossando il costume (che portava sempre con sé) per poi schizzare a fermare la macchina e salvare i suoi amici.
“Stupendoman, ancora una volta mi hai salvata! Grazie!” disse Ayumi, dando un bacio sulla guancia a Stupendoman.
“è stato un piacere!” rispose Conan, in estasi perché baciato.

I bambini proseguirono il loro cammino, non chiedendosi perché Conan fosse sparito e perché Stupendoman fosse accanto ad Ai, dall'altra parte del marciapiede.
“sono stato eroico, vero?” chiese Conan.
“molto.” rispose Ai, alzando gli occhi al cielo. “ma lo senti anche tu questo rumore?”
“sì, sembra quasi un'insegna in metallo che si sta staccando.”
E dal centro commerciale alle loro spalle si staccò una lettera dell'insegna, prendendo in pieno Conan.
“o mio Dio!” esclamò Ai, allarmata. “Conan è morto!”
“hai dimenticato chi sono?” chiese Conan, da sotto l'insegna. “io sono Stupendoman, e sono invincibile!” e senza alcuna fatica sollevò l'insegna, scaraventandola lontano.
“e così anche questo momento è arrivato!” disse il nano.
“che momento?”
“il momento in cui un supereroe incontra il suo nemico numero 1, il nemico mortale!”
“ma tu non l'hai incontrato.”
“ma avverrà presto questo momento, e quando succederà, io lo sconfiggerò!”

Nel prossimo episodio...
Calvin farà ancora la sua comparsa?
Sarà vero che Stupendoman ha un suo nemico mortale, o sarà una delle sue solite paranoie?
Ma soprattutto, i Mib, come prenderanno la macchinetta del caffè? Con o senza cialde?
Questo, e molto altro, nella prossima puntata!

@ Sergio Turbo: Grazie mille! Certo, a voi lettori è ovvio che il nemico di Conan sono i Mib, ma Conan non lo sa.

@ ShihoKudo: no, io non sono membro dei Mib. Mi piace essere libera e non appartene a nessuno. (però se si parla dell'universo di Dragon Ball allora mi va bene appartene a qualcuno.)
Il nemico naturale di un tonno? I pescatori?

@ Fede90g: davvero pensi che abbia pieno diritto di entrare nelle mie storie? Grazie!

@ Shiho_Haibara: e cos'ha detto il cane, sentendosi chiamare con quel nome?

Dedico questo capitolo a mio padre, che riesce a risolvere qualsiasi situazione.
Lui si che è un vero supereroe!
Grazie papà! Ti voglio bene!

Capitolo 4
Chi è il nemico? Stupendoman, supereroe detective!

Qualcuno aveva cercato di farlo fuori.
Conan ne era sicuro.
Era sicuro che la fuori qualcuno, uomo, donna o bambino, lo avesse designato come suo rivale.
Il nemico voleva qualcosa a cui Stupendoman faceva un'ardua difesa.
Ma cosa?
Oppure questo rivale voleva conquistare il mondo e conoscendo Stupendoman sapeva che glielo avrebbe impedito.
Sì, questa era la teoria più giusta.
Chissà com'era questo rivale...
Magari era un'affascinante pulzella!
No, non poteva permettersi di prendersi una cotta per il nemico.
“cerchiamo qualche informazione su Internet.” e si sedette davanti al computer, compiendo una rapida ricerca.

Aveva visitato tutti i siti su Stupendoman, ma niente.
Tutti lo adoravano, non aveva letto nessun messaggio di qualcuno che lo odiasse, ritenendolo antipatico.
“a questo punto urge una ricerca sul campo!” pensò Conan, cominciando a indossare il costume.
“Conan!” chiamò Ran, fuori dalla porta.
“sì, che c'è?”
“ti va di venire a fare il bagno con me?”
Immediatamente, dal naso di Conan spruzzò un quantitativo enorme di sangue.
Porcamiseria, ma proprio ora che doveva andare in missione?
“no, grazie, sarà per un'altra volta!” rispose il piccolo, cercando freneticamente un pezzo di carta da infilarsi nel naso, prima che la stanza si dipingesse tutta di rosso.
“come vuoi. Allora vado a fare il bagno! Ciao!”
“ciao!” e si infilò un pezzo di carta attorcigliato nel naso. “e ora è tempo di andare!”

Ai aveva appena finito di lavarsi i denti e stava rientrando in camera sua per leggere un buon libro.
Si sedette in poltrona e sentì picchiettare alla finestra.
Solo una persona poteva venire a trovarla alle 9 di sera ed entrare dalla finestra, anziché dalla porta.
“ciao Ai.” disse Stupendoman, svolazzando per la stanza.
“ciao Conan.”
“non è che potresti chiamarmi Stupendoman quando sono vestito così?”
“costume o non costume, tu, per me, sei sempre Conan. Ma perché hai quel tappo di carta nel naso?”
“ah già, non ricordavo più di averlo. Credo che ora possa anche toglierlo.” si sfilò il pezzo di carta dal naso, ma il sangue continuò a scendere a fiotti.
“tieni questo.” Ai gli porse un pezzettino di carta.
“cos'è?” chiese Conan, tappando nuovamente la narice.
“il numero dell'ospedale di Beika. Visto come ti scende il sangue ho idea che nel giro di poco tempo avrai bisogno di una trasfusione di sangue.”
“grazie.” e mise via il bigliettino. “senti, non è che conosci qualcuno che mi odia?”
“contando tutta la gente che hai mandato in galera, direi un sacco.”
“non come Conan! Come Stupendoman!”
“direi nessuna.”
“ma qualcuno deve esserci! Altrimenti perché cercare di farmi fuori?”
“se vuoi scoprire qualcosa ti suggerisco di andare al bar dei malvagi, qui dietro casa.”
“grazie mille, Ai!”

“ok, il segreto è la disinvoltura.” si disse Conan, prima di varcare la soglia del locale.
Entrò e si sedette al bancone, dato che fare qualche domanda al barista era sempre un ottima idea.
“che cosa prendi?” gli chiese il barista.
Ordinare dell'acqua non sarebbe parso da vero malvagio, così chiese del latte.
Non capiva perché il barista lo guardasse così in malo modo, ma questi erano dettagli.
“sei nuovo? Non ti ho mai visto da queste parti.” disse il barista.
“sì, sono nuovo del giro! Il mio nome è Cattivoman. E non è che conosci qualche supercattivo che odia profondamente Stupendoman?
“io lo detesto!” affermò un energumeno seduto in parte a Conan.
“piacere di conoscerti. Ho sentito che qualcuno ha cercato di ucciderlo l'altro giorno. Sei stato tu?”
“no, non è stato nessuno del nostro circolo.”
“capisco... mi piacerebbe entrare nella vostra banda. È possibile?”
“ehi!” si intromise un altro. “ma tu sei Stupendoman!”
“no, vi sbagliate! Io gli somiglio solamente!”
Ma nessuno ci cascò.
Tutti, riconosciuto Stupendoman, diedero il via a una grandiosa scazzottata.

Quella era un'ottima giornata per portare a spasso Thomas, il cane robot creato dal dottor Agasa.
Ad Ai piaceva passeggiare con Thomas.
Girato l'angolo, trovò Stupendoman, infilato in un bidone della spazzatura, con i piedi all'aria.
Ai lo tirò fuori e lo portò in casa.
“sapevo che avrebbe dovuto chiamarsi 'Cretinoman' invece di 'Stupendoman'.” commentò la piccola.

Conan rinsavì e come prevedibile si fermò a colazione.
“almeno a tavola puoi toglierti quel dannato costume?” chiese Ai, scocciata di dover vedere un tonto in costume anche mentre mangiava.
“mai! Stupendoman ha uno stomaco d'acciaio!”
“hai scoperto qualcosa?”
“no. Mi sono intrufolato in quel bar, mi sono finto uno di loro, mi hanno scoperto, ho visto tante stelle e poi basta. Non ricordo più niente.”
“dammi retta, non c'è nessun nemico mortale la fuori. E ora levati quella roba se non vuoi che te la metta nella candeggina, così che il tuo bel mantello rosso possa perdere colore.”
Avvertita la minaccia, Stupendoman si affrettò a ritornare a essere il mite e gentile Conan.
Vedendo la crudeltà delle minacce di Ai, pensò che forse il nemico era lei, che minacciava le sue vestigia, e non quel misterioso nemico mortale.

Nel prossimo episodio...
Conan si dannerà l'anima per non aver fatto il bagno con Ran?
Conan quanto avrà speso per il bicchiere di latte?
Ma soprattutto, quanti litri di sangue avrà perso Conan?
Questo, e molto altro, nella prossima puntata!

Edited by calvin93 - 19/6/2009, 16:39

@ Gohan&Conan96: Si sa che Conan non brilla per la sua intelligenza.

@ Fede90g: Grazie!

@ Sergio Turbo: Sì, effettivamente, oltre a essere stato menato, è stato anche derubato. Già.

@ -----Shiho Miyano -----: Eccolo qua il seguito!

@ Shiho_Haibara: Sì, Ai è molto saggia.

@ ilary5: E calvin torna!

@ ShihoKudo: Non so se potremo avere Thomas il cane. Forse tra un centinaio di anni.

Capitolo 5
Maestro Stupendoman! La squadra dei giovani supereroi!

Nel solito castello simile a quello del Conte Dracula, i Mib si erano appena riuniti in sala riunioni, prendendo posto a sedere.
Il posto di Sherry venne occupato da calvin, pronta ad annottare nuovi spunti per le sue storie.
La riunione cominciò tra sorseggiamenti di caffè e mastichii di cialde.
“molto bene.” esordì il capo. “il problema principale della settimana è sempre lui, Stupendoman. Abbiamo tentato di ucciderlo facendogli cadere addosso un'insegna, ma niente. Si è salvato.”
“non ha un qualche partner, quel Stupendoman?” chiese Gin.
“no, secondo i nostri informatori. Lavora da solo.”
“fratello, ho un'idea.” disse Vodka. “gli spariamo!”
“Vodka, per favore...” Gin stava perdendo la pazienza.
“no, non arrabbiarti, Gin! L'idea di Vodka potrebbe essere buona.”
“aspetta un attimo...” pensò calvin. “ma non è più semplice se...”
“bene, per il momento direi di chiudere qui la questione.”
“ehm... scusate...” fece calvin, venendo completamente ignorata, persino dai vicini di sedia.
“possiamo passare al prossimo punto della scaletta. Per lo spettacolo di fine mese, chi vuole il ruolo dello schiaccianoci?”

“posso farti notare una cosa?” chiese Ai.
“certo.” rispose Conan.
Entrambi erano nel giardino del dottor Agasa ad annaffiare il prato.
“questa settimana non mi hai chiesto se avevo l'antidoto per l'Aptx 4869.”
“è che sono stato molto impegnato col lavoro.”
“quale lavoro? Detective o supereroe?”
“tutti e due.”
Continuarono a dare da bere all'erba, quando arrivarono Ayumi, Genta e Mitsuhiko.
“ragazzi, ma come vi siete conciati?” domandò Ai, guardandoli con gli occhi fuori dalle orbite.
“abbiamo deciso di diventare i discepoli di Stupendoman!” spiegò Ayumi, con addosso un costume identico a quello di Stupendoman, così come Genta e Mitsuhiko.
“noi siamo la squadra dei giovani supereroi!” recitarono in coro, assumendo strane pose.
Ai guardò Conan, la cui mascella aveva toccato terra e gli occhi erano sbarrati.
Conan chiuse l'acqua e si ricompose.
“Stupendoman non vi accetterà mai come allievi!” disse loro, quasi urlando.
“e tu come fai a saperlo?” chiese Genta, a cui il costume gli andava 'leggermente' stretto.
“già. Tu non hai mai visto Stupendoman!” aggiunse Mitsuhiko.
“lo so perché... lo so.” rispose Conan.
Avrebbe aggiunto qualcos'altro, giusto per fargli abbandonare questa malsana idea, ma sentirono la voce di un bambino che diceva a qualcuno di scendere.
“questo è un lavoro per la squadra dei giovani supereroi!” e i tre bimbi corsero dalla voce.
“cos'è successo?” chiese Genta, col tono più autoritario che riusciva a tirar fuori.
“il mio gatto è salito sull'albero e non vuole più scendere.” disse il bambino.
“tranquillo, lo recuperiamo noi.” disse Genta. “forza Mitsuhiko, vai a prenderlo!”
Sotto le minacce di Genta, Mitsuhiko fu costretto ad arrampicarsi sull'albero, venendo graffiato dal gatto, e cadendo a terra come una pera cotta.
Ci provò anche Genta, dando dello 'smidollato' all'amico, ma anche lui fece fiasco.
Arrivarono Conan e Ai, che reggevano una scala.
Conan salì sulla scala e recuperò il micio, riconsegnandolo al proprietario, che se ne andò per la propria strada.
“ragazzi, non arrendiamoci!” disse Ayumi. “forse da qualche altra parte c'è qualcuno che ha bisogno del nostro aiuto!”
“sì!” e corsero via.
“hai già trovato un modo per sbarazzartene?” chiese Ai.
“sì, qualcosina mi è venuto in mente.” rispose Conan, congiungendo le dita come faceva Montgomery Burns, e mormorando: “eccellente...”

Ore 15:00
Il momento in cui tutti i bambini escono a giocare.
Conan, ora Stupendoman, era sul tetto di un edificio (non i tetti a punta, ma quelli piatti, che ci si arriva usando le scale dell'edificio. Non so se mi sono spiegata. Nd calvin) che dava sul parco giochi.
“allora, qual'è la situazione, maestro?”
Conan sobbalzò, vedendo dietro di sé i tre bambini.
“come siete arrivati qui?” chiese Conan, con una mano sul cuore, avendo preso un colpo.
“con le scale.” e tutti e tre indicarono la porticina che portava lì.
“ma come avete fatto a trovarmi?”
“la nostra amica Ai ci ha costruito un radar in grado di captare l'aura dei supereroi.” spiegò Ayumi.
“Ai... questa te la faccio pagare!” pensò Conan, immaginandosi la faccia di Ai mentre gli rivolgeva uno dei suoi soliti sorrisetti.
“ti prego, prendici come tuoi allievi!” chiesero i bambini.
Stupendoman incrociò le braccia.
“e va bene, vi metterò alla prova.”
“evviva!”

Tutto il pomeriggio passò osservando con occhio vigile il parco.
Alle 18:00, quando tutti i bambini se ne furono andati, Stupendoman osservò i suoi amici.
Si erano annoiati a morte.
“basta!” esclamò Genta. “non voglio più fare il supereroe, è troppo noioso!”
Anche Mitsuhiko e Ayumi furono dello stesso parere.
“quindi non volete più essere miei discepoli?” chiese Conan, incrociando le dita dietro il mantello.
“no, c'è troppo da aspettare. Ciao!” e Genta se ne andò, seguito a ruota da Mitsuhiko e Ayumi, che ringraziò Stupendoman per il tempo dedicato loro.
Quando fu certo che gli amici se ne fossero andati, Conan si lasciò andare a una sorta di balletto, canticchiando: “se ne sono andati, yeah!”
Volò verso casa, entrando in camera, cominciando a svestirsi del costume.
Sfortunatamente il cappuccio di Stupendoman si impigliò nella lampo di Conan (neanche lui capì come aveva fatto).
“no! E ora chi mi aiuta?”

Nel prossimo episodio...
Calvin riuscirà a essere ascoltata dai Mib?
Conan si vendicherà di Ai?
Ma soprattutto, chi aiuterà Conan a disincastrare la lampo?
Questo, e molto altro, nella prossima puntata!