Questo capitolo l'avrei voluto scrivere meglio ma spero non riscontrate numerosi problemi... è un capitolo un pò curioso a mio avviso... non so come lo ritenete voi... Buona lettura!! ^^
Capitolo 47 (Cosa si fa per gelosia)
Ran stava tornando insieme a Conan al Commissariato, cercando di perdonare i suoi genitori anche se le sembrava un po’ faticoso mentre Conan era molto nervoso e geloso perché non accettava che qualcuno oltre lui riusciva a farla tornare allegra.
<< Conan, che hai? >> disse Ran notando il bambino sovra pensiero
<< niente, è meglio che ci sbrighiamo a tornare… non è prudente stare soli in una città straniera… >>
<< Ok Conan… >> disse Ran e pensò << come è tenero… Si preoccupa per me >>
La strada era tranquilla; non c’era nulla di sospetto e tutto scorreva tranquillo.
Arrivati al Commissariato Conan e Ran raggiunsero gli altri che li aspettavano con grande pazienza.
<< Allora Ran… Stai bene? >> disse Martina
<< Si tranquilla… papà, mamma… >>
<< Dicci tesoro… >> disse Eri con un filo di voce
<< Scusatemi… Non dovevo fuggire… Non dobbiamo sprecare nemmeno un secondo! >>
I due genitori sentendo queste parole dalla figlia, le si avvicinarono abbracciandola e Ran affermò ironicamente << Però se vi rimetterete insieme continuerò io a preparare >>.
Tutti iniziarono a ridere.
In quell’angolo del Commissariato si era trovata finalmente la gioia e l’affetto.
<< Bene, ora possiamo tornare in albergo, non credete? >> disse Martina
<< Si, andiamo… >> disse Goro
<< Si, ma è ovvio che io sto in stanza con le ragazze… >> disse Eri
<< E chi ti vuole? >> pensò Goro
Salutarono il commissario e gli agenti e si diressero verso l’albergo guidati da Martina.
L’albergo sembrava più bello con tutta la famiglia a completo.
Arrivarono alla hall dove sono stati accolti con molta gentilezza
<< Buona sera! >>
<< Buona sera… Possiamo entrare nelle stanze? >> disse Goro
<< Ovvio… siete qui per questo… >> disse ironicamente il portiere
<< Ran, noi stiamo qui fuori… Dobbiamo parlare un po’… >> disse Eri alla figlia
<< Ok mamma… Martina dai vieni pure tu… Conan, vuoi venire? >>
<< No, grazie… devo andare urgentemente in bagno… E’ veramente urgente… >> disse il bambino facendo arrossire la ragazza
<< Questo è il momento più appropriato… Non mi ricapiterà più un momento simile… >> pensò Conan correndo alla ricerca di un qualcosa.
<< Allora mamma, che si dice? >>
<< sempre le solite cose… Voi che dite? >>
<< non ho mai visto una famiglia come la vostra… >> disse Martina
<< si scusaci… siamo un po’ strani… >> disse Ran sorridendo
<< Martina… Da quanto lavori? Cioè sei molto giovane… >>
<< E da un bel po’… >>
Il pensiero di Conan in quel momento era puntato su Ran, sperava di riuscire nella sua misteriosa impresa.
<< Perfetto… Il Bacardi dovrebbe andare bene! >>
Prese il Bacardi avviandosi di corsa e senza farsi vedere verso il bagno
<< Devo bere un po’ di questo… >>
Ran, Eri e Martina scherzavano tra di loro.
Le loro risate riempivano di armonia l’hotel e molti venivano spinti dalla curiosità di entrare convinti che c’era qualche festa.
Dal bagno era uscito un ragazzo di 17 anni avviandosi verso l’uscita dell’arbergo.
Prima di partire aveva fortunatamente portato i ricambi e conservati in uno zainetto a DoubleFace, di modo che agli occhi della ragazza passava per un altro ragazzo zaino.
Il ragazzo si era avvicinato a Ran toccandole leggermente alla spalla; La ragazza spaventata aveva reagito con un colpo di Karate sferrandogli un calcio.
<< Grazie, che bella accoglienza! >> disse il ragazzo imbronciato
<< Shinichi, non ci credo… sei tu… >> disse Ran meravigliata
<< Eh si… sono io… Devo parlarti… da solo, entriamo nella tua stanza… >>
<< Ok… >>
Entrambi entrarono in quella stanzetta.
Shinichi non riusciva più a contenersi, accarezzava dolcemente le mani della ragazza e dopo di che le domandò il perché di tutto l’accaduto.
La ragazza rimase perplessa e così Shinichi sempre più disperato prese la ragazza sdraiandola nel letto.
<< Ma che stai facendo? >> disse Ran
<< Non voglio perderti… >> disse Shinichi in lacrime
<< Sei molto strano! >>
<< Voglio stare con te… è possibile che non sai aspettare che risolvo i casi così torniamo insieme? >>
La ragazza era rimasta ancora perplessa
<< Filippo… >> affermò Shinichi e continuò << Ti dice niente questo nome? >>
<< Come fai a saperlo? >>
<< Me l’ha detto il bambino che sta sempre con te… appena l’ho saputo ho preso il primo aereo possibile ed eccomi qui… >>
<< Per te i casi sono sempre stati più importanti di me… Lui invece la pensa diversamente… >>
Il corpo di Shinichi cominciava a sudare freddo.
<< Che ti succede? >>
<< Niente Ran… Ora devo andare… Scusami, il mio tempo è scaduto… >>
<< Come? Sei uno stronzo ecco cosa sei… >> disse Ran furiosa
<< Uff… Ran lo vuoi capire? Devo scappare di corsa in bagno!! >>
<< ah… >> sospirò Ran con grande meraviglia
<< Scusami >> disse Shinichi correndo di corsa verso il bagno
<< Non ci posso credere… proprio ora doveva scadere il mio tempo… >> pensò Shinichi correndo
<< Andiamo davanti la stanza… Ormai qui c’è un po’ di fresco >> affermò Eri
Ran era uscita dalla stanza per raggiungere sua madre e Martina.
<< Come è andata? >> disse Eri
<< Non lo capisco >>
<< In che senso? >> disse Eri
<< Niente mamma, non ne parliamo al momento… Voglio pensare ad altro… >>
Poco più tardi Ran si stava avvicinando al bagno e aveva visto uscire Conan
<< Che ci fai qui? >>
<< Come non ricordi? L’avevo detto… Piuttosto che ci fai tu qui… >>
<< Niente… Hai visto Shinichi? >>
<< Si, ti saluta e si scusa… è corso fuori perché si vergognava di farsi vedere >>
<< Come? >>
<< Era veramente pallido… >>
<< Buon per lui!! La prossima volta che lo vedo gli sferro un calcio che non se lo dimenticherà… Come si permette a mettermi le mani addosso! >>
<< Per fortuna allora sono tornato un bambino… Eh si per questa volta ho veramente esagerato… eheheh >> pensò Conan