| Rellina*^ |
| | Ecco finalmente la sorpresa che stiamo ANCORA preparando, felicissime, io e la mia gemellina VaLe*^ a cui devo un ringraziamento giganteeesco xD Bene sarò breve: è una fanfiction divisa in quattro parti, scritta da entrambe ed ispirata ad un sogno che ho avuto tempo fa e senza il quale non sarei riuscita a fare niente. E ancora adesso i sogni sono l'ispirazione per me e per la mia gemellina Bhe spero vi piaccia Ecco l'epilogo della storia, potete leggerlo ma anche no, dato che è difficile. Però se non lo leggete... non capirete il resto della storia, scusate xDxD Let's go!! Yeaah whoa-ho!! xD ~ DREAMS INTERTWINEDS ... PARALLEL REALITIES ... The Begin
RIFLESSO D'AUTUNNO Primo Flash * In pullman. Secondo Flash * Cioccolato bianco. Terzo Flash * Profumo. Quarto Flash * Arrivo. Quinto Flash * Occhiali fighissimi. Sesto Flash * Alla fonte. Settimo Flash * La partita. Ottavo Flash * Quel ragazzo.. Nono Flash * Le docce. Decimo Flash * Il Falò. Undicesimo Flash * C O N T R A S T . I faLL beHinD. Dodicesimo Flash * Stelle. Tredicesimo Flash * Stupido materasso! Quattordicesimo Flash * Camminata sul sentiero.
The Begin*Cos’è un ricordo? Cos’è un sogno? Ne ho avuti tanti di sogni, e di ricordi. Alcuni molto intensi, che hanno disegnato sul mio volto un sorriso, sincero e felice, o che hanno rigato le mie guance con una lacrima salata. Ricordi di sogni, sempre più sfocati nel tempo, sempre più lontani. Indistinti. Ed io sono ancora qui, se chiudo gli occhi si fanno vivi nella mia mente...E non voglio lasciarli scivolare via... I miei ricordi, i nostri ricordi, non spariranno, non devono sparire, non voglio che spariscano. Noi da bambini... quelli sì che sono i ricordi più significativi, quante volte abbiamo scherzato,quante volte mi hai preso in giro per le mie fissazioni e la mia voglia di ricordare e fare sempre di più... Shinichi .. | .. Kaito *..Non potrei mai scordarmi di te!* *..e li terrò conservati...tutti i nostri ricordi* “Voglio tenerli tutti per me.” “Non puoi, Ran.” “Perché??” “Perché tanto fino alla fine vanno via.” “Ma io non voglio che vanno via!” “Non puoi farci niente!” “Perché dici così Shinichi?? Poi ti faccio vedere...quante...quante foto riuscirò a fare. E niente andrà più via!” “...”
“Una foto nasconde anche le cose.” “Cosa?? Perché?” “Fa vedere solo quello che c’è fuori.” “Ma io non voglio dimenticare niente...Kaito, come faccio?” “Non puoi. Certe cose le ricorderai, altre no. E’ impossibile tenere tutto, non si può. Capiscilo, Aoko!” “No, non voglio!!” “...”
“...Ti giuro, se da grande capisco come vanno le cose...ti prometto che ti aiuterò a non dimenticare.” Mani che si stringono, amicizia. “Grazie”. La carta che scivola, ruvida, sotto le dita. E un’altra pagina. Una pagina di colori, colori che sembrano vivi e invece sono morti tanto tempo fa. E fotografie, nuove fotografie da vedere. Nuovi ricordi che pian piano riprendono la luce che avevano perso. “Ma quante ne abbiamo fatte...” “Ne ho fatte, Shinichi!! Tu non ci credevi. Non volevi che io le facessi...” “Ma Ran lo sai che alla fine non servono a niente...” “Che cosa?? Non servono a niente?? Dai, nemmeno tu ti ricordavi certe cose...” “Va bene. Hai ragione, Aoko”. Un altro sorriso si disegna lentamente sul suo viso. Un sorriso identico a quello della bambina che li guarda ridendo da un’immagine, abbracciata al suo amico, estasiata. Forse qualcosa non è cambiato. “Ma sono così tante??!” Fotografie... Fotografie sempre più vive. *Ricordi quell’autunno?... “La vedi anche tu?? Sta cadendooo!! Guarda!!” “Si Ran, dai calmati!! E solo una foglia!!” Un vento fresco le scompiglia i capelli, permettendo una ciocca di liberarsi dalla presa stretta della sciarpa. Sono due figurine sole nella strada, circondate da un vortice di foglie secche di tanto in tanto la brezza autunnale rianima, come una danza di cose morte, una danza di cose passate. La bambina è in piedi, spalanca una mano verso il cielo roseo e leggermente rannuvolato. Ma non sono i colori del cielo a catturare la sua attenzione, quanto il reticolo intricato di rami neri, spogli, illuminati qua e là dal giallo opaco di una foglia. Foglia che trema, foglia che debolmente lascia la presa. E si lascia abbandonare, cadendo, mischiandosi al tappeto di foglie di colori intensi, caldi: rosso, marrone, arancione, giallo. Ed è su questo manto che il bambino è comodamente rannicchiato, con il mento poggiato sulle braccia, le ginocchia al petto. Indossa solo una felpa verde, spessa, al contrario della bambina che si stringe nel suo giubbottino grigio. “Vediamo se la prendi, Shinichi!”*Ricordi quella volta, in quell’inverno?... “Chee faaai! Aoko dai, aspettami...” “Kaito, potevi dirmelo che non sai pattinare!!” Una risata compiaciuta. “Stupida, so pattinare!!” Delle nuvolette d’aria fredda salgono verso l’alto, ogni volta che parlano. Una notte d’inverno, senza luna. Il cielo è di un blu notte incantato, pieno della luce di milioni di stelle cosparse disordinatamente. Lucciole che danzano, con la loro luce verdognola, nell’aria, in contrasto col bianco abbagliante del ghiaccio del lago. Un bianco quasi luminescente, che acceca. Ma soprattutto un bianco molto scivoloso. Ci sono solo loro a pattinare ridendo, soli, ben coperti con strati e strati di vestiti. “Allora... prova a prendermi!” “Dove vai? Aspetta...!!” E all’improvviso il bianco candido diventa nero, e Kaito rimane per un secondo ad assaporare il contatto gelido della guancia con la superficie del ghiaccio, disteso per terra. Finalmente! Non ce la faceva più a sopportare il caldo di tutte quelle magliette e del giubbotto..!*Ricordi quella volta, in primavera..?... “Sai che ci vogliono?? Dei cuscini!” “Cuscini? Per farci che??” “Shinichi!! Una casa sull’albero non è una casa sull’albero senza dei cuscini!” “Mah, fai come vuoi. Vabè, scendo io giù e poi te lo lancio.” Il frusciò del vento sfiora delicatamente le foglie, verdi, accese, e le accarezza dolcemente il viso. Continua ad aspettare, tranquilla, raggomitolata su un ramo ruvido. Guarda senza paura il prato, quasi tre metri sotto, ammirando l’erba che ondeggia silenziosamente e i petali delicati di tanti fiorellini intrisi di rugiada. “Prendi!!” “Aaaaah che fai!!” Il rumore di foglie spostate e un cuscino le piomba sulla faccia, facendole perdere l’equilibrio. Divertirsi. E tanto sole in contrasto con l’azzurro infinito del cielo.*Ricordi quando...in estate?... “Corri, veloce!” Risate incatenate, una dopo l’altra. Cielo grigio, in una calda mattinata d’estate con il sole nascosto dietro delle nuvole sottili, argentee. Il mare piatto, infinito e d’un celeste opaco chiaro, con le sue onde che placidamente si abbandonano sulla riva, mischiandosi alla sabbia bianca. E lontano si percepisce l’odore di pioggia, si sente sulla pelle quel temporale estivo che fra poco scoppierà, con i suoi tuoni che sembrano essere al ritmo dei battiti del cuore. Eppure quella calma frustrante del mare, quella tranquillità incoerente, affascina i due bambini che corrono come pazzi sul bagnasciuga, spingendosi a vicenda, ancora in costume da bagno. “Se non ti muovi ti spingo in acqua, Aoko!” “Smettila ti prego!! Fra poco pioverà così tanto, stupido...E noi siamo ancora qui!” “Maddai...Ci bagniamo lo stesso. A questo punto buttiamoci in acqua!!” Ridere, felici. E schizzi d’acqua, gocce trasparenti e perlacee, che si librano nell’aria mischiandosi con quei sentimenti di felicità e spensieratezza.Edited by Rellina*^ - 6/8/2010, 19:01
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