Come promesso continuo la storia
CITAZIONE (Sole the kid @ 17/6/2008, 21:22)
Hmmm se il mio intuito da detective (ke fa un po' skifo
) nn m'inganna, so di chi è quel sangue che porta all'agenzia
.. ma sto' zitta
Adesso il nostro Kaituccio ha un avversari molto temibile ... Gin nn è un pivellino .. Conan aiutalo tu!!!!!! XD
Non è affatto male come inizio ^^ ... e puoi pensarmi già come tua assidua lettrice
Grazie Sole the kid, sono contenta di averti come "assidua lettrice"
Quasi dimenticavo! Ringrazio anche il mio amico Kudo_Shinichi90 che si è offerto di aiutarmi con altre fan fic xD
Grazie siete tutti molto gentili!
CAPITOLO 2
“È sangue?” domandò Heiji osservando le macchie rosse sul pavimento.
“Sì...” disse Conan avvicinandosi alla porta dell’agenzia “Deve essere entrato qualcuno”
La porta si aprì lentamente e i due ragazzi entrarono, la scrivania di Kogoro era piena di riviste e fogli accatastati, mentre il piccolo televisore con cui l’uomo guardava la sua adorata Yoko Okino era macchiato di sangue e nel pavimento c’erano delle piccole gocce di sangue.
Il silenzio fu rotto da un gemito di dolore.
“S-scusate l’intrusione... ma non sarei riuscito a raggiungere la mia casa” disse debolmente una voce.
Conan e Heiji si avvicinarono al divano marrone di fronte a loro, dove un ragazzo sdraiato perdeva sangue da alcune ferite superficiali
“Ehi amico, che ti è successo?” chiese Heiji soccorrendo lo sconosciuto
“Qualche ferita... ma nulla di grave”
“Conan potresti prendere qualcosa per fermare il sangue... Conan?!”
Il bambino non lo stava ascoltando... con lo sguardo perso osservava il ragazzo sdraiato... era uguale a Shinichi... potevano essere fratelli...
“Ehi! Conan” Heiji lo chiamò più forte ridestando il bambino dalle sue riflessioni, “S-si dimmi” chiese.
“Vai a prendere qualcosa per fermare il sangue, e forse dovremmo chiamare un’ambulanza”
“N-no, non mi serve” disse Kaito debolmente
“Ma che dici?! Stai prendendo troppo sangue” affermò Heiji
“Se vado in ospedale, scopriranno che sono ancora vivo... non posso rischiare”
“Ma chi...”
“Basta Heiji! Ha deciso così... e forse ha ragione” disse Conan porgendo un asciugamano al ragazzo, mentre il detective di Osaka lo guardava sorpreso
“Grazie piccolo...” disse piano Kaito
Un grande luna stava facendo la sua comparsa in cielo, illuminando le poche zone della città dove non c’èra luce artificiale.
Nel porto della città, una macchina nera era parcheggiata lungo il molo e un uomo dai capelli lunghi e biondi stava accendendo una sigaretta.
“È molto che aspetti?” chiese una voce avvicinandosi
“Sono appena arrivato” rispose l’altro senza preoccuparsi
“Allora... è morto?”
“No... sono solo riuscito a ferirlo” ammise l’uomo digrignando i denti “Poi è scomparso...”
“È molto bravo per essere un ragazzino”
“Comunque non ci sono più dubbi... è lui Kid”
“E ora cosa pensi di fare?”
“La prossima volta non sarà così fortunato”
“Ne deduco che sai dove si trova” disse sorpresa l’altra persona
“Certo... e per quanto possa essere in gamba... non può sfuggirmi” disse l’uomo con un sorriso maligno “Si è rifugiato nell’agenzia del detective Kogoro, poverino non poteva sapere che la stavamo già tenendo d’occhio...”
“Cosa?!” lo sguardo della seconda persona mutò per la sorpresa
“Non preoccuparti, secondo delle mie fonti il detective e la figlia sono in vacanza... e nell’ufficio sono rimasti in due”
“Chi sono?” disse seriamente
“Uhm... un bambino e un ragazzo di Osaka”
“Voglio occuparmene io” disse lo sconosciuto
“Come mai questo improvviso interesse?”
“Diciamo che ho un conto in sospeso con quelle persone”
“Non credo che...”
“Voglio ucciderli io!” disse con un tono alterato.
“Va bene... ma cerca di non fallire”
L’uomo salì in macchina e partì a grande velocità lungo il molo, mentre l’altra persona rimase immobile “Era destino che ci rincontrassimo... Shinichi”
“Come sta?” chiese Heiji rientrando nell’ufficio dove Conan stava ancora osservando Kaito
“L’ho addormentato...” confessò il bambino
“Cosa?!” e perché?”
“Ho una strana sensazione, come se lo conoscessi... ma non ricordo, dove l’ho conosciuto”
“E ti sembra un buon motivo per drogare qualcuno!” s’irritò il ragazzo
“Senti Heiji... Non ti sembra che assomigli a qualcuno?”
“Uhm... no non mi sembra, a chi dovrebbe assomigliare?”
“A Shinichi... a me...” disse lentamente il bambino sedendosi sul divano vicino a Kaito
“Ah, ora che me lo fai notare... un po’ ti assomiglia” riflette Heiji
“Solo un po’?! Ma se siamo uguali!”
“Ti ricordo che Shinichi l’ho visto solo in poche occasioni o su alcune foto” si giustificò Heiji “Comunque che ne facciamo di lui? Non vuole andare in ospedale... ma non sappiamo niente di lui, come si chiama, dove vive e soprattutto che gli è successo...”
“Non ha documenti con sé...”
“L’hai anche perquisito?!”
“Dovevamo pur sapere la sua identità...”
“Mi chiamo Kaito Kuroba e vivo a qualche isolato di distanza da qui” disse il ragazzo aprendo gli occhi, mentre i due detective rimasero, spiazzati “bastava chiederlo”.
“Ma non l’avevi addormentato?” bisbigliò Heiji al bambino
“Pensavo di sì...”
“Sembra che il tuo orologio non funzioni, piccolo detective” sorrise Kaito
“Cos...” il bambino non disse altro e si limitò ad alzarsi.
“Poiché sei sveglio... perché non ci spieghi che ti è successo... Kaito” domandò Heiji
“...Non mi è possibile, mi spiace”
“Dai, come possiamo aiutarti se non ci spieghi che ti è accaduto!”
“Avete già fatto troppo, non posso coinvolgervi”
“Se non volevi coinvolgerci, potevi non venire qua...” disse Conan freddamente guardando fuori dalla finestra
“Conan, ma che dici?”
“C’è un uomo qui sotto... che ci sta spiando da molto tempo”
“Cosa?!” Heiji raggiunse in fretta l’amico e guardando lungo la strada notò una figura sospetta che sorvegliava l’agenzia.
“Accidenti... chi può essere?”
“È vestito di nero, non vorrei fosse...”
“Vestito di nero?!” esclamò Kaito cercando d’alzarsi “Accidenti, mi ha già trovato” disse piano.
“Ma che fai! Hai perso troppo sangue, sei ancora debole” affermò Heiji avvicinandosi al ragazzo.
“Non vi preoccupate, me ne occupo io”si lamentò il giovane
“Ormai ho paura che cercheranno di ucciderci tutti” disse Conan, continuando a osservare la finestra “Comunque penso che quello sia solo un informatore”
“Forse dovremmo andarcene...” disse Heiji aiutando Kaito a restare in piedi.
“Hai ragione... usciamo dal retro prima che quello avvisi i suoi capi” Conan raggiungendo i due “C’e la fai a portare Kaito?” chiese il bambino all’amico
“Certo, ma dove andiamo?” domandò Heiji
“Dal dottor Agasa... è l’unico che può ospitarci” detto questo, i tre uscirono dalla stanza, scesero le scale e raggiunsero la porta sul retro, la strada non era illuminata, ma notarono subito la figura vestita di nero davanti a loro.
-Accidenti erano in due- pensò Conan
“Dove credete di andare voi?” disse l’uomo impugnando la pistola.
“Che cosa facciamo ora?” disse piano Heiji al bambino, che per risposta si abbassò cercando di attivare la scarpa che potenzia i calci, ma l’uomo accortosi del movimento sparò un colpo d’avvertimento.
“Non muoverti ragazzino” disse l’uomo.
Conan strinse i denti... questa volta erano davvero in pericolo