Note:non so cos'è,ma avevo voglia di cantare e prurito alle mani,ed ecco il risultato.
*panic*
Beh...spero gradiate anche se non amate precisamente questa coppia.
Owari.
Detestarsi per aver fatto qualcosa che non si sarebbe dovuto fare è normale.
Detestarsi per qualcosa che
sarebbe potuto accadere e accade
al di là della nostra volontà,fuori dal nostro controllo,non è normale.
Ma queste son cose che può dire una persona che vede una situazione dall'esterno,da una posizione neutra.
E non le dico nemmeno io che ho preso in mano la penna per raccontarvi questo storia,dato che ci son dentro fino al collo.
E non ho alcuna intenzione di uscirne.Torniamo ora a parlare della persona che si detesta per un motivo totalmente irrazionale,altrimenti perdiamo il filo.
Si odia perchè la soluzione ai suoi problemi è il mostrarsi insicura,il saper capire d'aver bisogno di una persona accanto.
Non di una qualsiasi,eh.
Su questo con la sua coscienza è venuta a patti,s'è l'è detto in faccia.
Una mattina s'è alzata,e stufa di tenerselo dentro-
perchè è scocciatura e non entusiasmo,il suo-l'ha detto al suo riflesso allo specchio.
Da quel giorno sublimare quella sensazione,quell'entusiasmo,quell'adrenalina che il suo pensiero le causa,è stato più facile.
Per un po',perchè si sa:prima o poi ritornano,
sempre.Decide di agire in maniera perfettamente razionale:vuole affrontare il suo problema per estirparlo alla radice.
Sta scoppiando,si sta avvicinando al limite.
Decide di andare in un karaoke:non ha mai amato quei bar,però le piace cantare.
E lo fa spesso,tanto che ogni volta che arriva nel locale sotto casa sua si raduna una piccola folla.
Come quando eri sul palco a bearti degli applausi di altre persone per altri motivi,per altre tue doti.Ma a si sa,a qualcuno basta un paio di shorts e un top per avere intorno a sè una folla.
Nonostante questo,canta.
Canta a squarciagola,con entusiasmo e pesando ogni parola,dandole un significato anche con un semplice passo,una smorfia.
Non sarai mai solo ci sarò
Continuando in volo che,
Che mi riporta dentro te
Per sempre
Perchè le cose che vivi sono importanti,ma lo sono di più le persone.
E quando vivi una persona,la senti dentro,concedi a questa che vivi,ai suoi ricordi e alle sue emozioni,di comporre una musica diversa.
Quindi non stai più cantando delle cose che vivi,di un'amicizia tanto sincera e potente da trapassarti il cuore e lasciarti con un sorriso,ma di un amore.
Strano,bizzarro,particolare,che però resta pur sempre amore.
Basato su un ghigno,su uno sguardo metallico,una voce fredda e sensuale e una frase.
E chi siamo noi per criticare come nasce un amore?
Ha terminato il pezzo,scende dal palco tra gli applausi come una vera idol e si accomoda ad uno dei tavoli ad osservare gli avventori,uno per uno.
Perchè se lo ricordi,quello sguardo tagliente e freddo posato su di lei mentre cantava.
Lo cerca tra la folla,e quando lo trova si maledice per la scrupolosità del suo cercare.
L'ha vista e riconosciuta.
"Ciao."
Beh,un saluto non uccide nessuno.
"Sparisci."una parola sola,che però non fa desistere il suo interlocutore dal sedersi di fianco a lei con un salto.
É ancora troppo basso per arrivare agevolmente al divanetto.
Sorride a quel pensiero.
"Ti ho detto di sparire,soffri di sordità?"
"E tu di cecità?Non ho alcuna intenzione di sparire,come puoi vedere".
"Non ho alcuna intenzione di parlare con te".
"Nemmeno io,per la verità.
Però sono libero per un po' e ne volevo approfittare."
"Scapperesti anche da Alcatraz,non mi freghi:perchè sei qui a parlare con me?"
"Ok,non sono libero ma mi son liberato,va bene?"sbotta sulla difensiva "Comunque...non avevi detto di non voler parlare con me?"
Sbuffa,e piuttosto sonoramente.
"Sottigliezze,ah,una cosa:mi dai sui nervi."
"Perchè?"domanda lui sorpreso.
"Sai che le tre scimmie sono associate a noi criminali,no?"
Che domande.
"Ecco,ogni volta che sono con te vorrei rispettarle,ma tu sei così apparentemente ingenuo e soprattutto irritante che invariabilmente le rispetto tutte al contrario."
"Vuoi sapere come ci riesco?"
"Oh,assolutamente no,fidati:faccio già fatica così a tirare avanti la bottega."
Ride.
"Sai,Ai è convinta che io e te saremmo un bel duetto."
"Come criminali?Più che <bel duetto>saremmo imbattibili,ma tu ti ostini a fare l'angioletto."replica palesemente stizzita.
"Ogni tanto lo penso anche io,però questo,oltre al fatto che sei una pessima bugiarda,in mia compagnia soprattutto..."
Tre gesti,fatti con le mani.
Gli occhi,le orecchie e la bocca.
E vi separate.
Sorridendo.
Conan,quando arriva a casa,studia le sculture delle tre scimmiette sulla mensola del salotto,con aria persa.
Vermouth ne ha tre identiche.
Inconsapevolmente,fanno lo stesso gesto:ne modificano l'ordine,ne invertono,un po' a casaccio,le posizioni e poi le girano tutte.
Perchè era questo il loro rapporto,e un po' anche la loro vita:le tre scimmiette,invariabilmente,al contrario.
Contro ogni legge e logica.
Un po' come loro,no?
e grazie mille per i complimenti,Stefy!