Salve a tutti!
Eccoci alla fine di questa storia!
Come ben saprete tutti, nel manga Ai scoppia a piangere quando domanda a Conan perché non abbia salvato la sorella, ma dato che io non sono per niente brava nelle scene drammatiche e tristi e anche perché voglio che la storia resti sul comico, Ai non piangerà, anzi, si ritroverà di nuovo a fare i conti con la stupidità di Conan, che non capisce ancora una mazza.
Che altro dire?
Be', spero che il mio riaddattamento vi piaccia e che la fine vi soddisfi.
Buona lettura.
Capitolo ottavo
Per la seconda volta in giornata, Conan riuscì a risolvere il caso.
Ancora una volta calvin gli aveva passato il copione e Conan non aveva fatto altro che leggere quello che c'era scritto, smascherando il colpevole, senza nascondersi dietro Agasa, ancora dolorante alla spalla.
Conan non aveva capito niente su come l'assassino aveva fatto a rimettere la chiave della stanza, chiusa a chiave, al suo interno perché si era limitato a leggere il copione in fretta e furia, senza capire quello scritto, ma godendo comunque quando il colpevole era stato portato via in manette.
“Conan Edogawa vince sempre!” esclamò con aria sboronica, sentendosi soddisfatto. “ora possiamo anche andarcene a casa e farci uno spuntino di mezzanotte.”
“non così in fretta, mister spuntino notturno.” lo fermò Ai.
“che c'è, Ai?”
“c'è che voglio sapere perché non hai salvato mia sorella!”
“tua sorella chi?”
“mia sorella aveva preso in prestito il nome del professor Hirota per lavorare sotto falso nome e compiere quella rapina da cento milioni di yen!”
“rapina da cento milioni di yen? Ma di che stai parlando? Non riesco a capire.”
Ecco, un altro momento significativo della storia rovinato. Ai sapeva che gliela avrebbe fatta pagare cara.
“guarda, mia sorella è questa.” e preso il portafogli estrasse una foto di lei e della sorella.
“carina.” commentò Conan, fischiando sommessamente. “non è che potresti combinarmi un incontro con lei?”
“mia sorella è morta tempo fa!”
“oh, mi spiace. Condoglianze.” e restituì la foto alla proprietaria. “di cos'è morta?”
Ai sentiva una gran voglia di piangere, ma non perché Conan non avesse salvato Akemi, ma perché, ancora una volta, non voleva applicarsi e capire le cose che gli stavano venendo dette.
“è stata uccisa da Gin e Vodka dopo aver realizzato la rapina da cento milioni di yen!” ecco, stava di nuovo urlando.
“tua sorella faceva parte dell'Organizzazione?” Conan sgranò gli occhi a quella rivelazione.
Forse sarebbe stata una buona idea dargli da leggere il volume 2 di 'Detective Conan', ma quando era troppo era troppo, pensò Ai, prendendo saldamente per le spalle Conan e dandogli una memorabile zuccata.
Conan cadde a terra stordito, mentre Ai sembrava non avesse subito neanche un danno.
“non mi interessa più sapere perché non hai salvato mia sorella, ma sappi che non ti libererai più di me.”
“ricevuto.” mugugnò Conan, per poi andare ko ed essere trascinato per un piede da Ai fino alla macchina.
Il giorno dopo.
Martedì.
Sia Conan che Ai sembravano intenzionati a non parlare di quello successo la sera prima, ma questo perché Conan, dopo quella zuccata, non ricordava più niente dell'ultimo dialogo con Ai, ma ricordava benissimo di aver risolto due casi in una sola giornata.
Era l'ora di italiano e la maestra stava spiegando quando mettere l'acca davanti alla a, ma Conan, nonostante avesse ancora grossi problemi su quell'argomento, non stava ascoltando. (che novità. Nd calvin)
“allora tu ieri ti sei seduta in parte a me perché sapevi chi ero?” chiese ad Ai.
“in realtà mi sono seduta qui perché mi piacciono i posti in fondo all'aula, poi il fatto che in parte ci fossi tu è stato un caso.”
“ah.” fu tutto quello che Conan riuscì a dire, rendendosi conto che il caso centrava sempre nella sua vita.
“e ora che vuoi fare?” gli chiese Ai, dopo un attimo di silenzio.
“ho intenzione di colorare questo Squirtle.” rispose Conan, prendendo un pennarello azzurro.
“non intendevo questo. Mi riferivo al fatto che ora sai chi sono.”
“perché, tu chi sei?” ci pensò un attimo e poi disse “ah, sì! Eri una dei malvagi. Be', oramai sei diventata una bambina innocente che non proverebbe mai a farmi del male, per cui non vedo il motivo perché non dovremmo diventare amiconi.”
“allora siamo amici?” chiese Ai.
“amici.” rispose Conan, sorridendole.
E fu proprio in quel momento che la splendida coppia Conan & Ai nacque, dando inizio a quella che sarebbe stata un'amicizia magnifica e che, più tardi, all'insaputa di entrambi, sarebbe sbocciata in amore.
Ed ecco che anche questa storia è finita.
Spero che la fine, in cui c'è anche un accenno al loro amore futuro (durante la saga di Stupendoman) vi sia piaciuto.
Spero anche che vi sia piaciuto il discorso
"perchè non hai salvato mia sorella?" in cui Conan si dimostra per l'ennesima volta bambo, ma che gode quando l'assassino viene portato via.
Che ci vogliamo fare, Conan è così, purtroppo...
Ringrazio tutti le persone che hanno letto la storia e anche chi l'ha recensita, dicendomi che ancora una volta l'avevo fatto/a ridere a crepapelle.
Per il momento questa è l'ultima storia di questo mese, tornerò con altre due storie scritte in questo periodo a settembre, quando più gente sarà rientrata dalle vacanze.
Per cui... arrivederci a settembre, miei amati lettori!