Il giovane Conan stava masticando una gomma da masticare. Erano tre giorni che non riusciva più a guardare il padre negli occhi, tanto si vergognava della figuraccia fatta davanti a Heizo. Fortunatamente, però, la madre Ran non sospettava nulla, e nemmeno la sorellina Ayumi.
La giovane Yoko, invece, non sembrava degnarlo di uno sguardo.
E a quanto pare il fumo non aveva risolto nulla...
I pensieri del giovane ragazzo vennero interrotti dalla telefonata del nonno, forse un po' brillo. La madre, Ran, era abbastanza stanca, quindi non rimase molto a parlare con lui...
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"Allora, riflettici... Non è poi tanto difficile! Vai da tuo padre e gli chiedi i soldi per andare al Tropical Land!"
Heizo stava parlando con Conan: volevano andare entrambi a vedere la nuova attrazione del Tropical Land, ma a Conan mancavano i soldi, e si vergognava ancora di poterli chiedere al padre.
"No, Heizo... Mi dispiace... Non fa, ecco"
Il ragazzo sbuffò: perché Conan era così restio?!
"Ma dai..."
Intanto, Conan stava guardando Yoko, immerso nei suoi pensieri. Era abbastanza stanco, quella notte aveva dormito molto poco. E non aveva nemmeno mangiato.
Yoko stava guardando il suo pacchetto di sigarette vuoto: vicino a lei c'erano un gruppo di ragazzi e l'amica Agatha, l'unica con sigaretta in mano del gruppo.
Conan era riuscito a capire che cosa stava succedendo: prima che si lasciasse fuggire l'occasione, disse a Heizo con voce più alta del normale:
"Heizo, ti va di fumare? Sai, le sigarette le ho prese proprio oggi, ho il pacchetto pieno..."
Heizo, indignato, non capiva:
"Conan, non fumo mica io!"
Yoko, intanto, che stava chiedendo ad Agatha una sigaretta, rimase delusa nel sapere che la sua cara amica non ne aveva più. E nemmeno il gruppo di ragazzi vicini a lei. Ma sentì subito la conversazione di Conan: e decise di chiedere a lui una sigaretta...
"Ehm... Ciao, Conan... Avresti per caso una sigaretta per me?"
Conan era raggiante. I suoi pensieri lo rendevano orgogliosissimo: Yoko aveva parlato con lui molto prima di quanto sperasse.
"Oh, Yoko... Certamente..."
Lei ne prese una dal pacchetto: stava per andarsene, ma Conan doveva parlarle prima di poter perdere l'occasione.
"Alla fine quanto ti ha messo la professoressa in Geografia Astronomica?"
Yoko lo guardò curiosa: sorrise.
"Non credo mi abbia messo voto... A dir la verità non lo so, ma non sono stata sufficiente"
Stava per andarsene nuovamente: Conan doveva chiederle qualcos'altro.
"E non hai chiesto niente?"
Stavolta Yoko non si girò nemmeno: non aveva voglia di parlare con lui. Il suo tono di voce era comunque cordiale.
"No, Conan, tanto lo recupero in settimana. Grazie, comunque!"
Conan rimase immobile: Yoko se n'era andata, aveva perso l'occasione. Ma, ciò che più lo colpiva, era stata la totale freddezza della ragazza, nonostante l'avesse voluta nascondere. E le parole di Heizo non lo tirarono su di morale:
"Hai perso la tua unica chance, Conan..."
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Shinichi era tornato a casa stanco. Ad accoglierlo c'era solo la figlia.
Ayumi: "Ciao, papà"
Shinichi: "Ciao papà... Amore, sei sola?"
La piccola Ayumi rise: "Ahah, ti sei chiamato papà!"
La cosa più bella di Ayumi era il suo dolcissimo sorriso. Se solo fosse stato molto più piccolo e lei non fosse stata sua figlia, Shinichi si sarebbe fidanzato con lei...
"Tesoro, mamma ti ha lasciata sola?"
Ayumi sorrise nuovamente.
"No, è in cucina che parla con Kazuha... Sai che è di nuovo incinta?"
La notizia non sorprese Shinichi.
"Di nuovo?! E' il settimo figlio che aspettano...!"
Ayumi abbracciò il padre:
"Anch'io voglio un altro fratellino!"
Shinichi le sorrise:
"Vedremo, vedremo..."
Shinichi la strinse forte tra le sue braccia, fiero di aver generato una figlia così bella e così intelligente. Ma quel bellissimo momento tra padre e figlia venne interrotto dall'arrivo di un burbero Conan.
"Cià"
Shinichi lo guardò divertito: da qualche giorno Conan non riusciva a guardarlo negli occhi. Ma era solo un momento, ed il suo compito era aspettare che Conan si calmasse un po'...
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Un po' per l'occasione persa con Yoko, un po' perché non riusciva a guardare in faccia il padre Shinichi, un po' perché Heizo l'aveva preso in giro e un po' perché il compito di matematica non gli era andato benissimo (e un po' per tutti questi motivi!), l'umore di Conan iniziò a peggiorare.
La sua compagna di banco, Mahia, l'aveva notato. Per tanto tempo aveva cercato di stargli vicino e fargli capire i suoi sentimenti per lui, ma Conan niente, non capiva.
I due stavano approfittando della mancanza della professoressa.
Mahia: "Ehi Conan, cos'hai?"
"Niente, Mahia... Sono giusto un po' triste di mio... Ecco tutto..."
Mahia non lo capiva più: Conan la guardò negli occhi, poi si distese sulle sue spalle: chiunque avrebbe potuto vedere la scena, avrebbe pensato che tra Conan e Mahia ci fosse una storia d'amore in corso. Ma Conan, pensò Mahia amaramente, aveva per la testa solo Yoko...
"Credo sia meglio rinunciarci, no?"
Quasi Mahia non si accorse nemmeno di aver detto queste parole. Conan la guardò: lei si aspettò un urlo da parte sua, ma lui rimase tranquillo. Forse un po' troppo demoralizzato.
"Hai ragione, Mahia... Lei è troppo fredda... Ci rinuncio..."
Conan baciò sulla guancia Mahia, ormai diventata la sua migliore amica. Prese le sigarette e le buttò nel cestino. Yoko lo aveva guardato tutto il tempo...
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All'uscita da scuola, Yoko era sola con la migliore amica Agatha. Entambe stavano fumando su un muretto.
Agatha: "E quindi nemmeno ci parli?"
Yoko: "Sì... Ma non mi piace fare cose inutili..."
Yoko guardò la scuola: le sembrava molto grande, in quel momento.
"Li hai visti come si guardavano, oggi... E come entrambi parlavano... Secondo me Conan vuole Mahia, Agatha... E non stupirei di scoprire che entrambi si sono fidanzati... Credo che il mio amore per Conan non sarà mai, mai ricambiato, ecco tutto"
Yoko abbassò lo sguardo.
"Sei stata sempre troppo fredda con lui, Yoko!"
Yoko sbuffò. Era triste ammettere la verità:
"Sono sempre stata troppo timida, ecco"
Agatha prese la borsa e si incamminò con Yoko.
E così le due se ne andarono...
- Fine -