Ed ecco qui la seconda parte!!
Sono ancora sul letto, mi guardo intorno sconcertato.
Ma mi ha lasciato veramente qui da solo come un imbecille per andare al bagno?
E io sono qui sul letto e sto abbracciando il vuoto?
Passo una mano sul viso e poi sui capelli, sbuffo e abbasso lo sguardo e l'occhio cade ''accidentalmente'' sui boxer, benissimo è lì pronto sull'attenti e io, sinceramente, mi sono stufato di provvedere a me stesso, qui c'è qualcuno che non svolge le sue mansioni, non va per niente bene, le ho lasciato tutto il tempo per riprendersi e lei ancora niente?
Non è possibile, quanto tempo ancora ha intenzione di farmi aspettare? Io non ce la faccio più.
Mi alzo e vado verso la porta del bagno, appoggio la mano sulla maniglia e l'abbasso, però la porta non si apre.
Che bastarda, ha chiuso la porta a chiave, non ha mai avuto quest'abitudine.
Busso più volte alla porta.
''Ti ho lasciato lì da solo non è possibile che hai bisogno per forza del bagno, fai il bravo e accontentati!"
"Sarah apri la porta ORA. Mi sono stufato di farmi prendere in giro da te!"
La porta si apre e quello che vedo mi lascia senza fiato e senza salivazione per qualche minuto.
Finisce di frizionarsi i capelli con l'asciugamano e la lascia cadere per terra, mi fissa e porta le mani sui fianchi.
"Pensavo che mentre ero in doccia tu avresti provveduto, ma a quanto pare mi sono sbagliata..."
Scuote il capo e rientra in bagno prende i suoi vestiti e li butta sul letto, mi giro verso di lei e non ha più l'asciugamano addosso.
"Dio santissimo..."
Stringe le spalle e prende un tubetto di crema.
"La Madonna immacolata e tutti i santi. Vuoi farti prete per caso?"
Simpatica, ha deciso di provocare?
Bene accetto le sue provocazioni, ma non posso assicurarle che me ne starò buono con le mani in mano.
Oh no cara Sarah, se ti prendo ti prendo, e non potrai dirmi di no.
Ti blocchi, sembri quasi pensierosa, un piede appoggiato sul letto e la mano sul ginocchio, vorrei proprio sapere a cosa stai pensando, ogni tanto non mi dispiacerebbe entrare nella tua testa e sapere i tuoi pensieri, forse la maggior parte di essi sono insulti nei miei confronti, anzi tolgo il forse è sicuramente così.
"Ho voglia di fare shopping..."
No, no e no.
Io non ho nessuna intenzione di accompagnarla a fare shopping, questa tortura me la risparmio e poi può andare con la sua macchina, io ne le servo di certo, perchè mai dovrei sprecare il mio tempo standomene seduto, o nella maggior parte dei casi, in piedi dentro a dei negozi stracolmi di donne starnazzanti?
No, non è questo il mio compito.
"E perchè mai vuoi andare a fare shopping?"
Indossa la biancheria intima, e che biancheria, tutta bianca di pizzo.
Si gira verso di me, sposta i capelli da un lato e mi guarda.
"Perchè fra un po' e il mio compleanno e non mi dispiacerebbe comprarmi qualcosa di carino, ecco perchè."
Il suo compleanno, certo, ovviamente non me l'ero dimenticato, solo che non pensavo che arrivasse così in fretta, ecco, tutto qui.
Quindi devo pensare a cosa regalarle.
Una mezza idea ce l'avrei, anche se non sarebbe facile da mettere in pratica, ho due settimane appena per pensarci, questo vuol dire che devo mettermi all'opera da questo momento.
Si infila i jeans, proprio quei jeans che le fasciano le forme divinamente, glieli toglierei volentieri in questo momento e finalmente farei cose che non faccio da troppo tempo.
"Si va bene, ti accompagno!"
Cosa si fa per un po' di sesso, questo è ingiusto.
Si siede davanti allo specchio e si asciuga i capelli, mi avvicino e le appoggio le mani sulle spalle ancora scoperte.
"Se quelle mani sono state a contatto con altro sei pregato di levarti!"
"Com'è che sei diventata più acida del solito?"
Fa spallucce e non mi risponde, continua a pettinarsi e ad asciugarsi i capelli.
Lascio perdere e vado a chiudermi in bagno, ho un assoluto bisogno di una bella doccia fredda, anzi ghiacciata, prima o poi andrà in ibernazione.
Entro in doccia e apro l'acqua fredda, che goduria, infondo una doccia fredda al giorno non fa male, certo quando poi si arriva a farsi tre o quattro docce al giorno è un'altra cosa, ma è meglio lasciar perdere.
Finita la doccia torno in camera e lei non c'è, prendo i miei vestiti dall'armadio e mi cade l'occhio sullo specchio, dove c'è una scritta fatta con il rossetto all'angolo destro:
"Sono in soggiorno''
Tenera...
Mi vesto velocemente e scendo in soggiorno, lei è lì che mi aspetta, i capelli le cadono morbidi sulle spalle, le labbra carnose valorizzate ancora di più dal rossetto rosso. I miei occhi scorrono, molto lentamente, sulla sua figura: cardigan grigio, sbottonato al punto giusto, affinché metta in risalto il seno, i jeans skinny stretti alle caviglie e infine quelle scarpe che mi piacciono tanto, in vernice nere con il plateau e la suola rossa, un colpo al cuore.
Si alza e prende il cappotto nero e la borsa.
"Alla buon'ora pensavo che fossi morto sotto la doccia!"
Esce di casa e non mi da nemmeno il tempo di risponderle, davvero incredibile, ma che cavolo le è successo?
Io non ci sto capendo più niente.
Esco e chiudo la porta, mentre lei è già vicino alla macchina con la mano sulla portiera, non riesco proprio a capire a cosa sia dovuta tutta questa fretta, ci sono per caso i saldi oppure qualche svendita, perchè se fosse così allora capirei, altrimenti non so proprio cosa pensare.
Entra in macchina, si mette la cintura e si gira a guardare fuori dal finestrino, metto in moto ed esco dal vialetto
"Dove ti devo portare?"
"In centro. Che domanda idiota..."
Il mento è appoggiato sul palmo della mano e lo sguardo rimane a fissare il finestrino.
Non le rispondo, non saprei cosa dirle, sembra addirittura scocciata di essere in macchina con me, forse avrebbe preferito qualcun altro al mio posto.
Bene.
Allunga la mano verso la radio e l'accende, inizia a cambiare stazione, come al solito, ancora non ho capito perchè non si ascolta l'ipod quando è in macchina.
Improvvisamente la sento sospirare, si allontana dalla radio e si appoggia con la schiena al sedile, chiude gli occhi e inizia a canticchiare.
"Every vow you break
Every smile you fake
Every claim you stake
I'll be watching you..."Quando finisce, spegne la radio e torna composta, le mani incrociate sulle gambe e la testa rivolta verso di me
"E' finita, che peccato...."
"Allora ti ricordi ancora come si fa a parlare!"
Al semaforo mi fermo e mi giro verso di lei.
"E' una bella canzone vero?"
"Non la conosco.."
Evita le mie domande, apposto proprio
"Immaginavo, e poi lui ha una voce così bella, calda, sexy, come lui d'altronde."
"Se ti dico che questa voce non mi dice niente, ti offendi?"
Inarca un sopracciglio e torna a guardare fuori.
"Da te mi aspetterei questo ed altro."
In questo momento mi fermerei volentieri in mezzo alla strada e la lascerei qui da sola, quando è troppo è troppo, mi deve spiegare perchè continua a comportarsi così con me, a quanto pare da solo non riesco ad arrivarci, quindi ho bisogno del suo aiuto.
Picchietto le dita sul volante, mentre continuo a guidare sempre più scazzato.
"Scusa se non conosco tutti i cantanti di questo mondo!"
"Ma come fai a non riconoscerlo? Ha prestato la sua voce anche per diverse pubblicità! Sai quella della Nissan con l'orso polare? Ecco parla lui!"
Nissan, orso polare, sta vaneggiando.
"Ne so quanto prima.."
"Lo spot della Volvo, quello lunghissimo dove c'è una sola persona..."
Scuoto la testa, mentre cerco un posto per parcheggiare la macchina, parcheggio e scendo, aspettando che mi raggiunga, tengo le chiavi in una mano, mentre l'altra è nella tasca della giacca.
Appena scende si avvicina e mi afferra per una manica, si preme contro il mio braccio e le labbra sono vicine al mio orecchio
"Sai che i camerini del negozio in cui voglio andare sono molto grandi?"
Si allontana e mi fa l'occhiolino.
Mi ha lasciato spiazzato per l'ennesima volta, ci metto un po' a realizzare che lei è già vicino all'ingresso del negozio, mentre io sono imbambolato in mezzo al parcheggio, per fortuna non ci sono macchine, altrimenti mi avrebbero già messo sotto da un bel pezzo.
Quando la raggiungo entriamo nel negozio e rimango sbalordito dalla quantità enorme di vestiti e manichini, e dal grosso lampadario in cristallo che c'è al centro dell'ingresso, per non parlare delle due scalinate che sembrano abbracciare la scultura in ottone che rappresenta due putti, sembra una fontana.
"Era un teatro o forse un cinema, ora come ora non ricordo."
Effettivamente da la vaga idea di essere un luogo di cultura, però che peccato rovinarlo così per un negozio, mi prende per mano e mi trascina tra in giro per il negozio, si ferma ad ogni abito verde che trova e ne prende uno.
Chissà se lo sceglierà lungo o corto, io, sinceramente, spero corto, ma ovviamente sono di parte e il mio giudizio non conta.
"Bene inizio a provarmi questi, tu nel frattempo vai e prendimene altri, io ti aspetto nel camerino. Però non farmi aspettare troppo!"
La seguo per vedere dove entra, non vorrei mai fare una figuraccia.
Che tenero, è troppo facile farlo cadere nelle mie trappole, bene penso proprio che oggi mi divertirò un mondo!
Prendo il primo vestito, non è che mi piaccia più di tanto, è corto sopra al ginocchio e la gonna è a palloncino, troppo gonfio mi fa grassa. E poi ha delle pieghe strane, sembra una tenda, l'unica parte che mi piace è il corpetto, sembrano due fasce incrociate prisettate.
Appoggio le mani sui fianchi e mi guardo, piego la testa di lato, non è poi così male da indossato, però io lo voglio lungo, siamo a febbraio non posso andare in giro mezza nuda.
La tenda del camerino si apre ed entra Heiji con un paio di vestiti.
"Ti sta bene!"
Mi guardo ancora e capisco che non è quello che voglio e poi se mi sta bene vuol dire che non fa per me.
"Bene, allora non lo prendo. Tiri giù la zip per favore..."
Mi sposto i capelli da una parte e lo guardo attraverso lo specchio, appende i vestiti che ha preso e tira giù la cerniera, ed ecco che la fase due del mio piccolo ed innocente scherzo ha inizio.
Mi giro verso di lui e lascio cadere il vestito per terra, lo scavalco e lo calcio in un angolo del camerino, tanto è enorme.
"Heiji, finalmente siamo soli..."
Io in biancheria intima e i tacchi lui completamente vestito, che quadretto felice.
Lo abbraccio e mi sporgo verso di lui per baciarlo, gli afferro i capelli e lo faccio abbassare affinché possa arrivare con più facilità alle sue labbra, Dio come mi erano mancate le sue labbra, anche se ci baciavamo ogni tanto questo bacio è carico di adrenalina, e se avessi un briciolo di bontà, in questo momento, manderei all'aria lo scherzo e lo spoglierei qui seduta stante.
Mi ritrovo con la schiena al muro e le gambe intorno alla sua vita, così però non mi aiuta affatto, mi struscio su di lui e la sua risposta arriva immediatamente, scattante e puntuale come al solito.
Poverino però, un po' e sottolineo un po', mi fa pena.
Apro un occhio e guardo il vestito che ha preso, accidenti, mi piace un sacco, peccato però che è troppo grande per me.
Racimolo quel poco di lucidità che mi è rimasta in corpo e allontano le labbra dalle sue.
"Mi piace quel vestito, peccato però che sia di due taglie più grande...cambialo, e quando torni continueremo..."
Gli lascio un bacio all'angolo delle labbra e sciolgo la presa dalla sua vita, tornando con i piedi per terra.
Heiji prende il vestito ed esce dal camerino, rimetto quello che mi ero tolta, prendo gli altri vestiti e mi ritrovo faccia a faccia con l'ultima parte del mio piano: una ragazza più o meno alta come me, anche se io non ho il culo così piatto e inesistente.
"Prego entra pure qui, io ho finito, ah prova questo!"
Le do uno dei miei vestiti e lei mi ringrazia sorridendo.
Poverina, mi dispiace coinvolgere persone innocenti, ma questa volta è veramente inevitabile.
Entro nel camerino di fronte a quello in cui ero prima e mi preparo a gustarmi la scena.
Vedo arrivare Heiji, apre la tenda e prende la ragazza per i fianchi, vorrei mettermi a ridere e soprattutto vedere la faccia di quella poveretta.
"Allora dove eravamo rimasti?"
Fortunatamente la ragazza si è messa il vestito che le ho dato, almeno non se ne accorgerà, certo che è veramente stupido, quella è tutta spigolosa, però ha i fianchi larghi io non ce li ho così.
Se non se ne accorge entro due secondi giuro che lo ammazzo.
"Come scusa?"
"Dai non fare la finta tonta..."
Le sposta i capelli e avvicina il viso, anzi il suo muso vicino al collo della ragazza, adesso lo castro, giuro, gli strappo tutto con i denti e poi lo do in pasto agli alligatori.
"Non capisco, davvero..."
Che troia, dovrebbe urlare e prenderlo a calci nelle palle, non dovrebbe dargli corda come la peggiore delle gatte morte.
Si blocca.
Ecco bravo.
"Sarah...non ti ricordi cosa mi avevi detto? Che avremmo continuato quella cosa..."
Le appoggia una mano sul fianco e l'altra sparisce della mia visuale.
Ed ecco che la ragazza scatta.
"Brutto porco, ma chi sei? Tu non sei il mio ragazzo vai via o ti denuncio!"
Lo spinge fuori, il terrore è dipinto sul suo volto mentre lui è sbiancato.
Heiji esce di colpo, inciampa nel tappeto e si ritrova per terra.
Adesso tocca me, che l'atto finale abbia inizio.
"Ma Heiji cosa fai? Ti sembra normale importunare le povere ragazze hai sbagliato camerino! Quando torniamo a casa mi sentirai. Scusalo, il mio ragazzo è un po' sbadato!"
La ragazza mi guarda male e se ne torna nel camerino.
Questo è lo scherzo migliore che io abbia mai fatto in vita mia.
Lo afferro per un braccio e lo trascino dentro al camerino, prendo il vestito che mi ha portato e lo appendo.
"Ti sei sentito attratto da quella ragazza? Non ti piaccio più io?"
Nascondo il viso con le mani e nel frattempo me la rido di gusto, facendo finta di singhiozzare.
"Adesso ho capito! Tu mi hai fatto fare questa enorme figura di merda! Hai fatto scambio con quella..."
"Uffa, ma non c'è gusto con te. Perchè lavori all'FBI e non in una salumeria?"
"Molto divertente davvero. E se mi denunciava per molestie e io perdevo il lavoro?"
Sempre il solito catastrofico.
Agito la mano e prendo il vestito.
E' meraviglioso.
Verde, ma non un verde qualsiasi, verde smeraldo, quel verde che piace a me.
Sul fondo ha delle perline grandi come un granello di sabbia che formano delle file, una lunga e una più corta, si allaccia al collo con un nastro e lascia la schiena completamente scoperta, per non parlare dello spacco che c'è a destra.
"E' bellissimo Heiji!"
Gli salto al collo e lo bacio.
"Ti prometto che quando torneremo a casa mi farò perdonare!"
Come faccia a sopportarmi ancora, non lo so, vuol dire che mi ama davvero.
"Lo spero per te signorina..."
Sorrido contro le sue labbra e lo bacio ancora, penso che per il momento sia meglio smetterla con gli scherzi e recuperare tutto il tempo perso.
Mi faccio aiutare per togliere il vestito, indosso nuovamente i miei jeans e il cardigan, le scarpe, e infine prendo il cappotto e la borsa, Heiji ha il vestito, così possiamo andare alla cassa e pagare.
Forse è meglio non dire quanto sia costato, posso dire solamente che Heiji è sbiancato per la seconda volta in una giornata.
"Grazie Heijino!"
Una volta fuori dal negozio gli do un altro bacio e andiamo verso la macchina, entriamo e appoggio la busta sul sedile posteriore.
"Adesso ti faccio sentire lo spot dell'orso polare!"
Prendo l'ipod dalla borsa e lo collego alla radio, lo cerco e quando lo trovo lo metto:
www.youtube.com/watch?v=BNeEVkhTutYE' veramente eccezionale, penso di amare quest'uomo!
"Hai lo spot sull'ipod?"
"Non ho lo spot sull'ipod, ho tutti gli spot! E' diversa la cosa!"
Scuote il capo e fissa la strada.
Pensa che sia una cosa strana?
Io penso che sia normalissimo invece.