Ecco qui un'altra parte
Buona lettura!!
Lo guardo con insistenza, me lo deve dire in faccia, adesso, in questo momento.
Voglio avere la certezza, che qualsiasi cosa accada lui mi proteggerà.
"Quindi?"
"Va bene, ho capito. Ti parerò il culo nel caso in cui qualcuno voglia farti fuori."
Evviva il romanticismo.
Non era esattamente questo quello che volevo sentirmi dire, però, forse, una volta mi sarebbe anche andato bene, perché adesso vorrei sentirmi dire qualcosa di più sentimentale?
Non ci posso credere, mi sa che mi sto ammalando, non mi sono mai piaciute tutte quelle paroline dolci messe insieme a casaccio, io sono sempre stata una persona alla mano che si accontentava di poche parole, non ho mai sentito la necessità di sentire grandi dichiarazioni o cose simili.
Adesso però, dopo tutto quello che è successo, vorrei qualcosa di più da lui, però non so se lui vuole la stessa cosa.
"D'accordo allora mettiamoci all'opera!"
Prendo la pistola dalla borsa e la metto dietro la schiena, proprio oggi dovevo mettere i jeans, se avessi indossato una gonna o un vestito, sarebbe stato tutto più facile.
Ecco che la mia mattinata romantica, sta lentamente sfumando.
Mi alzo dal divano e chiudo la borsa, guardando i due amiconi che sono ancora seduti sul divano.
"Un'altra cosa, quando ci troveremo faccia a faccia con i cattivoni voglio che ci sia anche Rachel."
"Negativo."
Guardo Simon interrogativa, mentre si alza per mettersi il cappotto.
Negativo?
In poche parole, mi vuole morta pure lui, bastava dirlo prima.
"E perchè mai?"
"Perchè questo è un caso dell'FBI."
Ah giusto, lei non è dell'FBI.
Ma chi se ne frega, io voglio avere la certezza di sopravvivere, sono ancora giovane per finire sotto terra.
Porto le mani sui fianchi e picchietto il piede sul pavimento.
Sinceramente a me interessa poco, anzi non mi interessa proprio, chi gestisce il caso, so solo che in mezzo ci sono io e le persone con le quali abbiamo a che fare non nutrono una grande simpatia nei miei confronti.
"Si, ma capisci che io sono una ragazza, quindi il mio concetto di 'essere in pericolo' è diverso dal vostro. L'altra volta sarei morta di sicuro se non sarebbe arrivata Rachel, è grazie a lei se adesso non sono dentro ad una bara a marcire lentamente."
"Hai un'intera squadra a tua disposizione!"
"Sai che roba, il tempismo non è di certo il punto forte di questa squadra."
"Questa volta le cose andranno diversamente. Te lo prometto."
Annuisco e lascio cadere lì il discorso, ma non mi sento per niente sicura.
Indosso il cappottino e mi avvio alla porta, da sola, a quanto pare loro due dovranno parlare di qualcosa di importante, e a quanto pare io non posso ascoltare.
Esco scuotendo il capo e vado verso la macchina, mi appoggio con la schiena alla portiera, sperando che quei due si sbrighino.
"Dai lo so che mi devi dire qualcosa, altrimenti saremmo già fuori, quindi muoviti."
Appoggio i gomiti sulle ginocchia, le mani congiunte davanti al viso, non è una cosa facile da dire, però dovrò pur sfogarmi con qualcuno.
"Ho un problema..."
E fin qui ci sarebbe arrivato chiunque, almeno credo.
L'unica che non ci è arrivata è Sarah.
"Ma dai! Non ci sarei mai arrivato..."
Va beh, hanno voglia di scherzare tutti oggi, e ovviamente di prendermi per i fondelli, sembra che si divertano.
Guardo l'orologio che ho al polso e inizio a raccontargli tutto, da questa mattina fino a quello che è successo nel camerino e durante il mio racconto non ha fatto altro che ridere.
"Certo che è proprio furba! Te l'ha fatta Hattori e tu, ovviamente, ci sei cascato come un fesso!"
Simpatico, molto simpatico.
Penso di essere diventato la vittima preferita di tutti.
Sbuffo e mi appoggio allo schienale del divano.
"Non puoi darle qualcosa per farle tornare il desiderio?"
"Non sono un mago..."
"Si ma io così non ce la faccio più. Non sto facendo una vita facile e poi con lei non è mai facile, prima vuole una cosa e un attimo dopo ne vuole un altra. Rischio di impazzire!"
"Lasciala..."
Sgrano gli occhi e per poco non mi ritrovo con la mandibola per terra.
Lasciarla?
Non è fattibile, non ci penserei nemmeno a lasciarla e poi come faccio senza di lei?
Simon mi guarda e alza le spalle, si sistema sulla poltrona e assume quell'aria che ha sempre quando deve spiegare qualcosa di lungo. Sicuramente Sarah si starà chiedendo che fine abbiamo fatto.
"L'hai detto tu no?"
Io non ho detto che voglio lasciarla, o almeno, credo di non averlo detto, e se l'ho detto avrò sbagliato sicuramente, perchè quest'idea non mi ha mai sfiorato.
"O meglio, hai detto che con lei la vita non è facile, che non ce la fai più eccetera, eccetera. Quindi se sei stanco come dici, tanto vale lasciarla piuttosto che vivere una vita d'inferno. Ma siccome non penso che il problema sia lei, secondo il mio modesto parere dovresti rivedere cosa fai tu per, diciamo, attivarla."
C'è da dire che il suo discorso non fa una piega.
Annuisco dall'inizio alla fine, anche se non credo che la colpa sia la mia al cento per cento, certo anch'io ho la mia parte, però lei potrebbe fare qualcosa.
"Allora facciamo che questa sera quando tornate a casa si presenta una situazione analoga a questa mattina. Lei esce dalla doccia e arriva in camera. Tu invece di fissarla come un pesce lesso la prendi e..."
Si interrompe e il suo capo ruota lentamente verso l'ingresso.
Alzo appena gli occhi e riesco a sorridere a malapena.
E' lì davanti a noi con i pugni serrati sui fianchi.
"I vostri discorsi farebbero impallidire perfino il miglior regista porno. Sono rimasta mezz'ora e dico mezz'ora fuori, al freddo, in piedi con questi tacchi ad aspettarvi. Muovete il culo e andiamo dove dobbiamo andare, altrimenti io vi mollo e soprattutto mollo te!"
Esce di casa sbattendo la porta.
Io e Simon ci guardiamo, io sono abbastanza terrorizzato lui ormai è abituato a minacce simili.
"Ha il ciclo?"
Alza il braccio e indica la porta, io scuoto il capo, in teoria no, non lo so, ormai ho perso il conto.
"Penso che sia nella fase premestruale."
Appoggia una mano sulla mia spalla e da qualche pacca.
"Hai tutta la mia comprensione amico, non è una fase facile, ma passerà."
Infuriata, incavolata nera.
Non può nemmeno immaginare quanto sia grande la mia ira in questo momento, passo una mano tra i capelli e io che pensavo che fosse cambiato qualcosa e invece no, è il solito bambino immaturo che pensa solo a una cosa, amore?
Amore?
Ma dove.
Appena li vedo arrivare mi avvicino a loro, abbastanza impazientita.
"Gli hai detto quanti nei ho?"
"Ventisette di cui uno a forma di cuore sul braccio."
"Bene..."
Incrocio le braccia al petto e stringo il tessuto del cappotto con le unghie, vorrei tanto conficcarle in quella faccia tosta che si ritrova, ma che bravo il mio ragazzo.
"E così sono ventisette..."
"Ho sparato a caso. E il neo a forma di cuore me l'ha fatto notare Rachel in ospedale."
Sospiro e torno ad appoggiarmi con la schiena alla macchina, sono esasperata, non so più cosa fare con lui, penso di averle provate tutte, eppure non riesco a smuoverlo è inamovibile come una montagna.
"Sentite non mi interessa, andiamo..."
E lui ovviamente non dice niente, lascia sempre parlare gli altri, non è nemmeno in grado di pararsi il culo da solo.
Salgo in macchina e mi siedo dietro, non ho intenzione di stare vicino a lui, sbatto la portiera e allaccio la cintura di sicurezza, prendo il mio ipod e cerco qualche canzone che mi faccia rilassare, se solo potessi ascoltare quella di questa mattina, a quest'ora sarei sicuramente molto più tranquilla, e soprattutto non dovrei ascoltare quell'idiota di Heiji.
Fortunatamente mi capita uno spot della
Nissan penso proprio che cambierò macchina, a furia di sentirne palare mi sto convincendo, certo che potrebbe fare una campagna pubblicitaria per vedere frigoriferi al Polo Nord e termosifoni all'Inferno e sicuramente farebbe incassi da capogiro.
Appoggio la testa al finestrino e mi lascio trasportare da quella voce.
Altro che Heiji, questo si che è un uomo.
Amore.
Ma per favore, da quando stiamo insieme mi ha dimostrato il suo 'amore' due volte.
Alla faccia dell'amore.
"Innovation for today, Innovation for tomorrow, Innovation for all."
Ripeto questa frase non so quante volte, infatti Heiji si è girato e sta dicendo qualcosa ma non lo ascolto grazie alle cuffiette.
"Zitto, tanto non ti sento!"
Torna a guardare la strada, mentre io mi metto comoda e allungo le gambe sul sedile accanto al mio, a cosa gli serve avere una macchina così grande visto che siamo solo noi due ancora non l'ho capito.
Wouldn't be cool?Certo che lo sarebbe.
Sbuffo e giocherello con il filo delle cuffiette, guardo fuori dal finestrino, questa strada mi è famigliare.
"Sarah puoi toglierti le cuffiette e ascoltarmi visto che siamo arrivati?"
Che palle, oggi non è giornata, non ho voglia di mettermi a spare a qualcuno e soprattutto non ho voglia di lavorare, non sono dell'umore giusto oggi, ho mal di testa e mal di pancia, sono nervosa e facilmente irritabile.
Tolgo le cuffiette e mi trattengo da fargli il verso, non lo faccio solo perchè lui non c'entra niente con tutta questa faccenda.
"Che c'è?"
Torno composta e lo guardo attraverso lo specchietto retrovisore.
"Stiamo andando a fare un controllo nella scuola di ballo, magari riusciamo a trovare qualcosa."
"Ma se l'hanno chiusa, cosa speri di trovare?"
"Qualsiasi cosa, dobbiamo pur iniziare da qualche parte no?"
Alzo le spalle e ripongo l'ipod nella borsa, penso che sia meglio lasciarla qui, prendo il cellulare e lo metto nella tasca dei jeans.
Che inizi lo spettacolo.
Scendo dalla macchina e aspetto Cip e Ciop, quando scendono anche loro andiamo verso l'entrata.
Che posto desolato, sacchi dell'immondizia ovunque, carte sparse e vetri rotti.
Fortunatamente sono finita in mezzo a loro due, almeno non vado avanti da sola e soprattutto ho qualcuno che mi guarda le spalle.
"Hattori, se ti becco mentre mi guardi il culo non arrivi intero a casa."
Odio questo posto e soprattutto odio tutte le persone che ci hanno lavorato, dalla prima all'ultima.
Entriamo all'interno dell'edificio guardandoci attorno, per assicurarci che nessuno ci abbia inseguito, si sente solo il rumore dei miei tacchi.
Quando apre la porta cigola, sembra che sia stata abbandonata da anni, invece sarà passato si e no un mesetto.
All'interno la situazione non è di certo migliore.
Ci sono carte ovunque, le finestre sono rotte e i computer completamente distrutti, non sembra minimamente la scuola che avevo visto un mese fa, sembra piuttosto un luogo triste e desolato, i muri sono spogli, sono rimasti appesi solo i chiodi, le cornici sono per terra, rotte.
Mi muovo lentamente lungo lo stretto corridoio che porta agli spogliatoi, anche quelli sono distrutti, questa scuola sta cadendo a pezzi.
Secondo me bisogna prendere gli hard disk dei computer e andare via da qui, questo posto mi mette un'ansia addosso pazzesca.
Mi avvicino a uno dei computer e lo osservo, a prima vista non devono averlo manomesso, ma non possono essere stati così ingenui. Mi inginocchio e studio attentamente la tower.
"Voi due venite qui, e aprite questa cosa devo vedere se c'è l'hard disk."
Sono certa che riuscirò a scoprire qualcosa di grande, però si devono dare una mossa, io me ne voglio tornare a casa.
Quando arrivano si mettono vicino a me e fissano davanti a loro.
"Allora, dai su vedete se c'è..."
"D'accordo."
Una volta assicuratami che si occupassero del computer mi alzo e continuo a guardarmi intorno alla ricerca di qualcosa di rilevante, dovrà pur esserci qualcosa da qualche parte, non possono aver preso tutto, a meno che, qui nella scuola, non ci fosse niente di importante, inerente ai casi di omicidio.
Che nervoso, non può essere sparito tutto.
Certo che fare una visitina a casa Gonzalez non sarebbe male, sicuramente lì ci sarà qualcosa, è casa sua, o meglio era.
Torno dai due super agenti federali con le mani sui fianchi.
"Ma perchè non andiamo a casa sua? Lì ci sarà qualcosa, no?"
Si girano all'unisono con un'espressione che dice tutto.
"Ecco bravi non dite niente. L'ho avuta io questa idea, secondo me voi non ci avete nemmeno pensato. In ogni caso tirate fuori quegli affari da tutti i computer."
Devo riuscire a fargliela pagare in qualche modo a quel ballerino da strapazzo.
La pagherà per tutto quello che mi ha fatto.
Hanno le ore contate, lui e quell'altro farabutto di William.
si vede che quando stanno per arrivare ci trasformiamo!!
e meno male che c'è lei a dare una dritta a questi due cip e ciop spero di non avere brutti presentimenti nel prossimo aggiornamento! Il fatto che Sarah sia continuamente preoccupata e "paranoica" non mi convince affatto...
spero solo di finirla.
Cip e Ciop però potrebbero essere separati da Paperina e Minnie però!! 