Detective Conan Forum

Lo Sherlock Holmes Del Terzo Millennio

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Erik904
view post Posted on 28/6/2011, 22:21     +1   -1





I Sospetti Di Gin E Il Primo Bacio Di Ran.





Scrivendo queste righe non riesco a trattenere un sospiro. Ran Mouri era una ragazza dolcissima a quei tempi e profondamente romantica. E non ho dubbi nemmeno su quanto fosse fedele a Shinici tuttavia sappiamo tutti che l’adolescenza è quel periodo confuso che ti riempie la testa di dubbi. Ran amava profondamente Shinici… ma forse non lo amava abbastanza come credeva. Lei stessa si era accorta che qualcosa stava impercettibilmente cambiando anche se ancora non riusciva a capire bene cosa. Era passata una settimana da quando il mostro aveva brutalmente massacrato l’agente Camel e il senatore Takuo Misaminato. Dominic e Shuici Akai guardavano e riguardavano i filmati dell’inaugurazione ma nulla ne veniva fuori. Conan era stato tagliato fuori momentaneamente con la semplice motivazione “non ci sono indizi e non c’è nulla da fare sparisci per il momento marmocchio” elargita dolcemente da Dominic Payne. Il piccolo Detective era in una specie di competizione con Dominic e faceva di tutto per “batterlo”, non sapendo però che Dominic in realtà sperava soltanto di spronarlo avendo capito quanto Conan fosse abile nelle investigazioni. Il corpo di Camel fu portato via dalla polizia ma ovviamente l’FBI fece bloccare tutto e fece seppellire la salma senza destare troppo clamore. Jodie ebbe le sue grane ma riuscì a giustificarsi col comando dicendo che Camel era morto durante uno scontro con l’organizzazione. Frattanto in una località ignota il tremendo Gin stava avendo un’aspra con Brandy. Il mostro aveva esagerato: il suo obbiettivo era solo quello di uccidere un senatore non di rivelare quanti organi avesse dentro lo stomaco. Brandy rischiava di far risalire a lui, quindi all’organizzazione, se non smetteva di essere così sadico nei confronti delle vittime.
<< Gin forse con Vermouth hai più confidenza e con Vodka puoi fare ciò che ti pare… ma usa questo tono con me e ti giuro ti sventro come un capretto! >> Disse Brandy pulendo una mannaia.
Gin perse le staffe gli afferrò il collo, lo sbattè contro il tavolo da lavoro di Brandy e fece calare la mannaia sul collo di Brandy. Si fermò a pochi millimetri dalla pelle del mostro. Brandy non aveva mosso un muscolo. Era rilassato tuttavia non riusciva a liberarsi dalla presa ferrea di Gin.
<< Il nostro scontro è rimandato Gin. Sappiamo entrambi che non possiamo ammazzarci a vicenda. >> Disse Brandy.
Gin digrignò i denti si girò di scatto e andò via: aveva ben altro a cui pensare. Da tanto tempo era ossessionato da Sherry e la sua ossessione lo aveva reso quasi paranoico, era vero, ma anche tremendamente attento ai particolari. Un particolare che gli era appena saltato all’occhio era il moccioso che Vermouth era stata costretta a rapire per salvarsi dall’FBI. I giornali ne avevano parlato parecchio e poi in un’altra occasione Gin aveva notato quel bambino: quando Akai lo aveva riempito di piombo prima che avesse potuto uccidere quel detective Kogoro Mouri. Le cose non tornavano… prima pensava ad una mossa dell’FBI ma in effetti facendo attenzione ad alcuni particolari si poteva facilmente intuire qualcosa: Vermouth nascondeva qualcosa. Raggiunse la stanza della preferita di quella persona e aprì senza troppi complimenti. Un’affascinante donna bionda e dagli occhi color cielo lo accolse vestita solo di un asciugamano bianco. Una goccia d’acqua le colò dai capelli e seguì una linea precisa: collo, incavo della spalla, petto e andò a infilarsi fra i seni. Gin non si scompose più di tanto. Vermouth sorrise maliziosa.
<< My dear Gin… dovresti fare più attenzione. Avrei potuto aver già tolto l’asciugamano. >> Disse ancor più maliziosa Vermouth avvicinandosi.
Gin le puntò contro la sua pistola. Vermouth si fece immediatamente seria.
<< Che è successo Gin? >> Chiese con tono altero.
<< Perché non mi parli del marmocchio che hai rapito ad Halloween? >> Chiese con tono glaciale Gin sedendosi su un tavolo dove Vermouth teneva il suo portatile.
<< Posso chiederti perlomeno di uscire giusto il tempo di cambiarmi oppure vuoi stare qui a fantasticare su di me come fai con Sherry? Via Gin non sei troppo vecchio per chiuderti in bagno pensando ad una donna? >> Chiese Vermouth canzonatoria.
A titolo di informazione sappiate che Vermouth era solamente provocatoria… Gin era ossessionato da Sherry e forse era vero che il suo odio era anche un po’ intriso d’amore ma non aveva mai fatto strani pensieri su di lei nonostante una volta l’avesse vista nuda… o quasi. Vi spiegherò in un'altra occasione. Gin contorse la mascella e uscì sbattendo la porta.
<< Muoviti! >> Latrò Gin da dietro la porta.
Vermouth si cambiò velocemente, si accese una sigaretta e diede a Gin il via libera. L’uomo entrò ma stavolta si trovò puntata una pistola al volto.
<< Ora che siamo ad armi pari direi di posare le armi e chiacchierare da persone civili che ne dici? >> Chiese Vermouth sorridente.
Gin imprecò mentalmente e rinfoderò la sua pistola nella giacca. Vermouth posò la sua pistola sul letto e ammiccò a Gin.
<< Parlami del marmocchio che hai rapito ad Halloween è che abbiamo incontrato quando abbiamo provato ad assassinare quel detective da strapazzo. >> Disse Gin con occhi che sembravano lanciare tuoni.
Vermouth riuscì a non far trasparire emozioni.
<< E’ un bambino che abita con quel detective Gin. Non so altro. >>
Gin ringhiò.
<< Sono sicuro che invece ci sia altro Vermouth. Parla! >> Abbaiò Gin.
Vermouth fece un’espressione suadente.
<< Ti assicuro che non ne so niente e poi Gin credi davvero che non l’avrei ucciso se avessi anche solo sospettato che c’entri qualcosa? Quel bambino si è solo trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. >> Disse Vermouth sicura.
Gin digrignò i denti: quanto poteva fidarsi di quella donna?
Intanto la dolce Ran era uscita assieme a Sonoko Suzuki, la sua migliore amica e ereditiera dell’impero economico Suzuki, e mentre andavano a prendere un gelato incontrarono Shinji Okinawa: un compagno di classe di Ran da sempre innamorati in segreto di quest’ultima. Dopo due chiacchiere il ragazzo si unì alle due amiche e andarono a prendersi il gelato in un bar la vicino. Sonoko ovviamente non perdeva l’occasione di stuzzicare i due che a suo dire avrebbero formato una bella coppia. In effetti il ragazzo era davvero carino secondo la maggior parte delle ragazze: alto, occhi verdi, simpatico e con un po’ di barba che gli incorniciava un sorriso grazioso. Parole di Sonoko Suzuki badate bene… anche se lei non aveva poi gusti troppo difficili. I tre ragazzi passarono un bel pomeriggio rilassante, anche se Shinji aveva altro per la testa, e dopo aver accompagnato Sonoko a casa, Shinji accompagnò a casa Ran. Parlarono per un po’ e ad un certo punto senza sapere perché Shinji si dichiarò.
<< Ran… io so che per te esiste solo Shinici ma mi sentirei un ipocrita se non ti dicessi ciò che provo per te. >> Shinji si avvicinò a Ran.
Lei fece per respingerlo ma forse non ne era veramente convinta perché quando le labbra di Shinji si incontrarono con le sue lei si sciolse.
Sembra facile giudicare eppure vi assicuro che il cuore di quella ragazza era privo di cattiveria. Tutti siamo passati nella fase della vita che ci riempie di dubbi, l’adolescenza stessa è basata sui dubbi. Ran amava Shinici ne sono sicuro… forse però non abbastanza, difatti quando Ran si baciò con Shinji qualcosa cambiò. I dubbi di Ran avrebbero provocato svariate reazioni nei due protagonisti di questa storia ve lo assicuro. In effetti forse il bacio di Ran è stato essenziale per Shinici e Shiho perché quel bacio fece capire molte cose al nostro detective. A volte un bacio è più potente di una bomba atomica…
 
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ShinxShiho 4ever
view post Posted on 29/6/2011, 10:51     +1   -1




Okay io amo le ultime due frasi...le amo più di me stessa **
Comunque hai tutta la mia stima,io non riuscirei MAI a pubblicare quasi ogni giorno dei capitoli così lunghi,da ora sei ufficilamente il mio esempio.
Fantastico anche questo capitolo :)
Spero che il prossimo aggiornamento sia entro venerdì,perchè altrimenti potrò leggerlo solo sabato 16 :(
Ci conto.
Ciaooooo
 
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Erik904
view post Posted on 29/6/2011, 22:30     +1   -1




Oddio grazie... è un complimento bellissimo! Prometto che ci riesco a fare gli aggiornamenti anche prima di venerdì! Te lo devo dopo queste belle parole! :) Grazie mille davvero!
 
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view post Posted on 29/6/2011, 22:53     +1   -1
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NON SI UCCIDE UNA COSA CHIAMATA AMORE!!!

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bellissima!! davvero scritta bene! sembra di vedere le scene, poi tutte qeuste descrizioni così dettagliate! ti confesso che il pezzo del ritrovamento di camel e Takuo mi ha fatto un pò ipressione.
Davvero bravo, aspetto il continuo!!
 
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Erik904
view post Posted on 30/6/2011, 00:41     +1   -1




Ringrazio per i bellissimi complimenti e anticipo che alcune scene crude si verificheranno fra un po' proprio a causa del caro Brandy. Per quanto riguarda questo capitolo vogliate scusare se è un po'più corto degli altri ma serve più che altro a introdurre il prossimo che approfondirà i sentimenti di Shinici e Ran. Have A Nice Day.




Shiho o Sherry?



E’ la prima volta che ho difficoltà nel trascrivere le mie memorie ma questa parte della storia è uno strazio. Non fraintendetemi non sono un insensibile o un incurante dei sentimenti altrui ma è davvero strano trascrivere i pensieri di una ragazzina confusa. Sembra un quadro di Picasso: confuso e per certi versi senza senso, solo che poi sia nei quadri sia nei sentimenti un senso lo si trova e per quanto riguarda Ran il senso dei suoi pensieri era triste e colpevole. Chi ha buona memoria ricorderà che Shiho si sentiva sporca del veleno dell’organizzazione e colpevole di aver guastato la vita a Shinici e di averla tolta a chissà quanti altri giusto? Beh Ran pensava di aver tradito Shinici, di aver deluso Shinici e di aver ferito, guarda tu il caso, Shinici. Era scappata via di corsa da Shinji, poveraccio ci era rimasto così male che non aveva avuto nemmeno la forza di seguirla e di provare a giustificarsi, ed era arrivata a casa in lacrime. Kogoro aveva provato a parlarle ma la figlia si rifiutava di rispondere e continuava a piangere a dirotto. Quello era l’ultimo giorno in cui Shinici si tratteneva dai suoi. Quando tornò a casa di Kogoro e il detective gli parlò del dolore della figlia Shinici si sentì morire dentro: che diavolo era accaduto? Ran non lasciò entrare nemmeno Conan. Ran si tormentava: aveva fatto un qualcosa di terribile contro Shinici tuttavia non poteva dire di essere totalmente dispiaciuta perché il bacio di Shinji aveva avuto uno strano effetto su di lei. Già dalle telefonate che si facevano Shinici avrebbe dovuto intuire che il cuore della ragazza era turbato ma, come ben sappiamo, il nostro detective non era troppo abile nel capire il cuore delle donne. Ran si addormentò in lacrime. Sapete a volte rimango sorpreso dalla sfera emotiva delle donne: gli uomini sono più… obbiettivi. Se un uomo è triste lo si vedrà mogio mogio è se è più sensibile piangerà, se è felice ride, se sta male lo si vedrà sofferente ma per le donne non è così. Se la donna è triste il suo dolore si moltiplica perché la donna ripercorre ogni cosa che l’ha portata ad essere infelice si darà della stupida, si dirà che avrebbe potuto fare scelte differenti e il suo umore sarà poi condizionato da un’altra infinità di variabili. Quando si dice che la donna usa più materia grigia dell’uomo è la verità… solo che quella parte di cervello in più le rende tremendamente insicure e in certi casi confuse e titubanti. Ran si sentiva la morte nel cuore perché nonostante il tradimento nei confronti di Shinici sentiva che qualcosa in quel bacio non le era affatto dispiaciuto anzi… è buffo come il destino a volte abbia bisogno di colpirci dritto all’anima per farci capire i nostri veri sentimenti. Povera ragazza: quante lacrime sprecò a quei tempi per poi capire che, semplicemente, non amava abbastanza Shinici. Conan aspettava con ansia che Ran uscisse ma poi sentì il profondo respiro della ragazza: stava dormendo e non aveva il cuore di svegliarla. Stando alle parole di Kogoro aveva pianto tutto il tempo quindi doveva essere esausta e svuotata: non era decisamente il caso di svegliarla. Mangiò del cibo congelato assieme a Kogoro e poi andò a dormire anche lui pensieroso…
<< Ran… >> Mormorò il detective prima di addormentarsi.
Erano le due e mezza quando la piccola Haibara si alzò dal letto decidendo che era inutile continuare a provare a dormire. Si diresse verso il frigo e tirò fuori una bottiglia d’acqua e un bicchiere. Il caldo torrido era insopportabile e il sudore oramai le imperlava la fronte e inumidiva spiacevolmente il collo e le braccia. Bevve lunghe sorsate e si mise un po’ a pensare. Lo faceva spesso e oramai i suoi pensieri erano quasi sempre incentrati su una cosa sola: le sue crisi di coscienza. Lo so, sembro un cinico a parlare così di una ragazzina che aveva provato più dolore che gioia nella vita però non trovo altri termini per definire i tormenti della piccola adulta. Si ritrovò a pensare alle vite distrutte a causa dei suoi esperimenti, a tutto il dolore che aveva provocato a chissà quante persone, a quanto aveva portato via a Shinici… già Shinici. Si sentiva cinica ma fra tutti i suoi pensieri quello che più le stava a cuore era il bene del piccolo detective. Ogni volta che lui l’aiutava, la proteggeva, ogni volta che le rivolgeva la parola, nonostante il continuo scambio di battutine che caratterizzavano la loro amicizia, o persino quando lui le sorrideva Haibara non poteva fare a meno di stare bene e di sentirsi in colpa allo stesso tempo. Era innamorata cotta ma non l’avrebbe mai ammesso a Shinici… lo avrebbe perso e non voleva proprio che succedesse. Si ritrovò per caso a immaginarlo mentre dormiva beato… lui era con la coscienza pulita, lui era uno dei buoni non era sporco come lo era lei. Lei era Sherry: la scienziata dell’organizzazione, l’assassina e ora era persino la rivale del vero amore di Shinici. Sorrise amaramente una lacrima, che pareva fatta di stelle, le colò dalla guancia. Un amore a senso unico e privo di speranza… sembrava la storia di un romanzo. Un’altra lacrima. Una volta quando era triste chiamava a casa di sua sorella, così solo per sentire la sua voce ma aveva smesso da tempo poiché era troppo pericoloso. Shinici le aveva proibito di farlo perché l’organizzazione poteva scoprirli ma il giorno dopo con infinita dolcezza, e con un piccolo aiuto dei giovani detective, l’aveva aiutata a capire che non era poi così sola come credeva. Sorrise in maniera più vera: forse si era innamorata di Shinici anche per la sua straordinaria capacità di capirla come nessun altro al mondo. Ecco quando Shinici era con lei non c’era nient’altro al mondo: lei era con Shinici e si sentiva Shiho Miyano, ma quando era sola e tutto il male veniva a galla ecco spuntare l’ombra di Sherry. Il male che aveva fatto la tormentava e solo Shinici riusciva a lenire quel dolore. Erano le tre del mattino. Dio che avrebbe dato per potergli parlare o quantomeno vederlo sorridere… un qualunque gesto! Un piccolo gesto che l’aiutasse dimenticare quanto male stava. Non importava se dopo avrebbe avuto ancora più male al cuore perché avrebbe capito ancora di più che non sarebbe mai stato suo, Shinici era l’unico rimedio contro quello spietato mal di cuore. Bevve un altro abbondante bicchiere d’acqua… chissà se a Shinici capitava mai di pensarla. Ai non aveva nemmeno idea di quanto ci avesse preso: in quel momento il piccolo detective stava sognando proprio lei ma era tutto molto confuso erano ancora piccoli e tutto era sfocato. Un movimento, un abbraccio, un bacio… Shinici Kudo quella notte sognò di baciare Shiho Miyano e non sarebbe stata l’ultima volta.
 
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ShinxShiho 4ever
view post Posted on 30/6/2011, 08:33     +1   -1




Okay mi sono ufficialmente innamorata di questa fic...
Quando la leggo cado in un brodo di giuggiole **
Sei bravissimissimo ad esprimere al meglio i sentimenti di tutti,utilizzi una psicologia davvero efficiente.
Complimenti :)
 
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view post Posted on 30/6/2011, 08:56     +1   -1
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bellissimi gli ultimi due capitoli!
chissà se conan si ricorderà del sogno che ha fatto? spero di si!
aggiorna presto! sei bravissimo!
 
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Erik904
view post Posted on 30/6/2011, 10:11     +1   -1




Ringrazio tutti per gli splendidi complimenti davvero, mi fa davvero piacere sapere che vi è piaciuto questo capitolo e spero vi piaccia anche il prossimo che spero di riuscire a postare oggi! Grazie ancora. :)
 
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Erik904
view post Posted on 30/6/2011, 12:33     +1   -1




Visto che in questi giorni sono un po' preso ho deciso di creare questo capitoletto più corto che si può tranquillamente considerare la seconda parte del capitolo precedente. Non appena possibile farò riprendere l'azione nella mia storia, per ora ho preferito concentrarmi sul romanticismo ma non credo di aver sbagliato: troppa azione finisce per stancare! :P Comunque vi lascio questo capitolo e me ne vado a pranzo va! Have A Nice Day.





Scena Notturna Con Bacio.


Il mattino seguente Conan si svegliò confuso, imbarazzato e una puntina di buon umore bisogna proprio dirlo. Il sogno che aveva fatto lo aveva davvero preso in contropiede. Non riusciva a togliersi dalla testa quel bacio, seppur immaginario, con Ai. Era stato così reale e vissuto che a Conan parve davvero di sentir premere le labbra di Ai contro le sue. Ebbe un brivido: era normale sentirsi col cuore così leggero nonostante avesse sognato un’altra ragazza invece di Ran? Già Ran! Al pensiero della ragazza il sognò gli passò di mente, anche se faceva capolino di tanto in tanto per ricordargli certe sensazioni piacevoli, e corse verso la camera della ragazza. Non stava dormendo questo era certo: Conan la sentiva parlare al telefono, per quanto fosse difficile dato il tono basso della ragazza, probabilmente con Sonoko. Ecco a volte doveva proprio ringraziare Sonoko: era l’unica capace di aiutare Ran a riprendersi dai momenti più bui. Amiche per la pelle si usa dire. Quelle due erano così da una vita e più volte Shinici, in passato, era stato vittima di qualche loro scherzo. Sentiva che la ragazza era ancora sull’orlo delle lacrime ma perlomeno venne a prendere una brioche dall’ufficio del padre per poi correre di nuovo nella sua stanza. Kogoro era ancora preoccupatissimo però c’era qualche miglioramento nella figlia: perlomeno ora mangiava. Conan ancora si chiedeva cosa diavolo potesse essere successo. Chissà forse Ran, se le avesse chiamato come Shinici, si sarebbe aperta con lui. Ah l’amore… spesso rende ciechi. Noi maschi non impariamo mai che a volte nessun fidanzato sa comprendere una donna meglio di un’altra donna. Infatti Ran non solo non rispose a Shinici ma chiamò di nuovo Sonoko sull’orlo di una nuova ondata di pianto. Conan rimase spiazzato. Non sapeva proprio cosa fare e nemmeno Kogoro sembrava convinto di ciò che potesse avere la figlia. Per un attimo pensò di chiamare Eri Kisaki, sua ex moglie e madre di Ran, ma avrebbe funzionato? No non era il caso di coinvolgere Eri… o forse si? Ran si era sempre aperta con la madre.
<< Ehi moccioso Ran sta veramente male e ho deciso di chiamare Eri… visto che Ran non è in condizione di cucinare e non voglio di certo farti avvelenare da mia moglie per favore puoi chiedere ad Agasa di ospitarti? >> Chiese Kogoro con un tono grigio e serio malgrado la battutina su sua moglie.
Conan lo guardò comprensivo: Kogoro poteva avere tutti i difetti di questo mondo ma quando si trattava della figlia diventava la persona migliore del pianeta.
<< Va bene zietto… andrò a dormire dal dottor Agasa questa sera. Mi chiamerai se ci sono novità? >> Chiese Conan con un tono forse fin troppo adulto.
Kogoro non ci fece caso: sua figlia era il suo unico pensiero. Conan uscì di casa mentre Kogoro si accingeva a chiamare Eri Kisaki.
<< Eri? Sono io ti devo parlare… >>
Per strada Conan fece ogni sforzo e tentò di pensare a Ran, ma il bacio di Ai era nei suoi pensieri. Anche lui si sentì colpevole come Ran solo che lui non aveva fatto nulla di cui pentirsi. Scrivendo queste righe mi viene un moto di nostalgia: ah l’adolescenza periodo benedetto e dannato allo stesso tempo. Conan, immerso in tutti quei pensieri andò a cozzare involontariamente contro Dominic Payne.
<< E tu che ci fai qui? >> Dissero ad una sola voce.
Conan spiegò che andava a dormire dal dottor Agasa svogliato. Dominic fece un cipiglio strano e poi scoppiò in una risata che ricordava un latrato.
<< Ah l’amore… >> Disse andandosene.
Conan rimase sorpreso: che avesse capito? Non osava chiederglielo: sapeva quanto Dominic sapesse essere ironico e non aveva proprio voglia di essere preso in giro da quel tipo. Raggiunse la casa dei suoi genitori… si avrebbe dormito la per quella notte: non era il caso di disturbare Agasa. Quest’ultimo comparve da dietro la porta di casa sua assieme ad un Ai piuttosto strana in viso.
<< Oh Shinici che piacere vederti. Sai ho appena chiesto a Yusaku e Yukiko se per stasera possono tenere Ai con loro. Ho una conferenza ad Osaka e non posso proprio mancare. >>
Conan rise sarcastico.
<< Sta diventando una celebrità dottore oramai passa più tempo in conferenza che a casa. >> Disse Conan entrando in casa sua.
Agasa rise allegro e andò via dopo aver salutato affettuosamente la sua figlioccia. Conan comunicò che a causa di alcuni problemi per stasera anche lui sarebbe rimasto a dormire a casa con loro. Non riusciva nemmeno a guardare Ai in faccia e la piccola scienziata un po’ si indispettì: che diavolo aveva Shinici? Avete presente quando portate a casa il fidanzato o la fidanzata e i genitori ti mettono in un profondo imbarazzo? Beh Conan si sentiva come se avesse portato a casa la sua fidanzata. I suoi genitori sembravano estremamente curiosi sul rapporto fra Conan e Ai. Yukiko soprattutto: erano secoli che diceva che Haibara provava qualcosa per Conan. Yusaku riusciva a mantenere una dignità, anche se rideva sotto i baffi, mentre Yukiko stava dando sfogo a tutta la sua curiosità. Ai si sentiva un po’ in imbarazzo e cercò con lo sguardo Conan. Il ragazzino le ricambiò lo sguardo ed entrambi si ritrovarono ad arrossire. Yukiko tacque: quei due erano proprio carini assieme. Le dispiaceva per la figlia di Eri ma quei due assieme… beh Yukiko non se lo sapeva spiegare ma li vedeva come due facce della stessa medaglia o quantomeno come due creature fatte per essere l’una complementare all’altro. Il pomeriggio di quella giornata fu molto monotono per tutti i protagonisti della storia: Ran era ancora alle prese con la sua crisi di coscienza, Dominic e l’FBI lavoravano su Brandy senza risultati, Yusaku e Yukiko si erano dati ad un giro in città e i due rimbambiniti invece erano a casa a soffrire il caldo e la noia. Conan era distratto dal pensiero di Ran e da quello strano sogno con Ai per protagonista: non era mai successo che sognasse Ran o una qualunque altra ragazza in quel modo, che era accaduto dunque? I suoi confusi pensieri furono interrotti da un Ai che portava un’insalata di riso.
<< Ti va? Ho pensato che ti fosse venuta fame. >> Disse Ai donando al detective uno dei suoi rari e stupendi sorrisi.
Conan annuì energicamente e ringraziò Ai per la premura. I due mangiarono in silenzio.
“ Ma che succede? In genere non c’è tutto questi silenzio tra noi.” Pensò Ai a sguardo basso.
“ Che mi succede? Era solo un sogno accidenti… nulla di più!” Si disse Conan nervoso.
<< Hai qualcosa sulla faccia Kudo-Kun. >> Disse Ai.
Conan notò che un chicco di rise unto di maionese gli era rimasto attaccato alla guancia. Ai prese un fazzoletto e gli pulì la guancia. Entrambi avvamparono. Ah ma è davvero così difficile capire di piacersi? Comunque i due non parlarono più fino a cena. Dopo la cena i due andarono a dormire nelle rispettive camere. I sogni di Conan erano ancora turbati da Ai. La piccola scienziata si alzò dal letto e in silenzio arrivò nella stanza di Shinici. Era lì che dormiva… com’era tenero.
“ Se esistono gli angeli devono avere per forza di cose l’aspetto di un bambino innocente.” Si ritrovò a pensare Ai.
Intanto nella mente di Conan compariva di nuovo un’Ai sorridente. La scena cambiò. Ora erano Shinici e Shiho. Lei era così bella, sorridente, libera…
Ai, nella realtà, avvicinò il viso a quello di Conan. Shiho baciò Shinici nel sogno e il detective si lasciò andare ad uno strano turbine di emozioni. Le labbra di Ai si incontrarono con quelle di Conan. Uno strano vortice di silenzio si stanziò nella mente della scienziata. Il suo primo bacio, il primo bacio di Shinici… aveva voluto rubarlo a Ran ma non si sentiva in colpa. Quel bacio aveva lo stesso sapore di un paradiso conquistato. Quando Ai Haibara tornò nel suo letto dormì dei sonni beati.
 
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Erik904
view post Posted on 1/7/2011, 11:57     +1   -1




Questo sarà l'ultimo capitolo che scrivo per questa settimana a meno che domani mattina non trovi il tempo. Come promesso ora ricomincia l'azione e quale modo migliore di ricominciare a lottare se non contro Brandy? Spero che vi piaccia nonostante alcune scene piuttosto crude. Have A Nice Day! ;)



Scontro Col Mostro



Ah questo è una delle parti più avventurose del mio racconto: lo scontro fra Dominic e Brandy. In questa parte di storia si parla dei precedenti di Brandy e di come Dominic riuscì a salvarsi per un pelo dalla furia di quel mostro. Tutto cominciò nel pomeriggio… la mattina era trascorsa lenta monotona ma il pomeriggio Dominic aveva dato prova di quanto fosse in gamba. Riguardando per l’ennesima volta i video della sorveglianza aveva finalmente notato un uomo che usciva dal bagno: per logica doveva essere Brandy visto che nessuno all’ora del delitto era entrato nella toilette. Era un omone molto alto e largo, barbetta incolta, capelli corti… Dominic sforzò la vista e notò che gli occhi erano scuri. Sorrise per poi lanciarsi in un vero ruggito di vittoria. Akai lo raggiunse assieme a Jodie. Dominic sorrideva contento. Grazie allo zoom e ad un programmino di grafica riuscì a isolare il volto del killer e a renderlo decente.
<< Cerchiamo costui in tutti i database possibili: dalla polizia all’aviazione se è necessario. >> Disse Dominic convinto.
Jodie non era troppo convinta.
<< Avranno provveduto a ripulirlo da ogni colpa Dominic. >> Disse scettica.
Akai non si scoraggiò e tentò comunque la ricerca. Non compariva in nessun database alla quale fossero riusciti ad accedere. Akai e Jodie sospirarono sconsolati. Dominic si morse un labbro e poi sorrise di nuovo tirando fuori una penna USB.
<< Voi dell’FBI fate tanto i duri ma… beh state tranquilli forse ho io la soluzione. Quando ho avuto l’incarico mi sono fatto dare dal comando un elenco non ripulito dei criminali schedati. Speriamo che quel galantuomo sia schedato. >> Disse Dominic cominciando una nuova ricerca nel suo database.
Akai lo guardò divertito.
<< Certo che viaggi attrezzato: niente male per uno che una volta si è scordato la pistola sul comodino di una stanza d’albergo e in missione ha dovuto rubare un UZI ad un nemico. >> Disse Akai.
<< Non parliamo mai più di quella storia ragazzo. Lo dico per il tuo bene. >> Disse Dominic burbero.
Akai chiuse gli occhi e sorrise di nuovo.
<< So Dominic? >> Chiese poi Jodie all’agente della CIA.
Dominic abbassò lo sguardo verso il portatile.
<< TROVATO! >> Urlò. << Seichiro Tamiya. Alto due metri e due, occhi castani, capelli castani, tratti somatici non originali in quanto il soggetto ha modificato la faccia più volte e con parecchi precedenti. Però l’amico si è dato da fare e… >> Dominic si zittì rabbuiandosi.
Akai lesse i dati e capì perché l’amico si fosse alterato. I vostri genitori vi hanno mai parlato dell’uomo nero che vi rapisce la notte se non fate i bravi? Beh Brandy era molto peggio. A quattordici anni aveva letteralmente fatto a pezzi i suoi genitori, questo fece rabbuiare Dominic in quanto l’immagine di Gin gli appariva costantemente nella mente, dopo aver passato alcuni anni al manicomio minorile era riuscito ad uscire per buona condotta e a patto di avere con se due agenti che lo controllassero. Aveva sventrato i due agenti e si era dato alla macchia. Era inoltre ricercato per parecchi delitti di natura estremamente violenta: dallo stupro alla tortura, dalla pedofilia ad una strage di quindici persone residenti in un palazzo che Brandy aveva fatto saltare in aria perché, a suo dire, la notte dei fuochi non c’erano stati abbastanza fuochi artificiali. Brandy aveva l’aria dell’essere più pazzo e pericoloso della terra. Una nota lo segnalava come soggetto tendente “ad atti così violenti da essere considerati contro natura”. Era riuscito a scampare alla pena di morte soltanto perché si era dato alla latitanza. Akai era rimasto piuttosto sorpreso e disgustato.
<< Come può un uomo da solo fare tutto questo? >> Chiese Akai retoricamente.
Dominic sbuffò.
<< Un giorno ragazzo capirai quanto è sottile il limite tra bene e male. Dobbiamo trovarlo. Io vado all’ultimo indirizzo registrato come suo covo, tu Jodie informa i due marmocchi falli venire qui e… beh sono sicuro che quel marmocchio con gli occhiali scoprirà qualcosa che noi non abbiamo notato con la fretta. >> Disse Dominic prendendo le sue due pistole ed un fucile a pompa.
Akai lo fermò.
<< Vengo con te. >>
<< No… rimani con Jodie e i marmocchi: se avrò bisogno d’aiuto vi chiamerò. >> Disse Dominic scendendo le scale fino alla motocicletta.
Mise il suo fucile dentro un borsone dell’Harley e si mise in sella alla sua adorata motocicletta. Frattanto Conan e Ai erano già in viaggio verso casa di Jodie. Dominic, con un rombo orrido, partì. Intanto Akai e Jodie cercavano di capire perché Dominic non credeva nelle loro capacità deduttive.
<< Dom è da sempre un tipo strano: riesce ad avvertire quando qualcosa non torna anche se non sa spiegare cosa. Ci deve essere sfuggito qualcosa ne sono sicuro. >> Disse Shuici controllando video e dati di Brandy in maniera febbrile.
Dieci minuti dopo arrivarono Conan e Ai sudati. Ai aveva il fiatone mentre Conan si piazzò subito davanti al pc assieme ad Akai.
<< Shuici ti prego… informazioni. >> Chiese Conan.
<< Quest’uomo è Brandy, il suo vero nome è Seichiro Tamiya, ha una lista di precedenti lunga quanto un treno e sono tutti orribili. Dominic è andato a controllare l’ultimo indirizzo in cui Brandy è stato rilevato ma era dubbioso e ha detto che quasi sicuramente tu avresti trovato altri indizi i quei video. >> Disse Shuici osservando Conan.
Il bambino osservò attentamente il video dove compariva Brandy. Gli occhi sembrarono accendersi di una strana energia. Ai intanto ringraziava Jodie che le aveva portato un bicchiere d’acqua: il giovane detective l’aveva fatta correre come una matta. Non riusciva ad essere troppo arrabbiata con lui però: la notte prima infondo aveva assaggiato il sapore delle sue labbra e ancora si sentiva intontita. Era vile lo sapeva ma era stato così bello che ora avrebbe dato qualunque cosa per poter stare davvero con Shinici. Intanto Dominic era arrivato nella vecchia casa di Brandy. Tirò fuori le sue due pistole ed entrò nella villetta. C’era una quiete fuori dalla norma: il silenzio regnava sovrano e Dominic aguzzò i sensi. Non era decisamente il caso di farsi staccare la testa con una mannaia. Intanto Conan aveva capito che qualcosa davvero non andava ma non riusciva a capire…
<< Ma certo! >> Sussurrò poi. << Akai! Dominic sta sbagliando. Brandy non si trova in quella casa ma nella falegnameria Namakura poco fuori città. >> Disse Conan sicuro.
Tutti lo guardarono stupiti.
<< Guardate i vestiti. Nella fretta non avete notato che indossa una tuta da falegname verde con il logo Namakura. Nessuno lo ha notato all’inaugurazione: con la confusione che c’era quasi sicuramente l’hanno scambiato per un operaio qualunque. >> Disse Conan ancor più sicuro di prima.
Akai chiamò l’amico della CIA. Dominic sobbalzò non appena udì la suoneria del cellulare.
<< Volete farmi ammazzare per caso? Vi devo forse ricordare che sono nella casa di uno psicopatico? >> Chiese bisbigliando Dominic.
Akai sbuffò.
<< Sei nel posto sbagliato. Si trova fuori città nella falegnameria Namakura. Muoviti noi stiamo andando lì! >> Disse Akai chiudendo.
Dominic posò il telefono e corse alla moto. Partì in fretta: a giudicare dalla zona sarebbe arrivato almeno cinque minuti prima dei suoi “colleghi” se si fosse dato una mossa. Frattanto Brandy accese la sega elettrica del suo tavolo da lavoro e cominciò a segare a caso dei pezzi di legno piuttosto spesso. La sega era fissata ad un tavolo dove in teoria si doveva tagliare il legno per poi lavorarlo ma per Brandy era stato lo strumento per eliminare il signor Namakura, i resti erano poi stati seppelliti poco profondi nelle vicinanze. La noia, aveva l’obbligo di restare lì e fare meno danni possibili poiché Quella Persona si era molto alterata per il massacro di Takuo, lo invadeva e così cominciò a tagliare un po’ di legno per passare il tempo. Akai sfrecciava veloce in mezzo al traffico. Jodie si mordeva un labbro: Brandy era un tesoro d’informazioni, dovevano catturarlo. Conan e Ai erano nei sedili posteriori, a nulla erano valse le proteste di Shuici di fermarli, e si tenevano stretti a causa dello stile di guida dell’agente dell’FBI. Dominic sfrecciava come un pazzo incurante di macchine o semafori, più volte alcuni automobilisti avevano augurato qualcosa di poco carino a lui e alla sua famiglia, e puntava dritto alla falegnameria. Brandy intanto aveva lasciato la sega accesa, il rumore lo rilassava, e cominciò ad affilare una mannaia. Circa cinque minuti dopo un rumore di moto lo attirò. Dominic scese ed estrasse le sue pistole. Brandy lo aggredì urlando. La mannaia cozzò contro le pistole e Dominic rimase disarmato. Prese il polso del mostro e provò a fermare la mannaia che altrimenti gli avrebbe tagliato un braccio. Con la mano libera diede un poderoso pugno in faccia al mostro e anche lui rimase disarmato. Dominic sorrise: quel tipo era alto due metri come diavolo faceva a batterlo?
<< Avanti ragazzone. >> Provocò l’agente della CIA.
Brandy si lanciò su Dominic urlando. Lo sollevò da terra per la gola e provò a strangolarlo, Domini colpì i lati del collo tagliando l’aria con le mani, non appena toccò terra di nuovo con il tallone colpì le costole di Brandy. Il feroce assassino corse dentro la falegnameria e Dominic lo inseguì si trovò davanti il mostro armato di coltello.
<< Bel colpo Dom! >> Disse indietreggiando lo sventato agente.
Dominic afferrò un’ascia. Brand l’agguantò con una mano e la tirò lontano. Dominic con un calcio fulmineo fece perdere il coltello a Brandy. Brandy sferrò un pugno con la mano sinistra, Dominic afferrò il braccio e con un gesto slogò l’arto del nemico. Brandy urlò ma come i mostri dei film dell’orrore il mostro si “rigenerò”: prese la spalla slogata e con un movimento la rimise al suo posto. Dominic si lanciò su Brandy e colpì il volto con tutta la forza che aveva. Brandy riuscì finalmente a prendere l’agente della CIA e il sangue cominciò a sgorgare dalla bocca di Dominic. Brandy prese un pezzo di legno e tentò di colpire l’uomo dagli occhi di ferro ma quest’ultimo evitò l’attacco e si lanciò in un doppio calcio contro Brandy. Il gigante cadde in terra. Dominic si rialzò ma anche Brandy e ciò non prometteva bene. I due continuarono a darsele di santa ragione. Brandy oramai era una maschera di sangue e sudore, Dominic invece aveva un occhio violaceo un labbro distrutto e la mascella dolorante. Dominic fu afferrato da Brandy e la sua testa finì vicino alla sega elettrica. No… non era quella la morte che voleva accidenti: non spappolato da una sega. Brandy rideva in maniera maniacale: ancora un po’ e l’agente della CIA avrebbe perso la testa. Dominic ruggì afferrò la mano destra del nemico e la mandò contro la tremenda sega circolare. Il sangue riempì il campo visivo di Dominic mentre le urla di Brandy gli sfondavano i timpani. Della manona dell’uomo era rimasto un strano pezzo deforme di carne sanguinolento. Dominic si tolse il sangue dagli occhi e gli intimò d’arrendersi ma Brandy, reso folle dal dolore, fece per prendere un’altra mannaia. Dominic colpì la faccia del mostro ancora e ancora. L'agente della CIA si ritrovò altri lividi e l’occhio oramai non se lo sentiva più, aveva persino difficoltà a vedere. Il mostro lo schiacciò contro il muro e fece per soffocarlo con la mano sana. Dominic stava cominciando a vedere sfocato e oramai sentiva le forze abbandonarlo. La faccia di Gin gli comparve nella mente. Dominic ruggì e con i piedi lanciò Brandy lontano.
<< Figlio di… >> Provò ad urlare Brandy.
Il mostro morì atterrando sulla sega elettrica. Quella falegnameria oramai era scivolosa da quanto sangue c’era in terra. Dominic era coperto di sangue e dolorante uscì da quel posto che puzzava di morte. Qualche minuto dopo fu raggiunto dai suoi colleghi e l'agente della CIA svenne esausto.
 
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view post Posted on 2/7/2011, 23:55     +1   -1
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... Scusami il ritardo, ora commento come si deve.
Devo dire che sei riuscito a entrare nei pensieri di una donna come se lo fossi realmente. Noi siamo fatte proprio così, anche se alcune non sono interessate al "Ho tradito, oh mio Dio e ora che fo?"
Poi bellissimo il bacio tra Ai e Conan, speriamo solo che tornino presto grandi e che possano avere una vita serena, e spero che Ran si metta con Shinji almeno Ai avrà un po' di amore per sé!

Infine, ma Dominic è idiota? Va bene che ha ucciso quel mostro, tuttavia quel mostro era un bagaglio di informazioni! A meno che non riescano, con uno stratagemma, a rapire qualcuno dell'Organizzazione, non credo che abbiano molte possibilità di sconfiggerla.

Spero solo che:
1. Gin la smetta di essere così ossessionato da Sherry.
2. Conan e Ai torneranno grandi.
3. Continuerai presto la tua storia.

^^
 
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Erik904
view post Posted on 4/7/2011, 00:00     +1   -1




Gin non smetterà, i protagonisti ,prima o poi :P, torneranno adulti e visto che il tuo commento è stato stupendo sono rimasto a scrivere fino ad'ora per finire il capitolo! :) Spero piaccia anche questo e che i prossimi siano ancora più seguiti! Per quanto riguarda il pensiero delle donne... ne ho conosciute di insensibili ma la Ran fatta da Gosho segue il cliché della dolce e fedele Penelope che aspetta il suo Ulisse, motivo che mi ha spinto a non apprezzare molto Ran che a differenza di Ai non si evolve e non cambia, quindi ho deciso di farle provare questo orrido conflitto interiore che durerà a lungo... presto i capitoli che trattano il periodo estivo finiranno e allora cominceranno le sorprese. Spero di avervi incuriosito.... Have A Nice Day! :D






Demoni Interni


Dominic dormì per tutta la giornata e si svegliò tardi il mattino dopo. Due occhi azzurri furono la prima cosa che il suo occhio vide, l’altro era stato bendato, e l’agente della CIA non potè fare a meno di sorridere al pensiero di cosa il marmocchio con gli occhiali non voleva vedere.
<< Ciao ragazzina… >> Disse guardando negli occhi Ai Haibara.
Ai lo guardò con aria di sufficienza.
<< Finalmente si è svegliato. Kudo-Kun, signorina Jodie, Shuici Akai: l’agente Payne si è svegliato. >>
Le tre persone chiamate in causa dalla piccola scienziata entrarono nella stanza: doveva essere la camera da letto di Jodie. Akai gli rivolse un sorriso.
<< Te l’ho già detto Dom… stai diventando vecchio per questo mestiere. >> Disse Shuici scherzoso.
Dominic borbottò qualcosa.
<< Ringrazia che io non riesca a stare in piedi ragazzo. Dio che mal di testa… ma che è successo? Lo abbiamo preso? Oppure c’è scappato? Ricordo che mi stava tenendo contro un muro e poi… beh la vista ha cominciato ad annebbiarsi. >> Disse Dominic stanco.
Akai deglutì. Il ritrovamento non era stato dei più felici: Jodie alla sola vista di Dominic non ebbe il coraggio di avanzare. Fu Akai a dichiarare Dominic in salute e che tutto quel sangue non era suo. Akai lo adagiò sulla macchina e fece sedere AI in braccio a Jodie. Povero Conan… dovette viaggiare con un uomo ricoperto di sangue al ritorno. Per quanto riguarda il corpo di Brandy nemmeno Akai riuscì a trattenere il vomito. Uscì dalla falegnameria e vomitò qualche passo più avanti lontano dagli occhi di Jodie. Del corpo di Brandy non era rimasto molto: La testa era sparpagliata a pezzi nel pavimento e il petto si era aperto in due lasciando fuoriuscire un vero e proprio mare di sangue e alcuni pezzi di organi frantumati dalla sega circolare. Non ebbero nemmeno il coraggio di sfiorare il cadavere, anche se Conan con sommo sforzo entrò nella falegnameria per cercare indizi. Jodie chiamò la polizia e poi si eclissarono.
<< Beh Dom fattelo dire che sei stato uno stupido è dir poco. Che diavolo ti è venuto in mente? Non ci hai aspettato e da solo sei soltanto riuscito a distruggere la nostra unica fonte di informazioni. Vuoi sapere se l’abbiamo preso? No… l’hanno preso i poliziotti con una palettina visto che l’hai mandato a baciare una sega elettrica. >> Disse Akai tentando di contenere, senza successo, una rigida furia.
Dominic si premette la testa: immagini si affollarono nella mente del confuso agente. L’assalto di quel tipo, il tentativo di farlo a fette, la motosega, lui che stava per perdere i sensi… la fine del mostro. Dominic ringhiò contro Akai. Jodie guardò storto l’agente della CIA al pari si Shuici.
<< Ehi ma che diavolo avete in quella testa tutti quanti? Mi sono dovuto difendere in nome del cielo… la mia testa stava per finire spappolata contro una dannata sega elettrica. Non è stata colpa mia ragazzo. Ho soltanto dovuto salvare la pelle… >> Disse Dominic quasi implorante.
Pazzesco: aveva soltanto combattuto per non rimetterci le penne e a loro dire era un torto. Istintivamente guardò in direzione di Conan. Il finto bambino però non sembrava arrabbiato anzi sembrava guardarlo comprensivo. Un moto di gratitudine nacque in Dominic. Conan si schiarì la voce.
<< Dominic ha sicuramente sbagliato ad andare da solo e siamo tutti d’accordo nel dire che abbiamo perso uno dei pezzi più grossi dell’organizzazione. >> Sentenziò Conan, Dominic si sentì cadere le braccia. << Ma non dobbiamo essere così severi. Abbiamo visto di cosa fosse capace di fare Brandy quindi se dice che ha lottato per la sua vita io gli credo. Certo questo vuol dire ripartire da zero… ma lo abbiamo fatto in altre occasioni. >>
Dominic si sentì riconoscente, e orgoglioso com’era era difficilissimo per lui ammetterlo a se stesso, verso Conan. Akai sospirò e Jodie si limitò a fare spallucce.
<< Dom fatti passare in fretta quei graffi… Stanotte hai dormito sul letto per bontà di Jodie ma da stasera stai di nuovo sul divano. >> Disse Akai recuperando il sorriso.
Jodie sorrise.
<< Già non accomodarti troppo. Io e Shu stiamo uscendo: James ci vuole vedere. Riposati agente Payne. >> Disse la bella agente dell’FBI.
Dominic appoggiò la testa al cuscino.
<< A presto ragazzo… Miss Saintemillion. >> Disse Dominic con un tonò così ironico che persino Akai scoppiò a ridere senza ritegno.
Jodie arrossì e uscì appreso a Shuici. Dominic guardò Conan e Ai.
<< Ehi mar… piccoletto fammi un favore ti prego. Jodie tiene una bottiglia di Brandy nel mobiletto del salotto e in cucina ci sono dei bicchieri. Ti prego portami la bottiglia e uno di quei bicchieri. >> Disse Dominic soffente.
Conan sbuffò e andò a prendere il liquore per l’agente della CIA notando come non lo avesse chiamato marmocchio. Avrebbe chiesto una cosa ad Akai non appena fosse tornato. Dominic rimase da solo con Ai mentre Conan cercava il Brandy nel posto sbagliato: Dominic voleva parlare un po’ con la piccola scienziata.
<< Mi dispiace. >> Sentenziò l’agente della CIA sorprendendo Ai. << Non volevo scoprissi così di tuo zio. Ma so per esperienza cosa vuol dire avere un… una mela marcia in famiglia. Mio fratello… beh non è un tipo raccomandabile. >>
Ai sorrise triste.
<< Tuo fratello non fa parte di un’organizzazione potente come questa ne sono sicura. E stando a quanto detto da Shuici Akai deve essere parecchio importante… tuo fratello a confronto sembrerà un agnello. >>
Dominic scoppiò a ridere tenendosi le costole che gli dolevano.
<< Shiho… mio fratello è colui che tormenterebbe gli incubi di chiunque, mio fratello è il più grande assassino del secolo, superiore anche a Brandy, mio fratello ha ammazzato i miei genitori proprio come ha fatto tuo zio con tuo padre e tua madre e stando al racconto del piccoletto lo hai anche incontrato all’Haido Hotel dove ti ha pure sparato. >> Disse Dominic.
Ai strabuzzò gli occhi terrorizzata.
<< No… non può essere… >> Guardava Dominic come se vedesse il male in persona.
<< Si, Shiho Miyano. Mio fratello è l’uomo che nell’organizzazione è conosciuto come Gin. Sei la seconda persona a cui lo confido sai? La prima persona è il ragazzo, Shuici Akai. Non dirlo a nessuno ti prego… rimanga tra noi. Ti ho detto di mio fratello solo per farti capire che chiunque ha le sue mele marce ma non per questo è marcio dentro… ti ho vista sai? Credi di essere della stessa risma solo perché eri nell’organizzazione? Anche io ho dovuto lottare contro i miei demoni e continuo a farlo tutt’ora ogni volta che mi capita di ammazzare qualcuno. Da quella palla di lardo nel vicolo a Brandy… sono tutti qui. >> Indicò la testa con un dito. << E li rivedo morire per mano mia… ma so che ogni giorno faccio qualcosa per riscattarmi e vado avanti. Sono un buon osservatore e sono sicuro che anche il piccoletto ti ha fatto lo stesso discorso. Tieni alta la guardia e guarda sempre avanti: ciò che è stato è stato, il passato lo rimpiange chi non ha futuro… e tu sei ancora troppo giovane per pensare al passato. >> Disse Dominic col fiatone: lo sforzo di quelle parole lo aveva reso stanco. La testa era pesante e si sentiva la nausea.
Una lacrima colò da uno dei grandi occhi azzurri di Ai.
<< Grazie agente Payne. >>
Conan interruppe la scena dolce e Ai ricacciò indietro le lacrime. Il ragazzino era vagamente alterato.
<< Il brandy era in cucina con il bicchiere. Mi hai mandato a cercare nel posto sbagliato. >> Disse scocciato Conan.
Dominic fece una faccia confusa che avrebbe ingannato chiunque.
<< Ti chiedo scusa. Sai ho ancora un forte mal di testa e ho la mente un po’ annebbiata. >> Fu il tono a fregarlo: lo stesso tono che aveva usato con Jodie.
Conan digrignò i denti mentre Ai sorrise. Dominic si versò una dose parecchio abbondante di Brandy. Conan parlò.
<< Ti lasciamo riposare Dominic. >>
<< Cos’è questa confidenza piccoletto? Per te sono l’agente Payne. >> Disse scocciato Dominic.
Conan fece una faccia stizzita.
<< Come vuole agente Payne noi siamo in salotto le auguro di non soffocarsi col Brandy. >> Disse Conan con tono stizzito e ironico allo stesso tempo.
Dominic alzò il bicchiere in segno di brindisi. Conan e Ai chiusero la porta e Dominic posò bicchiere e bottiglia sul comodino. C’era ricascato: la sua impulsività aveva appena distrutto un’indagine. Si sarebbe preso a pugni se non avesse avuto un pallone da calcio al posto della testa. Quello che aveva detto alla giovane Miyano era vero: tutti quelli che aveva ammazzato erano lì dentro la sua testa che lo torturavano. Suo padre era Cristiano e Dominic per forza di cose aveva imparato a “credere” in Dio… ma solo ora sentiva davvero il bisogno di un essere superiore che lo consolasse e gli dicesse “ Ma no Dominic tu hai soltanto fatto il tuo lavoro non finirai in un qualche inferno dove la tua anima sarà torturata per l’eternità. E stai tranquillo dopo c’è un qualcosa: non finisce tutto in un dannato buio dove non c’è nient’altro che silenzio e oscurità”. Sorrise: non credeva che mai una qualche divinità di sorta gli avrebbe mai detto quelle parole. Si sentì di nuovo colpevole: cazzo aveva mandato la faccia di un uomo su una motosega… quanti pezzi dovevano essere rimasti integri? Gli venne la nausea: quel tipo era un mostro ma lui non era stato tanto più gentile. E se fosse stato lui il cattivo? Non era mai stato un esempio di virtù e odiava il suo riflesso allo specchio. I suoi occhi grigi che apparivano tanto sereni e allegri agli altri, a lui sembravano due pezzi di ghiaccio freddi che guardavano il mondo con sufficienza… lui era davvero così insensibile alla vita? No… aveva consolato la ragazzina! Non era cattivo… beh non l’aveva proprio consolata. Il suo discorso era più che altro un incoraggiamento poiché le loro storie erano simili e combaciavano nei punti più duri e tristi. E comunque lui non aveva poi tanto futuro. Aveva trentotto anni, prossimo ai trentanove, era già a metà del suo percorso e fino ad’ora non aveva avuto poi tutti quei risultati positivi. Bevve tutto il brandy d’un fiato. Che razza di uomo era? Era davvero dalla parte dei “buoni” oppure sotto sotto, malgrado si dichiarasse un tutore della legge e un uomo buono e giusto, era stato corrotto come suo fratello? Dominic Payne non riusciva a trovare una risposta.
 
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Erik904
view post Posted on 4/7/2011, 13:58     +1   -1




Non so quando potrò aggiornare di nuovo quindi posto oggi questo capitolo sperando di poter aggiornare presto. Have A Nice Day!




Amore!?



<< ASSOLUTAMENTE NO! >> Tuonò Dominic.
Era così bello vedere Dominic in pace col mondo…
Conan rise guardando l’acceso scontro tra l’agente della CIA e la signorina Jodie mentre Akai sembrava quasi contento: erano poche le volte in cui Dominic doveva dare ragione ad un’altra persona che non fosse quella che vedeva ogni giorno davanti lo specchio, e Shuici Akai sapeva che Dominic avrebbe ceduto prima o poi. Jodie lo guardava irritata. Era passato tanto da quando Dominic si era tormentato sulla sua anima e aveva deciso di accantonare quei pensieri per concentrarsi sul lavoro. Era ormai vigilia di ferragosto e Jodie avrebbe avuto una cena con la classe fra due giorni e aveva intenzione di presentare il nuovo psicologo e professore di educazione fisica del liceo teitan.
<< Non capisco perché ti lamenti: conoscendoti odieresti fare il professore seriamente quindi ritengo che fare l’insegnante di educazione fisica sarebbe il massimo e come psicologo non saresti male visto che a quanto mi hai detto hai studiato psicologia e psicologia criminale alla CIA. >> Disse Jodie altera.
<< Non esiste ne in cielo ne in terra che io insegni a un branco di adolescenti in piena tempesta ormonale come si calcia un pallone! Men che mai mi metterò ad ascoltare i loro tormenti interiori sul perché non sono accettati dal ragazzo o ragazza che vogliono! >> Disse Dominic con tono quasi isterico.
Conan stava letteralmente sganasciandosi: Dominic professore? Sarebbe stato più plausibile vedere Kogoro sposarsi con Yoko Okino. Ai rideva sotto i baffi intanto guardando con attenzione come, benché non sembrasse, Dominic stava davvero valutando l’offerta.
<< E poi come mi presento al preside? E’ impossibile! E poi, ti ripeto, non andrò ad insegnare in nessuna scuola di sorta. >>
Jodie respirò a fondo: non doveva perdere la calma altrimenti non avrebbe più risposto delle sue azioni.
<< Agente Payne, noi dell’FBI siamo tutti sotto copertura, escluso Shu che ha avuto… beh delle vicissitudini, quindi sono sicuro che se informi i tuoi superiori provvederanno a farti avere un posto al liceo Teitan o quantomeno un’occupazione che non ti faccia risultare come un vagabondo che gira per le strade svogliato. >> Disse Jodie canzonatoria.
Dominic capì: quella donna non voleva saperlo a casa propria. Beh forse aveva esagerato col finire il brandy d’annata. E forse anche era un po’ indisponente quando cominciava a fumare a tavola… beh in effetti aveva ragione doveva trovarsi una nuova sistemazione e aveva già deciso di accettare.
<< Ma non pensi che i miei superiori già sappiano dei movimenti dell’FBI? Sospetterebbero qualcosa e verrei mandato in Antartide ad assicurarmi che quelle cattivone delle foche leopardo non mangino troppi pinguini innocenti. >> Disse Dominic.
Jodie scosse il capo.
<< Di questo non devi preoccuparti: il comando dell’FBI mi ha assicurato che in questo momento non esistono nemmeno Dossier su di me e sulla mia squadra… siamo totalmente anonimi. Dominic Payne sarò piuttosto franca: preferisco averti fuori di qui e saperti inoltre con una buona copertura…. Una copertura che io possa controllare visto quanto tu sappia essere impulsivo. >>
Dominic Payne annuì e decise di fare contenta quella testa matta di agente dell’FBI. Ovviamente però iniziò a fumare proprio dopo aver comunicato di aver accettato l’incarico. Jodie sembrava sul punto di esplodere ma Conan interruppe il conto alla rovescia rivolgendosi all’insegnante di inglese.
<< Mi scusi ma il profesor Dominic… >> Sottolineò la parola “professore” << Quindi da oggi insegnerà nella sua classe? >>
Dominic digrignò i denti mentre Jodie sorrise.
<< Oh si… ho l’onore di presentarvi il professor Payne insegnante di educazione fisica e psicologo degli studenti. Mi ascolti “collega” chiami i suoi superiori e faccia preparare le sue credenziali. Alla cena lei si troverà per sbaglio nello stesso ristorante in compagnia di Shuici Akai e si unirà a noi. Ovviamente pagherà di tasca sua… non vorrà far pagare agli studenti la cena di uno sconosciuto vero? Fatto questo a fine estate provvederà a presentarsi ai suoi studenti come si deve…. Si divertirà vedrà. >> Jodie era semplicemente raggiante
Dominic si sentiva tremare: forse se le avesse sparato… no non era il caso. Il ragazzo gliene avrebbe fatto pentire: c’era qualcosa fra quei due ne era certo. Jodie andò a farsi un bagno rilassante. Dominic approfittò del fatto per sintonizzare la radio sul canale che passava Metal e “la dolce melodia” cullò il bagno rilassante di Jodie. Intanto Ran aveva superato più o meno quella sua crisi di coscienza e aveva deciso semplicemente di dire a Shinji di dimenticare ciò che era accaduto e di tornare amici come prima. Le ragazze: quando la confusione le attanaglia reagiscono esattamente come gli uomini sapete? Semplicemente decidono di fare diversi passi indietro sperando di cambiare ciò che è successo... come se davvero fosse possibile. Quel giorno era con Sonoko, che sapeva tutto quindi evitava accuratamente di parlare di Shinici, ed entrambe stavano facendo una passeggiata distensiva. Ran era uscita qualche volta in quei mesi ma mai con tutti i suoi compagni di classe: Sonoko aveva detto, sotto direttive di Ran, che la ragazza stava attraversando un brutto periodo e poiché in classe tutti sapevano dell’assenza di Shinici pensarono subito che il detective c’entrasse qualcosa. Ran era da sempre molto popolare in classe e i compagni si dimostrarono subito comprensivi. Ovviamente nessuno immaginava che il male di Ran era causato da Shinji Okinawa. Quest’ultimo era nelle stesse condizioni di Ran solo che il suo dolore non riusciva ad arginarsi. Quella ragazza era così bella… ma non era la solo la sua bellezza esteriore ad averlo colpito. Era forte, determinata con qualche parola dolce per tutti quelli che ne avessero bisogno… e Shinici l’aveva persa per inseguire la sua voglia di mistero. Ne era profondamente innamorato e sapeva che il pensiero di Ran non sarebbe uscito dalla sua testa tanto facilmente… per di più sapeva che l’avrebbe incontrata di nuovo alla cena con i professori… che cosa avrebbe dovuto fare? Ran intanto aveva in testa soltanto Shinji, Shinici sembrava così lontano… perché quel ragazzo le faceva questo effetto? Shinici si era dichiarato e lei lo aspettava da così tanto tempo: loro erano fatti per stare insieme. O almeno così si credeva. Ferragosto passò fin troppo in fretta: Conan, Ai e i Giovani Detective andarono, accompagnati dal dottor Agasa, a godersi la spiaggia di notte mentre i fuochi illuminavano la notte. Shinji invece non era andato con i suoi compagni a gustarsi quella magnifica notte: tremava al pensiero di incontrare Ran, solo che non sapeva che la ragazza aveva fatto lo stesso ragionamento e aveva disertato anche lei la notte più magica dell’estate. Avrebbero chiarito alla cena con i professori… forse.
Dominic stava imprecando contro divinità sconosciute all’uomo: come diavolo si allacciava una cravatta? In quasi quarant’anni di vita non aveva mai allacciato una dannata cravatta. Shuici rise nel vederlo così in difficoltà. Domini ruggì.
<< All’inferno mi vestirò come dico io! >> Disse Dominic andando a prendere dei Jeans un po’ scoloriti e una camicia bianca.
Si allacciò l’orologio al polso e legò stretti i lacci delle scarpe. Jodie lo guardava con una punta di astio. Avevano deciso che Dominic e Shuici Akai sarebbero stati visti per caso da Jodie e che si sarebbero uniti a loro salvo poi andarsene prima tramite una scusa qualunque. Dominic odiava l’idea di apparire davanti a quei marmocchi. Tuttavia un’occhiata “dolcissima” di Jodie lo convinse a partecipare alla cena. Il ristorante era davvero molto elegante e Dominic era un po’ a disagio: lui era abituato a fast food non a ristoranti di quel genere. Lui e Akai si sedettero ad un tavolo poco distante dalla lunga tavolata che avrebbe ospitato gli studenti di Jodie e i professori, fra i quali Jodie stessa. I primi ad arrivare furono proprio Shinji e la professoressa Jodie. Poi a poco a poco arrivarono anche gli altri. Dominic si sentiva agitato. I ragazzi e i professori si sedettero. Ran era a disagio e lo stesso si poteva dire di Shinji. I due evitavano accuratamente di guardarsi mentre Jodie chiacchierava allegra con alcune ragazze della classe: era la professoressa più benvoluta dagli studenti. Dopo un paio d’ore, Dominic non vedeva l’ora di andare via da quel luogo e per tre volte Shuici gli pestò il piede bloccando i propositi di fuga dell’amico, Jodie disse che voleva andarsi a lavare le mani in attesa del dessert quando poi “per caso” vide il, scusate ma mi viene da ridere pensandoci, Professor Payne. Lanciò un urletto deliziato e lo trascinò davanti ai suoi studenti.
“Perché non ho le mie pistole?” Si chiese Dominic
Jodie presentò l’uomo ai suoi studenti e ai suoi colleghi.
<< Colleghi e ragazzi ho il piacere di presentarvi il professor Payne. Quest’anno si unirà a noi e sarà docente di educazione fisica e avrà anche il ruolo di psicologo della scuola. Il professor Payne ha origini americane e ha studiato moltissimo all’estero, viene da una prestigiosa scuola americana ed ha accettato di unirsi a noi. Come stai Dom? >> Chiese Jodie pimpante.
Dominic respirò e si preparò a parlare ma Akai lo interruppe.
<< Ehi amico mi ha chiamato Jirokichi devo proprio scappare. Ci vediamo presto. >> Disse Akai con un sorriso nascosto a stento.
“Bastardo” Pensò Dominic ma si contenne ed elargì un gran sorriso a studenti e professori.
<< Mi dispiace non averti notato prima Jodie è un piacere vederti dopo tanto tempo. E anche voi ragazzi: sono felice di conoscervi e spero tanto di andare d’accordo con tutti voi. Mi presento comunque. Io sono Dominic Payne e svolgerò le attività descritte dalla mia collega prima. Se non vi dispiace potrei sapere ora i vostri nomi e quelli degli altri colleghi? >> Chiese Dominic così cortese da sorprendere Jodie.
<< Io sono Keichi Misato, insegno ai nostri studenti un corretto giapponese. >> Disse allegro un uomo grassottello e con gli occhiali che ricordava vagamente babbo natale.
<< Io sono Tota Ninzumaro. Insegnò scienze e chimica. E’ un piacere conoscerla signor Payne. >> Disse un uomo più giovane con gli occhi chiari e con una pelata piuttosto prominente.
<< Io sono Riko Penba. Insegno storia e geografia signor Payne. >> Disse un omino occhialuto e piuttosto scarno con tono gioviale.
<< Io sona Mimi Mikuno. Insegnò storia dell’arte. >> Disse una signora sui quarantacinque anni piuttosto magra e dal naso piuttosto pronunciato.
<< E io sono Jinzo Morimoto. Insegnò matematica. >> Disse aspro un uomo magro e piuttosto alto ma che doveva avere almeno cinquant’anni.
Dominic increspò un labbro: Dio quanto odiava quella materia. Sorrise di nuovo.
<< E voi ragazzi? Come vi chiamate? >>
Erano venti ragazzi, escluso Shinici, e uno ad uno si presentarono. Finite le presentazioni Dominic annunciò di dover proprio andare e dopo aver salutato tutti chiamandoli per nome, cosa che sbalordì tutti i presenti visto che era incredibile che riuscisse a ricordare venticinque nomi con così tanta precisione dopo qualche minuto, e si diresse verso il suo tavolo lasciando i soldi del conto. Si diresse poi verso la moto che aveva tanto affascinato i ragazzi che l’avevano vista. Un tremendo rombo fece capire che Dominic si era appena eclissato. L’agente della CIA intanto imprecava: venti ragazzi? Erano fin troppi e comunque già si sentiva tremare al pensiero di venti adolescenti che doveva esercitarsi con lui. Cominciava a pentirsi di aver accettato…
Intanto Shinji aveva lanciato un’occhiata a Ran ed entrambi si erano allontanati con scuse diverse.
<< Shinji ciò che è successo… >> Cominciò Ran.
<< Ran non importa ciò che è successo… le cose non cambieranno. Tu mi piaci. Mi piaci più di chiunque altra. E sappi che non cambierà. >>
Ran si sentiva di nuovo male e le prime lacrime si impigliarono fra le sue ciglia. Shinji non voleva farla piangere ma era da ipocriti nascondere una verità così chiara. Ran non capiva: perché sentiva il cuore martellarle così forte? Shinji le si avvicinò e lei non si ritrasse. Le loro labbra si incontrarono di nuovo ma nessuno dei due sembrava poi così incerto…
 
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Dai Ran, ammettilo che stravedi per Shinji!!! Ahahahah. xD
Grandiosi capitoli, non vedo l'ora del prossimo!
 
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Londra, 221b di Baker street, Coinquilino di Mr. Sherlock Holmes e del Dottor John H. Watson

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bellissima fan fic l'ho letta tutto d'un fiato e non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo mi hai fatto immedesimare nei personaggi e il tuo stile di scrittura è davvero bellissimo sei grande :D
 
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116 replies since 22/6/2011, 20:50   7097 views
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