Detective Conan Forum

Un Posto Nel Mondo

« Older   Newer »
  Share  
DarkSwann
view post Posted on 8/9/2011, 21:01 by: DarkSwann     +1   +1   -1
Avatar

The Dark One

Group:
Member
Posts:
11,839

Status:



bene, ed eccomi tornata.
evito le solite cavolate, e passo subito al pezzo di oggi, leggete e commentate!!!

(evito le cavolate perchè non so che direXDXD)

avevamo lasciato i kudo ed haibara a pranzo

CAPITOLO TRE: CASA KUDO


Seconda Parte



“Oh, caro...hai deciso di unirti a noi?”
“Ho sentito un buon profumino e mi sono accorto che era tempo di una pausa.” Si sedette al tavolo. “Salve, Haibara. Tutto bene?”
“Si, signor Kudo.” rispose lei, educatamente.
“Ti prego, solo Yusaku. Mi fai sentire vecchio.” Sorrise alla moglie, quando gli mise il piatto avanti. “Come ti trovi a scuola?”
“Bene, si...Yusaku.”
“I documenti? Hai avuto qualche problema?”
“Nessuno.” rispose Shiho, mentre anche Yukiko prendeva posto a tavola. “Devo ringraziarla, Yusaku. Senza il suo aiuto, forse non avrei avuto una nuova identità e la possibilità di questa nuova vita.”
“Figurati. È stato un piacere per me...ed è anche merito dell’FBI.” Yusaku cominciò a tagliare la sua lasagna. “A proposito, ora sono io ad avere bisogno del tuo aiuto. Se Shinichi non ti avesse portata qui, ti avrei telefonato uno di questi giorni.”
“Mi dica tutto, Yusaku.”
“Ho intenzione di scrivere un romanzo improntato sullo spionaggio industriale- scientifico.”
“Vorrebbe qualche informazione da me?”
“Esatto. Tu sai come funziona quel mondo, no?”
“Fin troppo.” Shinichi sollevò lo sguardo dal piatto per posarlo sulla ragazza. Gli era parso di cogliere una nota di amarezza nei suoi occhi, ma non ne era sicuro. “Le darò volentieri una mano, Yusaku. Mi dica cosa le serve e cercherò di fare il possibile.”
“Tesoro, ti sembra il momento?” intervenne Yukiko, con espressione severa.
“Era solo un...”
“Questo romanzo devi scriverlo adesso?”
“Beh...no.” Yusaku si massaggiò il mento, pensieroso.
“Allora non c’è motivo di avere fretta.” Yukiko abbagliò tutti con un sorriso smagliante. “Mangiamo ora, prima che si freddi tutto. Poi penseremo al lavoro.”
Il pranzo trascorse tranquillo. Shinichi parlò davvero poco, troppo sorpreso dall’incredibile feeling che si era creato tra suo padre e Shiho. Contrariamente all’ammonimento di Yukiko, l’argomento della conversazione fu proprio il romanzo di spionaggio industriale- scientifico di Yusaku: la signora Kudo si arrese dopo pochi minuti, e lasciò che il discorso scivolasse su ciò che più entusiasmava il marito. Alla fine del pranzo, dopo una bella coppa di gelato e molte domande, Yusaku si dichiarò soddisfatto ed andò a chiudersi nuovamente nel suo studio per proseguire il suo romanzo attuale e mettere giù tutte le informazioni ottenute da Shiho; Yukiko invece rigovernò velocemente la cucina mentre loro mangiavano il gelato ed annunciò che quel pomeriggio aveva un paio di riprese da girare per un telefilm, che sarebbe cominciato in autunno. Perciò si cambiò ed uscì di casa. È sempre la solita, pensò Shinichi dopo aver sentito la macchina uscire sgommando dal garage. Scosse la testa e guidò Shiho al piano di sopra: tre giorni più tardi, giovedì, ci sarebbe stato un test di chimica che ricopriva l’intero programma delle scuole superiori, e tutte le classi quinte erano in fermento.
“Uff! Il professore di chimica è un vero aguzzino!” sbottò Shinichi, dopo che ebbero oltrepassato la soglia della stanza. “Un test sull’intero programma scolastico di chimica, a partire dal primo anno per finire a giovedì scorso...c’è da impazzire!”
“Non esagerare.”
Shinichi le lanciò un’occhiataccia. “Dimenticavo che la chimica per te è come mangiare caramelle...niente di più facile per chi inventa un veleno mortale con l’effetto collaterale di rimbambinire le persone.”
“Diciamo che me la cavo.”
Shinichi emise un grugnito, mentre si accostava alla grossa libreria, corrugando la fronte davanti alla miriade di libri e quaderni che la occupavano. Rimase immobile per qualche istante, gli occhi che si muovevano alla ricerca di qualcosa, poi allungò il braccio e prese dalla libreria sette quaderni con la copertina blu. “Ecco, questi sono gli argomenti trattati durante il liceo...anche se dubito ti servano a qualcosa. Dovresti fare il compito ad occhi chiusi.”
“Saranno comunque utili.” Shiho prese i quaderni che lui le porgeva. “Se vuoi, possiamo studiare insieme.”
Un brivido inspiegabile gli corse lungo la schiena. “Davvero?”
“Altrimenti non te lo avrei proposto.” rispose lei, con un mezzo sorriso. Lui arrossì, sentendosi uno stupido.
“Beh...ti ringrazio, allora.”
“È il minimo che possa fare, dopo quello che ti ho combinato.” fu la sorprendente replica di lei. Shinichi si ritrovò a fissare interdetto la sua schiena. “Dove ci mettiamo? In cucina?”
“No, restiamo in camera mia. Staremo più tranquilli, e nessuno ci disturberà.”
La camera di Shinichi era molto ampia, divisa idealmente in due parti. In quella a sinistra della porta c’era la zona notte, con letto ad una piazza e mezza, la porta che dava sul guardaroba ed il bagno; in quella a destra stavano due librerie stracolme di libri e quaderni, una scrivania con cassetti ed un basso tavolino di legno massiccio sopra un morbido tappeto. Fu proprio sul tavolino di legno che i due ragazzi si sistemarono. Shinichi procurò due quaderni vuoti e due matite, mentre Shiho dava una veloce occhiata agli appunti, commentando che erano davvero molto chiari; poi iniziarono a studiare, e Shiho prese subito il comando della situazione.
Shinichi ebbe l’impressione di trovarsi nella sua classe, durante l’ora di chimica, con il professore che spiegava le lezioni e lui che prendeva appunti. C’erano solo due piccole differenze: Shiho era decisamente meglio del professore, e non soltanto fisicamente. Il suo modo di spiegare la chimica era talmente semplice e lineare che Shinichi ne rimase favorevolmente colpito, ritrovandosi a pensare che anche un bambino dell’asilo avrebbe compreso la chimica, se fosse stata Shiho ad insegnarla. E di cosa mi stupisco? Haibara è una specie di genio, ad appena diciotto anni è già una scienziatina perfetta...potrebbe tranquillamente vincere un paio di Nobel...beh, uno sicuramente glielo darebbero per l’ATPX!
“Hai capito, Kudo?”
La voce di Haibara lo colse di sorpresa, in mezzo a quei pensieri confusi ed un po’ futili. Shinichi scoprì che lei lo stava fissando, ed avvertì le orecchie andargli in fiamme. “Eh?”
“Ti ho chiesto se fino a qui ti era tutto chiaro.”
Shinichi si rese conto di apparire ridicolo e si affrettò ad una veloce occhiata al foglio che aveva davanti, pieno di simboli e formule. Corrugò la fronte, studiando quanto aveva scritto, poi indicò un passaggio con la matita. “Potresti rispiegarmi questo?”
“Dunque, devi solo...”
Shinichi smise di ascoltarla esattamente dieci secondi più tardi, quando il braccio della ragazza si ritrovò praticamente appiccicato al suo. Lei si era avvicinata per mostrargli nuovamente quel particolare passaggio, ed ora le loro braccia si sfioravano e si toccavano continuamente, impedendogli di concentrarsi pienamente. La cosa si ripeté più volte durante le successive ore di studio, finché in un’occasione Shiho si sporse per prendere la gomma ed il suo seno morbido premette per pochi istanti contro il suo braccio, appena sopra il gomito. Furono sufficienti a Shinichi per smarrire quel poco di concentrazione che finora aveva mantenuto, e cadere in una specie di stato confusionale. Gli sembrava che il punto in cui lei l’aveva toccato andasse a fuoco. Ma...che mi succede? Smettila subito, Shinichi Kudo, e concentrati sullo studio! Vuoi forse fare la figura dello stupido davanti a lei? Ci manca solo che trovi un altro motivo per prendermi in giro!
“Ehi, ragazzi!”
La porta della camera venne spalancata con forza. Shinichi sussultò, preso alla sprovvista, e premette involontariamente la punta della matita sul quaderno, spezzandola. “Papà! Non si usa più bussare?”
“Eh? Ah, si.” L’uomo si grattò la testa. Aveva i capelli spettinati, gli occhiali storti sul naso e la camicia spiegazzata, segno che aveva trascorso una giornata fruttuosa. “Si, scusa. Dovevo bussare...spero di non aver interrotto qualcosa, ragazzi.”
“Papà!” esclamò Shinichi, arrossendo.
“Beh, quando due ragazzi restano da soli...”
“Papà!”
“Si, si…ho capito.” Fece un gesto con la mano. Shinichi non osò guardare in direzione di Shiho, e rivolse al padre un’occhiata di rimprovero.
“Ti serve qualcosa, papà?”
“Sto uscendo. Io e Shu dobbiamo discutere di alcune cose.”
“La mamma non sarà felice.”
Lui scosse la testa. “Non preoccuparti, ci penso io alla mamma. Ci vediamo domani...e continuate pure quello che stavate facendo! Giuro che la mia bocca resterà muta come un pesce!”


mitico papà yusaku!!!!!!!!!!!
dopo yukiko, ecco il Barone della Notte che entra in azione!!!!!!

ah, come mi sono divertita a scrivere questo pezzo!!!!
ma l'ho già detto che mi diverte mettere in imbarazzo il kudoXD
e poi, comincia a smuoversi.... :shifty:

commentate, ma soprattutto leggete numerosi! prossimo aggiornamento domenicaXD

ps. so che non ve ne frega niente, ma...domani colazione al bar!!!!!!*sbava*
 
Contacts  Top
1619 replies since 15/8/2011, 18:34   156736 views
  Share