Detective Conan Forum

Un Posto Nel Mondo

« Older   Newer »
  Share  
DarkSwann
view post Posted on 11/9/2011, 21:33 by: DarkSwann     +1   +1   -1
Avatar

The Dark One

Group:
Member
Posts:
11,839

Status:


ciao ila- chan!!!!

scusate, torno seria....oggi sono in ritardissimo! e devo pure vedermi il film di conan(il barbaro. del gurzo ne ho avuto già abbastanza)
veloci commenti ai vostri(perdonatemi, ma me ne sono dimenticata :P )

@harry: alla fine, come ben sai, niente colazione :( gli ormoni del kudo rullanoXDXD ed il barone della notte impiccione e malizioso è un mitoXD

@shi- star: non dare di matto, siamo appena all'inizio!

@tatiana: grazie per i complimenti

@shinshiho: anche a te, grazie per i complimenti

@ai chan: yusaku e yukiko viaggiano sulla stessa lunghezza d'onda. eh, il mio nick dovrebbe dire tutto, no?

@calvin: yusaku rischiava di restare chiuso nel suo studio, se yukiko non cucinava! e dubito che qualcuno ritirerebbe la patente alla baronessa!

@sherry: oddio, ma dove hai preso quella foto della puccia?!?! fa spavento!!!!! la scenetta del solletico....lol!!!!! l'avevo dimenticata! mitica :wub: come ben sai, adoro mettere in imbarazzo il kudoXD non si sfugge alla puccia :devil:

ed ora, dopo tante chiacchiere, finalmente l'ultima parte del terzo capitolo...che ieri non ho corretto, quindi non mi ricordo assolutamente cosa ci ho scritto!
avevamo lasciato i due alle prese con la malizia del mitico baroneXD

CAPITOLO TRE: CASA KUDO


Terza Parte



Maledetto!, pensò Shinichi avvertendo le orecchie andargli a fuoco. Detto in quella maniera, sembra che io e Haibara eravamo impegnati in qualcosa di peccaminoso! Un’immagine repentina gli saltò alla mente, ma lui si affrettò a soffocarla. Basta! Concentrati nello studio, Shinichi!
“Kudo?”
“Eh?” Incrociò lo sguardo con Shiho, rendendosi conto che lo stava osservando e che probabilmente attendeva una qualche risposta ad una domanda che doveva avergli fatto. E che lui non aveva sentito.
“Possiamo continuare?”
“Ah? S- si, si...c- certo.” balbettò il giovane, dopo essersi schiarito la gola con un colpo di tosse. Si grattò la fronte con la matita, si accorse che la punta era spezzata ed afferrò il temperino. “Uhm...stasera mia madre sarà di cattivo umore.”
“Perché?”
“Mio padre.” Shinichi storse il naso, corrugando la fronte pensieroso. “Ormai il copione lo conosciamo a memoria. Papà esce con il suo editore: discutono e litigano per ore, infine si mettono a bere dimenticando ogni cosa ed ubriacandosi...e quando Yusaku Kudo si ubriaca, diventa intrattabile ed irritabile.”
“I tuoi sono gente un po’ strana, a volte.”
“Non sai quanto hai ragione!” esclamò Shinichi, con un gran sospiro. “Sarà meglio rimetterci a studiare.”
Il tramonto li sorprese ancora chini sui libri. Fortunatamente per lui, Shiho si era spostata e nessuna parte dei loro corpi si toccava, così il giovane detective poté concentrarsi su formule e simboli chimici. Yukiko tornò verso le otto, proprio nel momento in cui i due ragazzi scendevano le scale. La donna non volle sentire ragioni, ed insistette finché Shiho non si arrese ed accettò di restare per cena. La signora Kudo non fu minimamente preoccupata alla notizia che il marito era in compagnia dell’editore, tutta presa dalla sua ospite: Shiho si informò educatamente sul suo lavoro, ed Yukiko partì a raccontarle tutta la sua carriera, ignorando le proteste del figlio. È incredibile, la mamma ed Haibara sembrano amiche di vecchia data. Sembrano andare molto d’accordo... Al termine della cena, Shiho ringraziò la signora Kudo per l’ospitalità e dichiarò che era tempo di tornare a casa.
“Tesoro, sei sicura di non voler restare qui con noi?” le chiese Yukiko, rinnovandole l’offerta avanzata durante la cena. “Tutta sola, in quella grande casa...”
“Stia tranquilla, Yukiko. Me la caverò.”
“D’accordo.” La donna si arrese. Sorrise, abbracciando la ragazza con autentico calore. Shinichi ne fu impressionato. “Però almeno promettimi una cosa. Se avrai qualche problema, non esitare a chiamarci...e ti voglio a pranzo e cena finché il dottor Agasa non sarà tornato. Intesi?”
L’espressione di Yukiko non lasciava adito a proteste. Shiho non aveva scampo. “D’accordo, Yukiko. La ringrazio molto.”
“Figurati, tesoro.” Le cinse le spalle con un braccio, stringendo leggermente. Poi si rivolse al figlio, con un sorriso smagliante. “Shin- chan, accompagna Shiho a casa.”
“Non è necessario, Yukiko.”
“No, no.” Scosse la testa, con decisione. “Non se ne parla, una ragazza non può andare in giro da sola con il buio! Shin, tesoro?”
“Mamma ha ragione. Andiamo?”
Haibara raccolse le sue cose, infilò la giacca e ringraziò ancora la signora Kudo. La donna rimase in cucina mentre i due ragazzi andavano verso l’ingresso: ma non appena Shinichi strinse le dita attorno alla maniglia, si udì un guaito oltre la porta e Shiho si irrigidì, impallidendo.
“Oh.” Il giovane si fermò. Aveva dimenticato quel piccolo particolare. “Scusami. Tutto bene?”
“Io...si.” Shiho inspirò a fondo, chiudendo per un attimo gli occhi. “È solo che...”
Shinichi socchiuse gli occhi. “Haibara, non puoi continuare con questa assurda paura. Devi imparare che Cleo non è come quel cane che tanto ti ha terrorizzata, soprattutto visto che la tua frequentazione di casa Kudo sarà piuttosto assidua nei prossimi giorni. Cleo è abituata a girare libera, l’ingresso alla villa non le è mai stato negato.”
“Allora rimarrò a casa mia.”
Il giovane Kudo scosse la testa. “Non posso credere che tu ti arrenda senza combattere...ti credevo più forte. E coraggiosa.”
“Kudo...”
“Niente Kudo.” Shinichi sorrise, compiaciuto. “Tu e Cleo dovete diventare amiche.”
“Ma...”
“Shiho Myano, non ti crea problemi affrontare un branco di criminali assassini, e poi non sei in grado di accarezzare un cagnolino dolce ed affettuoso?”
Gli occhi di Shinichi brillavano di divertita malizia. Shiho lo fulminò con un’occhiata di fuoco. “Il tuo non mi sembra proprio un cagnolino dolce ed affettuoso.”
Shinichi le concesse un sorriso. “Basta chiacchiere, mia cara. Agiamo!”
Spalancò la porta con un colpo secco. Cleo era accucciata sotto il portico, la lingua che penzolava di lato ed i robusti canini in vista. Scattò in piedi non appena vide i ragazzi, ma Shinichi fu pronto a bloccarla. Le ordinò di stare seduta, poi afferrò Shiho per un polso: le sue dita si chiusero attorno alla pelle nuda di lei, e quel contatto scatenò in lui una strana sensazione. Ora che ci penso, non l’ho mai toccata da quando siamo tornati normali... Sentì che la ragazza indietreggiava cercando di sfuggirgli, ed aumentò la presa intorno al suo polso. Era incredibilmente sottile, ci stava tranquillamente tra le sue dita.
“Non essere infantile, Shiho.” Vinse la sua resistenza e la trascinò fuori dalla villa, sul porticato. Cleo aspettava, impaziente. Shinichi la portò vicino all’animale, la testa del cane a pochi centimetri dalle sue gambe. Chiamò l’animale con un sussurro, poi allungò la mano di Shiho verso la cagna. Lei stava tremando, ma anche se Shinichi si sentì stranamente male nel costringerla a quel passo che la terrorizzava, non si sottrasse. “Non aver paura, Shiho...Cleo è buona. Qui nessuno vuole farti del male.”
Cleo rimase seduta sul posteriore. Tese il muso verso la mano di Shiho, bianca in volto e tremante, premendo il naso umido contro il palmo ed annusando la pelle delicata di lei. Shiho provò nuovamente a fuggire, ma la presa di Shinichi intorno al suo polso era troppo ferrea per liberarsene: il cane cacciò la lingua leccandole la mano, e la ragazza si immobilizzò immediatamente.
“Visto? Cleo è buona, non ti farà del male.” sussurrò Shinichi con un filo di voce, per non spezzare l’atmosfera quasi intima che si era creata. Strinse lievemente la mano di Shiho e la fece scivolare sul muso del cane, e poi sulla grossa testa. Incrociò lo sguardo della ragazza e le sorrise lievemente. “Visto? Non è poi così difficile fare amicizia con Cleo.”
Lei non rispose. Si limitò ad un’alzata di spalle, osservando per qualche istante le loro mani intrecciate che scorrevano sul pelo lucido del cane. Le diede una strana sensazione quell’intreccio di dita, in cui non si capiva quali erano le sue e quali quelle di Shinichi: un nodo di inspiegabile terrore e disagio le chiuse la gola, impedendole quasi di respirare. Temeva che sarebbe morta per asfissia, ma fortunatamente Shinichi ritirò la mano: l’intreccio di dita si sciolse, e lei poté tornare a respirare. Questa è davvero una cosa molto stupida. Ed infantile. Un guaito sommesso la spinse ad incrociare gli occhi di Cleo: erano dolci e pacifici, e Shiho comprese che non aveva nulla da temere da lei. Si inginocchiò, accarezzandola con entrambe le mani, e sorridendo divertita quando il cane le leccò la guancia con la lingua.
“La paura per Cleo ti è passata?”
Lei sollevò per una attimo la testa, stringendosi nelle spalle. Figurati se mi risponde ammettendo di aver paura, pensò Shinichi con ironia. Aveva imparato a conoscerla quel tanto che bastava da sapere che non avrebbe mai ammesso di avere paure e debolezze. È già un evento che mi abbia detto del cane di Gin...


fine capitolo 3....uh, non mi ricordavo ci fosse questo pezzo. pensavo che ce ne fosse un altro, ma forse viene dopoXD
spero vi piaccia, commentate e leggete numerosi!
prossimo aggiornamento, mercoledì...e forse ci sarà quello che avevo pensato ioXD

harry, controlla sempre se scrivo baggianate o dimentico qualcosaXD
 
Contacts  Top
1619 replies since 15/8/2011, 18:34   156736 views
  Share