Detective Conan Forum

Un Posto Nel Mondo

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DarkSwann
view post Posted on 24/3/2012, 21:55 by: DarkSwann     +1   -1
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The Dark One

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buonasera a tutti!!!!! oggi abbiamo fatto i brownies!!!!
buonissimi!!!!!

oggi mio fratello ha giocato una schedina alla snai, dobbiamo pagare la multa che ha preso mio padreXD io ho messo 3 euri, se vinciamo sono quasi mille euri a testa!!!!!! tenete tutti le dita incrociati, che se li prendo me ne vado a lucca!!!!!

ma torniamo seri, ed andiamo a vedere la posta del giorno


harry: si, c'è anche il mac incorporato nella villa con la pista dei go kart. per i giovani, naturalmenteXD ma chi è sir lepton hais tee?


e per la rubrica, nun ce ne pò fregà de meno, sappiate che...mituhiko, detto il "provolone di beika" sta attuando un piano per conquistare definitivamente la bella ayumi!!! prossimamente, le microspie da me piazzate in punti strategici ci riveleranno nuovi particolari succulenti su questa faccenda che terrà tutti con il fiato sospeso fino all'ultimo secondo....riuscirà il "provolone di beika" ad avere ragione sull' "occhialuto saccente di beika"?


ma inizia un nuovo capitolo! non siete contenti? no, non vedete l'ora che finisca!!!!!
dicevo, comincia il capitolo 23. avevamo lasciato la povera shiho china sul water, ma non per il motivo che avete pensato voi....ci manca solo che ci sforni un piccolo tonno! no, basta! kudo non deve riprodursi, altrimenti il mondo rischia di andare a rotoli!!!!!!!! assolutamente no!!!!!
andiamo piuttosto a vedere se il kudo si prenderà cura della nostra povera puccia malata, dopotutto è colpa sua se soffre così......

CAPITOLO VENTITRE'- L'INFLUENZA


Prima Parte



Shiho sospirò stancamente, abbracciandosi le ginocchia e stringendole al petto. Vi appoggiò sopra la testa.” Va via, Kudo.”
“Nemmeno per sogno! Guarda in che condizioni sei.” Allungò la mano, toccandole la fronte nonostante le sue flebili proteste. “Hai anche la febbre!”
“Vai via. Non…non voglio che…che tu mi veda così…”
Era di nuovo vulnerabile, debole ed indifesa. Gli ricordava la Shiho che aveva amato in quella baita, mentre intorno a loro infuriava la tempesta. Il suo cuore venne invaso da un impeto di dolcezza: il giovane le sorrise con tenerezza, accarezzandole i capelli spettinati e fissando i suoi occhi lucidi di febbre.
“Scema. Perché vuoi cacciarmi?”
“Sembro…un mostro.”
Il giovane Kudo le prese il volto tra le mani, posandole un leggero bacio sulla fronte calda.” Lo sai che quando sei malata sei ancora più bella?”
“Non…non prendermi in giro…” mormorò lei, e le sue guance divennero ancora più rosse, per l’imbarazzo.
“Non lo faccio. Mi credi?”
“Si...Shinichi?”
“Mh?”
“Devo…devo vomitare…”
Il giovane detective le tenne ancora la fronte, finché anche quel momento critico fu passato. Poi prese un asciugamano, lo inumidì e gliela passò sul volto pallido e sul collo, per darle un po’ di sollievo. “Da quanto tempo hai queste crisi di vomito?”
“Da…un paio d’ore.” rispose lei, sfinita, lasciando che Shinichi si prendesse cura di lei. “Stamattina…avevo solo la febbre. Poi…tutto è peggiorato.”
“Non preoccuparti. Ora ci sono io con te, Shiho.” Le sfiorò nuovamente la fronte con un bacio leggero. “Cerca di riposare un po’. Chiamo il dottor Araide, vediamo se riesce ad aiutarti con la nausea.”
La prese in braccio e la depose nel suo letto, coprendola per bene. La ragazza sospirò e chiuse gli occhi, distrutta: Shinichi sentì le dita sottili sfiorare le sue, e con un sorriso le chiuse attorno alla sua mano piccola e snella, mentre con l’altra digitava il numero di Araide. Il dottore arrivò in meno di dieci minuti, visitò Shiho e le fece un’iniezione.
“Con questa, la nausea dovrebbe passare.” disse il giovane dottore, chiudendo la borsa nera e coprendo la ragazza con il plaid. “Diverso è il discorso per la febbre. Per quella, purtroppo non posso fare molto…deve solo sfogare, e fare il suo corso.”
“Lei dice che peggiorerà?” gli chiese Shinichi, preoccupato.
“Temo di si. Adesso siamo sui trentotto, ma ho idea che nella notte salirà ancora.”
“Non c’è qualcosa che possiamo fare per aiutarla, dottore?”
“Ti lascio due sciroppi.” Cacciò due boccette scure dalla borsa. “Ogni sei ore, devi darle dieci mm di questo, con il tappo arancione. Se invece vedi che supera i trentanove, dalle un misurino di questo diluito in un bicchiere d’acqua…e puoi farle delle spugnature fredde, aiuteranno a far scendere la febbre.”
“La ringrazio, dottore. Per essere venuto subito.”
“Nessun problema. Domani passerò per vedere come sta…chiama pure, se hai bisogno. Sarò a casa tutta la sera.”
Shinichi ringraziò il dottore e lo accompagnò alla porta, poi tornò velocemente da Shiho: dopo l’iniezione, la ragazza riposava tranquilla, rannicchiata sotto le coperte. Shinichi si sedette sul bordo del letto, osservando per un momento il suo volto pallido.
“Shiho?”
“Mh?”
“Come ti senti adesso?” le chiese, accarezzandole dolcemente i capelli. “Lo stomaco?”
“Un…un po’ meglio. In compenso, ho un tremendo mal di testa.”
“Colpa della febbre. Il dottor Araide mi ha lasciato uno sciroppo, ti farà guarire.”
Lei annuì con un sospiro. Shinichi versò lo sciroppo nel misurino e lo passò alla ragazza: lei lo bevve tutto d’un fiato, fece una smorfia e tornò a distendersi, chiudendo gli occhi. “Ora riposati, Shiho. Vedrai che al tuo risveglio ti sentirai meglio.”
“Shinichi?”
“Si?”
“Puoi…puoi restare qui finché...finché non mi addormento?” gli chiese lei, timidamente. Shinichi colse il rossore sulle guance, dovuto non solo alla febbre, e le sorrise, sedendosi accanto a lei e prendendole una mano tra le sue, stringendola appena.
“Dormi tranquilla, Shiho. Ci penso io a proteggerti.”
Mezz’ora più tardi, il respiro dell’ex donna in nero era profondo e regolare. Shinichi le rimase accanto ancora qualche minuto, poi sciolse le mani dalle dita di Shiho ed uscì silenziosamente dalla camera, lasciando la porta accostata. Shiho dormiva, perciò ne approfittò per telefonare a Ran, spiegandole la situazione: la sua fidanzata fu molto comprensiva e gli disse di non preoccuparsi, perché avrebbe pensato lei a parlare con i professori. Si offrì anche di aiutarlo, ma lui declinò l’offerta e disse che l’avrebbe chiamata l’indomani per farle sapere come stava Haibara. Chiuso il telefono, fece un rapido salto a casa, per prendere l’occorrente per la notte e Cleo. La cagna gli trotterellò dietro tutta felice, e quando Shinichi tornò in camera di Shiho andò ad accucciarsi accanto al letto, quasi avesse percepito che in quel momento ci fosse bisogno di lei.
Shinichi fece i compiti e riordinò i suoi appunti, copiandoli anche per Shiho, poi si dedicò ai suoi casi irrisolti finché non avvertì i morsi della fame e si rese conto che era giunta l’ora di cena. Si preparò due panini, diede da mangiare a Cleo e controllò Shiho: gli sembrava un po’ calda, ma continuava a dormire tranquilla, perciò le somministrò ancora lo sciroppo e tornò a studiare. Perse nuovamente la cognizione del tempo, e fu il guaito sommesso di Cleo ad attirare la sua attenzione. Sollevò la testa di scatto, dimenticando ogni cosa: Shiho cominciava ad agitarsi, ed il suo respiro si era fatto più affannoso. Si accostò immediatamente al letto, posandole la mano sulla fronte. È bollente! La febbre è aumentata! Si precipitò subito in bagno, riempì un bicchiere d’acqua e versò un misurino di sciroppo, come gli aveva detto Araide. Tornò presso il letto, dove Shiho si agitava e mormorava parole sconnesse.
“Shiho, tesoro...devi prendere la medicina.” Le accostò il bicchiere alle labbra, ma lei mosse bruscamente la mano, rischiando di farglielo cadere. “Shiho, per favore...”
“Akemi...”
Shinichi fissò il suo volto contratto in una smorfia, avvertendo il cuore stringersi angosciato. Sta chiamando la sorella scomparsa…
“Akemi...Akemi, dove sei? Akemi...ho paura...non lasciarmi sola...”
Cosa devo fare?
“Akemi...Akemi...”
“Shiho...tua sorella arriva subito.” La afferrò gentilmente per le spalle, impedendole di alzarsi. I suoi occhi adesso erano socchiusi, e Shinichi notò che il verde solitamente intenso era opacizzato dalla febbre. Lo fissavano, disperati e lucidi: lui le sorrise, sforzandosi di apparire tranquillo. “Akemi torna subito. Ma ha detto che devi prendere la medicina, Shiho...devi prenderla, hai capito?”
“La...medicina?” sussurrò lei con voce rauca, guardandolo attraverso le palpebre socchiuse. Shinichi non fu sicuro che lo vedesse, e che vedesse lui invece che la povera sorella morta.
“Ti farà stare meglio, Shiho.” Si sedette al bordo del letto ed aiutò la ragazza a sollevarsi. Le appoggiò la testa contro la sua spalla e le accostò il bicchiere alla bocca: Shiho bevve lentamente la medicina, poi Shinichi la rimise giù e la coprì con il plaid.
“Akemi...Akemi...”
“Ora arriva, Shiho...ora arriva.” mormorò Shinichi, tristemente, accarezzandole la fronte bollente. Sta delirando. La febbre è aumentata troppo...

niente da fare. quando la puccia si dimostra così indifesa e vulnerabile, è da spezzare il cuore per la tanta pucciosità. quando chiama la sorella, è da lacrimoni agli occhi...
la adoro :wub: :wub: :wub: :wub: :wub: :wub: :wub: :wub:
kudo sta dimostrando di essere un buon infermiere, per il momento.


ma quizziamo!!!

- che sapore avrà lo sciroppo dato a shiho?
- yusaku avrà fatto seguire al figlio un corso di pronto soccorso, quando andava in quarta elementare? (ovviamente, tenuto da lui)
- ma soprattutto, perchè i prof non dicono nulla se kudo se ne va a metà mattinata, senza nemmeno chiedere il permesso?


e questo è tutto! se volete sapere se la povera shiho si riprenderà da questa nottataccia, vi aspetto martedì. intanto leggere, quizzate e commentate!!!!!! credo che almeno per questa volta non ci saranno insulti al kudo.... :shifty:
 
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1619 replies since 15/8/2011, 18:34   156736 views
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