Detective Conan Forum

Un Posto Nel Mondo

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DarkSwann
view post Posted on 21/4/2012, 20:37 by: DarkSwann     +1   +1   -1
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The Dark One

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buonasera a tutti! da due giorni splende uno splendido sole......anche il cielo di torino si è aperto, davanti alla nuova meraviglia del mondo! parlo della piccola kudo, ovviamente!
e domani c'è la fiera di primavera da noi, il che significa passeggiata per il paese e.......gelato!!!!!!!!!

posta!

deamatta: i comics sono andati bene. ho comprato un sacco di roba, qualche fumetto, e soprattutto mi sono divertita tanto! esperienza assolutamente da ripetere ancora, ed ancora ed ancora!

dansherry: ti sei ripresa? kudo è maturato parecchio, da come l'avevamo lasciato un anno primaXD

harry: ti riferivi forse a quella persona che mi è tanto simpatica?

shi- star: ma in quanti posti sei andata? quanto sei stata in gita, tre settimane?


mentre per la rubrica nun ce pò fregà de meno, scopriamo che...i pub visitati dai due giovanotti in cerca di distrazioni dal ciclone ramato sono 37, praticamente tutti quelli di tokyo. ovviamente, pagava kudo, con la golden di papà yusaku, ovviamente heiji non lo faceva solo per stare vicino al suo amico depresso.....e si, per chi se lo sta chiedendo, in 19 di questi pub c'era pure la lap dance!!!!!!!!!


ma basta vaneggiamenti, passiamo a quello che ci interessa.......la figlia di kudo!!!!!!!! :aaah: :aaah: :aaah:
vi siete ripresi da questa sconvolgente rivelazione? beh, vi capisco, anche se io sapevo tutto, sono comunque emozionata ogni volta che leggo questo pezzo.
visto che vi ho tediato abbastanza, vi lascio al capitolo. in questa parte, scopriremo il nome della piccola kudo...... :wub:

CAPITOLO VENTICINQUE- UN ARRIVO INASPETTATO


Seconda Parte



“Dovrà prima dimostrare di poterle assicurare un buon tenore di vita ed occuparsi di lei in maniera adeguata. Altrimenti saremo costretti ad affidarla ai servizi sociali, che le troveranno una famiglia affidataria fino al compimento della maggiore età; ma questa pratica è sconsigliata e si mette in atto solo quando i genitori risultano incapaci di occuparsi dei propri figli per un certo periodo, ed a volte può rivelarsi traumatica per i bambini.” La donna rivolse a Shinichi un’occhiata acuta e penetrante. “Se lei decide di tenerla, dovrà avere innanzitutto un lavoro che le permetta di provvedere ai suoi bisogni materiali...i bambini costano parecchio. Inoltre, deve disporre di molto tempo per il suo sviluppo mentale ed emotivo, deve darle un’educazione e deve essere presente nei momenti più importanti della sua vita. I bambini non sono giocattoli da abbandonare quando ci stanchiamo di loro: hanno bisogno del nostro amore.” Per qualche istante, la donna perse la sua aria arcigna, ed a Shinichi parve quasi diventare un essere umano. “Abbiamo preso qualche informazione su di lei prima di presentarci alla sua porta.” La donna scorse il fascicolo che aveva davanti. “Shinichi Kudo, diciannove anni, residente a Beika, numero cinque. Diplomato al liceo Teitan di Tokyo, sin dai tempi delle medie si diletta a fare l’investigatore privato. Lei ha un lavoro, signor Kudo?”
“Collaboro con la polizia in alcune indagini su casi difficili.” rispose il giovane, sentendosi a disagio sotto il suo sguardo indagatore. La donna gli rivolse un’occhiata di evidente disapprovazione.
“Ci risulta che a causa di questa sua passione per il mistero è stato lontano da casa per un certo tempo. È sua abitudine sparire in questo modo?”
“No, ormai ho smesso.” disse Shinichi, sostenendo senza problemi il suo sguardo scettico. In realtà, lui non si era mai mosso dal Giappone: ma in qualche modo aveva dovuto giustificare la scomparsa di Shinichi Kudo nel periodo in cui era rimasto intrappolato nel corpo di Conan Edogawa. “Comunque è stato solo un periodo particolare della mia vita, che non si ripeterà più.”
“E cosa mi dice della sua situazione attuale?”
“Se avete fatto ricerche sul mio conto, dovreste essere informati su ogni cosa. La mia famiglia è ricca, se volessi potrei tornare a vivere con loro ed avere tutti i soldi necessari per mantenere un esercito, senza bisogna di un lavoro...che, per inciso, non avrei problemi a procurarmi.” replicò il giovane, piegando la bocca in un mezzo sorriso ironico, gli occhi blu che lanciarono un bagliore dell’autentica spavalderia, che da tempo aveva ormai perduto.
“Vedo che le alternative non le mancano, signor Kudo.” commentò la donna, con un moto d’irritazione per le parole del ragazzo. “Lei è davvero intenzionato a tenere questa bambina?”
Il giovane osservò la neonata, che non aveva smesso un solo istante di fissare suo padre, con un’espressione che gli ricordava tanto sua madre.
“Si. Io...è mia figlia.” Quella creaturina minuta e delicata lo aveva completamente stregato. In pochi minuti, aveva conquistato il suo cuore ferito. Con quale coraggio avrebbe continuato a vivere, se adesso l’abbandonava?
“Bene” La donna si alzò ed il suo collega fece altrettanto. “Allora si prepari a seguire la difficile strada che ha scelto. Ci vediamo nei nostri uffici domattina alle nove e parlerà con il nostro capo, oltre che con uno psicologo.” Gli allungò un biglietto da visita e prese il seggiolino con la bambina. “Arrivederci, signor Kudo. E scusi per l’ora”
“Dove la portate?” esclamò Shinichi, improvvisamente ed inspiegabilmente allarmato.
“Non avrà la bambina finché non avrà dimostrato di poter badare a lei.”
La neonata parve capire che la stavano allontanando da suo padre e si mise improvvisamente a piangere. La donna allora si fermò e le mise il ciuccio in bocca, ma la piccola lo sputò quasi con rabbia e riprese a piangere, stringendo i pugnetti e diventando paonazza. La vista di quel visetto congestionato gli provocò una violenta fitta alla bocca dello stomaco e, seguendo l’impulso del momento, si chinò sul seggiolino e la prese in braccio. Quando strinse quel corpicino tremante al petto sentì una sensazione strana, profonda e dolcissima, struggente e travolgente. Accarezzò delicatamente quel corpicino scosso dai singhiozzi, avvertendo il contatto della manina della bimba sul suo braccio nudo ed i morbidi capelli sfiorargli la gola. La bambina smise subito di piangere e strofinò la guancia contro il petto del giovane, accettando docilmente il ciuccio che questi le porgeva e riprendendo a succhiare tranquillamente.
“A quanto pare, sua figlia non ha dubbi su con chi voglia stare.” commentò la donna con una punta di acredine, mentre il suo collega osservava la scena con evidente approvazione. “Le lasceremo la bambina, signor Kudo. Domani venga nei nostri uffici, come stabilito. Mi auguro che non debba mai pentirsi della sua scelta.”
“Non mi pentirò.” replicò Shinichi, con tono sicuro e fermo. Ed era la verità.
“In macchina abbiamo una borsa con tutto il necessario per la bambina. Ma poi dovrà comprarle tutto il resto.”
Shinichi accompagnò i due assistenti sociali alla porta, strinse loro la mano e li osservò mentre aprivano gli ombrelli per raggiungere la macchina scura parcheggiata davanti al cancello. La donna scomparve nell’abitacolo ed il suo collega prese qualcosa dal sedile posteriore dell’auto, ritornando poi velocemente all’ingresso, dove il giovane lo attendeva. Gli consegnò la borsa con un sorriso.
“Buona fortuna, signor Kudo. Abbia cura della bambina.”
“Lo farò certamente.” Gli strinse ancora la mano.
“A proposito, la bambina non ha ancora un nome. Può scegliere quello che preferisce.”
Shinichi salutò e ringraziò l’uomo, chiudendo la porta alle sue spalle. Sentì vagamente il rombo della motore e la macchina che si allontanava, poi parve cancellare completamente la visita dei due assistenti ed il viso per nulla amichevole della donna: adesso tutta la sua attenzione era per sua figlia.
“Eccoci qua. Tu ed io.” Il giovane depose la neonata nel suo seggiolino e la fissò con un sorriso, premendo l’indice contro il piccolo palmo; la bambina subito lo strinse nella sua manina con una forza incredibile. “Spero che avrai pazienza con me, perché il tuo papà non ha nessuna esperienza per quanto riguarda i bambini...ma sono sicuro che ce la caveremo noi due. Prima di tutto però dobbiamo darti un nome...Shiho.” La bambina spalancò gli occhioni ed emise un suono inarticolato che lo fece ridere. “E così sia. Benvenuta a casa, Shiho Kudo.”

Shinichi Kudo non aveva nessuna esperienza con i bambini, ma era fortemente intenzionato a non lasciarsi spaventare dalla situazione; e poi quella era sua figlia, non una bambina qualunque, un’estranea.
Dopo che i due furono andati via, depose nuovamente la bambina nel suo seggiolino e la trasportò in cucina, seguito costantemente dallo sguardo attento di lei. La posò sul tavolo, e per prima cosa prese il telefono per chiamare sua madre. La signora Kudo parve allarmarsi per quella chiamata notturna, ma il giovane si affrettò a tranquillizzarla e spiegarle la situazione. La donna non profferì parola per diversi minuti al termine della storia, tanto che Shinichi pensò che fosse svenuta: poi cominciò a farneticare che avrebbe preso il primo volo disponibile per tornare a Tokyo, e Shinichi dovette impiegare la successiva mezz’ora per calmarla e dissuaderla da qualunque azione impulsiva. Le assicurò che si sarebbe preso cura della bambina e che aveva tutto il necessario, che non occorreva che lei corresse in suo soccorso perché poteva benissimo cavarsela da solo. La donna lo stordì comunque con mille raccomandazioni e disse che sarebbe tornata a Tokyo entro due giorni, per conoscere la nipotina e chiarire quella situazione. Shinichi si arrese al ciclone che era sua madre e le promise di attendere il suo ritorno per qualunque decisione, anche se quella fondamentale l’aveva ormai presa. Quando riappese la cornetta si sentì frastornato e con il cervello ancora pieno delle raccomandazioni ansiose di Yukiko. Ho idea che mia madre sarà la mia spina nel fianco per i prossimi vent’anni, pensò scuotendo la testa ed aprendo la borsa scura sul tavolo per controllarne il contenuto. La piccola Shiho lo osservava attentamente. Altro che due giorni. Sono sicuro che avrà già svegliato papà e lo avrà costretto a prepararsi in fretta e furia per prendere il primo aereo per Tokyo…domani me la ritroverò sicuramente sulla porta, pronta a sconvolgermi la casa e la vita. Ma sono altrettanto sicuro che adorerà la sua nipotina...


allora, vi piace il nome della nuova arrivata? d'altronde, come altro poteva chiamarsi una puccina così? :wub:
d'accordo, ammetto che qualche lacrimuccia mi è scesa quando la piccolina piangeva che non voleva essere separata dal suo papà, e kudo l'ha presa subito in braccio per consolarla :wub: :wub: :wub: :wub:
vi avviso, preprate una scorta di fazzolettini e prenotate le analisi per tempo, perchè il pericolo di diabete per tanta dolcezza e pucciosità è in agguato!


quizziamo, va!

- quanti pacchi di pannolini ci saranno nella borsa data dagli assistenti sociali?
- la piccola shiho erediterà la stessa passione per i cadaveri del padre?
- ma soprattutto, a yusaku sarà venuto un infarto quando la moglie lo ha tirato giù dal letto e gli ha urlato che era diventato nonno?


leggete, commentate e quizzate....e continuate a seguirci, perchè con calma tutte le vostre domande avranno una risposta! ma non abbiate fretta, ci vorrà un pò, per cui godetevi la piccolina e vi aspetto martedì, per la terza ed ultima parte del capitolo.

ps. avete capito adesso da dove viene il mio nick? sono talmente innamorata della mia piccolina che non ho avuto dubbi su quale nick scegliere, quando mi sono iscritta al foro.
e la prossima volta vi svelerò anche un piccolo retroscena su questa fic!
 
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