Detective Conan Forum

Un Posto Nel Mondo

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DarkSwann
view post Posted on 14/7/2012, 20:34 by: DarkSwann     +1   +1   -1
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The Dark One

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buonasera a tutti! in attesa di one piece aggiorno!
sono stata in piscina anche oggi, nonostante all'inizio la giornata non promettesse granchè, però dopo è uscito un bel sole, faceva caldo da morire e ci siamo dovuti per forza buttare in acqua! sono stanca morta...
e giovedì mi ha chiamato l'editor! è una donna, si chiama antonella, e dalla voce sembra giovane! cmq, lunedì mi manderà la mail con la spiegazione di quello che faremo, poi dovremo cominciare con la revisione del romanzo....spero di non uscire pazza!

ma passiamo alla posta!

benvenuta alla nuova lettrice!!!!!!!!! mi piace il tuo avatar, da qualche parte dovrei avere la stessa immyXD

calvin: brava, hai vinto una fornitura gratis di tonno per un anno!

harry: la storia della scimmietta me la sono inventata sul momento, mi è venuta così.....piaciuta?

e per la rubrica nun ce pò fregà de meno scopriamo che....il bouquet l'ha preso genta :ph34r: :ph34r: :ph34r: :ph34r: e indovinate perchè? perchè al posto dei fiori c'erano salsicce, braciole, anguille, maccheroni al forno.......leggero, eh?

passiamo al capitolo, finalmente......vi consiglio di non perdervi questa seconda parte.

CAPITOLO TRENTATRE'- IL MATRIMONIO


Seconda Parte



“Non gliel’ho chiesto.” Sospirò, chinando la testa. “Ho paura che insistendo troppo, potrei spaventarla ed indurla ad andarsene di nuovo.”
“Appunto. Se vuoi il meglio per tua figlia, allora pensaci bene...anche se questo significherebbe stare lontano da lei.”
“Pensi che non lo sappia?” Si strinse nelle spalle. I suoi occhi percorsero la sala, in cerca della giovane donna. La vide immediatamente, inginocchiata accanto alla piccola Kudo, seduta sul pavimento, con il visino solitamente allegro costretto in una smorfia. Sembrava sull’orlo delle lacrime: Shinichi si dimenticò di Heiji, correndo da loro. Notò subito il ginocchio scorticato ed il filo di sangue che scorreva lungo la pelle bianca della gamba. “Che succede?”
“È caduta inseguendo Chibi. Niente di grave.” gli spiegò Shiho, che stava tamponando la ferita con un fazzolettino di carta.
“Sicura?” Si inginocchiò, accarezzando la guancia della figlia. “Tesoro, stai bene?”
“Brucia, papi. Brucia tanto.” mormorò la bambina, con voce tremante. Shiho Kudo non era mai stata un tipo che si abbandonava alle lacrime: Shinichi l’aveva vista piangere poche volte, e per questo andò subito in paranoia.
“Oh, allora...dobbiamo disinfettare...mettere un cerotto...”
“Ci penso io.” lo interruppe Shiho, con tono pacato.
“Ma...”
“Mi occupo io di lei.” Prese in braccio la bambina, ben attenta a non toccarle il ginocchio ferito. “Vai a farti un giro, ti sta venendo una crisi d’ansia. E non è il caso.”
“Ma io...”
“Sono un dottore, ricordi? Ci vediamo fra cinque minuti.” lo liquidò Shiho, e prima che potesse aggiungere altro scomparve nel corridoio che portava ai bagni. Non credevo fosse un padre apprensivo. Ma è molto dolce con lei... Seduta la figlia sul lussuoso marmo del lavandino, le pulì delicatamente il ginocchio dal sangue e le disinfettò le ferite.
“Brucia, mammina.” mormorò Shiho, con una smorfia.
“Ho finito, piccola.”
“Mammina...”
“Lo sai cosa mi diceva sempre Akemi?” le chiese Shiho, cercando di distrarla. Sembrò funzionare, perché la bambina sgranò gli occhioni, dimenticando il dolore.
“La zia Akemi? Cosa diceva?”
“Diceva sempre che quando un bambino sta correndo e poi cade, è colpa di un folletto dispettoso...uno di quelli che vivono nei boschi insieme alle ninfe e che adorano fare gli scherzi.”
“Davvero?”
“Si. Ma quando vedono i bambini piangere e stare male, i folletti se ne dispiacciono. Ed allora, durante la notte, mentre tutti dormono, vanno a trovare il bambino e lasciano sotto il cuscino un cioccolatino.”
“Oh...e quindi, stanotte il folletto che mi ha fatto cadere verrà a trovarmi?”
“Certo. E magari, vedendo quanto sei coraggiosa, ti lascerà anche un regalino.”
“Allora non piangerò più!” promise la piccola Kudo, con espressione solenne. Sopportò stoicamente la medicazione, e sorrise con entusiasmo quando la madre le applicò un bel cerotto. “Devo dirlo anche a Kei e Masumi!”
Abbracciò la mamma, stampandole un bel bacio sulla guancia, poi corse via chiamando a gran voce i gemelli Takagi. Ecco fatto, come nuova. E lui che si preoccupava tanto... Uscì dal bagno, percorrendo il corridoio e ritrovandosi nell’atrio principale della villa: oltre le grandi porte a vetri decorate con motivi ondulati, scorse la lunga scalinata d’ingresso ed una figura avvolta nel bianco, seduta a metà. Corrugò la fronte, esitò per un momento, poi la raggiunse.
“Oh, so benissimo che in quanto sposa dovrei essere al mio posto, a conversare e sorridere, al braccio del mio dottore.” Un sorriso illuminò il volto gentile di Ran, quando si accorse della sua presenza. “Sarebbe strano se ti dicessi di voler stare sola per qualche minuto? Non siamo ancora a metà della festa, e sono già stanca.”
“Non è strano.”
“Oh, bene! Perché non ti siedi qui con me?”
“Non vorrei disturbare.”
“Mi sono riposata abbastanza. Vieni.” la invitò Ran, sorridendo ancora. Shiho si sedette accanto a lei: Ran inspirò a fondo, chiudendo gli occhi. “Che posto magnifico...si respira aria di primavera. È un peccato doverci passarci solo una notte.”
“Sembra il paradiso.”
“Sono contenta di essere venuta qui, di averlo potuto ammirare.”
“Anche io.” Sbirciò di sottecchi la giovane e radiosa sposa. “Grazie per avermi invitata. E di esserti presa cura di Shiho- chan.”
“È una bambina così adorabile. L’ho fatto davvero con piacere...il suo arrivo ha portato una ventata di freschezza ed allegria nelle nostre vite un po’ monotone.”
“Pensavo vi avrebbe sconvolto.”
“Un po’ si.” Ran aprì gli occhi, appoggiando il mento sui palmi delle mani ed osservando gli uccellini che si posavano sui rami in fiore. “Ricordo ancora quando Shinichi mi telefonò e mi chiese di andare a casa sua, subito...dormiva serenamente nel lettone, quando la vidi per la prima volta. Sembrava un piccolo angelo, l’ho amata dal primo istante.”
“Ma era la prova evidente che Shinichi ti aveva tradita.”
“Uhm...già. Ma quando lei è arrivata, io e Shinichi eravamo semplicemente amici...ed è stato un vero sollievo per tutti, credimi! Abbiamo rischiato di impazzire, ma per fortuna abbiamo compreso in tempo che stavamo sbagliando, e ci siamo fermati.” Rise, persa nei suoi ricordi. Poi tornò seria, e la fissò dritta negli occhi. Non c’era ombra di disprezzo, di odio, di emozioni negative sul suo volto. “Shinichi ti ha raccontato qualcosa di noi?”
“No.”
“Immaginavo. Penso si vergogni un po’...per quello che è accaduto.” Raccolse un piccolo fiore bianco, caduto da uno dei vasi sistemati lungo la scalinata. Lo portò al viso, annusando i delicati petali di seta. “Ammetto di essere stata molto ingenua, di non aver capito nulla di quello che stava accadendo. Ma ero così felice che Shinichi fosse tornato...tutti quei giorni trascorsi lontani erano un ricordo passato, un periodo della mia vita che non sarebbe tornato più. Ero ben decisa a godermi la vita accanto a lui, già mi vedevo sposata con Shinichi, una moglie ed una madre serena ed appagata...i segnali c’erano già prima, ma io non avevo voluto coglierli. Ero chiusa nel mio piccolo mondo perfetto, e mi andava bene così.”
“Credevo anche io che alla fine vi sareste sposati. Lo credevano tutti.”
“E invece, si sbagliavano tutti.” Ran sorrise, divertita. “Ad ogni modo, io non volli aprire gli occhi e continuai il mio cammino. Dopo la tua scomparsa, Shinichi divenne nervoso e scontroso, quasi intrattabile: aveva sempre l’espressione accigliata, si chiudeva in camera a studiare i suoi casi e le volte che ci vedevamo parlava poco ed appariva sempre insofferente e distante, come se la sua mente fosse preda di chissà quale angoscia...stare insieme era diventato difficile e penoso, perciò le nostre frequentazioni si ridussero all’indispensabile. Non eravamo più gli stessi, qualcosa era cambiato...e tutta l’insofferenza, le angosce e le emozioni a lungo celate vennero a galla durante la notte di Natale.”
“Mi dispiace.”
“Oh, non devi. È stato un bene per noi.” Ran le prese le mani tra le sue, stringendole per un momento, come a rassicurarla. “Come vuole la tradizione, passammo il Natale insieme, un pessimo Natale direi, e la sera ci ritrovammo a casa sua...eravamo soli, i signori Kudo erano ad una festa tra amici. Entrambi consapevoli che i nostri rapporti si erano raffreddati, e consapevoli di esserci allontanati, cercammo un modo per ritornare al passato, per riavvicinarci...”
“Siete stati insieme?”


uhuhuhuhuhuhuhuh
i nodi vengono al pettine! cominciamo a scoprire gli altarini!!!!!
kudo e ran........ :aaah:


quizzone! solo per oggi, ben quattro domande!!!!!!

- quanti cioccolatini avrà trovato shiho- chan sotto il cuscino?
- chi avrà mangiato di più tra genta ed il commissario megure?
- quanto sarà costato il matrimonio ai kudo?
- ma soprattutto, ran ed araide avranno già consumato?


so che siete curiosi di sapere se kudo e ran hanno consumato la notte di natale, ma dovrete avere pazienza ed aspettare a martedì.
ciao a tutti, e quizzate!
 
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1619 replies since 15/8/2011, 18:34   156740 views
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