Detective Conan Forum

Un Posto Nel Mondo

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DarkSwann
view post Posted on 23/7/2012, 15:42 by: DarkSwann     +1   -1
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The Dark One

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buongiorno a tutti. oggi sono un pò in anticipo. perdonate se non sarà il solito aggiornamento, con posta, rubriche e quizzone, ma oggi non sono tanto in forma. però non volevo lasciarvi senza le avventure dei nostri eroi, quindi farò una cosa rapida ed indolore!

vi dico solamente che mi ha contattata l'editor e mi ha mandato il manoscritto con le correzioni. ora dovrei metterle in atto, spero non siano tante. comincerò domani, visto che oggi sono in convalescenza.

solo una cosa...shiho love, non ricordo il vecchio nick con cui eri iscritta, per questo ho detto che eri una nuova lettrice! sorry!


veniamo al pezzo di oggi. sarà interessante, perchè......

CAPITOLO TRENTAQUATTRO- CUORI CHE BATTONO


Seconda Parte



L’atmosfera che si era creata era dolce e tranquilla. Le note della canzone si diffondevano soffuse sul terrazzo, avvolgendo i due giovani e trasportandoli in un altro mondo. Esistevano solo loro due, Shiho e Shinichi. Il giovane detective la strinse a sé, incurante dei timori che lo agitavano da quando lei era tornata, immergendo il naso nei capelli morbidi di lei. Profumavano, di un profumo dolce e delicato che lo stordiva.
Poi Shiho sollevò la testa, ed i loro occhi si incrociarono, incatenandosi inesorabilmente. I loro movimenti rallentarono, fino a fermarsi del tutto. Shinichi la fissò, incapace di fare altro, incapace di staccare gli occhi da quelle iridi verdi che brillavano intense, colme di un’emozione che la rendevano ancora più bella e desiderabile. La maschera era caduta, ed ora lei si mostrava come piaceva a lui: indifesa, vulnerabile, dolce, femminile. Non resistette oltre, e chinò il viso verso il suo, sfiorandole timidamente le labbra dischiuse: sentì che la donna non lo respingeva, ed allora la baciò delicatamente, stringendola a sé. Shiho emise un sottile sospiro, abbandonandosi a quel bacio che le era sembrato inevitabile. Forse è per questo che sono tornata...
“Mamma, mammina! Dove sei, mammina?”
Come un fulmine nel cielo, breve ma rapido, la piccola Shiho- chan spuntò dalle tende bianche che celavano l’esterno agli occupanti della grande sala. La sua comparsa ruppe l’atmosfera intima che si era creata tra i suoi genitori: i due giovani si separarono, visibilmente imbarazzati, evitando di guardarsi negli occhi. Ovviamente, la bambina non si accorse di nulla ed andò abbracciare le gambe della madre.
“Mammina, Kei e Masumi dicono che non esistono i folletti che ti fanno cadere!” La prese per mano, tirandola con entusiasmo. “Vieni, mamma, vieni a raccontare la storia anche a quei due testoni!”
Shiho fu trascinata via dalla figlia, e Shinichi restò da solo sul terrazzo. Rimase immobile per qualche istante, poi emise un sospiro ed infilò le mani in tasca. Alla fine, l’ho baciata. È come lo ricordavo, bello e travolgente...peccato che sia durato troppo poco. O forse è stato meglio così, altrimenti le sarei saltato addosso senza pensarci due volte...
Decise di tornare nel salone in cui si teneva il ricevimento. La festa proseguì tra balli, risate e champagne, ma ormai la mente di Shinichi era altrove. Si sentiva stordito, ed i suoi occhi non facevano che seguire la giovane donna che aveva il potere di turbarlo profondamente. Notava ogni cosa di lei, ogni particolare...il modo in cui inchinava la testa di lato quando ascoltava qualcuno, il modo in cui le sue dita giocavano con le ciocche di capelli quando era a disagio, il modo in cui si chinava sulla piccola Shiho per pulirle la bocca sporca di cioccolato, il modo in cui la teneva in braccio e le parlava, il modo in cui sorrideva- inconsapevole- quando la bambina la abbracciava o la baciava. Mi piace vederle insieme. Sono davvero belle, ed anche se non se ne rende conto, lei è così dolce ed amorevole con la piccola Shiho. È proprio una bella mammina...
Il ricevimento terminò solamente dopo il tramonto. Le ombre della sera erano scese da un pezzo quando Shinichi e Shiho salutarono la coppia di novelli sposi, augurando loro buon viaggio e mettendosi in macchina per tornare a casa. La piccola Kudo aveva corso e giocato tutto il giorno, ed alla fine si era addormentata sfinita sui divanetti del salone, stretta attorno al cucciolo: non si era svegliata nemmeno quando sua madre l’aveva sollevata insieme a Chibi e l’aveva presa in braccio. Ora dormiva serenamente, appoggiata al seno morbido della ragazza, con il pollice in bocca e la manina sul pelo candido di Chibi, che russava dolcemente.
Era sceso il silenzio, tra Shiho e Shinichi. Nessuno dei due parlava, nessuno sembrava intenzionato a rischiare una conversazione, che sarebbe certamente avvenuta su quanto successo sulla terrazza. La donna teneva lo sguardo puntato fuori dal finestrino, nell’oscurità, stringendo dolcemente la figlia e proteggendola da eventuali scossoni della macchina. Shinichi teneva gli occhi sulla strada, le mani strette intorno al volante: si sentiva un po’ a disagio, e sovente sbirciava di sottecchi la donna seduta accanto a lui e la bambina, abbandonata con fiducia contro di lei. Ora basta con i riguardi. Devo assolutamente chiarire le cose e scoprire le intenzioni di Shiho, per evitare che al mio piccolo angelo si spezzi il cuore...come a suo padre...

Shinichi venne svegliato dalla piccola Chibi, che aveva appoggiato le zampette anteriori sul divano e gli stava leccando tutta la faccia.
“Mmm...piccola peste...dormivo così bene...” mormorò il giovane, passandosi una mano sul volto e girandosi sulla schiena. Prese il cucciolo e se lo posò sulla pancia: la piccola Chibi scodinzolò con entusiasmo e si mise a giocare con la sua mano, mordicchiandogli le dita. Uff...che nottata!, pensò sbadigliando profondamente. Come succedeva ultimamente, aveva faticato a prendere sonno. E la colpa era sempre della giovane donna che occupava la sua camera. Alla fine non ho resistito. Ieri l’ho baciata... Si sfiorò le labbra con la punta delle dita, ricordando quel momento. Era esattamente come ricordavo. Bello, emozionante, travolgente, unico...e le sue labbra sono dolci e morbide, come allora... Scosse la testa, premendosi gli occhi chiusi con le dita ed emettendo un lungo sospiro. Era inutile crogiolarsi in quei piacevoli ricordi, perciò si alzò di scatto dal divano ed andò in cucina, portando con sé il cucciolo. Per fortuna che è domenica. Chissà che oggi non riesca a riposarmi un po’...
Stava scaldando le brioches nel microonde, quando avvertì dei passi leggeri e qualche istante più tardi Shiho apparve ai piedi della scala, ancora insonnolita e scarmigliata. Accidenti! Il cuore gli balzò in gola, impedendogli quasi di respirare. Com’è bella appena sveglia. Ha un’aria così femminile e vulnerabile...
“Ciao. Che ore sono?”
“Le dieci passate.” le rispose Shinichi, riprendendo il controllo di sé. “Hai fame?”
“Un po’.”
“Non ti è bastata tutto quello che hai mangiato ieri?” le chiese Shinichi, scherzosamente.
“E tu?”
“Beh...era tutto buono.”
“La pasta era deliziosa.” Shiho corrugò appena la fronte. “In effetti, solo in Italia ho mangiato una pasta così buona.”
Shinichi pensò che forse era il momento adatto per approfondire l’argomento, ma la piccola Kudo scese in cucina proprio in quel momento, impedendogli un chiarimento con la giovane donna: Shiho- chan si mise a sedere, prendendo il cucciolo sulle ginocchia, sbadigliando più volte.
“Papi, oggi è domenica, vero?”
“Si, tesoro.”
“Andiamo al parco dello zoo?” gli chiese, prendendo la bioches ed addentandola con gusto. “Mamma, tu ci sei mai stata?”
“No.”
“È un posto bellissimo, mamma! Ci sono tante giostre, e puoi vedere anche gli animali!”
“È un grande parco, diviso idealmente a metà. Da una parte funziona come luna-park, con giostre e bancarelle, dall’altra c’è lo zoo, con tanto di zona in cui si interagisce con gli animali e tavolini per il pranzo al sacco.” le spiegò Shinichi, divertito dall’entusiasmo delle figlia. Mi sa che oggi non riposerò affatto...
“Devi vederlo, mamma! Ci andiamo? Ci andiamo?”
La proposta di Shiho- chan venne approvata, senza troppe discussioni. Terminarono la colazione, si prepararono e salirono in macchina, e mezz’ora più tardi erano all’ingresso del parco. La mattinata passò tra giri in giostra e divertimenti vari. I due ragazzi, complice l’atmosfera rilassata, dimenticarono i problemi che li turbavano e riuscirono a divertirsi con la figlia, assecondandola in ogni richiesta. All’ora di pranzo, comprarono panini e bibite ad uno stand e superarono il cancello che conduceva alla parte che ospitava lo zoo. Mangiarono, poi un’impaziente Shiho trascinò madre e padre a vedere gli animali, fermandosi ad ogni gabbia e facendosi leggere dai genitori le notizie su ogni animale: un’ora e mezza più tardi, raggiunsero la zona libera, ovvero un grande recinto in cui si poteva entrare in contatto diretto con gli animali, accarezzarli, dargli da mangiare, giocare con loro. Shiho- chan giocò con coniglietti e cagnolini finché non fu stanca, ed allora Shinichi propose una sosta. Presero un gelato e si sedettero all’ombra di un grande albero.


e allora, vi è piaciuta?
shiho e kudo, finalmente.... :wub:
certo che la piccola ha un tempismo.....vabbè, le perdoniamo tutto, è così pucciosa!!!
ed andiamo tutti in gita allo zoo!!!!!!

vado a sdraiarmi un pò con la borsa dell'acqua calda. leggete e quizzate, ci vediamo giovedì!!!!!
 
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