Detective Conan Forum

Un Posto Nel Mondo

« Older   Newer »
  Share  
DarkSwann
view post Posted on 29/7/2012, 19:54 by: DarkSwann     +1   -1
Avatar

The Dark One

Group:
Member
Posts:
11,839

Status:



buonasera a tutti!!!! in questo clima di olimpiadi(speriamo che stasera mi facciano vedere una cavolo di partita di pallavolo!!!!) sinceramente, detesto la rai, sta facendo davvero un pasticcio con ste olimpiadi, mandando le gare a pezzi....mi sta facendo venire mal di testa!!!

ma torniamo a noi! un benvenuto al nuovo lettore(mi pare di capire che si un fanciulloXD). grazie per i complimenti, continua a seguire la fic....guarda, proprio ieri avevo adocchiato la tua, ma era un pò tardi e mi si chiudevano gli occhi, così ho rimandato la lettura. ma la leggerò sicuramente, tranquillo!

harry: sinceramente anche io vorrei sfoggiare un passamontagna e gridare "fermi tutti, questa è una rapina!" insomma, fare tutte le cose che si vedono nei vari telefilm! tipo "obiezione, vostro onore!" "fbi, lei è in arresto!" insomma, cose similiXD

shi star: oddio, adoro quella musica!!!! dei tre csi è la mia preferita!

calvin: kudo sul tesserino ha la foto di brad pitt e la spaccia per sua, perchè si crede figoXD

e per l'ormai famosa rubrica nun ce pò fregà de meno, oggi scopriamo che....i tre teppisti erano niente meno che naruto uzumaki, rufy e heiji travestito! in realtà non erano teppisti, ma kudo aveva chiesto ad heiji di fargli fare bella figura con shiho, ed heiji ha reclutato gli altri due...ovviamente kudo è intervenuto per il bene dei cosiddetti "teppisti", ed ha fatto la sua bella figura di supereroeXD

ma passiamo al capitolo, che è quello che più vi interessa! quando l'ho letto per le solite suddivisioni, ho esclamato "oh, cavolo, ma guarda un pò!!!" vi consiglio di non perderlo, dall'inizio alla fine......

CAPITOLO TRENTACINQUE- EMOZIONI SINCERE


Prima Parte



Arrivati alla graziosa villetta bianca, Shiho si occupò della figlia, mentre Shinichi faceva una veloce doccia per scacciare la stanchezza; poi gridò alla donna che il bagno era libero e scese in cucina, per preparare una cena veloce a base di hamburger e patatine. Intanto, ripensava al pomeriggio allo zoo ed alla sua reazione all’aggressione di Shiho. Ho davvero esagerato? Sono scattato d’istinto, volevo proteggerle...non mi sono nemmeno reso conto di averla definita la mia donna. Eh, si...ho fatto una pessima figura! Ma questa situazione deve essere chiarita, e credo che sia giunto il momento di parlare fuori dai denti: niente più favoritismi o timori, deve dirmi ogni cosa...
Cenarono avvolti da un clima un po’ teso. La piccola Shiho era stanca, e l’assenza della sua vivacità ne risentì nella conversazione: poche parole, solo lo stretto necessario. Dopo aver mangiato, Shinichi si occupò di riordinare e lavare i piatti, mentre le due Shiho andavano in salotto a vedere un dvd: quindici minuti dopo, Shiho lo raggiunse in cucina, con la piccola Kudo in braccio, che dormiva profondamente.
“Vado a metterla a letto.”
“È proprio crollata.”
“Già. Prendo anche Chibi.”
“Quel cane è troppo viziato.” borbottò Shinichi, con una smorfia.
“L’hai fatta aspettare quattro anni...concedile almeno questo.”
Già. Quattro anni... Le osservò salire le scale, e decise che non poteva più rimandare. Devo parlarle. E se questo significherà metterle angoscia e spingerla a scappare ancora, vuol dire che non è la persona che credevo... Terminò velocemente le faccende, si asciugò le mani e raggiunse la camera della figlia. Shiho aveva appena chiuso la porta, e stava andando via.
“Ho messo il cucciolo nella cesta. Sembra che vada bene.”
“Oh, certo...certo. Senti, io...”
“Penso che andrò a dormire anche io. Sono molto stanca.”
“Aspetta.” La prese per un polso, impedendole di superarlo. Non c’è più tempo per le scuse, doveva agire. “Vorrei dirti due parole.”
“Adesso?”
“Si, adesso.” Incrociò i suoi occhi, che vedeva nitidamente in penombra, verdi ed intensi, e strinse la mascella. “Se rimandassi, potrei svegliarmi domani e scoprire che non ci sei più.”
“Non intendo andare via.” replicò Shiho, esitando un istante.
“Oh, davvero?” La voce di Shinichi divenne ironica. “Mi fa piacere sentirtelo dire...perché, effettivamente, io non conosco quali sono le tue intenzioni.”
“Non è il momento, Shiho potrebbe svegliarsi.”
“Lei dorme come un sasso, non sentirà nulla.” Aumentò la stretta attorno al polso. “E tu non ti muovi di qui, finché non mi dirai ogni cosa.”
“Mi stai facendo male.”
“Dammi un calcio, perché non ho intenzione di lasciarti.”
“Non potrei mai farlo.”
“Bene. Allora puoi cominciare a dirmi dove sei stata in questi cinque anni...e con quale coraggio hai lasciato tua figlia senza una madre. E perché sei tornata, adesso.”
Shiho sostenne il suo sguardo. Era davvero arrabbiato. “Tu...non capiresti.”
“Prova a spiegarmelo.”
“Non posso...”
“Non accetto una risposta del genere.”
“Dovrai farlo, Kudo.” replicò Shiho, con espressione immobile. “È l’unica che posso darti.”
“No. Questa volta non puoi aggirarmi con una delle tue freddure...pretendo che tu sia chiara, e mi spieghi ogni cosa. Me lo devi, e lo devi soprattutto a tua figlia.”
Notò il suo sussulto involontario, e lo scintillio delle iridi. “Già, anche se non lo diciamo mai a voce alta, lei è tua figlia...devi accettare questa responsabilità. Shiho- chan è tua figlia, è a lei che devi rendere conto adesso. Non puoi pretendere di vivere come prima, non puoi ignorarla!”
“Io non la sto ignorando. Sono qui.”
“Si, ma per quanto? Finché ti stancherai di giocare alla mamma, e scomparirai di nuovo.”
“Io non sto giocando, Kudo.” replicò Shiho, a denti stretti, affrontandolo con sguardo intenso e profondo. “Mi reputi così meschina da giocare a trastullarmi con i sentimenti di una bambina?”
“In questi quattro anni tu non c’eri, Shiho...hai idea che cosa ho passato? L’ho allevata da solo, con il timore che lei mi chiedesse di sua madre, del perché non era con lei, ad abbracciarla o consolarla quando stava male.” La strattonò, afferrandole il braccio con la mano libera. Si curò di tenere la voce bassa, non voleva che la bambina si svegliasse e li scoprisse a litigare. “E io non sapevo cosa dirle, quale immagine darle di te...ho anche provato ad odiarti, per facilitare il distacco. Ma non volevo che Shiho- chan soffrisse per colpa mia, ed allora ho completamente cancellato me stesso ed i sentimenti che provavo. Non ci ho pensato due volte, ho agito per il suo bene...seppellendo i ricordi, strappandoli dal cuore. È così che si fa, per una figlia, per quanto ci si senta una merda!”
Si stava accalorando, alzando la voce, ma non poteva evitarlo. Quando c’era di mezzo sua figlia- ed era sempre stato orgoglioso di definirla tale- lui non riusciva a ragionare. Era da giorni che si arrovellava sul ritorno di Shiho, sulle sue intenzioni, sulle ragioni della sua scomparsa, perdendo il sonno e la testa. Ed ora non intendeva più rimanere zitto, ad angosciarsi per il futuro di sua figlia. Ed anche io, desidero un po’ di pace. Sono cinque anni che mi sento vuoto, inutile, abbandonato...
Fissò il volto di Shiho nella penombra. Nella foga della discussione si erano avvicinati, molto. I suoi occhi splendevano intensi, vivi, espressivi. Le gote leggermente arrossate. Il respiro affannoso, che sfuggiva alle labbra socchiuse...erano stati davvero lunghi quei cinque anni senza di lei. Aveva resistito fin troppo. Al diavolo tutto! Con un brusco strattone, l’attirò a sé e la baciò con forza. Non aveva più voglia di trattarla con i guanti, non gli interessava come avrebbe reagito: voleva averla, solo questo contava ora. La sentì irrigidirsi e fare resistenza per un istante, poi si rilassò e si abbandonò a lui, rispondendo al suo bacio con eguale passione. Finalmente libera dalle sue mani, impegnate ad insinuarsi sotto la camicetta per accarezzarle la pelle accaldata, gli cinse il collo con le braccia e si sollevò sulle punte dei piedi, per rendere quel bacio ancora più ardente ed infuocato. Shinichi la strinse in un abbraccio possessivo, consapevole che tra qualche istante avrebbe perso il controllo e trascinata in camera da letto. Cinque lunghi anni d’agonia...
Ma lei lo respinse, allontanandolo da sé ed indietreggiando di qualche passo per mettere una distanza di sicurezza tra loro. Come allora, sul suo volto arrossato erano visibili una miriade di emozioni. E come allora, lei appariva fragile, vulnerabile, indifesa, dolcissima, spaventata...una vera donna. Fece qualche passo verso di lei, ma Shiho indietreggiò, gli occhi colmi di paura, che non riusciva a reprimere, a soffocare.
“Scusami.” sussurrò con voce tremante, e sguardo quasi supplichevole. “Io non sto giocando, Shinichi.”
Veloce e silenziosa come una gatta, percorse il corridoio e si rifugiò in camera. Chiuse la porta alle spalle e scivolò sul pavimento, abbracciandosi le ginocchia al petto e nascondendo il volto rovente. Si sentiva profondamente turbata, confusa, spaventata da quello che avvertiva nel cuore. Era troppo forte perché potesse combatterci. No...no...no...non posso! Eppure, io vorrei...

bene, bene...le cose diventano interessanti! kudo si butta, e lei si ritrae....però, che bacio mozzafiato!!!!!!
povero kudo, bisogna capire che si comporta così perchè adora shiho chan e non vuole che soffra a causa di sua madre. ed anche se lo prendiamo in giro e siamo tutti dalla parte della puccia, anche lui ha sofferto in questi anni....uh, sto difendendo kudo?

quizzone!

- in quanti secondi shiho- chan si è addormentata?
- ran ed araide saranno partiti per la luna di miele, o si stanno ancora godendo la suite lussuosa pagata da kudo?
- ma soprattutto, kogoro sta ancora smaltendo la sbornia post- matrimonio?

oggi non sapevo che domande mettere, il pezzo è abbastanza serio e non mi dava spunti per domande comiche.
chiudo dicendo che ho quasi finito le correzioni del mio libro, mi mancano tre capitoli! finora non c'era granchè, per fortuna tutte piccole cose.
domani finisco, poi mando il file all'editor, che manda in stampa! e poi aspettiamo a settembre....

noi invece ci rivediamo qui mercoledì, mi raccomando non mancate perchè sarà mooooolto interessante.... :shifty:
 
Contacts  Top
1619 replies since 15/8/2011, 18:34   156734 views
  Share