Detective Conan Forum

Un Posto Nel Mondo

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DarkSwann
view post Posted on 1/8/2012, 20:23 by: DarkSwann     +1   -1
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The Dark One

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buonasera a tutti! mentre fuori piove, mi guardo le gare di nuoto delle olimpiadi(più tardi ci sarà la finale della staffetta femminile, ma le nostre possibilità di medaglie sono praticamente nulle). oggi ho potuto vedere anche un pò di pallavolo, alleluia! ed abbiamo anche vinto una medaglia d'oro!
ma andiamo alla posta!

un bentornato alla vacanziera! grazie tante per i complimenti, mi raccomando non perderti i prossimi aggiornamenti!

shi- star: la fissa per gin proprio non ti è passata, eh?

shiho love: naturalmente guardavano aladdin, ma quello della disney non la recita scolasticaXD

hikaru ichijiro: ah, lamù! non ricordavo il nome del ragazzo perchè non l'ho seguito molto, solo pochi episodi. che il liceo in giappone duri tre anni invece che cinque l'ho scoperto appena qualche giorno fa, ed è stata una vera batosta...ma non potevo certo cancellare l'intera fiction! e tutte le altre scritte! il bidello c'è, ma ha unicamente funzione di custode(quindi sarebbe più giusto parlare di custode)...ma non ricordo di averne menzionato uno(anche se è possibilissimo, tendo a dimenticare le coseXD) ad heiji piace prendere l'aereoXDXD

harry: vorrei precisare che non era un tentato stupro, shiho ci stava!!!! mi dispiace, ma il nome del teppista che ha insultato la puccia è un segreto professionale, l'autrice non può rivelarloXDXD

e per la rubrica nun ce pò fregà de meno, scopriamo che.....kogoro ha bevuto talmente tanto che non si ricorda nemmeno perchè ha bevuto, e soprattutto non si ricorda che la figlia si è sposata! il mattino seguente, oltre ad avere un mal di testa assurdo, ha chiesto alla moglie "ma dov'è ran? come mai non è ancora scesa a colazione? è mezzogiorno ormai" ZR4w7 e questa, in esclusiva per i nostri lettori, è la faccia che aveva kogoro quando si è presentato a colazione(o dovrei dire pranzo?)

passiamo al capitolo. so che siete impazienti di leggere cosa succede. leggete, leggete, molti di voi troveranno finalmente soddisfazioni.........

CAPITOLO TRENTACINQUE- EMOZIONI SINCERE


Seconda Parte



“Ma che diavolo mi è saltato in mente!” esclamò Shinichi con un sospiro, buttandosi sul divano e comprendoni il volto con le mani. Si strofinò la faccia, infilando le mani nei capelli, con il desiderio di tirarli fino a restare calvo. Era la punizione che meritava, per come si era comportato. Forse avrei dovuto essere più delicato con lei, meno aggressivo...l’ho spaventata, e lei si è chiusa a riccio. Mi ero ripromesso da essere gentile, poi ho sbottato...ed ho anche perso il controllo! E se adesso decidesse di andarsene?
L’immagine di lei dopo il bacio, lo tormentava. Averla rivista così fragile, intimorita, vulnerabile, gli aveva fatto capire ancora una volta che lei era piena di emozioni a lungo sopite, nascoste dietro la solita maschera di indifferenza, emozioni che si sforzava di soffocare, emozioni che quando venivano a galla la terrorizzavano. Non avrei dovuto comportarmi così. Non avrei dovuto baciarla... ma non riesco ad essere pentito di questo...
Si mise seduto, grattandosi la punta del naso e pensando che quella notte non sarebbe certamente riuscito a dormire. Sono troppo agitato. E anche se non voglio dirlo a voce alta, ho paura che lei approfitti dell’oscurità per sparire, questa volta nel nulla... Rassegnato ad ore di angoscia, il giovane Kudo accese la televisione; ma dieci minuti dopo la spense, accorgendosi di non riuscire a vedere un programma per dieci secondi di fila. Sarà meglio che mi metta al lavoro...
I fascicoli erano sparsi sul tavolino. Ormai il salotto era diventato la sua base operativa, da quando lei aveva preso possesso della sua camera. Cercò di concentrarsi sulle rapine in banca, analizzando soprattutto l’ultima, ma la sua mente non ne voleva sapere: dopo qualche minuto divagava, e tornava inevitabilmente su quanto era successo in corridoio, su quanto era successo cinque anni prima. Maledizione! Sei proprio uno stupido, Shinichi Kudo!
Passi silenziosi stroncarono anche l’ultimo tentativo di comportarsi da detective ligio al dovere. Si voltò appena, cogliendo la sua presenza a metà scala. Quanto tempo è passato? Da quanto sono qui, a fingere che mi importi di questo caso? La osservò, mentre terminava di scendere le scale e si avvicinava al divano: indossava gli abiti che le aveva dato la sua prima notte in quella casa, ed era avvolta nel plaid, come a volersi proteggere da qualcosa, da lui. Il suo volto pallido era privo di qualsiasi maschera. Timidamente, si sedette sul divano, all’opposto da lui, quasi temesse che lui potesse farle del male. Accidenti! Mi sento come il lupo cattivo...vorrei poterla rassicurare, ma temo di spaventarla ancora di più... Non disse nulla, lasciando fra loro quel silenzio carico di aspettativa.
“Non riuscivo a dormire.” mormorò lei, con un filo di voce. Il rossore che le colorò le guance fu evidente, sul volto pallido e delicato.
“Mi dispiace.” Shinichi si grattò il naso, fissandola di sottecchi. “Per...per prima. Non...non volevo...sono uno stupido.”
“Hai ragione.” Ricambiò il suo sguardo, accennando un timido sorriso che la rese ancora più bella, e dolce. “Non...non per il fatto che sei stupido. Per...per quell’altra cosa.”
“Forse. Ma non dovevo essere maleducato.”
“Io non sto giocando.”
“Lo so.”
Scese nuovamente il silenzio. Shinichi le lanciò una breve occhiata. Era chiaro che qualcosa la tormentava: rannicchiata e tremante, gli faceva venire voglia di stringerla e dirle che tutto sarebbe andato bene. Ma non osò muoversi, era meglio se fosse lei a fare il primo passo.
“Tu...tu mi hai cercata, Shinichi?”
Un lieve rossore colorò le guance del giovane Kudo. Si grattò più volte la punta del naso, come faceva sempre quando era nervoso, evitando di guardarla negli occhi. “Direi...di si. Sei davvero abile a nasconderti.”
“È stato davvero faticoso. Non volevo lasciare la minima traccia.”
“E ci sei riuscita benissimo, te lo assicuro...avevi anche un certo vantaggio.” Incrociò i suoi occhi perplessi, accennando un sorriso. “Pensavo fossi tornata a casa. Ed allora ti ho aspettata al cancello...ma tu non c’eri. Sono corso a scuola, arrivando anche in ritardo, ma non eri nemmeno lì: ho telefonato a casa del dottore ed al tuo cellulare, e quando non mi ha risposto nessuno ho pensato che non volessi parlare con me...dopo quella notte. Dopo la scuola e prima di cena, ho provato ancora a telefonare...a questo punto, ero decisamente preoccupato. E mentre decidevo cosa fare, è arrivata la telefonata di Agasa, che mi pregava di raggiungerlo subito: mi sono letteralmente precipitato, per scoprire che la tua roba non c’era più...eri scomparsa nel nulla, quasi non fossi mai esistita.”
“Allora hai cominciato a cercarmi.”
“La scuola era finita. E nonostante tutti mi dicessero di smetterla, io ho continuato a farlo lo stesso: andavo ogni giorno alla stazione di polizia, per usare i loro computer e le loro conoscenze.”
“Per quanto?” gli chiese Shiho, dolcemente.
“Quattro mesi.”
Ancora silenzio. Shiho doveva digerire quella nuova informazione, di cui lui un po’ si vergognava. In quei quattro mesi era stato davvero vicino alla pazzia; poi un giorno si era guardato allo specchio ed aveva capito che doveva rassegnarsi e pensare alla sua vita. Poi è arrivato il mio piccolo angelo...
“Sono tanti.”
“Eh, già.”
“Mi dispiace.”
Shinichi si strinse nelle spalle. “Non pensarci...sono stato stupido a credere di poter rintracciare una come te, se non vuole farsi trovare.”
“Sono abituata a nascondermi.”
“Lo immaginavo.” Si passò una mano tra i capelli. “Niente documenti, niente carte di credito, niente cellulare...la mia era una partita persa, fin dall’inizio.”
“Avevo un certo vantaggio...e sapevo come muovermi. Ero sempre in movimento all’inizio: a piedi, in bicicletta, autostop...dovevo allontanarmi da Tokyo, il più possibile. Dovevo lasciare il Giappone.”
“Come hai fatto?”
“Elemosina.” rispose lei, con un triste sorriso. “E lavoretti saltuari, alla giornata, e rigorosamente in nero...sono riuscita ad imbarcarmi un mese dopo.”
“E dove sei sbarcata?”
“In India.”
“Oh.” mormorò Shinichi, meravigliato. “E poi?”
“Mi sono imbarcata di nuovo, il giorno dopo...ho sedotto il capitano.” Colse il suo sguardo allarmato, e sorrise timidamente. “L’ho tenuto sulla corda per tutto il viaggio, ed all’arrivo me la sono svignata...non mi ha toccata.”
Meno male. Shinichi sospirò, sollevato. L’idea che qualcuno le mettesse le mani addosso era intollerabile. “E dopo?”
“Poi in Arabia, in Africa, in Spagna, in Francia...sempre con lo stesso metodo. Alla fine sono arrivata in Italia...mi è subito piaciuta, era così viva e colorata.” Sorrise ancora, con dolcezza. Shinichi rimase a fissarla, incantato dalla sua bellezza e dalla forte emozione che leggeva nei suoi occhi verdi. “Ho visitato Milano, Venezia, Roma, Napoli, la Sardegna...a Cagliari, una fredda mattina di novembre, sono svenuta in un centro commerciale.”
“Eri...?”


shiho comincia a parlare!!!!!! siete contenti? adesso finalmente scopriamo che cosa è successo in questi cinque anni di assenza!!!!
quanto mi volete bene, eh?


quizzone!

- quanti fascicoli aveva sul tavolino kudo?
- il capitano che shiho ha sedotto che fine avrà fatto? *si accettano solo risposte assurde*
- ma soprattutto, perchè nessuno l'ha cacciato dalla stazione di polizia, quando andava a rompere le scatole ogni giorno?


chiudiamo dicendo due cose: ho finito le correzioni del libro! adesso bisogna decidere il titolo, cosa assai ardua, e la copertina, cosa ancora più ardua! io ho mandato le mie proposte, ma lascio tutto nelle mani di gente che sicuramente è più esperta di me in queste cose.
e l'11 agosto parto per le vacanze, fino al 23, vado in puglia da mio nonno, e mi faccio un pò di mare...ma non preoccupatevi, perchè visto che ci siete tutti continuerò a postare regolarmente la fic. oggi mi sono presa una chiavetta internet, quindi starò con voi anche durante le vacanze!

perciò leggete, commentate e quizzate! per l'ultima parte vi aspetto sabato, sperando di tornare bella abbronzata dalla piscina
 
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1619 replies since 15/8/2011, 18:34   156736 views
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