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Un Posto Nel Mondo

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DarkSwann
view post Posted on 23/8/2012, 19:58 by: DarkSwann     +1   -1
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The Dark One

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buonasera a tutti! finalmente a casaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
il viaggio è andato bene, non ci abbiamo messo 12 ore come l'altra volta ma solo 7 stavolta più un'ora complessiva per le varie sosteXD che lusso! ed oggi sono tornata alle mie solite attività, distruggendomi come sempre le mani.
e mentre conan espone il suo caso, noi controlliamo la posta...e grazie a tutti per i complimenti!

harry: tranquillo, chibi sapeva che kudo si era appostato sul divanoXD e se non fosse intervenuto, si sarebbe adoperata affinchè tutti si accorgessero del tentativo di fuga della shiho.

vondy kudo: infatti io guardo la tv da sola, così se ci scappa la lacrima....ace *sniff sniff*


visto che non c'è la rubrica stasera, passiamo subito alla seconda parte di questo capitolo che da il nome alla fic. non sto a dire cavolate, visto il momento, e passo subito a postare....


CAPITOLO TRENTASETTE- UN POSTO NEL MONDO


Seconda Parte



Lui le accarezzò dolcemente la guancia. “Ti proteggerò io. Anche dai mostri invisibili.”
“Grazie, Shinichi. Sei davvero buono con me, nonostante tutto quello che ti ho fatto.” Si alzò sulle punte dei piedi, sfiorandogli la guancia con un bacio esitante. “Andiamo a dormire?”
La piccola Shiho si mosse e protestò nel sonno quando la madre la depose sul letto. Mormorò qualcosa, abbracciò il cagnolino ed infilò il pollice in bocca. Shiho le accarezzò dolcemente i capelli e si distese accanto a lei, abbracciando il suo corpicino caldo: la bambina si rannicchiò contro di lei, sospirando beata. Shinichi le osservò per qualche istante, e si decise a seguire il loro esempio. Si sdraiò accanto alla figlia, chinandosi a baciarla tra i morbidi capelli color rame, poi incrociò gli occhi verdi di Shiho: le sorrise dolcemente, e lei ricambiò il suo sorriso. Erano vicini, molto vicini. La piccola Kudo aveva appoggiato la schiena contro il petto di suo padre, e dormiva beata, circondata dal calore dei suoi genitori.
“Va tutto bene, Shiho?”
“Si. Adesso si.”
“Se hai paura...io sono qui. Non ti lascio sola.”
“Grazie, Shinichi.” Pronunciò il suo nome con un dolce sussurro, provocandogli un’intensa emozione. “Sei sempre buono con me.”
“Dormi, adesso, e non pensare più a nulla. Riposati.”

Il canto allegro di un uccellino disturbò il sonno profondo di Shinichi. No. Per favore...lasciami dormire ancora un po’. Gli uccellini divennero due, poi tre, poi non riuscire più a contarli. Doveva esserci un nido. Ma proprio vicino alla mia finestra? Se lo dicessi a Shiho- chan, ne sarebbe felice ed insisterebbe per dargli da mangiare...non ce li toglieremo più di torno!
Corrugò la fronte, irritato. Era meglio non dirle del nido, Chibi era più che sufficiente. Comprese che ormai il sonno lo aveva abbandonato, sbatté le palpebre e le sollevò lentamente. Vide la tenue luce del sole filtrare dalle persiane chiuse, l’ora luminosa che lampeggiava dalla sveglia sul comodino, l’armadio a due ante, il comò e la sedia nell’angolo, la foto della piccola Shiho al muro. Questo non è il salotto. Questo non è il divano...sono nel mio letto? Perché? Corrugò di nuovo la fronte, stavolta confuso. Per diversi istanti, i pensieri si rincorsero come impazziti...per fermarsi bruscamente, quando si accorse del corpo morbido che aveva tra le braccia. No, aspetta. Questa non è la mia piccolina... Abbassò lo sguardo, incontrando una massa di capelli ramati ed avvertendo tra le braccia curve chiaramente adulte e femminili. Shiho dormiva rannicchiata contro di lui, la fronte appoggiata al suo petto: non riusciva a vederne il viso, ma sentiva dalla rilassatezza del suo corpo che era serena e tranquilla. Nessuna traccia di Shiho- chan. Eppure sono certo che quando siamo andati a dormire, lei c’era... abbracciata a Shiho, in mezzo a noi...
Ma era stato un risveglio inaspettatamente piacevole. I suoi capelli profumavano di pulito, di primavera, di dolcezza. Il suo corpo era morbido, ed emanava un bellissimo calore. Era questo di cui avevo bisogno, per cinque anni. La sua presenza... La sentì muoversi, distendere le gambe, strofinare il naso contro il suo petto. Aspettò impaziente, finché lei non si svegliò, sollevò le palpebre e dopo un istante sollevò la testa: i loro occhi si incrociarono, ed ancora una volta Shinichi poté ammirarne la splendida intensità espressiva, priva di qualunque maschera. Ormai era certo che quella fosse solo un ricordo lontano, e che non sarebbe più tornata.
“Ciao.” Le sorrise, esitante.
“Ciao.” Lei ricambiò, timida e fragile, facendogli accelerare i battiti del cuore.
“Stai...stai bene?”
“Si. Sto bene.”
Lui esitò, ancora. “Sicura?”
“Si.”
Si schiarì la voce, per dissimulare l’imbarazzo. “Tu...tu, stanotte...volevi scappare.”
“Si.” Lei abbassò lo sguardo, puntandolo sulle dita, intrecciate attorno alla maglietta di Shinichi. “Io...avevo paura.”
“Di noi?”
Lei annuì, arrossendo appena. “Sembra stupido, vero?”
“No. Non lo è.” le assicurò Shinichi, e non resistette all’impulso di accarezzarle dolcemente i capelli.
“È solo che...non sono abituata a tutto questo. Alla normalità.”
“Non è poi così male, sai?”
“Lo so.” Sollevò la testa, incrociando nuovamente il suo sguardo. “È...piacevole. Rassicurante. Lei...mia figlia...cancella tutte le angosce e le colpe del passato.”
“L’uomo nero non verrà più a prenderti, Shiho. Adesso sei al sicuro, con noi...puoi vivere la vita che ti hanno tolto, puoi finalmente andare incontro alla luce.”
“E di questo devo ringraziare te, Shinichi.”
Lui le sorrise, sfiorandole una guancia con una lieve carezza. “Perciò...non cercherai più di scappare, senza dirci nulla?”
“No. Promesso.”
I suoi occhi verdi brillavano di dolcezza e serenità. Privo della maschera, il suo volto era ancora più bello. Sembra quasi una dea. La mia dea... Il cuore gli si fermò in gola, lo stomaco si chiuse, un calore rovente gli aggredì il volto. Non riusciva più a tacere, doveva seguire l’impulso del momento. “Shiho, io...io...io ti devo...ti devo dire una cosa...”
“Ehi, papi! Mammina! La piccola Shiho deve andare all’asilo!”
La bambina irruppe nella camera con la sua solita allegria. Sembrava avesse dormito per ventiquattro ore di fila, e quella notte non fosse mai scoppiata in lacrime pregando la madre di non lasciarla. Sarò diventato vecchio? Eppure ho solo ventidue anni... Sospirò, lasciandosi cadere sul materasso, mentre Shiho- chan si arrampicava sul letto e si buttava tra le braccia della madre. Shinichi le osservò, mentre si coccolavano a vicenda, pensando che quella scena si sarebbe ripetuta per tutte le mattine della sua vita. Anche se...avrei voluto parlare con lei. Adoro Shiho- chan, ma a volte è davvero inopportuna... Con un sospiro, scese dal letto ed avvisò la figlia che dovevano andare, altrimenti sarebbero arrivati davvero tardi.
“Tu resta pure a letto, Shiho. Riposati, e rilassati.”
“Grazie.” La giovane donna gli sorrise, poi la sua attenzione fu reclamata dalla bambina, seduta sulla sua pancia. Le fece il solletico ai fianchi, poi la attirò a sé e la baciò sul naso. “Fai la brava, tesoro.”
“Ci sarai, quando torno?” le chiese Shiho- chan, seriamente.
“Certo. Verrò a prenderti all’asilo.”
“Promesso?”
“Promesso.”
“Mi porti Chibi?”
“Come sempre.”
“Mi compri il gelato?”
“A che gusto?”
“Cioccolato! E panna!”
“Ehi, voi due!” le rimproverò bonariamente Shinichi, picchiettando con il dito l’orologio che aveva al polso. “Tic tac, tic tac...l’asilo ci aspetta!”
“Devo andare, mammina!”
“Ci vediamo, oggi, tesoro. Bacio?”
“Bacio!” esclamò la bambina, abbracciandola e baciandola su tutto il volto. Ma guarda quelle due. Sono contento: ora che si è liberata dei suoi fantasmi, Shiho è più serena, e lo dimostra nel rapporto con sua figlia...


si, shiho- chan a volte è davvero inopportuna!!!!!!! ma come non perdonarla quando si fa le coccole con la mammina?!?!
è troppo dolce sta bambina....mi spiace, kudo, dovrai pazientare ancora :shifty:

quizziamo!

- di che marca è l'orologio di kudo? *si accettano solo risposte strambe*
- chi ha arredato la camera al kudo?
- ma soprattutto, chi vincerà nella sfida tra uccellini e tonni?


se volete sapere come finisce il capitolo, vi aspetto domenica con la terza parte, che sarà abbastanza divertente. domani torna mio fratello dalla sicilia, sarà più nero di un nero!
ora mi guardo one piece, siamo a logue town, la città del re dei pirati!!!!!! :wub:
 
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