| “Ti amo da impazzire, Shiho. Sei tu quella che voglio, quella che desidero...amo il tuo sorriso che mi confonde, i tuoi occhi intensi che mi prendono in giro, le tue mani sottili che si muovono eleganti quando parli, la tua voce che mi avvolge e mi riscalda...amo abbracciarti, baciarti, toccarti...amo dormire con te e svegliarmi accanto a te, amo vederti ridere e giocare con nostra figlia...amo vederti imbarazzata,timida, indifesa, dolce e femminile...amo tutto di te, e non potrei mai vivere senza di te...ti amo, Shiho...”
Capirai che sforzo; chi non la amerebbe? Non mi stupisci per nulla!
"Le labbra di lei erano dolcissime, morbide, invitanti. E lei era così bella, femminile, seducente. Shinichi la baciò ancora, pensando che avrebbe potuto farlo tutti i giorni della sua vita, e che non si sarebbe mai stancato di ammirarla, di baciarla, di amarla".
Ripeto, spiegatelo a Gosho!
“Ti porto su.”
Ma se sei invalido di tutte le guerre, che cavolo ti metti a fare lo sborone? Non c'è nulla da fare, la sboronia scorre possente in lui, tanto quanto la sfiga, che colpisce gli altri, e la fortuna, che colpisce lui. Penso, comunque, che in questo momento gli ormoni, l'adrenalina ed il sangue siano a mille ed irrorino ogni angolo del suo corpo, se aggiungiamo la sboronia congenita riuscirebbe a sollevare un treno.
"Shinichi la trasportò fino in camera da letto e la depose sul morbido materasso, chinandosi a baciarla con passione, finché entrambi non ebbero il respiro mozzato ed il cuore che correva impazzito nel petto. Shinichi le accarezzò il volto con una mano".
Ah, ma allora i filmini istruttivi che avevo consigliato li ha visti!
“La spalla...maledizione!”
Che avevo detto? La poverina si pregustava Rocco Siffredi (sì, va be', l'ho sparata grossa), e si ritrova un invalido da accudire! ... Spero che non sia stata colpa mia, ma mentre leggevo gli stavo mandando potenti maledizioni, forse qualcuna l'ha raggiunto. Per questa notte rimani a bocca asciutta, così impari a starci una vita a farti avanti.
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