buon pomeriggio a tutti!!!!!
anche se divento famosa, non mi dimentico di voiXD
oggi si gela a torino, ed intanto io sono presa dalla girandola della pubblicità per il mio libro. sto distribuendo in giro locandine, bigliettini, etc etc....in due giorni sono stata su facebook più di quanto non lo sia mai stata in questi cinque mesi dacchè sono iscritta!!!! ho raggiunto pure quota 30 amiciXDXD
passiamo al capitolo, che è la parte che più ci interessa. l'altra volta mi sono dimenticata di dirvi che la parte in cui la nostra famigliola allegra e felice era al mare era naturalmente un flashback: questa parte è stata creata nelle famose messaggiate tra me e ticcy, e visto che era così bella ho deciso di inserirla nella fic come flashbackXD
per quanto riguarda la famosa rubrica, visto che è natale, ho mandato i miei ragazzi a spasso e pure io sono fusa(stanotte ho dormito malissimo causa tosse e naso chiuso dall'allergia), quindi vi faccio i miei complimenti per non essere caduti nel tranello della fila d'ombrellone.
vabbè, siete troppo furbiXD vi posto la terza parte, ragazzi, in cui....
EPILOGO
Terza Parte
“Ehi, tesoro. Sei sulle nuvole?”
“Ripensavo alla nostra luna di miele.” rispose lui, dopo un istante. Akemi gli picchiettò la guancia con la manina, per richiamare la sua attenzione: Shinichi le sorrise, baciandole sulla fronte. “Eh, si, piccola peste...c’eri anche tu, nella pancia della mamma.”
“Sono state tre settimane da sogno.” mormorò Shiho, sospirando. “Dovremo ripeterle. Anche solo qualche giorno.”
“Stavolta senza mocciose tra i piedi.”
Shiho socchiuse le palpebre. “Stai di nuovo pensando a qualcosa di sconveniente?”
“È colpa tua, sei troppo sexy.” Si chinò verso di lei, baciandola dolcemente sulle labbra. La piccola Akemi emise un gridolino, mise il broncio e tese le braccine verso la giovane donna: lei rise e prese la figlia più piccola, sollevandola in aria e baciandola sul naso. Akemi rise, agitando le gambette, e Shinichi le osservò con espressione intenerita, beandosi con quella scena.
Le mie donne, i miei tesori più preziosi...“Ehi, papi! Papi! Papi!”
Shinichi voltò la testa al suono di quella voce adorata. Riuscì a vedere solo un paio di trecce, poi un piccolo tornado si buttò contro di lui, rischiando quasi di farlo cadere. Il giovane uomo mantenne l’equilibrio e sollevò la sua amatissima primogenita, Shiho Kudo, anni sei, colei a cui andava il merito di tutto quello. Senza la sua Shiho- chan, non avrebbe avuto Shiho, Akemi e tutto quello che ne era seguito.
“Tesoro, quanta energia!”
“Papi, papi!” esclamò la bambina con i capelli ramati, cingendogli il collo con le braccia. “I gemelli hanno trovato un gattino in un cespuglio...è così piccolo, e tutto arancione! Possiamo tenerlo?”
“Un altro?” Shinichi sospirò, rassegnato. “Non ti bastano la Chibi, e Suu e Yoru?”
“E dai, papi! È così piccolo...ed ha gli occhi verdi come me, la mamma ed Akemi- chan! Tu dici sempre che ti piacciono gli occhi di questo colore!”
Shinichi scambiò un’occhiata divertita con la moglie, infine annuì. Shiho- chan sapeva sempre come raggirarlo: a sei anni, Shiho Kudo sfoggiava con disinvoltura la sua brillante intelligenza, ben superiore alla media, e non si faceva scrupoli nell’usarla a suo vantaggio, soprattutto quando c’era da convincere suo padre ad adottare un altro gattino vagabondo. Anche se rimaneva sempre l’adorabile bambina che amava i panda ed il cioccolato.
“E va bene. Teniamo anche lui.”
“Evviva!” esclamò Shiho allegramente, abbracciandolo e riempiendogli il volto di baci. Ecco, era per quello che cedeva con piacere alle richieste della figlia. “Sei il papà migliore del mondo!”
“Eh, già. Scommetto che hai già pensato al nome da dargli...evita quelli assurdi, poveretto.”
Lei scosse la testa, sfoggiando il suo sorriso più smagliante. “No, no...lo sceglierà Akemi- chan...voglio regalarlo a lei!”
Shiho- chan si sporse verso la sorellina, abbracciandola e stampandole un grosso bacio sulla fronte. Akemi ridacchiò, dimostrando di gradire molto. Le due sorelle Kudo erano inseparabili. Quando Shiho aveva saputo che presto avrebbe avuto una sorella, era letteralmente impazzita di gioia: non c’era stato giorno in cui non accarezzava la pancia della mamma parlando con la sorellina, salutandola quando si svegliava e quando andava a dormire. Ed dalla sua nascita, si era dimostrata sempre premurosa e protettiva con lei, offrendosi di farla giocare, raccontare storie, ed aiutando la mamma ad accudirla. Da parte sua, Akemi aveva sempre mostrato una vera adorazione verso la sorella maggiore. Sorrideva ogni volta che la vedeva, la chiamava con piccoli strilli per attirare la sua attenzione, ne seguiva ogni movimento e protestava vivamente quando la vedeva andare via. E da quando aveva cominciato a gattonare, era diventata la sua ombra.
Akemi e Shiho, di nuovo insieme...“Tesoro, tua sorella non parla.” le fece notare la madre, dolcemente.
“Oh, è vero...voi non lo sapete.” Shiho- chan corrugò la fronte. “Akemi parla.”
“Ah, si?” Shinichi sollevò un sopracciglio, divertito. “E da quando?”
“Da due giorni.”
Shiho e Shinichi si scambiarono una veloce occhiata. Il giovane uomo sospirò. “Ecco, lo sapevo. Un’altra mocciosa precoce.”
“E cosa ha detto?” le chiese la madre, curiosa.
“Mamma, papà, Shiho, biscotto, gatto e pizza...che ne dici di chiamarlo Biscotto, Akemi- chan?” chiese la maggiore delle sorelle Kudo, rivolta alla minore. Akemi rise, agitando braccia e gambe, dichiarandosi d’accordo con lei. “E allora, si chiamerà Biscotto! Ti piace, papi?”
“Beh...è carino. Dovete dargli da mangiare.”
“Ci hanno pensato i gemelli. La nonna ci ha dato il latte.” Dondolò le gambette, cingendo il collo di Shinichi e fissandolo con occhioni seri. “Papi, posso farti una domanda?”
Oddio, non vorrà chiedermi come nascono i bambini, pensò Shinichi, rabbrividendo. Era troppo piccola, e lui non era pronto. Sorrise alla figlia. “Dimmi, scricciolo.”
“Come vi siete conosciuti tu e la mamma?”
“Oh.” Shinichi tirò un sospirò di sollievo, poi corrugò la fronte. Guardò la moglie, poi di nuovo la figlia. “Perché vuoi saperlo?”
“È per un compito a scuola. La signorina Kaname vuole darci un tema, e ci ha chiesto di interrogare i nostri genitori.”
“Come ci siamo conosciuti io e la mamma?” mormorò Shinichi, curvando le labbra in un sorriso malizioso, cingendo le spalle della giovane moglie. “Già...come ci siamo conosciuti, tesoro mio?”
“Raccontalo a tua figlia, Shinichi.” rispose Shiho, sorridendo divertita e stringendosi a lui. “Voglio sentirlo anche io.”
“Allora, dunque...dobbiamo tornare un po’ indietro nel tempo.” Shinichi chiuse gli occhi, pescando dalla memoria ricordi che non aveva mai dimenticato. “Pioveva. Sembrava una giornata come tante, fredda e noiosa. Tutti erano in allarme per il compito di italiano, ma quando il professore entrò in classe il compito passò subito in secondo piano...il prof portava con sé un bellissimo raggio di luce. Aveva gli occhi verdi ed uno strano sorriso, quasi beffardo. Si chiamava Haibara...”
*si asciuga le lacrime*
mi spiace, ragazzi, ma.....è finita
questa lunga avventura è giunta al termine, così come la rubrica di posta, le mie cavolate, la mitica rubrica. niente più appuntamento fisso con la nostra bellissima shiho kudo(la piccola, non io), con la sua divina mamma e con quel ton...ehm, con suo padre.
ma non disperate, ho ancora una cosina da postarvi(se riesco), quindi direi di rimandare alla prossima volta i ringraziamenti, le lacrime, le crisi disperate.....non so quando vi metterò il regalino di natale(e se ci riuscirò), ma non perdete d'occhio questo topic ed ogni tanto fateci una visita, potreste trovarci qualcosina di interessanteXD
alla prossima!!!!! e leggete il mio libro!!!!