Un Posto Nel Mondo

e buonasera al popolo!!!!!!!
oggi piccola novità in casa kudo(la miaXD)...il mio pc ha fatto un cucciolo!!!!!!
tradotto: mi sono comprata un pc piccolino piccolinoXD
userò il cucciolo per scrivere, e la mammina per internet....sperando così di salvaguardare la vita della ventolina(messa ad agosto e già mezza andata....e cavolo!)
oggi sarò veloce, quindi niente posta. se avete qualche domanda riguardo alla seconda parte, tenetevela buona e ricordatemi di rispondere la prossima voltaXD

passiamo subito alla terza parte. avevamo lasciato il kudo ad ubriacarsi, in mezzo ai suoi simili, con la puccina nostra più bella che mai. preparatevi, perchè adesso shinichi farà...

CAPITOLO UNDICI- NOTTE AL "DRAGO ROSSO"

Terza Parte

Ricambiò il suo sguardo senza paura: lei gli sorrise, allungando la mano e sfiorandogli la punta del naso con l’indice. “Dovresti farlo più spesso.”
“Ubriacarmi?”
“Stare in mezzo alla gente. Senza fare il musone.” rispose Shiho, schiacciandogli di nuovo la punta del naso con l'indice. Quindi...lei mi osserva. E sa quando sono arrabbiato, stanco, pensieroso, distratto, triste...
“Ti va di ballare?”
Shiho socchiuse gli occhi, riducendoli a due fessure intense. “Mi stai invitando sul serio?”
“Si.”
“Fammi indovinare...tua nonna era una ballerina famosa, e ti ha trasmesso questa passione.”
“Mia nonna era una semplice casalinga, anche se un po’ svitata...ed io non so ballare.”
“Ed allora, perchè mi hai invitato?” gli chiese Shiho, curiosa.
“Non vuoi?”
“Non ho mica detto questo.”
Shinichi sorrise, si grattò la testa con l’indice e si alzò, tendendo la mano a Shiho. Lei ricambiò il sorriso e la accettò: Shinichi strinse le dita attorno a quelle snelle di lei, e si sentì euforico come non mai. Vorrei baciarla... Il locale era molto affollato e la pista piena: si fecero faticosamente strada nella folla di ragazzi e ragazze, che ballavano anche tra i tavolini, e riuscirono a trovare un posticino vuoto tutti per loro. Ma proprio in quell’istante la musica cambiò: il ritmo assordante lasciò il posto ad una melodia dolce e lenta, e tutti i ragazzi si adeguarono. La pista fu piena di coppiette che ballavano allacciate e si scambiavano effusioni.
“Oh...beh...”
“Hai cambiato idea?” gli chiese Shiho, divertita.
“Questo non è esattamente il mio genere.”
“È più facile di quanto sembri.” sussurrò Shiho, prendendogli la mano e posandosela sul suo fianco. Il giovane sussultò, arrossendo imbarazzato, ma non si mosse. È così morbida...e calda... Shiho sorrise ed appoggiò la mano sulla sua spalla sinistra, mentre l’altra scivolava lentamente lungo il braccio destro, fermandosi all'incavo del gomito. Un ballo non può certo farmi male... Intrecciò le dita alle sue e la tirò dolcemente verso di sé, in modo che la distanza tra i loro corpi fosse breve: sentiva il profumo sottile dei suoi capelli e quello sensuale della sua pelle, che mischiati ai vari cocktails ingeriti gli provocavano una piacevole sensazione di confusione e stordimento. Non si sarebbe allontanato da Shiho per niente al mondo. “Non è male, no?”
“Direi di no.”
“Come mai mi hai inviato a ballare?” gli chiese Shiho, guardandolo dritto negli occhi. Lui non si ritrasse.
“Uhm...per ringraziarti, credo.” rispose Shinichi, dopo qualche istante di riflessivo silenzio. “Ero un pò giù, e tu mi hai aiutato.”
“L’ho fatto con piacere.”
“Vuoi sapere una cosa?”
“Cosa?”
“È la prima volta che mi sentivo così...inutile, intendo. Ed era la prima volta che pensavo alla vittima ed ai suoi cari, e non all’assassino.” Scosse la testa, corrugando la fronte. “In effetti, sei la prima persona a cui dico una cosa del genere...forse perchè sentivo che tu mi avresti capito.”
“Capisco perfettamente, Kudo. Molto spesso mi sono chiesta a cosa sarebbe servito far arrestare gli uomini in nero...mia sorella non sarebbe comunque tornata in vita.” mormorò Shiho, appoggiando la fronte contro la sua spalla. Il cuore di Shinichi fece un salto, emozionato. “Ma nella mia mente, sapere che quei mostri non potranno più fare del male a nessuno, mi rende più tranquilla.”
“Sono felice di aver contribuito, in qualche modo.”
“In qualche modo?” Shiho sollevò la testa, fissandolo con uno sguardo che gli mozzò il respiro in gola. “Se non fosse stato per te, io sarei ancora prigioniera delle loro spire velenose e non sarei mai riuscita a liberarmi di loro...ti ho mai ringraziato?”
Shinichi finse di pensarci su. “Uhm...non credo.”
“Ti ringrazio...Shinichi.” sussurrò Shiho con dolcezza, sollevandosi sulle punte dei piedi e sfiorandogli la guancia con le labbra. Il giovane Kudo avvertì una scossa di energia attraversargli la schiena, dalla punta dei capelli a quella dei piedi: la guancia sembrava bruciargli laddove lei l’aveva toccata, e tutto il corpo sembrava accaldato e pieno di energie. Sentirla pronunciare il suo nome con un tono di voce così dolce, era davvero elettrizzante. E gli piaceva. Credo che questa serata non la dimenticherò mai, finchè avrò vita...
Erano quasi le tre e mezza quando il club dei Giovani Holmes decise che avevano fatto abbastanza tardi e che era ora di tornare a casa. Una rapida occhiata all’orologio, ed anche Shiho e Shinichi giudicarono raggio terminare quella serata che mai avrebbero immaginato di vivere, specialmente il ragazzo. Salutarono i nuovi amici, scambiandosi i numeri di telefono e promettendosi di tenersi in contatto. Vista l’ora ed i numerosi cocktail, fermarono un taxi e vi salirono: Shinichi diede l’indirizzo di Agasa, poi si lasciò cadere sui sedili posteriori ed emise un lungo sospiro, chiudendo gli occhi e strofinandosi la fronte con le dita.
“Non mi vomiterai sui piedi, vero?”
“Oddio, spero di no!” esclamò Shinichi, ridendo. “A dire il vero, mal di testa a parte, mi sento bene...non credevo di sapere reggere l’alcool come un navigato uomo di mondo!”
“A tuo padre verrà un infarto quando gli arriverà il conto del pub.”
“Troverò una spiegazione plausibile...al massimo, gli rinfaccerò la mia infanzia triste e solitaria.”
“È una buona carta?”
“Eh, purtroppo per me, no. I miei sono stati sempre presenti e disponibili, nonostante il loro lavoro...è stato divertente girare il mondo con loro.” Incrociò le braccia sul petto con atteggiamento riflessivo. “Ma ancora più bello era quando mi lasciavano da dottor Agasa, nel regno dei videogiochi...un vero paradiso. Ogni volta che mia madre mi annunciava un viaggio di lavoro, io correvo felice a preparare il mio zainetto, sicuro che il dottor Agasa avrebbe inventato qualche gioco tutto per me...una volta ne fece uno in cui bisognava calarsi nei panni di Sherlock Holmes e scoprire l’identità di Jack lo Squartatore. Fu mitico!”
“Ora capisco le tue insane passioni.”
“Beh, non è che le tue siano normali.” ribattè Shinichi, con ironia.
“Questo vuol dire che siamo due anime strambe.” commentò Shiho, sorridendo divertita. “Con un iper- cervello.”
“Ti hanno mai fatto i test per calcolare il QI?” le chiese Shinichi, curioso.
“Come pensi che reclutassero nell’Organizzazione?” disse lei, sardonica. “Me l’hanno fatto più volte. Il primo a tre anni...dissero ai miei genitori che ero qualcosa di veramente eccezionale.”
“Ed Akemi?”
“Lei ottenne un punteggio normale. Per questo non ha mai raggiunto posizioni di rilievo nell’Organizzazione...era una specie di arma di ricatto per i miei genitori, e per me. Di solito, tutti i figli degli appartenenti all’Organizzazione venivano costretti ad entrarci, anche quelli che non avevano particolari abilità. In questo modo, si assicuravano la completa fedeltà dei membri.”
“E tu? Che punteggio hai ottenuto?”
“Gli esaminatori dissero che il mio QI era incalcolabile.”

e finisce qui il capitolo.
forse è un'esagerazione, ma mi piace pensare che shiho sia un essere talmente superiore da non poter ingabbiare in una cifra la sua straordinaria intelligenza.
massì, concedetemi questo capriccio!

quiss!

che cavolo starà facendo la dolce giulietta(ran) mentre il suo romeo se la spassa in compagnia di un'altra ragazza?
quanto vorreste anche voi il videogioco di sherlock holmes?
ma soprattutto, quanto siete curiosi di leggere il capitolo 12?

scusate, ma oggi le domande del quizzo non mi venivano in mente! forse colpa della fretta, ho sempre paura che il pc vada a farsi friggere.
beh, le cose cominciano un pò a smuoversi!
vi consiglio di non perdervi il prossimo capitolo, perchè....eh, lo saprete martedì!!!

ed è di nuovo tempo di aggiornare!
sono puntuale, ma sono costretta ad essere sintetica, il mio pc fa un rumore strano. cmq, vi invito a tenervi le domande ed a ripropormele, se non avrete risposta dal proseguio della fic.
avevamo lasciato i due sul taxi, a commentare il QI stratosferico della puccia nostra.

inizia un nuovo capitolo, e non vi dico cosa succede. ma sappiate che probabilmente vi piacerà molto.

CAPITOLO DODICI- IMPREVEDIBILI SVILUPPI

Prima Parte

Shinichi sollevò un sopracciglio, sospettoso. “Davvero?”
“Davvero. E tu? Hai fatto il test?”
“In confronto a te, sono un novellino.” si schermì Shinichi, continuando a fissarla con ammirazione. Caspita! Un QI incalcolabile...questo vuol dire che la sua intelligenza è qualcosa di incredibile... Il taxi si fermò con uno stridore di freni davanti al cancello: Shinichi pagò la corsa ed il taxi ripartì, lasciandoli soli sotto la pioggia che cadeva sottile. “Sarà meglio muoversi. Il dottore è in casa?”
“Vuoi controllare?” lo invitò Shiho, ironicamente.
“Sicuro. Oggi aveva una cena con i nuovi colleghi...beh, non si sa mai.” borbottò arrossendo, quando colse il suo sguardo malizioso.
“Andiamo, allora. Ti offro un’asciugamano e qualcosa di caldo.”
Percorsero velocemente il vialetto ed entrarono in casa, silenziosamente, togliendosi le scarpe per non fare rumore: la casa era al buio, ma dalle scarpe all’ingresso capirono che il dottore era in casa.
“Ora mi prenderà a frustate per averti fatta rientrare così tardi.” sussurrò Shinichi, con ironia.
“Allora vieni in camera mia.” lo invitò Shiho con lo stesso tono di voce, muovendosi a suo agio nell’oscurità. Shinichi pensò che era pericoloso, ed il buonsenso gli suggeriva di tornare a casa ed allontanarsi da lei: ma l’alcool gli confondeva la mente, e lo spinse ad ignorare quell’avvertimento. Solo cinque minuti... Era strano, ma non aveva mai visto la camera di Shiho, nemmeno quando era Ai Haibara. Adesso era curioso, e fu con quello stato d’animo che varcò la soglia. Si aspettava chissà che cosa, ed invece era una normale stanza di una normale ragazza. Shiho scomparve dietro ad una porta sulla sinistra, e Shinichi subito immaginò un laboratorio segreto; qualche istante più tardi, la ragazza ne uscì con due asciugamani, e lui comprese che si trattava del bagno.
“Vedo che ti tratti bene.” commentò il ragazzo, accettando l’asciugamano e passandola sul volto bagnato. “Pure il bagno privato.”
“Il dottore vuole che abbia i miei spazi.” rispose Shiho, togliendosi la giacca bagnata ed appendendola alla sedia accanto all'armadio. “Vuoi darmi la tua?”
“Oh, si...grazie.” balbettò il giovane, incantato a fissare le sue curve. Le passò la giacca, poi continuò ad osservarsi intorno con curiosità, mentre si strofinava i capelli umidi con l’asciugamano. “E così...questa sarebbe la tua camera.”
“Già.”
“Sembra normale.”
“Che vuoi dire?”
“Conoscendoti, pensavo a qualcosa di strano...computer d’alta tecnologia, esperimenti segreti e chissà quali altre diavolerie.” Shinichi si strinse nelle spalle, sedendosi sulla sedia girevole davanti alla scrivania. “Non sei propriamente l’esempio di una ragazza...normale, ecco.”
“Invece ti sbagliavi, a quanto pare. Shinichi Kudo non è infallibile.” Shiho si sedette sulla punta del letto, e nei suoi occhi solitamente imperscrutabili si accese una luce d’ironica malizia. “Dimenticavo che tu sei un esperto. Hai vissuto a casa di Ran ed hai avuto modo di frequentare la sua camera. E chissà quante volte ci sei entrato, per amoreggiare con la tua dolce fidanzatina...approfittando dell’assenza del detecive Mouri.”
“Le tue sono solo stupidaggini.” borbottò Shinichi, con espressione quasi offesa.
“Dunque, neghi spudoratamente?”
“Esatto, Miss QI Incalcolabile. Ho il massimo rispetto per Ran, non le farei nulla del genere.” Si passò le mani tra i capelli, tentando di aggiustarli. Il suo sguardo si posò sulla figura di Shiho, seduta con innata eleganza sul bordo del letto, le gambe accavallate messe in evidenza dalla gonna e la camicetta bianca che aderiva perfettamente alle curve, esaltandone la curva morbida dei seni. Sentì immediatamente un sottile brivido d’eccitazione serpeggiargli lungo la schiena, come sempre succedeva quando i suoi occhi indugiavano un istante di troppo sulla figura sensuale di Shiho Myano, ex mibba. Socchiuse gli occhi, sbirciandola da sotto le palpebre. “Sai che sei diventata una celebrità al Teitan?”
“Una star?” Shiho corrugò la fronte con espressione perplessa. “Io?”
“Già, tu...Yurika Haibara. Ormai sei sulla bocca di tutti.” le rivelò Shinichi con un sorrisetto. “Parlano di te come una diva di Hollywood.”
“Ah, si?” Shiho appoggiò il gomito sul ginocchio ed il mento sul dorso della mano, sporgendosi leggermente verso di lui, gli occhi scintillanti di curiosità. “E...posso sapere cosa dicono di me?”
“Bellissima, sensuale, misteriosa...sulla falsa riga delle grandi dive hollywoodiane del passato.”
“Esagerati.”
“Ti assicuro che è davvero così.” replicò Shinichi, incrociando le braccia sul petto. “Sono sicuro che molti voteranno per te, al concorso di Miss Teitan...sembra che abbiano tutti perso la testa per la bella Yurika Haibara.”
“La bellezza non è tutto nella vita.”
“Naturalmente. Ma i miei compagni non ti trovano solamente bella.” ribattè Shinichi, gli occhi blu attraversati da una scintilla di malizia. L’alcool ingerito stava circolando nel sangue, rendendolo più audace ed impulsivo. “Sensuale ed oltremodo eccitante...ecco, così ti definiscono in molti. I commenti sulle tue gambe si sprecano...ed anche sulle tue curve pericolose.”
“Trascorri il tuo tempo soffermandosi sulle mie...curve pericolose?” gli chiese Shiho, rifilandogli un’occhiata talmente intensa da mandarlo in confusione.
“Riporto solamente quanto mi viene detto.” le rispose Shinichi, un pò bruscamente, cercando di respingere il forte brivido che stava percorrendo il suo corpo in reazione a quello sguardo magnetico.
“Oh, davvero? Ambasciator non porta pena, eh?” Gli rivolse un’occhiata ammiccante da sotto le lunghe ciglia scure. “Perciò...io non posso sapere quello che il grande detective Shinichi Kudo pensa di me?”
“Cosa penso io di te?” Shinichi corrugò la fronte, come se non avesse ben compreso la richiesta di Shiho.
“Sono curiosa.”
“Ebbene, parlando fuori dai denti...da quando ti ho vista la prima volta, nei panni di Ai Haibara, ho avuto l’impressione che tu sia una persona pericolosa, molto pericolosa.” rispose Shinichi, seriamente, dopo qualche istante di riflessivo silenzio. “E da quando sei tornata te stessa, questa impressione si è rafforzata. Una bellisima diciottenne dal QI incalcolabile...riesco bene ad immaginare con quanta facilità possa ipoteticamente manipolare le menti immature di noi liceali, assumendone il controllo pieno ed ottenendo un potere illimitato.”
“Tu non sei una mente immatura.”
“Andiamo, sai esattamente cosa intendo.” Shinichi scosse la testa, con espressione esageratamente seria. “Io posso essere un’eccezione, e qualcun altro come me...ma la maggior parte è praticamente soggiogata dalla tua bellezza e della tua intelligenza. Credo che nessuno avrebbe scampo, se tu decidessi di entrare in azione...potresti far fare a questi ragazzi ciò che più ti aggrada, e non sarebbero in grado di distinguere tra bene e male. Il loro unico desiderio sarebbe compiacerti.”
“E come sei giunto a questa conclusione?” gli chiese Shiho, senza cambiare espressione. Guardandola negli occhi, Shinichi non lesse nessuna emozione.
“Osservandoti con Fukuda. Lui è solo un esempio.”
“Mi sopravvaluti.”
“E tu ti sottovaluti.”
Il silenzio scese tra i due ragazzi. La parte razionale di Shinichi, quella che di solito aveva il comando, gli suggerì che forse aveva parlato troppo, che avrebbe potuto essere più delicato nell’esprimere il suo pensiero su Haibara...era pur sempre una donna. Ma tutto l’acool che aveva ingerito quella sera avevano allentato il controllo sulla mente e l’avevano reso oltremodo euforico ed incapace di stare zitto, davanti alle provocazioni di Shiho. Strinse appena gli occhi e sbirciò cautamente in direzione di Shiho: lei non si era mossa, il suo volto sembrava immobile e non pareva aver risentito dalle parole un pò dure di Shinichi. Chissà, forse l’ho offesa...

la situazione comincia a scaldarsi.....
il nostro kudo sta per cadere nella trappola tesa dalla sottoscritta
ed ora, quale sarà la mossa di shiho?

quissone!

che QI avrà shinichi kudo?
l'alcool è la soluzione alla tonnaggine di kudo?
ma soprattutto, agasa che cavolo fa sveglio alle tre di notte?

le domande fanno schifo, lo so. ma non sapevo che scriverci...per sapere cosa succederà tra i due ubriachi, se ci saranno progressi o vincerà ancora la tonnaggine di kudo.
certo che ritrovarsi da soli nella camera di una ragazza, in piena notte...sveglia, kudo!!!!!!!

siete curiosi? lo so, ma ci vediamo sabato(salto un giorno, perchè venerdì sarò fuori tutto il giorno e la sera sarò esaurita)