e mentre guardo l'ultima puntata dei visitors(che chiaramente finisce con la seconda serie, visto che tutti i telefilm che guardo io vengono cancellati), vi posto l'ultima parte del capitolo.
la febbre è passata, ma ovviamente ha lasciato in eredità il raffreddore ed il consueto aereosol. e come se non bastasse, nevica da sabato e fa sempre più freddo! domani torino segnerà meno 11!!!!!!!
avevamo lasciato i nostri eroi alle prese con un inaspettato e pericoloso bagno notturno. andiamo a scoprire cosa succederà, e se il nostro caro tonno cadrà nella rete........
CAPITOLO DICIASSETTE- CONFIDENZE NOTTURNE
Terza Parte
Scosse la testa, facendo ondeggiare i capelli bagnati. Alcune goccioline umide gli colpirono il volto. “Mi pare che anche tu ti sia divertito.”
“Al contrario di te, mi sono solo sentito umiliato ed imbarazzato... Heiji continua a mandarmi sms chiamandomi
principino, e le nostre compagne non fanno che chiedermi di recitare ancora. Non ne posso più!”
“Si vede che sono rimaste impressionate dalla tua performance...in primis, da quella canora.” aggiunse lei, con un’occhiata di ironica malizia. “Dimmi un po', Kudo...ma tu non eri stonato? Ricordo una tua esibizione, quando eri ancora Conan.”
“E lo sono sempre stato, e lo sarò fino alla fine...merito di Agasa. Quando ho visto che nel copione c’era una canzone, sono corso subito dal dottore e gli ho chiesto di aiutarmi. E lui mi ha fatto un microfono con un dispositivo simile a quello del mio papillon rosso: la mia voce stonata che cantava veniva trasformata in una melodia intonata, degna di un cantante di professione...ma quello che non sapevo era che Agasa avesse creato anche gli altri gadget dello spettacolo. Il tappeto volante è stata un’opera d'arte!”
“Credo che glielo abbia chiesto Ran.”
“Ma soprattutto, non sapevo che tu avessi una voce così bella.” mormorò Shinichi, d’impulso. Arrossì appena. “Cioè...ci sono molte cose che non conosco di te, Haibara. Tu sei sempre così...ermetica ed enigmatica.”
“Allora...chiedi pure, no?”
Shinichi fissò incredulo e sospettoso il volto immobile della ragazza, privo di espressione. “Parli...parli sul serio?”
“Certo. Forza, fammi qualche domanda.”
“Uhm.” Shinichi corrugò la fronte. Ancora non si fidava di lei. “Qual è il tuo colore preferito?”
“Il blu.”
“Oh. E perchè?”
“Perchè è il colore dei tuoi occhi.”
“Haibara!” esclamò Shinichi, arrossendo imbarazzato.
“Dai, era uno scherzo.” Shiho inclinò la testa di lato, sorridendo appena. “Perchè mi ricorda l’oceano...profondo e misterioso. Ma anche calmo e sereno, quando il cielo è azzurro.”
“Il tuo cibo preferito?”
“Direi...il cioccolato. O la pizza.”
Ma guarda. Non l'avrei mai detto che Haibara fosse golosa...però, non è difficile parlare con lei, pensò Shinichi osservando il suo profilo serio e rilassato. “Senti, posso farti ogni tipo di domanda?”
“Te l’ho già detto, no?”
“Anche...sui mibbi?”
“Non ho nessun tipo di problema a parlare di loro.”
Shinichi corrugò appena la fronte. Lei appariva tranquilla, e ben disposta. “Prima di prendere l’ATPX, prima della morte di Akemi...hai mai provato a scappare dall’Organizzazione?”
“No.” rispose Shiho, senza esitazione. “Se io mi fossi ribellata a loro, avrebbero ucciso Akemi prima di fare lo stesso con me...viceversa, se fosse stata Akemi a ribellarsi, io sarei stata uccisa e lei avrebbe seguito la mia sorte.”
“Per questo l’Organizzazione reclutava persone imparentate o con qualche legame?”
“Il Boss era malvagio ed astuto. In questo modo, aveva il controllo su tutti e si assicurava di avere la carta vincente, nel caso qualcuno dei suoi sottoposti avesse mostrato esitazioni o debolezze.”
“Perciò...ogni mibbo aveva almeno un parente nell’Organizzazione?” mormorò Shinichi, pensieroso. “Quindi...anche Vermouth, Kianti, Korn, Vodka...”
“Suppongo di si, era la regola principale.”
“Perfino Gin?”
“Oh, no...Gin era l’eccezione. A lui piaceva uccidere.”
“Mi pareva strano.” Shinichi socchiuse appena le palpebre. “Non riesco ad immaginare Gin con una famiglia.”
“Infatti non ne aveva. Era un orfano che il Boss ha raccolto ed addestrato fin da quando era un ragazzino...non aveva nemmeno un nome vero, e credo che non ne abbia mai avuto uno.”
“Tu come sai tutte queste cose?”
“Me le ha raccontate lui.”
“Durante...uno dei vostri incontri?” le chiese Shinichi, d’impulso.
“Diventava loquace...dopo averlo fatto.”
Shinichi avvertì il cuore battere più velocemente. Immagini di Shiho e quel pazzo insieme, in un letto, gli vorticarono nella mente, un corpo di pesca insozzato da luride mani avide e sporche del sangue di mille innocenti.
Non riesco ancora a credere che Shiho sia stata con lui...che sia stato il suo primo uomo... Non lo stava prendendo in giro, era seria. “E...di cosa parlavate tu e Gin?”
“In realtà, non parlavamo molto.”
Già. Perchè eravate impegnati a... Fu assalito da un improvviso senso di nausea. L’idea di Gin e Shiho insieme gli dava il voltastomaco. Impiegò qualche istante per riprendersi. “E...il Boss sapeva di questa...relazione?”
“Nessuno sapeva. Era un segreto.” Shiho socchiuse gli occhi, e nelle loro profondità Shinichi vi lesse qualcosa che lo spaventò. “E non avevamo una relazione.”
“E allora cos’era?” sussurrò Shinichi, con voce strozzata, stringendo i pugni sott’acqua. “Perchè andavi a letto con lui, Shiho?”
“Perchè, dici?” mormorò la ragazza, dopo alcuni istanti di silenzio, in cui i suoi occhi verdi e magnetici non smisero di fissarlo. “In realtà...non lo so nemmeno io. Per noia, suppongo.”
“Ma...come puoi dire una cosa simile?” esclamò Shinichi, sconvolto. “Per noia? Una ragazza considera la sua prima volta un passo importante nella vita...e tu dici che lo hai fatto per noia? Non ti credo, sai?”
“Ti stai scaldando troppo, per i miei gusti...e per una cosa che non ti riguarda.” fu il commento sardonico di Shiho. Mosse la braccia, facendo mulinare dolcemente l’acqua attorno a sé. “Come mai tutto questo interesse per la mia vita sessuale?”
Shinichi arrossì imbarazzato, ringraziando il buio che impediva alla ragazza di vedere le sue guance rosse di vergogna. Ma questa volta non era disposta a dargliela vinta. “Mi stavo solo chiedendo che cosa hai potuto trovare in Gin da spingerti a...ad essere la sua amante.”
Shiho prese un bel respiro, si tappò il naso con due dita e scomparve sott’acqua.
Lo sapevo. Ero inutile farle una domanda del genere. Riemerse qualche istante dopo, a meno di mezzo metro da lui, buttando indietro sulla testa i capelli bagnati e fissandolo con uno sguardo serio che lo fece rabbrividire. “Gin era diverso da tutti gli altri uomini in nero...non ho mai conosciuto uno come lui. Spiccava in mezzo alla massa, e non solo per i suoi capelli e lo sguardo assassino... aveva carisma, sapeva sempre cosa fare e come muoversi, era freddo e calcolatore, non perdeva mai la calma, nemmeno nelle situazioni più complicate. E se sapevi che c’era lui, tutto diventava più facile.”
“Insomma, un uomo da ammirare.”
“Se non fosse stato un pazzo criminale assetato di sangue e violenza, che amava torturare le sue vittime e ficcargli una pistola in bocca solo per vedere la paura nei loro occhi.”
“Ed a te...piaceva un tipo del genere?”
niente passione, ma...rivelazioni inquietanti.
sapevamo già che shiho e gin erano stati insieme, ma colpisce sempre sapere che una come la puccia possa avvicinarsi a quel pazzo capellone. il kudo ha ragione, ma come ha fatto?
e diciamolo, è anche un pò geloso!
quiss!!!
- il doc agasa riceverà un oscar per gli effetti speciali?
- kudo si tiene a galla usando la sua coda di tonno?
- ma soprattutto, chi era il parente di vodka nell'organizzazione?
scusate, ma non mi venivano in mente domande decentiXD
il prossimo capitolo parla da solo, perciò non vi anticipo niente.
se volete scoprire come si concluderà questo bagno notturno, vi aspetto domenica. mi raccomando, siate puntuali!