ragazzi, ma che cavolo di freddo fa!!!!
stanotte mio fratello è tornato a casa, ed il termometro segnava meno 14!!!
non so voi, ma a me che sono abituata, sta neve ha già rotto le pillole. basta, vogliamo l'estate!!!!!
ma andiamo a vedere se c'è posta...
calvin: in effetti, gin parente del boss potrebbe essere un'ipotesi più che valida. e no, il pappagallino non contaXD
shiho haibara: lo faccio per voi, no?XD anche se non sembra, altrimenti poi si svela tutto subito e diventa noioso
ai chan: oddio, il vecchietto no!!!!!!
d'accordo, sveliamo il mistero! visto che tutti se lo sono chiesto, vi dico l'identità del parente di voddy nei mibbi: non è ne la mamma nè korn, ma....il boss stesso!!!!! è un suo nipote, e siccome adora la sua sorellina(madre di voddy) ha accettato di prenderlo a lavorare con lui e pagargli lo stipendio. non lo voleva nessuno, poverino!
il boss ha il cuore tenero, dopotutto.
e ora, capitolo nuovo! siccome il titolo è abbastanza spoileroso, non dico altro e vi lascio ai nostri eroi alle prese con il bagno di mezzanotte...sono abbastanza sicura che potrebbe piacervi.
CAPITOLO DICIOTTO- ACQUE BOLLENTI
Prima Parte
Shiho si strinse nelle spalle, con espressione che trasmetteva un certo disagio. Forse non le piaceva parlare di certe cose.
“Gin appariva come un superuomo. Credo sia stata l'adrenalina: come scienziata, sono sempre stata chiusa in un laboratorio a testare virus e sezionare cadaveri per capire cosa non aveva funzionato...non ho mai fatto pazzie, ho sempre seguito le regole, mi sono sempre occupata del lavoro. Forse ero in cerca di un pizzico di eccitazione nella mia vita piatta. O forse, ero solo stupida.”
C’erano molte cose ancora che voleva chiederle, se le era piaciuto quello che Gin le faceva, che cosa le faceva...ma non ne ebbe il coraggio. Era fin troppo confuso, e sconvolto per quello che lei gli aveva raccontato. “Perciò...eri in cerca di emozioni forti?”
“Può essere. La vita in laboratorio è molto noiosa, specie se sei costretta a farlo per un’organizzazione di criminali.” Shiho scosse la testa, facendo volare goccioline ovunque, poi gli sorrise maliziosa, muovendosi lentamente e girando attorno a Shinichi. “Tutto questo interesse per me e la mia vita amorosa...ma cosa mi dici di te? Tu e la Mouri l’avete già fatto?”
“Haibara! M- ma...m- ma che...c- che domande m- mi fai?” esclamò Shinichi, diventando paonazzo per la vergogna e l’imbarazzo.
“Io ho risposto alle tue. Ora tocca a te.”
“Non mi sembra il caso...”
“Allora l’avete fatto.”
“No!” esclamò Shinichi con foga, pentendosi immediatamente di quello scatto. Tossì per schiarirsi la voce e recuperare un minimo di controllo. Non gli piaceva la piega di quella conversazione. “Io...ho il massimo rispetto di Ran. E poi, ci siamo ritrovati da poco tempo e solo dal mio ritorno abbiamo cominciato a frequentarci come una coppia.”
“Quindi non l’avete fatto.”
“No.” ammise Shinichi, arrossendo come un bambino che al mattino scopre di aver bagnato il letto.
“Almeno l’avrai baciata.”
“Beh...si.”
“Qualche toccatina?”
“Haibara!”
“Come sei noioso...si, lo so.” La ragazza bloccò sul nascere ogni sua veemente protesta. Sorrise maliziosa, fermandosi davanti a lui, a poca distanza. Con la lieve luce lunare, riusciva a vedere la silhuette sensuale di Shiho, le braccia che smuovevano dolcemente l’acqua, la linea sinuosa del collo, una porzione di pelle candida del petto. Si sentì improvvisamente a disagio, perchè le era tornata in mente l’immagine di lei che si stagliava sulla riva, con indosso solo la biancheria intima. “Ran è una ragazza d’oro, e tu hai il massimo rispetto per lei...è la donna ideale.”
“Ecco...si. Ran è la mia donna ideale. E farò qualunque cosa in mio potere per renderla felice e ripagarla da tutte le sofferenze che ha dovuto subire a causa del mio sciocco egoismo.”
Ci fu uno strano silenzio, che Shinichi trovò un pò inquietante. Forse aveva parlato troppo. Non avrebbe dovuto dirle quelle cose. Shiho aveva la sua solita espressione immobile che non gli permetteva di leggerle dentro, e quell’assenza di parole lo rendeva agitato ed impaziente. E lo spingeva ad agire in maniera sciocca ed insensata.
“E tu, Haibara? Qual è il tuo ideale di uomo?” le chiese d’impulso, ignorando la voce della ragione. Non riusciva a stare zitto; e poi, lo stava facendo per Araide. Ran gli aveva chiesto di indagare, e lui eseguiva la sua richiesta. “Uno un pò pazzo come Gin? Oppure...uno biondo, atletico e con i denti perfettamente sbiancati come Pierre?”
“Pierre?”
“Hai fatto conquiste, eh?” Shinichi sollevò un sopracciglio, ironico. “Ho notato che non ti ha mollato un attimo alla festa.”
“È molto simpatico. Ha un bel sorriso...e bei muscoli.” rispose Shiho, riprendendo a girargli intorno. “Si. È carino. Sai che sua madre è francese?”
“Lo immaginavo.” borbottò Shinichi, infastidito. “Gli hai chiesto il numero di telefono?”
“Me lo ha dato, si.” confermò Shiho, seriamente. “Mi ha mostrato la sua camera... è davvero grande, ha perfino un bagno enorme con l’idromassaggio. È un appassionato di calcio, come te.”
“Sei...sei stata nella sua stanza?” le chiese Shinichi, inghiottendo a vuoto.
“Mi ha mostrato la sua collezione di insetti...davvero notevole.” La ragazza si fermò dietro di lui, socchiudendo appena gli occhi. “Mi ha baciata.”
L'ha...l'ha baciata...lo sapevo io che quello allungava le mani, pensò Shinichi, avvertendo un brivido scivolargli lungo la schiena. L’acqua era calda, ma lui sentì improvvisamente freddo. L’idea che quel bellimbusto platinato avesse osato mettere le mani addosso a Shiho lo disturbava, quasi quanto l’idea di lei insieme a Gin.
Ma...chi sono io per mettere becco in questa faccenda? Dopotutto, Shiho è liberissima di baciare chi vuole...non devo dirle io chi può o non può baciare...ma nonostante tutto, sono irritato e seccato...“Sei geloso?”
Shinichi sussultò, irrigidendo il corpo e rimanendo immobile. Se avesse incrociato i suoi occhi, sarebbe stato perso. “Ge...geloso?! I- io?! E...e perchè m- mai dovrei esserlo? Non s- siamo mica fidanzati...e t- tu puoi baciare c- chi vuoi...”
“Davvero?”
“Proprio c- così. A me non i...”
La voce gli morì in gola quando avvertì la stretta dolce e leggera delle braccia di Shiho attorno al collo. Smise di respirare quando sentì i seni morbidi premuti contro la sua schiena rigida: la sua pelle profumava di mare ed il suo respiro che gli sfiorava le orecchie conservava un lieve sentore di fragola.
“Non mi ha baciata...ci ha solo provato. Sei l’unico che l’abbia fatto, da quando sono tornata me stessa.”
Il giovane Kudo incrociò i suoi occhi verdi, e pensò che avrebbe dovuto evitarlo. Le iridi verde intenso brillavano ammalianti al riflesso pallido della luna, ed ebbe la sensazione di perdersi in quelle profondità smeraldine, attirato da un incantesimo al quale non riusciva a sottrarsi. Non c’era traccia di ironia o sarcasmo sul suo volto, ed il ragazzo comprese che era seria. Non lo stava prendendo in giro, non si trattava dei suoi soliti scherzi.
Avevo ragione. Non dovevo guardarla negli occhi...Si sporse verso di lei, sfiorandole appena le labbra con un leggero bacio. Si ritrasse subito, tornando a fissare quegli occhi splendidi che avevano il potere di ipnotizzarlo.
Ora devo andarmene...devo uscire dall'acqua e tornare in camera mia...da solo... Ma l’unico movimento che fece fu solamente quello di avvicinare nuovamente le labbra alle sue, ed unirle in un bacio appassionato e pieno di fuoco, un bacio che tanto aveva desiderato, un bacio in cui si agitavano sentimenti contrastanti: rabbia, frustrazione, eccitazione, gelosia, irritazione, ed una miriade di sensi di colpa...che mise a tacere non appena le labbra di Shiho si schiusero fiduciose e le loro lingue si incrociarono, toccandosi ed esplorandosi con passione. Fece passare il braccio attorno alla vita sottile di lei e la cinse in un abbraccio possessivo e soffocante, ma lei non si sottrasse né si mostrò spaventata: gli allacciò le braccia al collo e si strinse a lui, premendosi contro il suo torace ed aumentando l’intensità di quel bacio già infuocato.
Shinichi smise di pensare, completamente concentrato sulla ragazza che stringeva tra le braccia e che stava rispondendo con intensità sorprendente al suo bacio. Le accarezzò la schiena nuda come già aveva fatto quella notte nella sua camera, solo che quella volta non c’erano camicette ad ostacolarlo. Lei era quasi nuda, pochi centimetri di stoffa la coprivano nei punti cruciali...e non c’era il dottor Agasa. In quella spiaggetta deserta non c’era nessuno.
Siamo soli...io e lei...ed io la voglio tutta... mamma mia, che inizio con il botto!
uh, quando vuole, kudo non è per niente tonno!!!!!
ora, quanto mi volete bene da uno a 10?
ricordo che anche regali e soldini sono ben accettiXD
ci ho pensato, ma il momento mi sembra abbastanza serio per le solite domandine stupidotte. quindi, per oggi, niente quizzone.
ritornerà la prossima volta, credo. vi chiedo solo una cosa: ma...ran?
se vi è piaciuto, continuate e seguirmi. ci vediamo mercoledì, per sapere se il tonno si trasformerà in piovra...........