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| Svolta Plus
«Che mi dici Ivan?» «Il cliente mi ha riferito che è arrivato fino a qui, per cui deve essere in città, oppure deve essere successo qualcosa sulla via del ritorno. Anche se...spero di no...» «In che senso?» «E’...uno dal grilletto facile.» «Aspetta...c’era un articolo di giornale che mi aveva incuriosito...forse è il caso di riprenderlo....»
«Ancora! Porca miseria...» esclamò Poirot, svegliandosi di soprassalto «Quel passato mi sta tormentando...ma tra poco sarà tutto finito. Un modo per uscire da tutto questo c’è, uno solo.» Si alzò dal letto ciondolante ma deciso. «Sarò io il nuovo capo della baracca.»
Asso e Kradar entrarono di buon mattino alla NGD, per poter studiare meglio il caso che li stava affiggendo da un po’. La sede sembrava scarna e senza voce senza due dei membri più vivaci. Oltretutto pareva più silenziosa del solito. Arrivarono le dieci in punto. «Ma...Kudo?» disse Kradar, rapido e conciso. «Non risponde al cellulare da stamattina.» «Dove si sarà cacciato?!» «Prova a chiamarlo di nuovo!» Asso notò che il cellulare squillava, ma senza che Kudo arrivasse a rispondere. Gli parve di seguire una suoneria in lontananza. «Spero vivamente di sbagliarmi.» Scesero al piano terra, dove si radunava la posta. Il cellulare di Kudo era li. Asso aprì immediatamente l’archivio delle foto e dei video. L’ultimo video girato era di quella mattina. Ritraeva un Kudo totalmente perso, legato ad una sedia, e in probabile stato confusionale, poco prima della scena del video, il detective posa lo sguardo sull’apparecchio, come scioccato. In una fotografia dello stesso giorno, che ritrae Kudo nel medesimo stato, una scritta a caratteri cubitali spaventò non poco i due membri della NGD.
Marple per Kudo. Decidete in fretta.
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