La principessa Heart e la rosa rossa, La recita scolastica e...

Vi carico ora il capitolo perché sto fuori fino a questo pomeriggio^^
Buona lettura^^
www.youtube.com/watch?v=btPJPFnesV4&ob=av3e

Ran aprì il libro...
Campionessa di Karate

E' l'occhio della tigre,
è il fremito del combattimento,
che cresce per la sfida col nostro rivale

Parliamo un po' di quel soleggiato pomeriggio di Agosto in cui vincesti il campionato. Era ormai finita da due mesi la scuola. Precisamente era finito da due mesi il primo anno di liceo.
Quella giornata è stata una corsa contro il tempo. Chissà se tu te ne sei accorta.
Ero in straritardo, come mio solito. Non ricordo se sono mai riuscito ad arrivare una volta in orario.
Mia madre mi aveva lasciato dall'altro lato della strada, che il tuo incontro era già iniziato da dieci minuti.
Ricordo che appena scattò il verde iniziai a correre. Da lì alla palestra esterna del torneo ci vogliono tre minuti a piedi, ma io non avevo tre minuti. Non potevo perdermi il tuo primo round e già ne avevo sicuramente perso metà.
Arrivai alla palestra senza fiato e ti vidi tirare il calcio finale al tuo avversario.
Non avevo neanche il fiato per esultare, ma ti assicuro che ero contento.
Un minuto dopo ecco il secondo round.
Pian piano stavo riprendendo fiato. Ma tu no, sembravi stanca e deconcentrata, qualcosa ti distraeva. Continuavi a guardarti intorno cercando qualcuno, chissà se cercavi me.
Sta di fatto che dopo due minuti eri tu a terra.
Non potevi perdere, era inaudito. Così scesi di corsa tutti i gradini degli spalti arrivando alla ringhiera più vicina al tatami.
"Non mollare! Sei tu la migliore Ran!"
Tu ti girasti e finalmente il tuo volto si illuminò. Quegli occhi brillarono per un'attimo e poi s'infuocarono di determinazione.
Eccoli. Quelli erano gli occhi della di tigre. La mia tigre pronta ad attaccare e a vincere il torneo.
Ti mettesti in posizione davanti al tuo avversario e lo guardasti con quegli occhi di fuoco.
Al suono del gong scattasti in avanti ed evitasti il suo pugno, poi da chinata gli tirasti tre pugni sul ventre. Lui era ancora stordito ti alzasti e sferrasti il tuo calcio con un eleganza inaudita.
Lui cadde a terra e il gong suonò di nuovo.
Era finita avevi vinto.
Corresti verso di me e mi abbracciasti forte.
Quando quell'abbraccio indimenticabile finì.
"Ricordati la tua promessa" dicesti con un sorriso.
Già. La promessa. Quella promessa di andare a festeggiare al Tropical Land. Non sai quante volte avrei voluto non averti mai fatto quella promessa. Forse tu avresti sofferto di meno. Eppure ormai è passato tutto, quindi non possiamo far altro che lasciare il passato alle spalle.