Eccomi qua...come ho già annunciato questo sarà un capitolo virtuale (scoprirete che nelle mie ff capita molte volte)...quindi prima di iniziare la lettura vi devo spiegare come funziona.
Allora il capitolo conterrà una canzone che i protagonisti ascolteranno...io nel momento in cui si deve sentire la canzone, metterò un link di you tube come collegamento, così da non scrivere tutto il testo della canzone e allo stesso tempo, farvi emozionare ^^
Buona lettura!
L'appuntamentoIl citofono suonò all'agenzia Mouri.
"Papà - disse Ran affacciandosi alla porta dell'ufficio del padre, mentre i suoi orecchini lunghi e argentati dondolavano - io vado, la cena è in frigo la devi solo riscaldare nel formo"
"Ok Ran" rispose il padre già brillo.
Lei sospirò e chiuse la porta, per poi scendere le scale. Aprì il portone d'ingresso e lo vide.
Non le era mai sembrato così perfetto come in quel momento. Il completo azzurro che indossava faceva risaltare il suo fisico slanciato, il colletto della camicia un po' sbottonato e i capelli più scompigliati del solito gli davano una aria da ribelle, mentre quegli occhi azzurri come l'oceano la guardavano fin nell'anima. Le sorrideva, porgendole una rosa rossa, lei ricambiò il sorriso imbarazzata e prese la rosa. Il ragazzo senza ancora dire una parola le porse la mano e la portò fino a un'elegante Spider nera. La ragazza rimase stupita, mentre lui tirava fuori le chiavi dalla tasca.
"Me l'hanno regalata i miei, non l'avevo mai usata fino ad ora" disse lui compiaciuto.
"Sai guidare?" chiese lei con una nota di ammirazione.
"Che domande sono? Ovvio" rispose lui risoluto, poi le aprì la portiera dal lato passeggero e da bravo cavaliere aspettò che la ragazza si sedette, per richiudere la portiera, dopodiché facendo il giro si mise al posto di guida.
Ran posò la rosa sul cruscotto, mentre lui infilava la chiave. Subito dopo le fusa della Spider rilassarono l'aria.
"Sai Ran..."
"Sì?" si girò di scatto lei.
Avanti Shinichi...sono solo due parole...che aspetti...accidenti, ma perché è così difficile..."Sei...sei bellissima stasera" era sicuro di essere diventato rosso, ma continuò a guardare la strada, mentre le sue mani si contraevano sul volante come il suo stomaco.
"Grazie - rispose, anche lei arrossendo - anche tu stai bene vestito così"
Passò di nuovo qualche minuto di silenzio poi:
"Ran...io...vorrei che sentissi una cosa..."
Lei lo guardò con stupore, e lui per tutta risposta non fece altro che accendere la radio.
Ama ancora! (scusate se ci sarà la pubblicità prima ^^')La canzone partì. Ran era sempre più stupita, ma si concentrò sulle parole. Già a metà canzone aveva gli occhi lucidi, ma si trattenne a piangere per non rovinare il lavoro che aveva fatto Sonoko con il trucco.
Appena la canzone finì Shinichi spense di nuovo la radio della macchina.
"L'avevo sentita qualche giorno fa. E' di un gruppo italiano poco famoso, l'ho tradotta in giapponese, con un po' di difficoltà e poi ho chiesto a un mio amico se poteva cantarla, e l'abbiamo incisa".
Poi calò di nuovo il silenzio. Lui guardava fisso la strada, mentre lei si guardava le mani che tenevano la borsetta in grembo. Gli unici rumori erano il motore dell'automobile e quello delle altre macchine che venivano superate dalla Spider nera. Poi, dopo qualche minuto:
"E' bellissima" e tornò il silenzio fino al ristorante.
Arrivati al ristorante, ancora in macchina, un uomo vestito di blu con una cartella in mano fece cenno a Shinichi di abbassare il finestrino. Lui fece come chiesto e appoggiò il braccio fuori.
"Nome?" chiese l'uomo
"Kudo" rispose Shinichi
L'uomo fece scorrere il dito sulla cartella e poi fece una crocetta a metà foglio.
"Parcheggio e tavolo numero dieci" disse, e Shinichi ripartì mentre alzava il finestrino.
Parcheggiarono la Spider e scesero dalla macchina. Presero l'ascensore sempre in silenzio e entrarono al ristorante.
Appena usciti dall'ascensore un cameriere li accolse e poi chiese:
"Tavolo?"
"Dieci" rispose Shinichi e vennero accompagnati attraverso il corridoio.
Si ritrovarono in una sala enorme. Era circolare, da un lato vi era un muro bianco e immacolato, ornato con quadri eleganti dai disegni morbidi. Dal lato opposto vi era una vetrata enorme, divisa ogni due metri da dei paletti neri. Il pavimento i piastrelle di marmo grigio e il soffitto di un bianco più scuro della parete.
La sala era piena di tavoli per due con tovaglie rosa confetto, alcuni occupati altri no. Il cameriere accompagnò i due a un tavolo vicino alla vetrata per poi congedarsi.
Appena seduta Ran si mise ad ammirare la veduta. Era uno spettacolo stupendo. Beika sembrava ricoperta da piccole stelle in quella sera perfetta.
Spero vi sia piaciuto questo capitolone ^^
Edited by kiaretta_scrittrice92 - 19/2/2012, 16:45