Avrei tutta la mattina per scrivere ma lo faccio ora così poi studio...
Godetevi questo capitolo...
Un commensale indesiderato"Volete ordinare?" chiese una cameriera in un inglese strascicato. Aveva uno stile molto dark. Coi capelli corti, il trucco nero pesante e un'aria decisamente triste, eppure sorrideva.
"Beh allora io prendo la pasta ai funghi porcini" disse Kikuito cercando di pronunciare bene il nome del piatto in italiano.
"Io invece preferisco un risotto alla milanese" disse Shinichi pronunciando perfettamente la parte in inglese ma con qualche difficoltà per il nome del piatto.
"Allora Sonoko che hai deciso? - chiese Ran all'amica che indicò un piatto sul menù - Bene allora per me una pasta pesto e patate e per la mia amica le lasagne alla bolognese"
La ragazza segnò tutto sul taccuino, poi chiese cosa volevano da bere.
Alla fine dell'ordinazione se ne andò, portandosi via i menù.
"Speriamo sia buona questa cucina italiana" disse Sonoko dubbiosa.
"Di certo non vi deluderà" disse una voce dietro a Shinichi.
Era una ragazza stupenda. Non c'era altro modo per descriverla. I capelli biondi era lunghi e le si appoggiavano sulla spalla scoperta. Indossava un toppino scollato che le metteva in evidenza le curve davanti e un jeans molto aderente. I suoi occhi verde smeraldo scrutavano i ragazzi.
"Posso sedermi con voi?" chiese con un perfetto giapponese.
"C-certo" balbetto Shinichi, poi lei prese una sedia da un'altro tavolo e si mise a capotavola.
"Sei di qui?" chiese Kikuito.
"Sì - rispose lei con un sorriso - Ma sono stata un anno in Giappone per un progetto scolastico, quando facevo il quarto anno del liceo"
"E ora?" chiese Sonoko.
"Ora studio teatro all'università - disse lei con un sorriso molto seducente - Oh ma che sbadata non mi sono neanche presentata. Piacere mi chiamo Giada" concluse stringendo le mani a tutti, mentre si presentavano.
In quel momento arrivarono le bibite.
"Porta il mio piatto qui Angela ok?" disse la bionda in italiano alla cameriera che annuì.
"Mamma mia quant'è buona sta pasta" disse Kikuito deliziato mangiando.
"Ve l'avevo detto che vi sarebbe piaciuta - rispose lei, poi si rivolse al ragazzo accanto a lei con sorriso ammaliante - A te piace il risotto?"
"Buonissimo" rispose Shinichi dopo aver ingoiato.
"Ora mi ricordo di te! - esclamò la ragazza - Shinichi Kudo, quando sono venuta a studiare a Tokio ho sentito di te sui giornali! Sei un detective vero?"
"Beh lo faccio solo per hobby, però sì"
"Fantastico io adoro i detective" disse con un altro sorriso ammaliante.
"Ehi Ran - bisbigliò Sonoko all'amica - quella ci sta provando con Shinichi"
"Me ne sono accorta" rispose lei sempre sussurrando.
Per tutto il pranzo la bionda non fece altro che parlare con Shinichi e lanciargli occhiatine ammicanti.
Poi quando ebbero finito ed erano pronti per ordinare un dolce.
"Vado un attimo in bagno" disse la ragazza italiana alzandosi.
Quando sparì dalla vista.
"Mi dici che intenzioni hai?" chiese Ran furiosa.
"Perché? Che ho fatto?" chiese lui preoccupato.
"Quella lì sta facendo la gatta morta con te da tutto il pranzo. E tu non fai niente per fermarla!"
"Davvero?" questa volta era stupito, possibile che di nuovo non si era accorto di niente.
"Sì Shinichi ti sta sbavando dietro come un cagnolino" disse Sonoko in aiuto dell'amica.
"Non me n'ero accorto - disse lui - Beh anche se fosse?" rispose senza pensare, ma se ne pentì subito.
Ran si era alzata di botto ed era scappata fuori dal locale.
"Ran - urlò il ragazzo - accidenti. Kiku tieni - disse porgendogli una carta - è una carta di credito italiana, me la data mio padre. Ci vediamo in Hotel" poi corse dietro alla ragazza.
Lei superò l'Hotel e girò a sinistra, ritrovandosi in uno spiazzo circondato da negozi, quando lui la bloccò.
"Ran scusami"
"Scusami un corno" esclamò lei.
"Ma cosa ho detto di sbagliato?" chiese lui.
La ragazza si girò di scatto tirandogli uno schiaffo. Lui sentì di meritarselo, perché la vide piangere.
"Ran ascolta...Ho detto anche se fosse...perché...perché insomma sì...Anche se fosse che lei ci prova per me non cambia niente...insomma io...io voglio solo te..."
La ragazza tentò di asciugarsi le lacrime, poi quando lui le porse la mano esistando un po' la prese e tornarono sulla strada principale.
Spero vi sia piaciuto