| Buongiorno^^ ecco qua il nuovo capitolo^^
Nuovo e vecchio compagno Erano in ritardo e stavano correndo mano nella mano. La campanella aveva già iniziato a suonare quando misero il primo piede dentro l'istituto, e smise appena aprirono la porta dell'aula. Per fortuna la professoressa non c'era ancora. Ran col fiatone gli lasciò la mano e si sedette al suo posto vicino a Sonoko, mentre Shinichi si diresse al suo in fondo all'aula. La professoressa arrivò qualche minuto dopo, posò subito il registro sulla cattedra e fece l'appello da in piedi. "Bene ragazzi - disse appena finito si segnare le presenze - penso vi ricordiate del vostro vecchio compagno di classe - e fece cenno di entrare a qualcuno - E' tornato a Tokyo e si è riscritto alla nostra scuola" Entrò un ragazzo mingherlino, coi tratti delicati e i capelli scuri. Portava un paio di enormi occhiali e sembrava nervoso. "Ehi imbranato come te la passi?" disse un ragazzo nella prima fila. Ran che era dietro di lui gli sbatté il libro in testa. "Eisuke ti puoi sedere al quel posto libero" disse indicando un banco vicino a una ragazza. Il ragazzo si diresse verso il posto, ma a metà strada qualcuno gli fece lo sgambetto e inciampò cadendo di faccia, quasi tutta la classe scoppiò a ridere. Le risate aumentarono quando il ragazzo iniziò a gattonare per cercare gli occhiali. "Tieni Eisuke" il ragazzo prese gli occhiali dalla mano della persona che gli tese anche il braccio per aiutarlo ad alzarsi. Appena il ragazzo fu di nuovo in piedi. "Grazie..." non riuscì a dire altro, Shinichi era in piedi di fianco a lui e gli sorrideva. Dopodiché entrambi si sedettero al loro posto, uno davanti all'altro.
"Allora Eisuke che ci di nuovo qui?" chiese Kikuito. Era l'intervallo e il solito quartetto più Eisuke si erano messi al fondo della classe a chiacchierare. "Beh è un po' complicato...Qualche giorno fa un ragazzo mi ha chiamato dicendomi che dovevo tornare a Tokyo perché sarei stato più al sicuro. All'inizio pensavo forse uno scherzo, ma poi lui ha insisto e ha detto che se avessi raccontato a te e Ran - disse rivolgendosi a Shinichi - voi avreste capito" I due si guardarono per un attimo poi Shinichi. "Hai ricevuto altre chiamate strane?" "No chiamate no. Ma qualche giorno prima di questa chiamata ho ricevuto una mail. Sembrava una proposta di lavoro per un locale a Tokyo, nella zona periferica di Haido, mi dicevano che mi avrebbero bene e che mi avrebbero spiegato tutto se avessi accettato, ma sinceramente non m'interessa" "Hai ancora la mail?" chiese il detective speranzoso. "No l'ho cancellata per sbaglio" disse il ragazzo arrossendo. Accidenti...Eisuke quando imparerai a stare più attento? pensò Shinichi. "Ascolta Eisuke, dopo scuola vieni con me e Ran fuori a pranzo ti dobbiamo spiegare alcune cose. Ora se non vi dispiace devo fare una telefonata" e uscì.
"Pronto?" "Bianca, Kaito è già tornato?" "No è ancora in Italia, ha detto che ci sta un po' più del previsto perché?" "Gli devo parlare, hai un numero dove possa contattarlo?" "Sì certo" disse e poi gli detto il numero. "Grazie Bianca"
"Pronto" "Kaito, sono Shinichi, sei stato tu a mandare Eisuke Hondo qui vero?" "Sì, non avevo nessuno dove vive lui che lo potesse tenere d'occhio, quindi lo rimandato a Tokyo. Ero sicuro che avrebbe rifatto richiesta di venire alla vostra scuola, così ero sicuro che ci avreste pensato voi a lui" "E' un altro obbiettivo?" "La lavanda" "Ma mi spieghi come fai a saperlo?" "Te l'ho detto la prima volta, ho due dalla mia parte che sono infiltrati nel Giardino. Non posso contattarli io, ma ogni volta che c'è un nuovo obbiettivo mi mandano un messaggio" "Capito...Come sta Kiaretta?" "Lei bene, sono io che non riesco a lasciarla da sola. Ho cercato di convincerla di tornare in Giappone con me appena guarisce del tutto, ma non ne vuole sapere. Dice che vuole continuare l'università e lo può fare solo a Torino, non capisco perché!" Shinichi sorrise, lui lo sapeva benissimo perché, altrimenti non avrebbe realizzato il suo sogno. "I suoi come l'hanno presa?" chiese. "Credo abbastanza bene, quando sono tornati lei era già in ottima salute, così abbiamo evitato di dire che le avevano sparato, e ci siamo inventati un'altra scusa" "Ok...salutamela Kaito, e mi raccomando niente furti in Italia" "Tranquillo, è un paese troppo importante nell'arte e nella cultura, perché io possa rovinarlo"
Spero vi sia piaciuto^^
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