| Ehi ragazziiiiii^^ Ecco il capitolo, scusate il ritardo di orario XD
Salvate Kiaretta "Sei proprio sicura di quello che dici?" chiese l'uomo accendendosi la sigaretta. "Ti ho detto di sì! Smettila di chiedermelo o cambio idea!" disse la ragazza scocciata. Aveva le braccia conserte e sembrava nervosa. "Allora si può sapere quando arriva?" chiese di nuovo lei guardando l'uomo. "Calmati! Lei è così, arriva quando vuole. Anzi è molto probabile che ci dia buca. Conoscendola non vorrà neanche saperne!" "Bene allora che l'aspettiamo a fare?" chiese la ragazza che si ricompose e si diresse verso la macchina blu elettrico. L'uomo però al contrario degli altri tre non si mosse e continuò a fumare la sigaretta guardando la macchina in modo scettico. "Beh? - chiese la ragazza - Che problema c'è? Muoviti!" "Non salgo su una macchina che non sia la mia!" La ragazza sbuffò. "La tua macchina è rottamata ormai! Forza sali" L'uomo buttò la sigaretta scocciato e salì in macchina.
"Bene ragazzi, ora sappiamo cosa fare! Non penso che attaccherà di giorno, ma dobbiamo essere pronti a tutto. - disse Shinichi nervoso - E non dobbiamo mai lasciare Kiaretta da sola" La ragazza italiana però sembrava l'unica tranquilla del gruppo. "Koriko tu e mio fratello non dovreste tornare in quel letamaio?" chiese tranquillamente, con una nota di disgusto nell'ultima parola. "No - rispose lui - Il capo ci ha dato una missione lunga e non credo che ci darà fastidio o s'insospettirà se stiamo assenti per due o tre giorni" rispose. Rimasero tutti nel soggiorno. In attesa, nervosi come corde di violino. Passarono varie ore. Stava calando il sole quando sentirono il motore di una macchina che si spegneva proprio sul viale davanti alla villa. Il cuore di ognuno si fermò per un attimo, quando sentirono quattro portiere sbattere. Trattennero tutti il fiato. Shinichi si avvicinò lentamente al mobile laterale e aprì il cassetto, mettendo mano alla pistola di suo padre. Gabriele e Koriko fecero altrettanto con quelle che avevano alla cintura, mentre Heiji mise la mano in tasca pronto a usare quella che aveva preso di nascosto a suo padre. Le ragazza invece si avvicinarono a Chiara. Tutto rimase in silenzio per vari secondi. Sembrava che il tempo si fosse fermato. Si sentivano solo i respiri affannati dei nove ragazzi. Dopo ancora vari minuti di assoluto terrore, si senti un colpo sordo e la finestre del soggiorno più lontana dai ragazzi s'incrinò per poi andare in mille pezzi spargendo frammenti di vetro ovunque. Le ragazze urlarono e si accovacciarono, mentre i cinque ragazzi tirarono fuori le pistole. Shinichi ed Heiji, abituati a notare i particolari videro qualcuno sul tetto della casa di fronte. "Un cecchino?" "Cosa? - chiese Koriko - No! Giada non è abbastanza precisa per fare il cecchino" Poco dopo successe la stessa cosa alla finestra opposta e i ragazzi notarono che c'era un'altro uomo dall'altro lato. "Accidenti si è presa i rinforzi" disse Koriko tra i denti. Dalle finestre rotte entrarono, probabilmente lanciate da qualcuno, due sfere verde scuro ciascuna. Le sfere appena entrarono in contatto con il pavimento del soggiorno esplosero creando una nuvola di fumo densa. Successe il pandemonio. Non si riusciva a vedere a un palmo dal naso. E l'unica cosa che si riusciva a sentire erano le urla generali di tutti. Poco dopo il fumo si dissolse. Per Shinichi fu come entrare in un incubo. Un orrendo e spaventoso incubo. Koriko e Gabriele erano riusciti a fuggire come previsto, per fa sì che Giada non scoprisse il loro tradimento. Kazuha e Aoko erano tenute strette da un uomo tarchiato con la barba incolta e un paio di occhiali da sole. Kaito e Heiji invece erano sotto tiro dai altri due uomini, ma avevano ancora le pistole in mano. Chiara, invece, aveva la pistola di Giada premuta sulla tempia, mentre la ragazza la teneva stretta con le mani dietro la schiena. Infine Ran era nella stessa situazione della ragazza italiana, ma qualcun'altro le puntava la pistola. A Shinichi sembrò di essere tornato indietro nel tempo. Davanti a lui c'era ciò di cui aveva avuto più paura in due anni interi. Ran, la sua Ran era tra la braccia dell'uomo che aveva temuto di più in vita sua. Gli occhi di ghiaccio che lo guardavano tra il perfido e il divertito. "Giada tocca Kiaretta con un dito e sei una donna finita!" urlò Kaito. I suoi occhi perfettamente azzurri sembravano trasmettere tutta la rabbia e la preoccupazione racchiuse in lui. Puntava la sua revolver alla ragazza bionda che appena sentite quelle parole rise di gusto. "Forse non te ne sei accorto mio simpatico amico. Ma ho io il coltello dalla parte del manico" Tutto sembrava perduto, Shinichi guardava i suoi compagni ancora liberi. Erano tutti e tre armati, ma non sarebbe servito a molto finché Giada e i suoi tenevano in ostaggio le ragazze. Il cuore gli martellava ancora all'impazzata, per l'incrocio di sguardi con l'uomo che teneva Ran.
|