Allora, premetto che io non sono capace a scrivere e non ho mai scritto nulla apparte i temi in classe.
Questa è una one-short che non so da dove mi sia uscita, sinceramente credo che ci siano molti errori grammaticali, verbi, punteggiatura, ecc. xD
P.S.: Il nome Katou non centra niente con Kaito Kid xD
Noi
Narratore Esterno
Personaggi: Ran, Dottor Agasa, Shinichi, Ai, nuovo pg.
Genere: Romantico (?).
Raiting: Verde.
Avvertimenti: What if? One Shot...Ran, perché Ran? Perché?Era giorno, il sole splendeva come non mai sulla città di Tokyo. Erano le 16, quelle dannate 16. Shinichi, tornato adulto, voleva fare una sorpresa a Ran. Visto che Kogoro era fuori città per uno dei suoi soliti casi e Ran stava per tornare a casa dopo una giornata di scuola, Shinichi entrò senza troppi problemi nell’agenzia con la sua copia di chiavi, poggiò una scatola e un biglietto sulla scrivania di Ran e dopo si nascose sotto la scrivania di kogoro per non farsi scoprire subito da Ran appena sarebbe rincasata, proprio come faceva quando era piccolo mentre giocava a nascondino con la sua migliore amica, con la sua Ran.. fino ad allora.
La serratura scattò, la maniglia girò e dei passi iniziarono a sentirsi. Il cuore di Shinichi batteva fortissimo.
«Questa è casa mia Katou, spero sia abbastanza accogliente, fortunatamente non c’è mio padre e Conan è andato in campeggio con un nostro amico e dei suoi compagni di scuola..»
«Ran -iniziò una possente voce maschile- la casa è bella, ma tu lo sei di più..» e le labbra dei due ragazzi si toccarono.
Ran..E mentre shinichi ripeteva dentro se questa parola nella sua mente continuavano ad affiorare ricordi di Lei..
«Shin-chan corri!!! Vieni, dai giochiamo insieme..»«Shinichi, noi due staremo sempre insieme vero?...»
«Sai, Conan.. la mia non è solo amicizia nei confronti di Shinichi.. io lo amo..»
«Shinichi.. ti prego torna.. perché sei andato via?..».Ran.. Ran dimmi che non è vero.. una distinta lacrima scese sul volto di Shinichi, lui neanche la sentì, lui in quel momento si era bloccato, si sentiva strani sussulti dentro, voleva scappare, voleva fuggire da quell’incubo.. ma non ce la faceva.
«Beh, allora che ne dici di andare in camera mia? Dobbiamo svolgere due o tre compitucci..»
«Io amo i compiti, soprattutto quando sono da fare con te.»
Buttati gli zaini a terra e poggiato le giacche i due ragazzi si incamminarono verso la camera della ragazza lasciando un Shinichi vuoto, solo in quella stanza, solo con i suoi pensieri. Accertatosi che era veramente solo, si alzò e prima di fuggire e correre via, abbandonandosi a se stesso, volle ferirsi ancora. Si avvicinò alla porta della camera di Ran, tese la mano per aprire la porta, ma qualcosa lo fece come risvegliare e in un attimo la ritrasse. Pieno di lacrime sul volto, corse via.
La mattina del giorno dopo Shinichi andò a trovare Agasa e Haibara.
«Si, chi è?»
«Dottor Agasa sono io!»
«Oh Shinichi!! Sisi ti apro subito aspetta soltanto un attimo»
Il dottore aprì la porta facendo entrare Shinichi.
«Buongiorno..»
Haibara, che ormai lo conosceva bene si accorse subito dal suo tono di voce e dal viso costretto a forza di sorridere che qualcosa non andava.
«Shincihi, scusa posso parlarti.. in privato?»
«… … si arrivo.»
La bambina e il ragazzo si incamminarono nella camera dove era ospitato Shinichi quando a volte andava da loro per più di un giorno, o si fermava semplicemente a dormire. Shiho aveva preferito rimanere una bambina e ricominciare da lì la sua vita. Una vita, sperava lei, più felice. Sedendosi sul letto Ai senza troppi problemi andò subito al punto.
«Cosa è successo?»
«Tsk, a te non ti si può nascondere nulla vero? Comunque niente..»
«Shinichi cosa è successo?»
«N-I-E-N-T-E»
Ai prese un cuscino, lo buttò addosso a Shinichi e lo bloccò.
«O mi dici cosa è successo o..»
«Oppure cosa mia fai?” disse con tono arrogante Shinichi.
«Oppure..» ai prese altri cuscini.
«Oppure battaglia di cuscini!!!»
Haibara era fantastica, sapeva reggere quell’arroganza che aveva a volte Shinichi benissimo, e in un modo o nell’altro riusciva a tirarlo un po’ su di morale quando era triste o arrabbiato.
Dopo una lunga lotta, con ovviamente la vittoria della bambina, Shinichi fu costretto a parlare.
«Ora parli!»
«Mva Mbemne mma mtomglimi iml mcusinom mdalla mbocca» (va bene ma toglimi il cuscino dalla bocca).
«bravo bambino così si ragiona» ridendo, quasi malvagamente tolse il cuscino, lasciando Shinichi libero di sedersi normalmente. Iniziò a sfogarsi.
«Lo sai che sei crudele? Comunque.. ieri volevo andare a fare una sorpresa a Ran, mi nascondo sotto la scrivania per farle una sorpresa. Lei entra, ma non è da sola, è con un altro tizio. Iniziano a dirsi frasi sdolcinate, a baciarsi..» Shinichi prese un attimo di pausa per respirare e poi continuò «Perché Ran mi ha fatto questo?? Lei lo sapeva che tornavo, gliel'ho sempre detto..» dire che il volto di Shinichi era pieno di lacrime non era nulla. Haibara rimase quasi scioccata, era la prima volta che lo vedeva stare così male. Stava pensando cosa poteva fare, ma non le venne nulla in mente.
«Secondo me lei si è stufata di aspettarti e si è trovata un altro..»
«Grazie mi sei molto d’aiuto, questo lo avevo già capito cavolo!»
«Se non mi fai finire di parlare però..»
«Scusa va avanti.»
“Lei voleva soltanto sfogarsi e fare quello che avrebbe sempre desiderato fare.. con.. con te. Insomma, credo che però non sia successo ancora nulla tra loro, no? Sei tornato Shinichi da pochissimo, prima Conan Edogawa è sempre vissuto con lei! Se ne sarebbe accorto se succedeva qualcosa!» Haibara divenne improvvisamente pallida e agitata. Shinichi non la vide, era troppo occupato con se stesso. Nella mente gli rimase impressa la prima frase pronunciata dall'amica.
«Con me?»
«S..si con te. E secondo me se chiarite, tutto tornerà come prima. Sc..scusa Shinichi puoi aspettare 10 minuti? Devo andare a fare una cosa.. intanto va da Agasa, però prima cerca di calmarti.»
Haibara senza aspettare la risposta corse nel suo laboratorio e iniziò a piangere, a piangere e.. a piangere. I suoi sentimenti per Shinichi non potevano reggere questo.
Tornato al piano inferiore, Shinichi prese una bibita dalla cucina e si buttò sul divano.
«Non mi sembri per niente in forma..»
«No, la prego dottore, non pure lei!»
«E che cosa gli ho detto di tanto orribile? Qualcosa non va in questo mondo..» bofonchiando il dottore andò in cucina a preparare la cena.
«Dottore io ho sonno, vado a casa mia. Mi saluti Haibara quando la vede!!»
«Ciao Shinichi. Buonanotte!»
Una settimana, soltanto una settimana era passata.
Non ce la faceva più voleva rivedere Ran, si continuava a chiedere se avesse letto il suo biglietto, se avesse visto il suo regalo, ma soprattutto si continuava a chiedere
perché e non osava rispondersi.
Era una piovosa domenica pomeriggio, Ran era in casa da sola. Shinichi, facendosi coraggio, ne aproffittò per andarle a parlare, Ran aprì. Shinichi davanti a se vide il nulla, l’unico sentimento che provava era rabbia nei confronti di quel Nulla. Ran al contrario, davanti a se vide Shinichi, il suo Shinichi, si mise a piangere, lo abbracciò, ma quell’abbraccio non fu ricambiato.
«Shinichi!! Entra..»
«Voglio delle spiegazioni»
«Vuoi qualcosa da bere? Comunque, spiegazioni riguardo cosa?” disse Ran spegnendo la tv.
«Riguardo te, riguardo voi.. riguardo
Noi”
«Shinichi scusa di cosa stai parlando?»
«Ran, smettila di comportarti così lo sai benissimo di cosa sto parlando! Sabato pomeriggio io ero qui, ero tornato, ti avevo portato un regalo con un biglietto che avevo messo sulla tua scrivania che scommetto neanche avrai notato, mi sono nascosto per farti una sorpresa e..» disse Shinichi trattenendo le lacrime «E tu arrivi con un tizio, gli dici frasi sdolcinate e lo baci!» e lì si lasciò cadere sul divanetto davanti alla scrivania di Kogoro. «Shinichi..» disse Ran «Per prima cosa devi sapere che il biglietto l’ho letto e il tuo regalo ce l’ho già addosso» e dicendo questo mostrò la sua mano con un bellissimo anellino ricco di piccoli diamanti che lo ricoprivano parzialmente «Per seconda cosa devi capirmi.. tu sei l’uomo che ho sempre amato, io ti ho aspettato per due anni, in due anni ti avrò visto 10 volte massimo, tu mi dicevi sempre “Ran, sistemo tutto e torno” e invece tu non tornavi, io avevo bisogno di qualcuno volevo sfogarmi. Il mio non è amore nei confronti di Katou, il mio è puro sfogo. Avevo bisogno di qualcuno che mi stesse vicino.. Sempre. Tu, quante volte sei tornato? Quante mi hai illuso? Chissà cosa facevi tu, chissà dove! Cosa potevo saperne io? Mi chiamavi una volta al mese dicendomi sempre la stessa dannatissima frase -Non ancora, Ran, non posso tornare.- Shinichi..» Le si riempirono gli occhi di lacrime.
«Ran, è colpa mia.. vero?»
«I..Io.. No, Shinichi, no! Non è colpa tua! Credo.. credo sia colpa
nostra.»
Ran si avvicinò a Shinichi, sedendosi al suo fianco e poggiò la testa sulla sua spalla. Sentire il suo profumo, poterlo sfiorare, poterlo sentire vicino, rendeva Ran al settimo cielo.
«Ran tu mi ami?»
«Certo che ti amo Shinichi, ripeto che tu sei l’unico uomo che ho amato, che amo e che amerò per sempre..»
Si asciugò le lacrime che cadevano incessanti sul suo volto.«Se ti chiedessi di lasciare Katou e di metterti con me, tu lo faresti?”
«Ovvio che si, io voglio stare solo con te. A una condizione però..»
«Quale?»
«Devi giurare su questo anello che non te ne andrai più..»
Ma le lacrime non si arrestarono e gli occhi si riempirono, di nuovo.Shinichi pensò che lui non se ne era mai andato veramente, ma preferì starsene in silenzio e godersi quel momento di pura felicità. «Lo giuro.»
Iniziarono così, a ricadere, nel loro inesauribile ciclo. Scivolavano morbide sul suo volto.I due ragazzi si sciolsero così in un lungo, articolato e profondo.. bacio.
Incontrarono quelle di Shinichi, anche lui stava piangendo.
Questa per loro era la fine di un orribile incubo.
Erano lacrime sorridenti, che entrarono in simbiosi.
Erano le loro lacrime che ne formavano una sola.
Si erano uniti, loro, non erano più "Io e Te", "Lui e Lei".
Ora, erano "Loro".. erano un "Noi".Shinicha =)
N.B.: questa OS, dopo essere stata postata, è stata revisionata in seguito!Edited by Ace ~ - 1/11/2011, 23:31