Detective Conan Forum

You’ve got me goin’ crazy

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view post Posted on 12/3/2012, 14:29     +1   -1
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Hot Baroness

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ottima scelta!!!! xD ma bisogna programmare la casa libera :shifty:
 
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Sarah Smith
view post Posted on 12/3/2012, 15:19     +1   -1




Per quello non c'è problema!! xD
 
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view post Posted on 12/3/2012, 17:06     +1   -1
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Hot Baroness

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Per me la storia è un po' diversa, sbucano persone ovunque!!! xD non voglio continuare con l'OT o sennò poi ti riempo le pagine di cose idiote!!
 
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Sarah Smith
view post Posted on 12/3/2012, 17:10     +1   +1   -1




Vorrà dire che un giorno ti inviterò a casa mia. xD
Comunque Ryan è una gran bella persona, è intellettuale e intelligente.
Adesso non siamo più OT xD
 
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view post Posted on 12/3/2012, 17:25     +1   -1
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Hot Baroness

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ahahah ben volentieri!!si cavolo, sembra perfetto!! a parte quando si sveglia!! xD
 
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Sarah Smith
view post Posted on 12/3/2012, 17:40     +1   -1




Allora ti aspetto.
Si quando si sveglia è terribile, meglio stargli alla larga, però si riprende in fretta.. xD
 
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view post Posted on 12/3/2012, 19:14     +1   -1
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Hot Baroness

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si poi riacquista punti figo ahahah
 
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Sarah Smith
view post Posted on 12/3/2012, 20:42     +1   -1




E presto diventerà ancora più figo, ho costruito la trama e ho deciso che mi sposerò Ryan!! xD
 
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view post Posted on 12/3/2012, 21:20     +1   +1   -1
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Hot Baroness

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ahaha ma congratulazioni allora!!!!!
 
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Sarah Smith
view post Posted on 17/12/2013, 15:40     +1   +1   -1




*Musichetta della Warner Bros*

Signore e signori udite udite!
Sono tornata!
Dovrei sotterrarmi viva, non tornare mai più e invece eccomi qui, sto riprendendo in mano tutto quello che dovevo riprendere e poco alla volta ce la farò.

Truth can wait.

Faccio un altro respiro e abbasso lo sguardo, non ce la faccio a guardarlo in faccia, quello che sto per dirgli non l’ho mai detto a nessuno non so nemmeno da che parte iniziare, anche se penso che partire dall’inizio sia la cosa migliore. Tengo gli occhi chiusi, un po’ per avere i ricordi più nitidi e un po’ perché non voglio che lui li veda mentre gli racconto quello che è successo, quel maledetto pomeriggio.
“Ecco, stavo…”
Avevo appena iniziato il mio racconto quando la suoneria del mio telefono mi interrompe, chiunque sia avrà la mia stima fino a quando esalerò il mio ultimo respiro.
Mi sporgo verso il tavolino per prendere il cellulare ma Ryan mi precede.
Prende il telefono e accetta la chiamata, questo è veramente troppo, chiunque sia dall’altra parte del telefono potrebbe fraintendere, mi spiego meglio: è sabato mattina e io di solito a quest’ora sono ancora letto, sentendo una voce maschile potrebbero saltare fuori delle congetture del tutto sbagliate e di sicuro nessuno crederebbe alla storia delle ripetizioni. Mi passo una mano sul viso per mantenere la calma.
“Pronto? Oh ciao Kate!”
Tiro un sospiro di sollievo.
Fortunatamente è solo Kate, in ogni caso dopo la chiamata sarà meglio spegnere il telefono, tornando a mia sorella, ha proprio una bella faccia tosta: non si è nemmeno accorta che sono uscita di casa, visto che la porta della sua camera era chiusa e perché aveva la porta chiusa?
Ovviamente perché ha passato la notte con James. Quando fa così mi fa proprio arrabbiare, sapeva che questa mattina sarei dovuta uscire presto eppure non mi ha nemmeno salutata, passo sempre in secondo piano quando James è in casa.
“Si tutto bene grazie, te? Mi fa piacere, certo tua sorella è qui, è arrivata puntuale, non ti preoccupare…si sta comportando bene tranquilla, al massimo la faccio rigare dritto io!”
Si gira verso di me e mi fa l’occhiolino, per tutta risposta inarco un sopracciglio e picchietto il dito sul polso per fargli notare che il tempo intanto stava passando.
“Scusami ma adesso ti devo salutare, abbiamo molte cose da fare, a presto.”
Chiude la chiamata e si mette il mio cellulare in tasca.
Ma questo è tutto scemo, parla con mia sorella al mio cellulare e come se non bastasse lo tratta come se fosse il suo, allungo una mano verso di lui in attesa che mi riconsegni il mio amato telefono, non possono separarci così e se qualche mia amica nel corso della mattinata ha bisogno di me?
Non posso sparire senza lasciare traccia e soprattutto non posso permettere che Ryan risponda a tutte le chiamate.
“Scusa ma quello sarebbe il mio cellulare…”
“Ti ho già detto che quando avrai finito lo riavrai, anzi sai cosa faccio? Adesso lo spengo.”
Prende il cellulare dalla tasca, lo spegne e lo posa sul tavolino.
Bravo ragazzo, così va bene.
Si sporge verso di me, tenendo il viso tra le mani, ha tagliato i capelli e io me ne rendo conto solo adesso, in effetti ieri c’era qualcosa di diverso in lui, oltre al fatto che si sta facendo crescere un po’ di barba, è molto leggera e gli dona, ero troppo stanca per accorgermene, per non parlare di quel labbro, come fa ad essere così carnoso?
Ma che sto facendo? Indietreggio sul divano e prendo il libro di storia, fingendomi interessata ad un capitolo preso a caso e che di certo non studieremo mai, stiamo perdendo tempo e io mi sto irritando.
“ A proposito tu mi stavi dicendo una cosa o sbaglio?”
Giro la testa dall’altra parte e guardo fuori dalla finestra, incrociando le braccia al petto.
Si ricorda proprio tutto, ha una memoria di ferro, nemmeno mia sorella è riuscita a distrarlo.
“Ti stai sbagliando di grosso.”
Scuote il capo e si alza dalla poltrona, seguo i suoi movimenti con la coda dell’occhio: lo vedo avvicinarsi, forse non ha capito che tra me e lui devono esserci come minimo due metri di distanza, devo ricordarmi di dirglielo non voglio ritrovarmelo spalmato addosso come la marmellata, non sono Kate, a me non piace avere contatto fisico con i ragazzi, diciamo che la cosa mi infastidisce abbastanza.
Si siede per terra, vicino a me e allunga un mano verso il mio viso, forzandomi a guardarlo, mi mordo il labbro inferiore con forza, sento il sapore tipico del sangue, pungermi le papille gustative, è disgustoso.
“Stai ferma, così ti fai male…”
Con il pollice libera il mio labbro e lo sfiora con il polpastrello, restiamo a guardarci negli occhi per chissà quanto tempo, poi un rumore: un telefono che squilla. Ryan si alza ma prima di andare a rispondere mi lascia un bacio sulla fronte, lo guardo mentre si allontana e rimango immobile non metterò più piede in questa casa, è stata una pessima idea, ma come si permette? Mi ha toccata fin troppo e quel bacio?
Però le sue labbra sono morbide, mi colpisco la fronte con la mano stare in questa casa mi fa fare pensieri assurdi.
Mi alzo e vado verso la cucina, ho sete devo assolutamente bere un bicchiere d’acqua, Ryan nel frattempo parla al telefono, è la casa editrice chissà cosa vogliono da lui. Inizio ad aprire tutte le ante alla ricerca di un bicchiere e quando li trovo per poco non mi metto a ridere: ultima mensola questa casa va benissimo per lui che è alto ma io non ci arrivo, in ogni caso tento la sorte e provo ad allungarmi con scarsi risultati.
“Dai Sarah cosa ci vuole, devi solo prendere un bicchiere certo non è alla tua portata ma puoi farcela.”
Si, quando sono in difficoltà parlo da sola, ma lo faccio anche quando mi devo organizzare o quando sono confusa, non ci vedo niente di strano, penso che almeno una volta nella vita ognuno di noi abbia parlato da solo.
“Ahahah, sì non si preoccupi. Ho quasi finito il capitolo…”
Una presenza dietro di me.
Una presenza addosso a me.
Sento il suo petto sulla mia schiena, mentre il suo braccio è vicino al mio viso, prende un bicchiere e me lo porge, prendo il bicchiere e lui si scosta, passandosi una mano tra i capelli, esce in veranda a parlare e io rimango in cucina e continuo a fissare la mensola con i bicchieri, dopo una manciata di secondi lo riempio e finisco l’acqua in un sorso. Devo andare via da qui, non posso restare un minuto di più.
Questo ragazzo è un pervertito, visto che non può avere mia sorella, ci sta per caso provando con me? Può scordarselo, lui non mi interessa, per quanto possa essere affascinante quello che dice, lui non è assolutamente il mio tipo.
Lascio il bicchiere nel lavandino, torno in soggiorno, metto le Convers e raccolgo tutti i miei libri.
“Che stai facendo?”
Tempismo perfetto, poteva entrare quando ero già fuori e invece no lui deve entrare per forza prima altrimenti la cosa non avrebbe senso.
“Metto via i libri…”
“E perché lo stai facendo?”
Sfilo lo scarpe e lo guardo, non mi farà tornare a casa, tanto vale restare qui, contro la mia volontà, rimandando la fuga ad un momento più opportuno.
“Per fare ordine.”
Mi siedo comodamente sul divano e gli sorrido, innocentemente, prendo il libro di storia e torno a studiare quei capitoli noiosissimi.
“Qual è il tuo problema con la storia?”
Si siede accanto a me e io mi sposto il più possibile: distanza di sicurezza, devo tenere in mente questo concetto fondamentale.
“È noiosa…cioè…mi piace ma la mia insegnante la rende poco interessante.”
Annuisce e si lascia andare con la schiena contro il cuscino del divano, sbadiglia e si stiracchia, come se io non fossi qui.
Ma dico hai un ospite, comportati con un minimo di decenza, non fare finta di essere solo in casa.
Certo ci conosciamo da un bel po’ di anni, ma non mi sembra che tra di noi ci sia tutta questa confidenza, come invece vuoi far credere.
Sì, parlo da sola anche quando sono in silenzio, o meglio è la vocina che c’è nella mia testa che parla senza chiedermi il permesso. La maggior parte delle volte dice cose giuste, non ho niente contro di lei, ma certe volte quando vorrei dormire, mi tocca subirmi i suoi monologhi infiniti, ecco in quei momenti vorrei strozzarla.
“Cosa stai studiando in storia?”
“La Rivoluzione Russa del 1905…”
“Posso?”
Indica il libro e io glielo passo, cos’ha in mente? Io devo studiare, visto che settimana prossima avrò un’interrogazione di recupero. Se prendo una A, cosa che ritengo assolutamente impossibile, potrò sperare di non essere bocciata in storia, ma io non mi illudo facilmente preferisco essere negativa, almeno l’impatto con la realtà è meno doloroso.
Nel frattempo Ryan, armato di carta e penna, è intento a scrivere qualcosa, il numero di frecce e di date cerchiate è impressionante, cerco di seguire quello che fa ma è impossibile, è troppo veloce.
Quando ha finito, si gira verso di me e mi mostra il foglio: al centro c’è scritto RUSSIA.
Piego la testa di lato e seguo le varie frecce.
“Questa è una mappa concettuale.”
“Ma dai…”
“Spiritosa.”
Faccio schioccare la lingua al palato e continuo a fissare la mappa, ha quel non so che di interessante, forse la calligrafia, oppure sono i concetti espressi in poche righe.
È un bel lavoro, nulla da ridire, chiaro e ben fatto, cos’altro ci si potrebbe aspettare da uno come Ryan?
“Cosa vedi?”
“Frecce, date e parole.”
“Il tuo spirito d’osservazione mi commuove.”
“Sei irritante!”
“Anche tu lo sei.”
Inarco un sopracciglio sbigottita, ho sentito bene? Mi ha detto che sono irritante.
Questa non l’avevo mai sentita prima, si possono dire tante cose su di me, ma io non sono irritante assolutamente no.
“E sei anche bassa…se non fosse stato per me a quest’ora staresti ancora cercando un modo per prendere quel bicchiere.”
“Sei tu che metti le cose troppo in alto!”
“È casa mia, le cose le metto dove voglio!”
Incrocio le braccia al petto rimanendo in silenzio, ha ragione non posso controbattere è casa sua ed è libero di mettere le cose dove meglio crede.
“Chi era Sergej Vitte? Non parli più, eh.”
“Il Ministro delle finanze. Comunque se un bicchiere lo tieni alla mia altezza mi faresti un grandissimo favore!”
“Che cosa fece di importante? Troverai il bicchiere nella mensola dei cereali.”
Ma che razza di tecnica sta usando? Eppure funziona, certo avevo studiato per il compito in classe, e poi ho rivisto il capitolo poco prima, ma non mi aspettavo di rispondere alle sue domande.
“Inasprì il protezionismo e favorì il processo di sviluppo dell’industria Russa. In ogni caso queste cose le so.”
Sorride compiaciuto, quando sorride arriccia le labbra in un modo particolare e poi gli spuntano delle fossette ai lati delle labbra, devo smetterla di fissarlo.
“Parlami dei Soviet.”
“Erano un consiglio popolare…”
“Di natura…?”
“Rivoluzionaria.”
Siamo seduti uno davanti all’altro io le gambe incrociate e lo sguardo fisso nel suo, lui lo stesso. Sto iniziando a divertirmi e poi sto rispondendo correttamente a tutte le domande e soprattutto mi ricordo tutto quello che ho detto prima.
“Mi sai dire qualcosa di più a riguardo?”
“Certo! Dunque i Soviet nacquero come consigli rivoluzionari anche se il termine in russo significa propriamente consigli, ovvero rappresentanze popolari, costituite da membri revocabili. Si basavano sul principio di democrazia diretta ispirato alla Comune di Parigi. Il Soviet più importante fu quello di Pietroburgo ed ebbe un ruolo guida durante la Rivoluzione Russa…”
Mi stava guardando stupito e al tempo stesso compiaciuto.
L’avevo detto io che ero preparata, ammetto che ho una memoria fotografica è merito della sua mappa se ho detto tutte quelle cose.
“Va bene fermati…brava. Mi hai stupito.”
Sorrido a mia volta, vittoriosa, sono stata proprio brava. Mi da la mappa che ha fatto e anche il libro di storia, prendo il tutto con l’intento di custodirli gelosamente penso proprio di aver trovato il metodo di studio adatto a me.
Ryan si alza e va verso la cucina.
“Vieni, mangiamo è ora di pranzo.”
Lo raggiungo in cucina e mi stiracchio, a dire il vero ho una gran fame quindi non mi dispiacerebbe mandare giù qualcosa.
Mi siedo sul bancone della cucina e lo guardo, forse dovrei tornare a casa a mangiare non mi conviene restare qui anche perché la situazione sta diventando abbastanza assurda.
Anzi tutta la faccenda è assurda, perché io e lui siamo nella sua cucina a casa sua, soli?
“Cosa vuoi mangiare?”
Scuoto il capo, ancora assorta nei miei pensieri scendo giù dal bancone e vado a recuperare il mio cellulare, lo accendo e trovo una decina di messaggi da parte della mia migliore amica: Rachel.
“Prenoto qualcosa dal ristorante cinese, va bene?”
“Si, va benissimo.”
Tra i vari messaggi ce n’è uno che mi colpisce maggiormente, sorrido mentre il messaggio scorre sotto ai miei occhi è la solita:

“Ebbene sì ce l’ho fatta.
Simon, ce l’hai presente? Il figo dell’università che ci ha fatto da guida.
Ieri sera. Casa sua. Soli.
Ha un amico carino, domani usciamo.
Ti va di unirti a noi? Non puoi rifiutare.
Un bacio!”




Mentre rispondo mi cade l’occhio sulla figura di Ryan, che mi becca in pieno e mi fa l’occhiolino sorridendomi.
Ma perché è fissato a sorridermi e a farmi quegli occhiolini dall’ambigua natura?
Torno a fissare il display del mio cellulare e rispondo alla mia amica:

“Ma brava! Poi voglio tutti i dettagli, anzi oggi pomeriggio vengo a casa tua.
Così mi racconti anche dell’amico di Simon.”





A dire il vero non mi interessa di uscire con quel ragazzo, lei lo sa, eppure cerca sempre di farmi uscire con qualcuno, è davvero incorreggibile eppure le voglio un gran bene è come se fosse una seconda sorella per me, nessuno potrà mai separarci, ne sono certa.
“Dieci minuti e ci porteranno il pranzo, spero che tu non stia morendo di fame.”
“No tranquillo posso aspettare.”
Si passa una mano tra i capelli, mentre l’altra è nella tasca dei jeans li ha accorciati appena, sta bene, così.
“Ah…ehm…scusa per questa mattina…”
Mi stringo nelle spalle, imbarazzata. Se ripenso ancora a quello che ho letto mi bolle il sangue soprattutto per la sua reazione, non avrei mai pensato che potesse reagire così e soprattutto che potesse svegliarsi di cattivo umore, non mi sembrava il tipo.
Forse è per questo che si è lasciato con quella ragazza, lei ha scoperto i suoi disturbi e si sono lasciati. Non vedo altri motivi.
“Tranquilla, avrei dovuto nascondere quei fogli, scrivo quelle cose per guadagnare qualcosa in più. Sai che è un genere molto richiesto è stata la mia editor a spronarmi, per non parlare dei guadagni…”
“Si si…la cosa non mi interessa, volevo solo chiederti scusa per averti svegliato in quel modo.”
Ed ecco la sua mano sulla mia testa, alzo gli occhi al cielo e sbuffo, se dobbiamo continuare a vederci penso che sia giunto il momento di mettere dei paletti.
“Ti imbarazza?”
“Intanto non toccarmi i capelli, li curo in un modo quasi maniacale e mi dà fastidio se vengono toccati in continuazione. Poi non mi imbarazzo, mi dà solo fastidio che usi il nome di mia sorella.”
“Che ci posso fare? Sono innamorato perso di lei.”
Che dolce, un sorrisino mi illumina il viso. L’ha ammesso finalmente!
Questa è la rivelazione che aspettavo da una vita, come se non l’avessi mai capito che fosse innamorato di lei. Sospiro e lo guardo, invece di dirle a me certe cose, dovrebbe dirle a Kate, fuori il mollaccione e dentro lo scrittore dai comportamenti strani. Incrocio le braccia sotto al seno e picchietto il piede al pavimento.
“Perché non le dici a Kate certe cose? Potreste essere una coppia fantastica!”
“Tua sorella sta con James, non penso che ci sia posto per me nel suo cuore.”
Mi passo una mano sul viso sconcertata. È intelligente, certo, ma in questo momento mi sembra tanto stupido. Secondo me Kate lo accoglierebbe a braccia aperte e io sarei felicissima di averlo come cognato. Il campanello suona, proprio nel momento in cui lui stava per ribattere, lo ammutolisco con l’indice e vado ad aprire, prendo i sacchi con il pranzo e mi volto verso di lui:
“Ryan devi pagare.”
Vado a sedermi sul divano e sistemo tutto sul tavolino, apro le bacchette e inizio a mangiarmi con gusto gli spaghetti di soia con le verdure e la carne.
La porta si chiude e Ryan fa capolino sul divano vicino a me, prende le sue bacchette e mi ruba una manciata di spaghetti.
“Ma quelli sono miei!”
“È una porzione per due, e poi sei brava a sviare le domande che ti vengono fatte…”
Abbasso il viso, e guardo gli spaghetti, improvvisamente mi è passata la voglia di sorridere e di mangiare. Diciamo che siamo bravi entrambi a sviare i discorsi scomodi.
È difficile parlare della ragazza che si ama, soprattutto se quest’ultima è una tua cara amica ed già fidanzata.
Mentre per me è difficile raccontare quello che mi è successo, perché tirerei in ballo troppe persone e non mi sembra il caso.
“Ryan…è difficile…”
“Io sono qui per aiutarti.”
Perchè non stiamo mangiando in santa pace?
Perché devo parlargli di una cosa che mi fa male?
Non penso di poter sostenere un discorso simile, non ne voglio parlare eppure sento il bisogno di dovermi sfogare con qualcuno e penso che Ryan sia la persona migliore per farlo.
“Ti è successo qualcosa?”
Annuisco e socchiudo gli occhi, iniziano a pizzicare e io non voglio piangere, ho pianto abbastanza e sono stufa di farlo per colpa sua. Passa un braccio intorno alle mie spalle e mi attira a se, sfila il contenitore dalle mie mani e lo posa sul tavolino, si sistema sul divano e io resto immobile tra le sue braccia, lasciandomi andare in un pianto liberatorio.
Sento la sua guancia sulla mia testa e in questo momento non mi da’ nessun fastidio, ecco cosa vuol dire sentirsi al sicuro, avere qualcuno che, restando in silenzio non ti faccia sentire sola, ma protetta e fuori da ogni pericolo. Mi asciuga le lacrime e sospira sui miei capelli.
“La verità può aspettare…vero Ryan…?”
“Quando senti che ti farà male, dovrai tirarla fuori, me lo prometti?”
Mi limito ad annuire, tenendo gli occhi socchiusi, il mio corpo è percorso dai singhiozzi, odio piangere, soprattutto davanti ad altre persone.
Odio sapere che potrebbe succedere di nuovo.
Voglio poter stare tranquilla e serena come questa mattina, ecco perché voglio che Ryan entri a far parte della mia famiglia, con lui in casa sarebbe tutto più facile, ne sono certa.
 
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Sarah Smith
view post Posted on 17/12/2013, 19:25     +1   -1




Mi sono accorta che ho un altro capitolo pronto, quindi visto che siamo sotto Natale e siamo tutti più buoni vi posto anche questo, così dovrete aspettare per il seguito :rolleyes: :rolleyes:

My best friend


Dopo mangiato abbiamo ripetuto un’ultima volta storia e subito dopo mi sono preparata per andare a casa di Rachel, quando sono sulla porta Ryan si avvicina e mi sorride. Non è stato poi così male, alla fine ho fatto tutto quello che dovevo fare e ho anche studiato per l’interrogazione, Ryan non mi è saltato addosso, anzi è stato molto gentile con me e soprattutto non ha insistito quando gli ho detto che per il momento non me la sentivo di affrontare quella faccenda, in ogni caso mi ha fatto promettere che quando mi renderò conto che non riuscirò più a tenermi dentro tutto ne parlerò con lui.
“Grazie Ryan…”
Stava per allungare una mano verso la mia testa, ma la ritira subito dopo, mettendola nella tasca dei jeans. Almeno si è ricordato che non mi deve toccare i capelli, bravo Ryan continua così, stai guadagnando tanti punti, vedrai che metterò una buona parola per te con Kate. Ce la farò si metteranno insieme e mi daranno tanti nipotini, vivremo tutti insieme in una bella casa e io farò la baby-sitter ai bambini.
“È stato un piacere e poi impari in fretta!”
Si abbassa e mi lascia un bacio sulla guancia, tengo la borsa ferma sulla spalla e lo guardo, abbozzando un sorriso, non è che se non mi tocca i capelli mi deve baciare, deve mantenere le distanze nessun tipo di contatto, quanto odio essere ripetitiva.
“Si…ehm…-sto iniziando a perdere il senso di quello che devo dire, proprio come questa mattina. Tossisco e torno a guardarlo.-…ci sentiamo, così ti dico com’è andata l’interrogazione!”
“Perfetto, allora aspetto tue notizie.”
Esco, lentamente, dall’appartamento sorridendogli. Gli ho appena detto ci sentiremo, sono diventata scema, potrebbe dirglielo Kate, perché dovrei chiamarlo io e poi che gli dico? Non abbiamo niente da dirci.
“Si…ciao!”
Mi giro definitivamente ed entro nell’ascensore, prima di chiudere la porta aspetta che io me ne sia andata. Passo una mano sul viso e mi guardo allo specchio devo dormire, ho studiato troppo oggi e questa sera mi tocca uscire con Rachel. Adesso devo prendere la metropolitana e andare dalla mia amica, la prossima volta potrei venire qui in macchina, almeno non dovrò usare i mezzi di trasporto, che odio con tutto il cuore. Mi blocco a metà strada, perché sto pensando alla prossima volta, sono stata qui per sei ore, dovrei averne abbastanza, eppure sto bene in quella casa e poi riesco a studiare, quindi non mi dispiacerebbe tornare ancora così preparerò gli esami, verrò promossa e finalmente potrò andare all’università a studiare medicina.
Tra pensieri, riflessioni mi trovo davanti alla porta della casa di Rebecca, suono il campanello e aspetto che qualcuno mi venga ad aprire.
“Alla buon’ora Sarah!”
“Ciao Rachel, si sto bene anch’io!”
Entro e faccio come se fossi a casa mia, in effetti questa è un po’ anche casa mia, le volte in cui ho dormito qui non si contano più, per non parlare delle ore passate a chiacchierare con la mia migliore amica. Entro in camera sua e lascio borsa e cappotto sulla sedia, mi siedo sul suo letto e afferro una rivista di moda, iniziando a sfogliarla e l’interrogatorio inizierà fra tre, due, uno…
“Dove sei stata? Con chi sei stata e soprattutto cosa hai fatto?”
Lo sapevo, mi basta non rispondere ad una chiamata o a un messaggio per far scattare l’inquisizione. Chiudo la rivista e la poso vicino a me sul materasso.
Devo dirglielo, potrebbe anche non credere alla storia delle ripetizione eppure è la verità: io e Ryan abbiamo studiato, anzi io ho studiato e lui mi guardava e mi infastidiva, togliendomi le cose di mano.
“Sono stata da Ryan.”
I suoi occhi azzurri, si fanno se è possibile ancora più chiari, si avvicina a me e inizia a gattonare sul letto, come al solito capisce sempre quello che vuole basta dirle il nome di un ragazzo e lei non capisce più niente.
“Ryan…quello figo con quei capelli, quegli occhi e le labbra…”
Si morde il labbro inferiore e alza gli occhi al cielo stringendosi nelle spalle.
Si avete capito bene, a lei piacciono i ragazzi, piacciono anche a me, ma a lei piacciono tutti quelli che lei cataloga come: fighi.
Il tipico ragazzo figo, o meglio il tipico ragazzo che piace a Rachel deve essere universitario, ma non vanno bene tutti, sono presi in considerazione solo quelli dal secondo anno in poi, ovviamente deve avere la patente, bello da togliere il fiato, una certa struttura fisica, perché come dice lei: anche la forza vuole la sua parte; ci ho provato un sacco di volte a dirle che il detto non è così ma lei tende a cambiare le cose come fanno comodo a lei e io le voglio bene così com’è.
Ryan, quindi, rientra nella categoria del ragazzo figo l’aveva notato in terza media, era venuta a casa mia per fare i compiti e ha conosciuto Ryan, da quel giorno è diventato il suo chiodo fisso. A differenza mia, non riesce a capire per quale motivo non si sia ancora rassegnato con mia sorella, per dedicarsi completamente a lei. Forse non ha ancora capito che le ragazze come me e lei a lui non interessano, lui è innamorato di Kate, me l’ha rivelato proprio oggi, penso che sia arrivato il momento di dirle di mettersi il cuore in pace e che non avrà mai nessuna possibilità con Ryan.
“Si lui, ma tieni a freno gli ormoni! È innamorato perso di mia sorella, me l’ha rivelato oggi.”
Posa una mano sulla mia spalla e l’altra sul suo cuore, mi guarda seria come se stesse per rivelarmi il terzo segreto di Fatima, quando fa così mi mette i brividi.
“Io ho rinunciato a Ryan in seconda superiore. È dalla terza che spero che voi due vi mettiate insieme!”
Sgrano gli occhi, alla faccia del terzo segreto!
Questa cosa non me l’aveva mai detta e da dove le è uscita fuori poi, io e Ryan insieme, ma qui stiamo scherzando. Non ho mai visto due persone più differenti di noi, non potrei mai rubare il ragazzo a mia sorella e poi lui a me non piace. Mi sta simpatico, certo, ma non lo vedo come un ragazzo, figuriamoci. Assolutamente no, siamo come il giorno e la notte, il mare e la montagna, il sale e lo zucchero. Cosa succede se metti tutte queste cose insieme? Un gran casino ecco.
“Rachy, tu sei fuori come un balcone!”
“Perché? Pensaci bene: è bello, ha quegli occhi che farebbero perdere la testa a chiunque il suo cervello inoltre non scherza. Cos’ha che non va?”
“Prima di tutto è di mia sorella e poi non mi interessa. Lo sai cosa penso a proposito dei ragazzi.”
La vedo sbuffare e si butta a peso morto sul letto, la imito e fisso il soffitto. Io e Ryan insieme, che assurdità, è come un fratello per me vedo il viso di Rachel vicino al mio e mi sorride sorniona.
“Stai pensando a te e Ryan a letto insieme, vero?”
“Ma che dici?”
L’allontano, sbuffando. Questa ragazza ha troppa fantasia non può accoppiarmi ogni settimana con un ragazzo diverso, senza contare quelli del fine settimana. Non può fantasticare anche su di me, dovrebbe smetterla di sognare ad occhi aperti e soprattutto dovrebbe smetterla di rendermi protagonista della maggior parte dei suoi sogni. Forse però dovrei iniziare a guardarmi intorno e cercarmi un ragazzo, dopo tutto ho quasi diciannove anni, ma si sono giovane e ho tutta una vita davanti per pensarci, inizierò a pensarci dopo il diploma e l’ammissione all’università per il momento ho altre priorità e sono molto più importanti della mia vita sentimentale, sono stata senza fino adesso, se aspetto ancora qualche mese non muoio mica, anzi ci guadagno: non ho distrazioni per la testa, non devo rendere conto a nessuno e soprattutto devo passare il tempo a sentire smancerie che farebbero innalzare il livello di glucosio a chiunque.
“Sarah…avere il ragazzo non è un supplizio. E poi tu sei così bella.”
“Rachy, davvero, ora come ora non me la sento.”
“Arriverà quello giusto.”
“Sicuramente…”
“Adesso mi dici cos’hai fatto con Ryan!”
Torna a sorridere e si siede a gambe incrociate, mi metto a sedere anch’io e le racconto tutto, dal mio rientro a casa di tre giorni fa fino alla giornata di oggi, lei segue il mio racconto con attenzione, illuminando lo sguardo ad ogni parola pronunciata da me, il suo entusiasmo è eccessivo, non le sto raccontando niente di speciale, le sto solamente dicendo com’è andata la mia mattinata, tralasciando, ovviamente, la parte che riguarda l’altro tipo di libri che scrive Ryan, non penso che sia una cosa che devono sapere in molti, anzi in meno lo sanno e meglio è. Alla fine del mio racconto mi lascio sfuggire che mi ha dato un bacio sulla guancia quando ero sulla porta e lei mi si butta praticamente addosso.
“Ti ha baciata!”
“È stato un bacio sulla guancia…”
“E con questo? Le sue labbra perfette hanno toccato la tua pelle!”
Sai che roba, un innocuo bacio sulla guancia e io sono proprio una stupida, perché non dovrei raccontarle certe cose, non hanno nessuna importanza, se fosse stato il ragazzo che mi piace a darmi un bacio a quest’ora sarei entusiasta quanto lei, ma qui stiamo solo parlando di Ryan, cioè non capisco tutto questo fervore non è successo niente di speciale. Devo smetterla di perdermi nei pensieri, il cellulare inizia a squillare e mi alzo svogliata, trascinandomi fino al cappotto, prendo il telefono dalla tasca e rispondo, rimanendo abbasta sorpresa dalla voce che mi risponde dall’altra parte.
“Sarah! Scusa se ti disturbo, volevo solo dirti che hai dimenticato l’agenda a casa mia.”
“Grazie, non me ne sono proprio resa conto.”
“Te la porto a casa tua domani?”
Passo una mano tra i capelli e mi siedo sul letto, Rachel si mette subito vicino a me e avvicina l’orecchio al telefono per poter ascoltare la conversazione. Mi punzecchia il fianco e la vedo mimare con le labbra la parola stasera. Giusto, questa sera usciamo e il locale si trova vicino a casa di Ryan.
“No, non ti disturbare. Questa sera devo uscire con la mia amica, è un problema se passo prima a casa tua così la recupero?”
“Nessun problema! A questa sera allora.”
“Perfetto, a più tardi.”
“Ciao, Sarah.”
“Ciao, e grazie ancora!”
“Figurati.”
Aggancia e io metto il cellulare sul comodino, Rachel si alza dal letto e inizia a ballare davanti a me, ancheggiando esageratamente. Ha in mente qualcosa, ce l’ha scritto in faccia, e la conosco troppo bene per pensare il contrario, sono proprio curiosa di sapere cos’ha elaborato la sua testolina bacata.
“Questa sera, tu vai a casa di Ryan e lo inviti ad uscire con noi.”
Alzo gli occhi al cielo sospirando, me l’aspettavo, solo lei può avere certe idee e so anche che se le dico di no, ci penserà lei a invitarlo. Perché mai dovrei chiedergli di uscire con due ragazzine? Ma soprattutto perché dovrebbe accettare? Lo so che se glielo chiedessi direbbe di si, ma lo direbbe solo per farci piacere, andando contro la sua volontà e io non voglio che venga con noi, sarebbe come se uscissi con mia sorella, avrei i suoi occhi addosso per tutta la serata e poi andrebbe a raccontare tutto a Kate, no, non se ne parla.
“Guarda che se non lo fai, ci penserò io!”
Come non detto, ormai la conosco come le mie tasche, è così facile prevedere le sue mosse. Mi alzo e le poso le mani sulle spalle, almeno la smette di ballarmi sotto il naso, mi sta facendo venire il mal di mare. Ryan non verrà con noi, io non lo inviterò e non lo farà nemmeno lei, lui ha ventiquattro anni, noi diciotto, siamo due mondi completamente diversi e non possiamo stare nello stesso spazio vitale, ma sembra che questo piccolissimo particolare non sia del tutto chiaro a Rachel. La guardo negli occhi, sta per protestare ma prontamente l’ammutolisco con lo sguardo:
“Vado da Ryan, prendo l’agenda, esco da casa sua e andiamo al locale.”
Sospira e abbassa lo sguardo, forse sono riuscita a convincerla, anche se di solito non è così facile mi guarda come se fosse un cucciolo abbandonato, facendo cadere i lunghi capelli astani sugli occhi, afferra le mie spalle e mi scuote energeticamente:
“Tu sei tutta scema! Ma rispetterò, a malincuore, la tua volontà. Se è questo quello che vuoi: restare single a vita e rinunciare ad un bocconcino simile, va bene, fai pure.”
Sospiro e alzo gli occhi al cielo, perché deve essere sempre così tragica?
Io non ho nessuna intenzione di restare single a vita, forse altri trenta o quarant’anni poi, magari, cercherò di mettere su famiglia a meno che non sia oberata di lavoro e allora si che rinuncerò definitivamente all’idea di mettermi con qualcuno. È tutto così semplice e programmato, io non ci vedo niente di male, anzi penso che sia un’ottima idea, soprattutto per una come me, che non ha voglia di fare progetti a lungo termine sul suo futuro e non ama particolarmente l’idea di immaginarsi moglie e madre. Le sorrido e le do un buffetto, scherzoso, sulla guancia:
“Vedo che hai capito tutto, Rachel. Sapevo che non mi avresti delusa!”
“Si, continua così e vedrai che oltre ad essere sola, sarai circondata da un esercito di gatti!”
Allargo le braccia e scuoto il capo:
“Se ci sono i gatti allora non sono sola!”
Dopo quell’affermazione mi arriva un cuscino dritto in faccia, lo prendo e guardo la mia amica, tenendo il cuscino con una mano.
“Che ho detto? I gatti sono di compagnia anche se io preferisco i cani!”
Annuisco e le rilancio il cuscino ridendo divertita, Rachel si lascia andare sul materasso, sbuffando sonoramente, prima o poi la porterò all’esasperazione distruggo tutti i suoi progetti e non cambio idea, nonostante lei cerchi continuamente do portarmi verso un’altra strada, ma io sono una testona, come dice mia sorella, e non cambio mai idea.
“Sei tremenda Sarah!”
“Lo so!”

***
Avevamo detto: “Ma si per questa sera vestiamoci in modo semplice: jeans una maglia carina e niente tacchi.”
Avevamo detto.
Qualcuno sa dirmi perché sto indossando una minigonna nera, con un top bianco con le paillettes, collant neri e stivaletti con tanto di tacco?
Io mi vesto in questo modo quando vado a ballare, non di certo quando vado a bere qualcosa con la mia amica, ma si sa lei è fatta così appena ha sentito il nome Ryan le si è accesa la lampadina, e ha sostenuto che non mi sarei mai e poi mai potuta presentare a casa sua con il look che avevo scelto, e inoltre al locale ci avrebbero raggiunto Simon e il suo amico, e questo è stato un altro pretesto per farmi vestire in quel modo.
Sono ancora seduta in macchina, le mani strette sul volante e lo sguardo rivolto verso di lei, vorrei strozzarla, non scenderò mai conciata in questo modo per salire a casa di Ryan.
“Sarah scendi adesso!”
“No!”
“Sarah facciamo tardi!”
Scende dalla macchina e fa il giro, apre la portiera e, dopo avermi tolto la cintura di sicurezza, mi tira per un braccio con l’intento di farmi scendere, data la presenza di alcuni passanti curiosi scendo dall’auto e mi avvio verso il palazzo.
Quando entro non trovo la signorina di questa mattina ma un uomo, probabilmente sulla trentina, non appena si accorge del mio arrivo mi sorride cordialmente e mi saluta:
“Buona sera, Signorina. Posso aiutarla?”
“Devo vedere…il Signor Law.”
“Sa già dove trovarlo o le servono delle indicazioni?”
“Ci sono già stata, la ringrazio.”
Mi avvio a passo svelto verso l’ascensore e schiaccio il pulsante per arrivare all’ultimo piano, il tragitto sembra non finire più, a differenza di questa mattina. Certo che la vista è ancora più spettacolare, le luci si riflettono sul vetro e sembrano ancora più luminose scuoto il capo, continuando a pensare che si tratta veramente molto bene, e che se Kate potesse vedere tutto questo tutti i giorni sarebbe ancora più felice.
Quando raggiungo l’ultimo piano esco dall’ascensore e vado verso la sua porta, suono il campanello e aspetto che mi venga ad aprire, osservo la punta delle mie scarpe strano che ci stia mettendo tutto questo tempo, forse è uscito oppure sta dormendo.
Certo che poteva dirmelo, almeno non sarei passata.
Sto per suonare nuovamente il campanello quando la porta si apre: addominali, un ombelico, due pettorali, pantaloni abbottonati a metà e camicia completamente sbottonata, capelli spettinati e un’aria completamente sconvolta.
“Sarah!”
“Ryan…”
“Scusa mi stavo preparando per uscire.”
Annuisco e guardo alla mia destra, poteva almeno finire di vestirsi invece di presentarsi in questo modo è uno svergognato non ci sono altre parole per descriverlo, un grandissimo e scolpitissimo, svergognato.
“La mia agenda?”
Piego, appena, la testa di lato e lo guardo in faccia non si è nemmeno preoccupato di abbottonarsi i pantaloni, che roba.
“Giusto. Entra non stare sulla porta.”
Si avvia verso il soggiorno e sbuffo, seguendolo in casa, chiudo la porta alle mie spalle e il torpore di questa mattina mi avvolge completamente così sono costretta a togliere il cappotto, altrimenti non appena sarei uscita di lì mi sarei beccata l’influenza e di certo non rientra nei miei piani ammalarmi. Sparisce nella sua stanza e torna poco dopo con la mia agenda prima di porgermela mi guarda dalla testa ai piedi, mettendomi lievemente in soggezione, passo una mano tra i capelli e la tendo verso di lui, scuote il capo e socchiude gli occhi.
“Stai molto bene vestita così.”
Abbasso lo sguardo e ripongo l’agenda nella mia borsa, indosso il cappotto e sistemo la sciarpa intorno al collo.
“Grazie. Ci vediamo Ryan!”
Mi avvio velocemente verso la porta ed esco da quella casa. Corro verso l’ascensore e mi rifugio lì dentro.
Ha detto che vestita così sto molto bene.
Mi ha fatto un complimento e mi ha fatto quasi piacere.
Non ci devo più tornare in quella casa, assolutamente no, mi fa solo male stare in sua compagnia.
Appena arrivo al pian terreno, saluto distrattamente l’uomo ed esco dal palazzo, dirigendomi a grandi passi verso la mia macchina, salgo e butto la borsa sui sedili posteriori, metto in moto e parto a tutta velocità verso il locale, Rachel mi guarda stranita e si regge saldamente al sedile.
“Che è successo?”
“A parte il fatto che mi ha accolta mezzo nudo? Ha detto che vestita così sto molto bene.”
“E tu fai la pazza per un complimento? Quante cose devo ancora insegnarti amica mia…”
Cerco di respirare tranquillamente ma non ce la faccio sono troppo arrabbiata e non riesco nemmeno a capire perché mi devo arrabbiare per colpa sua non ha nessun senso.
Quando arriviamo al locale spengo il motore e prendo la borsa, scendiamo e sento la suoneria del mio cellulare, lo prendo e noto un messaggi non letto, lo apro e rimango a dir poco sconcertata, anzi è meglio dire sorpresa:

“Non posso toccarti i capelli.
E va bene, se ti da fastidio non posso farci niente.
Non posso darti un bacio sulla guancia quando ci salutiamo.
Potrei provare a capire anche questo, non ci conosciamo molto bene.
Non posso farti un complimento se no scappi via arrabbiata.
Mi dici cosa posso fare con te?
E soprattutto cosa devo fare per non farti arrabbiare?”




Rimetto il cellulare in borsa ed entro nel locale con Rachel, cercando di evitare quel messaggio.
Come ha fatto ad accorgersene? Non gli ho detto niente, non l’ho guardo male eppure ha capito che con quel complimento non mi ha fatto fare i salti di gioia.
Andiamo a sederci al nostro solito posto e io sprofondo sul divanetto, sono di pessimo umore se non gli rispondo sembra che sono veramente arrabbiata con lui, se rispondo passo per quella che vuole sempre giustificarsi e vuole far colpo su di lui. Non so proprio cosa fare e come se non bastasse Rachel è sparita, fa sempre così, soprattutto quando dobbiamo uscire con i suoi amici, di solito mi lascia con quello sfigato, ma questa volta sono completamente sola.
“Non hai riposto perché hai finito i soldi sul cellulare, vero?”
Mi volto di scatto e trovo al mio lato Ryan, con una bottiglia di birra in mano, è incredibilmente vicino a me e io non posso far altro che arretrare sul divanetto e guardarlo.
“A dire il vero non sapevo cosa dirti. Però mi è appena venuta un’idea: smettila di provarci con me!”
Scoppia a ridere e posa la bottiglia sul tavolino di fronte al tavolino, si passa una mano tra i capelli e l’altra sul viso.
“Scusa Sarah, non rido per te. Ma la tua faccia, sei così seria! Io non ci sto provando con te! Sto solo cercando di trovare un modo per rendere le nostre lezioni meno pesanti per te. Lo sai bene con chi ci sto provando e di certo non sei tu.”
Mi sento sprofondare, ho appena fatto una figuraccia colossale.
Ho chiesto ad un ragazzo di smetterla di provarci con me, ma in realtà io non compaio nemmeno in uno dei suoi pensieri, dopo questa dovrei smetterla di farmi vedere in giro.
“Ma…il complimento!”
“Quello era sincero, è come se l’avessi fatto alla mia sorellina, anche se la gonna è un po’ troppo corta!”
La sua sorellina. Mi vede come la sua sorellina.
Questa cosa mi fa molto piacere, però non riesco a sorridere, anzi abbasso il capo, lasciando che i capelli mi coprano il viso.
 
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view post Posted on 17/12/2013, 21:30     +1   -1
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Hot Baroness

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Saraaah! ma che grande rientro in scena con un doppio aggiornamento!!!! :woot:
Ammetto che non ricordavo una miciga, ovvero che ora stai lavorando sull'adolescenza di Sarah and Co!!!! :D non ricordavo nemmeno lo stangone di Ryan, ma come ho fattooooo D: figo lui!!!!! e mi piace la sintonia che ha con Sarah, il metodo di studio è decisamente geniale! Anche se...ha occhi solo per Kate, la sorella vero? :shifty: dai dai che qui gatta ci cova!!!
Vedere anche Rachel adolescente mi ha fatto uno strano effetto, positivo comunque!!! sembrano ragazzine delle superiori tutte eccitate (anzi lo sono eccome!!!) ahahahhah e devo dire che l'hai descritta molto bene, tra ormoni, messaggi semplici e concisi (adoro quello su Simon, CHE FIGOOOOO ahhahahahahahha), i discorsi, i gesti...il balletto irritante e tanto altro!!!!!
Nel locale è comparso Ryan che a quanto pare vuole trovare un modo per comunicare decentemente con Sarah...ma era tutto programmato da una diabolica mente o no??? :shifty:
Mi ha fatto stra piacere leggere i tuoi aggiornamenti e mi erano pure mancati!!!!!! :DDDD

P.S.: troppo gentile a mettere il mio disegno nella tua firma!!!!! ti voglio bene anche io!!!!! <3 <3 <3 <3
Rachel
 
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Sarah Smith
view post Posted on 17/12/2013, 21:43     +1   -1




Ogni tanto riesco a sorprendere anch'io :D :D
Modestamente mi sono dovuta rileggere tutto anch'io perché non mi ricordavo più niente, è da un bel po' che non la prendevo in mano questa storia xD
Ryan al momento è cotto della sorella di Sarah, non vede altre donne nella sua vita e Sarah è solo una sorella ma chi lo sa potrebbe anche cambiare idea eh!
AHAHAH quella scena quando l'ho letta ha fatto ridere anche me, sono bellissime in versione liceali con l'ormone impazzito.
L'arrivo di Ryan è servito a destabilizzare l'ormone di Sarah, altrimenti si sarebbe annoiata a morte tutta la serata povera stella :(

P.S non poteva mancare il macho man!!!! è stato un gesto carinissimo e ho voluto ringraziarti così :) <3 <3 <3 <3
 
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view post Posted on 17/12/2013, 21:52     +1   -1
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Si appunto, mai dire mai!!! e davvero sei stata gentilissima e carinissima, ma so che apprezzavi eeeh Hattorino caro...chissà se comparirà pure lui! dopo tutto Simon ha da presentare un amico, no? :shifty:
Rachel e Sarah mi ricordavano tanto le Gilmore Girls!!! :wub:
 
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Sarah Smith
view post Posted on 17/12/2013, 22:11     +1   -1




Hattorino..... Mi manca :cry: quindi ci sarà oppure avrà una sezione tutta sua, devo ancora pensarci.
Sono tenerissime, vero? :wub:
 
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33 replies since 28/1/2012, 12:46   589 views
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