Detective Conan Forum

Kokoro no uragiri

« Older   Newer »
  Share  
KiarettaScrittrice92
view post Posted on 6/1/2014, 19:11 by: KiarettaScrittrice92     +1   -1
Avatar

Black Lady

Group:
Member
Posts:
5,223

Status:


Parte sesta
Ran si svegliò di colpo. Si ritrovò sudata e ansimante sul suo letto e per un attimo non ne capì il motivo. Poi ricordò. Aveva sognato ciò che era successo quella mattina.
Si portò le mani alla testa, come se sperasse che con quel gesto i brutti pensieri sparissero, ma non era così. Dopo un paio di minuti, in cui la paura non sembrava passare, allungò la mano verso il comodino, prendendo il suo cellulare.
Esitò un attimo solo, poi digitò il suo numero e premette il tasto di chiamata, aspettando che dall'altra parte rispondessero.

Era seduto sul suo letto. Non riusciva a prendere sonno, non dopo quello che era successo in quella giornata.
Sentì una strana vibrazione provenire dai suoi pantaloni piegati sulla sedia e corse a zittirla, per non svegliare Kogoro che russava rumorosamente nella stessa stanza.
Prese il cellulare, quello che usava per Shinichi, e vide il nome sul display. Subito la sua bocca si piegò in un sorriso. Prese il papillon e uscì dalla stanza.
"Pronto?" rispose usando il farfallino rosso.
"Scusami Shinichi… Ti ho svegliato vero?" chiese lei dall'altra parte.
"No piccola, tranquilla… E' tutto ok?" chiese iniziando a spostarsi lentamente verso la sua camera, cercando di fare il minor rumore possibile.
"Sì… cioè non tanto… Insomma io… Sono un po' nervosa… Vorrei che tu fossi qui…" disse lei biascicando le parole, come se non sapesse cosa dicesse.
"Ma piccola… Io sono vicino a te." disse Conan sporgendosi da dietro la porta per vedere l'interno della camera.
"Come?" chiese lei tra lo stupito e il dubbioso.
"Chiudi gli occhi… - le suggerì lui, e lei sdraiandosi di nuovo fece come chiesto - E ora pensa che sono lì vicino a te. Lasciati cullare dalla mia voce, piccola Ran. Io non ti abbandonerò mai."
Bastò quella semplice frase e Ran si lasciò andare tra le braccia di Morfeo con un bellissimo e dolce sorriso sul volto.
Quando vide che si era addormentata, chiuse la chiamata ed entrò. Si avvicinò al letto di Ran e le tolse lentamente il cellulare di mano, per poi rimetterlo sul comodino.
"Ti amo piccola" sussurrò con quella voce da bambino, per poi darle un bacino sulla guancia.

Il ragazzo era al porto, nella zona riservata allo scarico merci. Stava aspettando la sua collega dietro a un grosso conteiner blu, quando finalmente la vide arrivare.
La moto viola si fermò proprio davanti a lui e la donna che la cavalcava si tolse il casco che le copriva il volto, smuovendo quei bellissimi capelli biondo platino.
"Che è successo?" chiese subito la donna, quasi con tono di rimprovero.
"Ikuto…" riuscì a dire soltanto.
"Parla! Muoviti! Non ho tutto questo tempo! Gin mi sta aspettando e se arrivò in ritardo si potrebbe insospettire, come suo solito."
"Ho paura che il piano del boss riguardi Ran. Ieri Ikuto era di nuovo con lei. Ho anche paura che voglia…"
"Ho capito! Basta! - lo bloccò lei scocciata - Abbiamo le mani legate di nuovo."
La donna si rinfilò il casco, e alzò il cavalletto.
"Continua a riferirmi per messaggio tutto quello che succede. Io vedo cosa posso fare. E cerca di non far fare stupidaggini al moccioso."
Mise in moto e se ne andò di nuovo.

"Come sta Ran?" chiese la bambina all'amico.
Conan che era soprappensiero non ricevette subito il messaggio e si voltò interrogativo verso Ayumi che camminava di fianco a lui con le manine sotto le bretelle della cartella.
Quando finalmente le parole dette qualche secondo prima entrarono nel cervello, finalmente il bambino occhialuto rispose.
"Ah, bene, bene. Oggi è andata pure a scuola."
"Meno male." sospirò sollevata la bambina.
"Già, si dev'essere presa un bello spavento per essere svenuta, poverina." commentò Mitsuhiko.
"Chissà perché è svenuta poi…" si chiese, più tra se e se il bambino robusto.
"A proposito, Ai non è venuta?" chiese stupito il lentigginoso.
"Sì sì, - rispose Ayumi - ma ha detto che dato che stava ancora un po' male si faceva accompagnare a scuola dal dottor Agasa."
La bambina ebbe appena il tempo di concludere la frase che qualcosa nella cartella di Conan cominciò a squillare.
Il bambino sbuffando si tolse lo zaino dalle spalle, lo aprì e iniziò a rovistarvi dentro, fino a trovare l'apparecchio telefonico che stava emettendo quel suono.
Era quello di Shinichi. Non poteva certo rispondere davanti ai bambini.
Pensò in fretta, poi trovò la solita scusa.
"Voi andate avanti che altrimenti arrivate in ritardo. Io vi raggiungo, probabilmente è Kogoro che si è dimenticato qualcosa."
Si allontanò dal gruppetto di bambini e svoltò in un vicolo stretto e silenzioso.
Guardò per un attimo il display del cellulare, che non smetteva di squillare, e si stupì nel leggere quel nome. Che diavolo voleva Sonoko da lui?
"Pronto?" rispose, modificando la voce col farfallino rosso.
"Era ora che rispondessi!" lo rimproverò la ragazza dall'altra parte della cornetta.
"Scusami, ma sono impegnato in un caso importante ed ero nel pieno delle indagini." rispose lui usando la solita scusa.
"Beh allora vedi di mollare tutto è venire qui!" urlò ancora più furiosa lei.
"Sonoko non posso, io…"
Non ebbe il tempo di finire. Dall'altra parte si sentì un'altra voce, più lontana, pretendere il telefono, poi, quando probabilmente glielo aveva strappato di mano, parlò alla cornetta.
"Kudo, vieni subito qui! Un tizio vestito di nero a bordo di una Peugeot 205 ha appena rapito Ran!" urlò Sera decisa.
A sentire quelle parole il bambino rimase paralizzato. Il sangue nelle sue vene si era completamente gelato e il cuore sembrava avesse smesso di pompare.
"Kudo ci sei?" chiese la ragazza, non sentendo più nessuna risposta.
"Andate a casa mia, ci vediamo là!" disse meccanicamente, poi chiuse la chiamata senza attendere nessuna risposta.
Sempre con lo stesso cellulare chiamò un altro numero.
"Pronto?" rispose l'interlocutore dall'altro lato.
"Dottore è già a casa?" chiese lui con tono sbrigativo.
"Non ancora, sto svoltando l'angolo dalla via della scuola." rispose Hiroshi.
In quello stesso momento Conan vide il maggiolone giallo passare e, attraverso la cornetta, disse all'uomo di fermarsi.
Salì in macchina chiudendo la chiamata e lo incitò a premere sull'acceleratore.
"Vada a casa sua! Veloce!" urlò.
"Shinichi che succede?" chiese l'uomo eseguendo l'ordine e partendo sgommando.
"Ho aspettato troppo tempo, troppo. Avrei dovuto stare attento, tenere sotto controllo tutto e invece ora è successo l'irreparabile. E' successo quello che ho cercato di evitare per mesi!"
"In che senso?"
"Quei farabutti hanno preso Ran!"
A quella rivelazione Agasa si zittì, senza riuscire più a proferire parola per il resto del tragitto. Premette solo sull'acceleratore, aumentando le marce.
Arrivarono a casa del professore poco dopo.
Appena oltrepassata la porta di casa Conan si fiondò al laboratorio di Ai nel seminterrato.
L'uomo lo seguì con più calma. Quando entrò anche lui nel piccolo seminterrato, vide il bambino occhialuto rovistare nei cassetti.
"Cosa stai facendo?" chiese.
"Prendo l'antidoto!"
"Shinichi, non puoi andare lì da solo. Sai che sono sempre stato dalla tua parte, ma questa è qualcosa più grande di te." gli disse Agasa, quasi assumendo un tono di rimprovero.
Il bambino si girò di scatto furioso.
"E cosa dovrei fare? Stare qui con le mani in mano mentre loro fanno quello che vogliono a Ran? La mia Ran?"
Prese la pillola e la ingurgitò, senza acqua e niente.
In pochi secondi una fitta di dolore atroce al petto lo fece cadere a terra svenuto.

"Devi lasciarmi andare Ikuto!" disse Ran per la centesima volta.
Quelle parole uscirono dalla sua bocca rauche e stanche. Ormai era completamente senza voce a forza di urlare. Il viso completamente fradicio dalle sue lacrime che ormai avevano smesso di scorrere, come fossero anche loro rassegnate a quella terribile evidenza.
Il ragazzo al volante non rispondeva, non le aveva rivolto la parola da quando l'aveva caricata di peso in macchina. Continuava a guardare l'asfalto che scorreva sotto la macchina, concentrato su ciò che faceva.
La ragazza, seduta nel sedile posteriore, non poteva vedere quel sorriso sbieco che gli si dipingeva sul viso nel sentirla lamentarsi.
Dopo più di una mezz'ora di viaggio la Peugeot nera si fermò.
La ragazza guardò attraverso i vetri oscurati. Erano nella periferia della città. Attorno a loro solo campagna, se non per un capannone, proprio di fronte a dove si erano fermati.

"Eccolo che arriva!" disse Sera vedendo il ragazzo uscire da casa del dottor Agasa e attraversare la strada.
Non aveva la sua solita aria sicura e spavalda. Il suo volto era pallido e trasmetteva tutto il suo nervosismo. Le mani, che solitamente teneva sempre in tasca, erano fuori, strette a pugno.
Appena raggiunse le due ragazze si rivolse a loro senza troppi giri di parole. Sapeva che più tempo ci metteva a farsi spiegare cos'era successo, più c'era il rischio di togliere tempo alla vita di Ran.
"Cos'è successo?" chiese.
Sonoko aprì bocca, ma non riuscì a rispondere. Anche lei era alquanto nervosa e forse anche sotto shock. Continuava a guardarlo spaesata, pallida in volto, e si portava spesso le mani alla bocca per mordere le unghie.
Fu la bruna a dare nuovamente spiegazione.
"Stavamo andando a scuola come al solito. Avevamo appena svoltato in via Meriku, la macchina si è parcheggiata proprio di fianco a noi con una sgommata attirando la nostra attenzione, perciò ci siamo fermate. Dalla macchina è uscito un uomo ha preso Ran e l'ha sbattuta nel sedile posteriore. Ho provato ad aiutarla, ma quello mi ha atterrato con un pugno allo stomaco, mi ha preso alla sprovvista, sembrava quasi che sapesse che avrei provato ad aggredirlo."
Le sinapsi del ragazzo lavoravano veloci, ogni qualvolta sentiva un dettaglio nuovo. Il fatto che avesse intuito la reazione di Masumi era più che ovvia, molto probabilmente loro conoscevano le capacità di Masumi e chiunque fosse andato a prendere Ran ne era informato. Ma l'uomo chi era?
"Sapresti descrivere l'uomo?"
La ragazza lo guardò interrogativa.
"Per chi mi hai presa? Era alto, pelle scura, indossava un impermeabile nero, sotto aveva camicia bianca e pantaloni scuri, occhiali da sole azzurri a specchio, biondo."
Strinse il pugno destro ancora di più e sentì le unghie delle quattro dita premere contro la carne. Era più che sicuro di sapere chi era stato, e quella era la conferma che aspettava per scoprire che anche lui era uno di loro.
"Ho preso anche la targa della macchina!" disse Sera facendolo ritornare alla realtà.
"Non mi serve! - rispose lui - Porta Sonoko a casa, ti faccio sapere quando avrò notizie." disse facendo per andarsene.
"E no caro! - lo bloccò la bruna con la mano - Tu non vai da solo!"
"Sera, non posso permettermi che ti accada qualcosa. Oltretutto Sonoko non sta bene e ha bisogno di qualcuno che si prenda cura di lei. Tieni il cellulare a portata di mano. Ti prometto che se avrò novità o se avrò bisogno del tuo aiuto te lo farò sapere."
Poi se ne andò, lasciando le ragazze davanti al cancello di casa sua.
Intanto dalla finestra della villa di casa Kudo, Subaru Okiya stava guardando tutto attraverso le lenti rettangolari dei suoi occhiali.

Era rimasto per qualche minuto lì. In mezzo all'enorme stanza circolare, che fungeva da soggiorno, di casa sua. Era rimasto lì senza sapere che fare.
Shinichi era uscito col suo vero aspetto dalla porta di fronte lasciandolo lì. Era uscito e probabilmente stava per fare una grandissima imprudenza. Non poteva permetterglielo. Yusaku e sua moglie sarebbero stati distrutti dalla notizia di una possibile morte del loro unico figlio. Non poteva permettere a quel ragazzo di mettere a rischio in quel modo la sua vita.
Prese una decisione. Si diresse velocemente anche lui al laboratorio della piccola Ai, che ormai da parecchi mesi viveva con lui, e iniziò a cercare.
Passarono vari minuti, poi finalmente trovò quello che voleva.
Era un biglietto da visita. Sopra, a caratteri neri e chiari c'era scritto Jodie Starling, e sotto un numero di telefono.
Portò il foglietto sopra, prese il cordless e digitò quel numero.
Il telefono cominciò a squillare.

Edited by kiaretta_scrittrice92 - 6/1/2014, 20:32
 
Top
87 replies since 15/3/2012, 11:41   4686 views
  Share