Detective Conan Forum

Kokoro no uragiri

« Older   Newer »
  Share  
KiarettaScrittrice92
view post Posted on 22/2/2015, 10:18 by: KiarettaScrittrice92     +1   -1
Avatar

Black Lady

Group:
Member
Posts:
5,223

Status:


Parte ventinovesima

Tre mesi dopo
Shinichi era seduto alla scrivania dello studio.
Subito dopo che aveva ricevuto le chiavi si era dato da fare in modo che il lavoro dell’ex proprietario di quell’ufficio non fosse andato sprecato. Aveva lasciato tutto l’arredamento com’era, troppi ricordi lo legavano a quei divani marroni, a quella scrivania in metallo. L’unica cosa che aveva fatto era togliere gli adesivi bianchi dalla vetrata, a cui aveva dovuto cambiare un vetro che si era forato nel tragico evento e sostituire il piccolo televisore sulla scrivania con un portatile.
Dopo la scuola andava direttamente lì, e ci rimaneva solitamente fino alle sei di sera, ricevendo clienti di ogni genere.
Anche in quell’anno di assenza sotto le sembianze di Conan non aveva perso la sua notorietà, ed appena si era sparsa la voce che Shinichi Kudo era tornato in carreggiata come vero e proprio investigatore privato, molte persone, per la maggiorate ragazze, si erano rivolte a lui per ogni tipo di caso, dal trovare il gatto di famiglia fino al risolvere un caso di omicidio che la polizia stava per archiviare.
Quel giorno aveva finito di risistemare tutte le sue cartelle coi i documenti e gli appunti dei casi che stava seguendo, e visto che il suo stomaco iniziava a brontolare, decise di posare tutto nel cassetto ed andarsene, ma proprio in quel momento qualcuno suonò al campanello dell’agenzia.
Il ragazzo sospirò. Ma sì, in fondo erano ancora le sei e dieci, poteva fare uno strappo alla regola e ricevere un’altro cliente.
“Avanti.” disse con tono cordiale.
Per quei millesimi di secondo che passarono dal suono della sua voce che emetteva quella singola parola e la porta che si apriva facendo sbucare la sagoma di una persona, il ragazzo si chiese chi poteva essere il suo prossimo cliente e che cosa volesse da lui. Si divertiva sempre a provare ad immaginare le varie ipotesi. Spesso poi, a seconda dell’aspetto della persona in questione, riusciva anche a dedurre in anticipo cosa fossero venuti a chiedergli.
La prima cosa che vide fu una sagoma snella e dalla chioma lunga da dietro il vetro smerigliato che occupava metà della porta. Una donna. Poi sbucò uno scarpa rossa, elegante, ma senza un tacco pronunciato. Giovane e decisa. Subito dopo la seguì la gamba, snella e soda. Atletica. Il secondo passo rivelò completamente la ragazza e Shinichi rimase immobile a guardare chi si trovava davanti.
Capelli castani che scendevano dolcemente sulle spalle, occhi celesti che lo scrutavano con uno sguardo indecifrabile, che vagava dalla felicità alla tristezza, dal rancore all’amore. Un vestito verde scuro la copriva interamente dalle spalle fino alle ginocchia, un vestito che sembrava stringersi un po’ di più sul ventre. Un ventre un po’ più gonfio di come se lo ricordava. Un ventre che…
La bocca di Shinichi si spalancò senza parole.
“Ciao Shinichi…” sorrise lei, stringendo convulsamente la cinghia della borsetta rossa che portava in spalla.
Ingoiò la saliva e si obbligò a parlare. Era tre mesi che non la vedeva. Il giorno dopo la veglia funebre, andando a scuola Sera e Sonoko gli avevano detto che aveva cambiato classe perché aveva bisogno di stare lontano da lui.
“Ran tu… Tu…”
Niente. Non riusciva a parlare. Tutte le parole gli si erano bloccate i bocca. Mille domande gli ronzavano nella testa, mille domande che avrebbe voluto fare alla ragazza che era alla soglia di quello che da tre mesi era il suo ufficio, ma tutte queste domande non riuscivano ad uscire.
Ran si avvicinò, passando la mano sui divani in pelle marrone e guardandoli con malinconia, poi si sedette sulla sedia di fronte alla scrivania. Appena seduta aprì la borsetta e ne uscì un cartoncino d’avorio, porgendolo al ragazzo.
Lui lo prese e lo guardò, era davvero bello sembrava lavorato e profumava di un odore intenso, sopra a caratteri eleganti e di color oro c’era scritto il suo nome, seguito dall’annuncio
Sharon Vineyard e Tooru Amuro
annunciano con gioia il loro matrimonio!

Dietro, dall’altra parte del cartoncino c’erano indirizzo, data ed ora della cerimonia.
Sul viso del ragazzo si dipinse un sorriso. Non aveva la minima idea che tra quei due ci fosse del tenero, anche se le reazioni di Vermouth nei confronti del ragazzo biondo dentro al covo erano state alquanto apprensive e molto più sentite rispetto al solito. Eppure quella notizia lo rendeva stranamente felice. Una felicità che si mischiava con la soddisfazione che la sua gelosia nei confronti del ragazzo dalla pelle scura era sempre stata infondata. Eppure le parole che uscirono dalla bocca della ragazza lo ferirono di nuovo.
“E’ stato Amuro a suggerirmi di consegnartelo di persona. Fosse stato per me te l’avrei lasciato in buca.” disse con tono il più freddo possibile.
Eppure Shinichi notò una nota di malinconia in quella voce. Ormai aveva imparato a capire al volo quella ragazza dagli occhi dolci, così provò a provocarla per vedere che piega avrebbe preso la conversazione.
“Perciò sei venuta solo per questo?” disse poggiando il cartoncino sulla scrivania in metallo e guardandola negli occhi.
Lei sospirò.
“No…”
Quella risposta lo spiazzò. Si aspettava che avesse fatto l’ostinata come suo solito e che avesse dovuto lottare per cavarle qualche parola, per farsi raccontare cosa stesse succedendo, per farsi significare veramente quella visita. Invece.
La ragazza continuò.
“Shinichi io… Credo di aver esagerato… Non so se meriti il mio perdono o no… Non so se quello che abbiamo passato sia sul serio una tua responsabilità… Non so se mio padre sarebbe vivo se tu non avessi fatto l’errore di mentirmi in tutto questo tempo…”
Silenzio. Un silenzio pesante ed opprimente. Di nuovo un sospiro.
“Quello che so è che mi è impossibile vivere senza averti vicino. Ogni mattina appena mi sveglio e mi alzo dal letto lo faccio col pensiero che mi manchi ed ogni sera vado a letto con la voglia di averti al mio fianco. Ogni singolo giorno di questi tre mesi ho pensato che tu esattamente tre mesi fa mi hai perdonata anche quando credevi che ti avessi tradito, e lo hai fatto in nome dell’amore che provi per me. Ed ogni singolo giorno penso che dovrei fare altrettanto.”
Silenzio. Questa volta però l’aria si stava alleggerendo pian piano e un’espressione di stupore, speranza e gioia si stava dipingendo sul volto del ragazzo.
“Voglio che torni a far parte della mia vita.” concluse.
“Io…” non sapeva cosa dire.
Era come se qualcosa lo bloccasse dall’esultare. Il senso di colpa ancora sembrava bloccarlo. Ed anche qualcosa di più terribile.
“E quella?” disse indicando la pancia della donna.
Lei sorrise e si accarezzò il ventre.
“E anche per lui, o per lei, che sono qui da te. Ho fatto il test del DNA quasi un mese fa e l’altro ieri mi sono arrivati i risultati. Non posso permettere a mio figlio di farlo crescere senza il padre”
Questa volta gli fu impossibile quasi respirare.
“Vuoi dire… Vuoi dire che…?”
Lei sorrise, mentre una lacrime le rigava la guancia.
“Credo… Credo che la notte che siamo tornati dal locale eravamo talmente ubriachi che non abbiamo preso le dovute precauzioni… Quindi sì… Lui o lei è tuo figlio Shinichi.”
Una morsa gli strinse il cuore. Ma non era quella morsa di paura e terrore che si ha quando si è in un momento di panico. E’ quella morsa di gioia e contentezza che sembra toglierti il fiato e che subito dopo di fa battere il cuore a mille.
“Certo che voglio tornare a fare parte della tua vita. Anzi della vostra.”
Si alzò dalla scrivania e Ran notò che zoppicava. Sonoko glielo aveva detto che non si era più totalmente ripreso dalla ferita al ginocchio, ma vederlo di persona era tutt’altra esperienza. Si sentì un po’ in colpa per non averlo nemmeno degnato di una sola attenzione, quando lui si era battuto fino alla fine per portarla in salvo. Ma non se ne badò.
L’amore è fatto di perdono e lealtà e questo loro due lo sapevano bene.
Ran si alzò e entrambi suggellarono la loro vera promessa d’amore con un bacio.
“Giuro che non ti mentirò mai più, mia piccola Ran.” le disse Shinichi.

FINE

Edited by kiaretta_scrittrice92 - 2/3/2015, 19:12
 
Top
87 replies since 15/3/2012, 11:41   4686 views
  Share