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La Morte Rossa

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MAN_IN_BLACK
view post Posted on 14/5/2012, 18:17 by: MAN_IN_BLACK     +1   +1   -1
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Sicario dei MIB

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Incredibile ma vero... sono riuscito a scrivere anche oggi :P!
P.S.: la verità è che berniforever mi ha obbligato a farlo con minacce inquietanti :lollo:!

FILE XXIII
IL CULTO
«Io sono la Morte.»
Shinichi chinò il capo, spalancando le soglie del proprio dolore e annegando nel brivido dell’inaspettato, dell’incognito, dello sconosciuto.
«Anche se il Dio è distante, non v’è ragione alcuna per mentirti, disperato… rinnega le speranze e i sogni illuminati dell’umana società. Io sono l’emissario, la portatrice sana del senso incontrollabile, la sirena incatenata del futuro irragionevole.»
Conan strinse i pugni e attivò le scarpe.
Wakana s’inginocchiò, dando le spalle a quest’ultimo e serrando le palpebre in segno di devozione.
«Sei invero così ingenuo? Qualunque piano tu abbia in mente è così piacevolmente banale da essere già stato enumerato in innumerevoli contesti tra le infinite possibilità che hanno attraversato la mente del mio Signore e Dio, del Rivelatore delle falsità.»
Il detective disattivò il congegno, timoroso delle conseguenze delle sue azioni.
«Chi sei tu?»
La donna sogghignò arrogantemente, spalancando le fauci per mostrare i denti perfetti e bramosi di sangue e carne.
«Evidentemente il mio linguaggio era troppo sofisticato per un cervello primitivo come il tuo… a quanto pare, ti ho sopravvalutato. Adoperando termini comprensibili dal tuo patetico e insignificante apparato uditivo, posso dirti che sono una semplice seguace dell’Unico Destino, del culto della Morte Rossa, che sono un comune sicario al servizio della distruzione del mondo conosciuto. Scommetto che ti stai ancora domandando il motivo della mia confessione…»
Conan non rispose, mentre la cultista ridacchiava instancabilmente.
«Aspetta… è vero! Ho scordato la tappa fondamentale della scena! Tu e il detective Mouri non avete allestito il vostro show rivelatore… senza quella buffonata non ti senti a tuo agio? Tu e il tuo mentore avete bisogno di svelare la verità dinanzi agli occhi di spettatori e sospetti per il vostro piacere perverso, per il vostro autocompiacimento immotivato, per il silenzio assenso della polizia e dell’ordine? Non ti preoccupare: abbiamo ancora undici minuti e ventiquattro secondi… esplicami le tue inutili teorie sui fatti di questa meravigliosa giornata prima che mi venga fame.»
«No… no ti darò questa soddisfazione!»
«Come? Non vuoi? Mi deludi sempre di più… eppure il Dio aveva riposto così tanta fiducia in te e in quel patetico detective cosparso di vulnerabilità, che è probabilmente assalito da inesistenti sensi di colpa al primo piano di questo edificio. Peccato… dovrò far esplodere subito l’albergo.»
Conan sobbalzò alla vista di un funesto telecomando.
«Cosa? Fermati! Non farlo!»
«Aspetta... non mi dirai che non te lo aspettavi? Ti rendi conto della vera natura del tuo avversario? Credevi che si sarebbe abbandonato a ipocriti scrupoli umani e che non avrebbe preparato almeno un piano di riserva?»
«Va bene… come desideri. Adesso ti dirò tutto ciò che avevo scoperto, ma a una condizione.»
Il volto di Conan divenne scuro.
«Quale sarebbe questa “condizione”?»
«Uccidi soltanto me... lascia andare gli altri.»
«Ti stai burlando di me? Non hai capito proprio nulla. Avanti, sono ansiosa di ascoltare le tue geniali intuizioni… sarà un piacevole passatempo prima di saziarmi dei tuoi compagni.»
Conan, chiaramente terrorizzato dall’ultima e inquietante affermazione della donna esteticamente perfetta, si apprestò a incominciare la quotidiana danza della mente.
«Il tuo capo si è divertito a disseminare citazioni e riferimenti a Edgar Allan Poe e al Taoismo… le sette stanze mi hanno permesso di concentrarmi su di te e sul finto tedesco, tralasciando gli altri ospiti, che, tuttavia, come previsto, celavano molti segreti. Uno due cosiddetti turisti inglesi, ad esempio, è probabilmente ricercato: il signor Clarence (se è davvero il suo nome) ha mentito sulla nazionalità della “cugina”, affermando che proveniva da Londra mentre, in realtà, usa espressioni australiane e ostenta a tratti l’accento di quelle zone, nonostante i ripetuti tentativi di occultamento attraverso l’uso di parole brevi e spesso monosillabiche. Facendola arrabbiare, non mi è stato difficile spingerla a tradirsi, portandomi a ritenere che sia una fuggitiva e che il signor Knight stia cercando di farla espatriare per salvarla, per amore, dalla giustizia. Ho escluso l’americano in seguito al racconto della ferita: un sicario non avrebbe mai attirato l’attenzione su di sé in maniera così plateale, esponendosi a eventuali controlli da parte di un detective esperto. Tutto sembrava condurre verso il russo, giacché, del resto, aveva mentito sulla propria nazionalità, ma un’accurata riflessione sui punti cardinali legati ai Cinque elementi mi ha fatto ricredere: ponendo come centro il Giappone, in cui sei nata tu, lui rappresenterebbe effettivamente il Nord, provenendo dalla Russia, mentre Knight, inglese, costituirebbe il nord ovest, così come Hope sarebbe il Sud e il signor Wood l’Est. Tu, dunque, sei il centro, che, in teoria, rappresenterebbe l’armonia e l’unione, l’elemento che unisce tutti gli altri permettendo l’esistenza stessa dell’universo. In aggiunta a questa disgustosa ostentazione di megalomania, ho appurato la tua identità in base al concetto di Yin e Yang: il primo, nero, costituisce anche il principio femminile, mentre il secondo, bianco, quello maschile; per rispettare l’ordine corretto, avresti dovuto occupare la settima camera, velata di nero nel racconto di Poe, mentre Bach, di sesso maschile, la quinta, contraddistinta dal bianco. Il tuo capo, giustamente, ha pensato che porti nella settima camera sarebbe stato un indizio troppo palese, giacché quella è la stanza che, nella storia, simboleggia la Morte Rossa e segna la fine di Prospero, e che ciò ti avrebbe "marchiata" palesemente come sua seguace. Lo stesso non si può dire, invece, di Bach, probabilmente pagato da quest’ultimo per fingersi tedesco e che si trovava proprio all’interno della medesima, il cui compito si basava sulla focalizzazione dei sospetti sulla sua persona, come desiderava il tuo boss.»
La donna cominciò ad applaudire dignitosamente.
«Complimenti… hai capito tutto, ma hai dimenticato di nuovo un particolare.»
Conan tremò.
«Il Dio voleva che qualcuno mi scoprisse… ha lasciato volontariamente indizi per te e per quell’incapace di Mouri; sei solo una mosca che si dibatte nella ragnatela, in attesa del suo carnefice.»

Edited by MAN_IN_BLACK - 14/5/2012, 20:31
 
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