Detective Conan Forum

La Morte Rossa

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MAN_IN_BLACK
view post Posted on 20/5/2012, 17:25 by: MAN_IN_BLACK     +1   +1   -1
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Sicario dei MIB

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Eccomi di ritorno con la conclusione della prima saga (detta anche "Saga di Nikko" :D)! Avete capito bene: del resto, manca ancora l'ultima :shifty::
quella di Tokyo!

FILE XXV:
LA STRADA VERSO IL NULLA
La donna si diresse verso la selva, annegando nell’inebriante canto della morte.
Quando fu abbastanza lontana dal fronte, si voltò rapidamente per mirare l’albergo, prima di buttare a terra l’inutile telecomando.
«Questo non mi serve più… non lo avevi capito, povero stupido? La rivelazione dell’esistenza di una fantomatica bomba era soltanto un altro trucco per spaventarti e spingerti a rivelare la tua vera natura… cosicché il Dio potesse avere il suo premio.»
Conan, che aveva quasi perso conoscenza a causa della ferita, non rispose.
«Fermati, pazza!»
Wakana si voltò, scorgendo una coraggiosa figura, che avanzava con determinazione verso di loro.
«Ecco un altro prode scarafaggio disposto a morire per un fastidioso infante…», urlò la cultista, prima di interrompersi e impallidire di fronte a Kogoro Mouri.
«Perfino i bambini… maledetta folle! Non ti permetterò di rapire Conan! Solitamente non combatto contro le donne, ma, nel tuo caso, sono disposto a fare un’eccezione!»
Hirai, impietrita dalla visione del detective, arretrò di qualche passo.
«No, non può essere… questo non sarebbe dovuto accadere!»
L’ex-poliziotto, furibondo e inconsciamente desideroso di vendetta, si scagliò sulla donna, sferrandole un pugno in pieno volto e facendola crollare a terra.
«Molto bene, Mouri: hai appena firmato la tua condanna a morte. Al diavolo le conseguenze…»
La giovane sorrise e sfilò uno shuriken dal vestito, mirando al ventre del detective, che rimase immobile.
«Presto sarai di nuovo unito al cerchio universale.»
Un proiettile da cecchino colpì di striscio la gamba dell’avversario, provocando una rovinosa caduta del celebre investigatore, che svenne rapidamente a causa dell’atroce dolore.
Il corpo scivolò lungo il terreno, rotolando silenziosamente verso la cittadina e la civiltà sconfitta.
Wakana, che non aveva ancora scagliato la stella metallica, mirò con estasi gli alberi retrostanti, la cui minacciosa e tetra quiete celava l’ignoto, freddo e quotidiano ciclo naturale.
«Dobbiamo andare, ragazzino: il mio Dio ci sta già aspettando.»
Dopo qualche minuto di corsa, la ragazza intonò una litania perversa, rivolta al proprio signore.
«Nulla ha senso: non c’è morale, non v’è niente all’infuori del Tutto… l’inarrestabile prosecuzione delle tappe inevitabili ci contiene tra le sue determinate spire. Le lancette dell’immaginario tempo scorrono, svelando il potere incontrastato dell’infinito ed eterno fiume.»
Un colpo di arma da fuoco risuonò a pochi metri di distanza.
«Dio, sei qui… sei tornato da me.»
La giovane si affrettò a coprire gli occhi di Conan con alcuni stracci, ottenuti strappando il vestito.
Il suono di passi irregolari ruppe la calma della foresta.
Le foglie calpestate dagli stivali tradirono la presenza di un nuovo essere umano, che si diresse instancabilmente e con cieca determinazione verso l’eterogenea coppia. Il tragico rumore della ricarica di un fucile a pompa si mescolò allo sgomento affranto di Shinichi, che seguitava a rammentare il volto dell’amata, mestamente ignara della sorte di colui che le aveva mentito per mesi.
«Dio, ti ho deluso… non ho rispettato il giuramento. Merito la punizione.»
La voce si distorse orribilmente, confondendosi con il fragoroso sparo dell’arma.
Conan udì il corpo della rapitrice crollare davanti a sé, prima di essere atterrato da una violenta percossa e di essere liberato con delicatezza dalla propria prigione di seta.
Gli occhi affaticati del liceale rimpicciolito scorsero un paio di scarpe nere, accompagnate da un’orrenda voce, che si espresse in italiano.
«La morte si sconta vivendo.»
 
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