Salve a tutti! Ecco la continuazione
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FILE IV:
PIANIFICAZIONE:
Ran sollevò la cornetta del telefono e attese la risposta dello sconosciuto che aveva chiamato durante il primo pomeriggio, prima che quest’ultima potesse concentrarsi nella ricerca del nome dell’albergo in cui alloggiava Kogoro.
«Risponde la reception dell’Hotel Nikko Tokanso: dica pure.»
La voce dell’addetto risultava stranamente distorta, ma la giovane collegò inconsciamente il fatto alla posizione montana della città.
«Salve», disse, mal celando il proprio stupore non appena comprese ciò che le era stato riferito. «Sto cercando il signor Kogoro Mouri e vorrei sapere se attualmente è alloggiato in una delle vostre camere.»
«Si riferisce al famoso investigatore, se non erro.»
«Proprio a lui.»
«Sì, si trova qui, ma ha pregato di non essere disturbato da nessuno, dunque non posso passare la chiamata alla sua stanza.»
«Non si preoccupi: non desidero parlare con lui. Vorrei prenotare due alloggi… possibilmente nei pressi di quello del detective.»
«Sono spiacente, ma l’albergo non può ospitare ulteriori famiglie, giacché non sono rimaste camere disponibili e…»
L’uomo s’interruppe bruscamente.
«Signorina, potrebbe scusarmi solo un istante?»
«Faccia pure.»
Grazie alla telefonata, Ran sapeva dove si trovava suo padre, ma le circostanze indicavano che quest’ultimo si era volontariamente tradito, lasciando il numero in segreteria e permettendo, dunque, di risalire alla fonte.
Tale scoperta la lasciò profondamente confusa: le aveva fornito forse tale informazione proprio per non destare sospetti e impedirle, dunque, di recarsi sul posto? Ovviamente no, visto che avrebbe potuto già farlo la mattina della partenza, evitando di sollevare dubbi sull’integrità della “missione”. La liceale avrebbe di sicuro conseguito il proprio obiettivo anche in assenza del contatto telefonico, ma avrebbe impiegato molto più tempo nella ricerca dell’hotel in questione, rischiando di ritardare l’inseguimento o addirittura di vanificarlo, nel caso in cui Kogoro avesse obbligato gli addetti a negare la sua presenza. Cosa aveva spinto l’abile detective a smascherarsi così apertamente? La studentessa insistette nella ricerca di una motivazione valida, smarrendosi nello stracolmo calderone di innumerevoli congetture e stati fisici.
«Signorina, è ancora in linea?»
«Sì, sono qui; c'è qualche novità?»
«Si sono appena liberate due camere limitrofe a quelle del detective… ho ricevuto due e-mail d’annullamento delle prenotazioni proprio adesso.»
«Perfetto, che fortuna! In tal caso, segni l’occupazione di entrambe a nome di Ran Mouri. Mi presenterò domani mattina alle 10 insieme ad altre sette persone.»
«D’accordo; l’hotel La ringrazia per la prenotazione e La saluta cordialmente. »
«Grazie a Lei, buongiorno.»
Ran si rilassò, meravigliandosi per l’incredibile fortuna.
Altrove, in un appartamento sontuoso, la telefonata della giovane ragazza, che aveva appena interrotto le comunicazioni, era ripetuta meccanicamente senza tralasciare alcuna parola. Nella medesima stanza, un organo sanciva la presenza degli dei sulla Terra, mentre si sfogava nella Toccata e fuga.
«Graziosa falena, perché continui a lottare contro l’inevitabilità del tempo? Le tue ali, prima o poi, si disgregheranno e torneranno nel flusso, ricongiungendosi al cerchio eterno che ci affligge.»
L’uomo terminò la sublime interpretazione di Bach, abbandonandosi al silenzio.