Che bello sono riuscita anche oggi a postare in tempo. Ho appena finito ora di scrivere questo nuovo capitolo. Perciò aspetterò tranquillamente che commentiate domani mattina, perché ammetto che ora è un po' tardino.
Spero con tutto il cuore che questo capitolo vi piaccia. Perché pian piano entriamo nel vivo della storia.
Prima di lasciarvi alla lettura però, volevo ringraziarvi dei stupendi commenti che mi lasciate e dei meravigliosi complimenti.
Volevo inoltre avvertire MIB che può stare tranquillo, la nostra cara Shiho apparirà, ma a suo momento e potete stare tranquilli che non vi deluderà.
Vi lascio a questo capitolo, pregandovi di sentire la canzone, considerato che ci ho messo ben due giorni per trovarne una adatta.
Buona Lettura
CAPITOLO 10
Tell me the truth
Tutta la verità
Finalmente era passata un'altra giornata di lavoro. I due ragazzi si erano appena seduti al solito posto, con la loro ciotola di minestra.
Non ebbero neanche il tempo di prendere i due cucchiai vecchi e sollevare un po' di verdura da la piatto, che arrivò Tooru, il capo domestico, al loro tavolo.
"Shinichi, appena hai finito di mangiare, vieni con me. La principessa vuole vederti!" detto questo se ne andò com'era arrivato.
Il ragazzo impallidì e rimase col cucchiaio a metà strada tra la ciotola e la sua bocca, mentre guardava il biondo allontanarsi con passo svelto.
"Cosa diavolo hai combinato?" chiese l'amico iniziando a preoccuparsi.
Shinichi girò lentamente la testa verso l'amico e si portò l'utensile di metallo alla bocca.
Quando ebbe ingoiato il contenuto.
"Ricordi quella ragazza che ho incontrato il primo giorno che siamo arrivati qui?" chiese riempiendo di nuovo la conca di metallo del cucchiaio di quella poltiglia verde.
"Sì, me ne hai raccontato due giorni fa. Perché?" chiese il ragazzo dalla pelle scura, non riuscendo a capire cosa c'entrasse col discorso.
"Sta mattina, quando sono rimasto da solo a pulire l'ho rincontrata."
"L'hai incontrata?" il ragazzo sembrava capire sempre meno.
"Sì, aveva dimenticato il quaderno nella sala da pranzo." rispose, teneva gli occhi bassi e continuava a mangiare.
"Ma quel quaderno non era al posto della…"
Si fermò. Finalmente aveva capito. Questa volta fu il suo cucchiaio a fermarsi a mezz'aria.
"Stai scherzando spero." il volto completamente sconvolto in una smorfia di supplica.
"Affatto. Cinque giorni fa ho minacciato con un coltello la principessa. Non hai idea di come mi sono sentito scemo questa mattina."
Il ragazzo dalla pelle scura sospirò, dopodiché portò un nuovo cucchiaio di minestra alla bocca.
"Beh Shinichi vai tranquillo, vedrai che andrà tutto bene."
Stava camminando. Davanti a lui la schiena di Tooru coperta dalla giacca nera. Percorsero un labirinto infinito di corridoi, stanzoni e sale. E il ragazzo si preoccupò per come sarebbe tornato all'ingresso del palazzo. Forse se fosse stato più attento sarebbe riuscito a ricordare il percorso esatto. Purtroppo però, la sua mente era da tutt'altra parte. Pensava a Ran. Ran, una principessa. Anzi, la principessa. Non sapeva se essere spaventato per ciò che lo aspettava o felice perché l'avrebbe potuta rivedere.
Il ragazzo biondo si fermò davanti a una porta.
"Questo è l'ingresso agli appartamenti della principessa. Bussa e mi raccomando, fai i dovuti riguardi e non combinare pasticci." poi si allontanò di nuovo.
Il ragazzo rimase un po' lì. Davanti a quella porta, stupendamente decorata. Era in legno, ma era dipinta. Rappresentava una magnifica cascata dalle acque cristalline.
Il ragazzo alzò la mano per bussare alla porta, ma prima che le nocche potessero toccare il legno sentì quell'incantevole voce invitarlo a entrare.
Rimase un po' stupito, poi però prese il pomello e lo ruotò spingendo la porta verso l'interno.
La sentì ridere. Quella risata incantevole che non si sarebbe mai dimenticato. Ma in quella dolce risata non era sola. Un'altra ragazza rideva con lei.
Entrambe erano sedute su due sedie dall'aria molto comoda. Erano completamente coperte di velluto rosa pallido ed erano comprese di braccioli su cui potersi appoggiare.
"Kazuha, ti dispiace?" chiese la principessa.
L'altra ragazza, senza altre parole si alzò dalla poltrona, prese entrambi i lembi del suo vestito verde pallido, fece una riverenza e poi uscì, chiudendosi la porta alle spalle.
Lui era rimasto fermo. Immobile. Non aveva fiatato, non aveva fatto un inchino. Niente di niente.
"Prego accomodati" disse lei mostrandogli la sedia che si era liberata.
Il ragazzo si avvicinò con un andamento rigido e si sedette su quella comodissima poltrona senza riuscire a rilassarsi.
"Beh Shinichi. Cosa ne pensi dei miei appartamenti?" chiese la ragazza con un sorriso.
Poi si chinò in modo che le sue braccia arrivassero al tavolino di fianco a loro e prendessero la teiera di porcellana bianca, per poi riempire di thè caldo due tazze dello stesso servizio. Porse una delle tazze del ragazzo, che si stava guardando ancora intorno.
Era una stanza molto grande. Il soffitto era come tutte le altre sale che aveva visto a palazzo, compreso di lampadario. Mentre le pareti erano affrescate. Ritraevano un paesaggio maestoso, di cascate e alberi di ciliegio in fiore, che davano quel tocco femminile a tutta la sala. In due pareti s'intravedevano i pomelli in oro delle porte, che erano dipinte per confondersi con il resto dell'affresco. Una era quella da cui era entrato, mentre l'altra doveva portare alla zona notte degli appartamenti.
"E' stupenda" disse lui prendendo la tazza e dando un piccolo sorso.
Lei sorrise compiaciuta.
Ci fu qualche minuto di silenzio, in cui Shinichi sorseggiava nervosissimo il suo tè.
Quando la principessa finì la sua tazza, la posò nuovamente sul tavolino e si rivolse finalmente al ragazzo, mettendo le mani in grembo.
"Mi hai detto che non sei di Mizu e so che è la verità - iniziò, la sua voce era grave, ma sempre incantevole - Però non sei della Terra dei Mari. Mi hai mentito."
Il ragazzo impallidì. Per un'attimo perse la sensibilità alle mani, così posò in fretta la tazza sul tavolo per paura di farla cadere a terra.
Era la fine. Questa volta non se la sarebbe cavata con poco.
Una piccola goccia di sudore scivolò sulla tempia. In fondo alla miniera era abituato alle punizioni. Cosa mai poteva succedere a chi mentiva a un reale? E poi lui non sapeva neanche che lei fosse un reale.
La principessa riprese a parlare.
"Stai tranquillo. Non rivelerò a nessuno la verità. Ma io la voglio sapere. Voglio conoscere l'uomo di cui mi sono invaghita."
Il cuore gli saltò in gola. Quella giornata era stata fin troppo piena di sorprese e quella era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso. Era una cosa dell'altro mondo. La principessa. Lei, così bella, così splendida, ricca, e soprattutto una reale. Lei, si era innamorata di lui. Un semplice domestico, un ragazzo sconosciuto.
Ingoiò la saliva cercando di togliere quel groppo che gli si era creato in gola, ma non ci riuscì, così iniziò a parlare.
"Vengo da un paese della Terra dei Fuochi. Fino a un mese fa non sapevo neanche che ci fosse aldilà del mio paese. Poi ho conosciuto Heiji, anche lui come me è domestico qui. Siamo fuggiti insieme dal paese e abbiamo deciso di visitare le terre di Snaga insieme."
La ragazza sorrise.
"Sai, anche io non ho visto altro che Mizu in tutti i miei diciassette anni. Il travestimento con cui mi hai conosciuta è l'unico modo per poter star un po' all'aria aperta e mescolarmi tra la gente."
I due rimasero a parlare tutta la sera. Poi quando la luna era ormai da parecchio tempo alta nel cielo.
"Credo che dovrei andare a dormire." disse con un sorriso la principessa, alzandosi dalla sua sedia.
Il ragazzo scattò in piedi come una molla. E fece un profondo inchino.
"La ringrazio per tutto, altezza"
"Grazie a te per avermi fatto compagnia, Shinichi."
Ed entrambi presero le due porte, uscendo da quello splendido salotto rosa.
Edited by kiaretta_scrittrice92 - 25/6/2012, 17:07