Kaito Kid, Nel file 824

Su questo punto direi che non ci siano problemi o misteri, un agente FBI solitamente è ricco o particolarmente ricco dunque avrà avuto di tasca sua i soldi per pagare tutte le armi e gli esplosivi che gli servivano.
Più che altro, il mistero da risolvere è come abbia fatto ad acquistarli in territorio giapponese (quindi territorio estero con competenze non esclusive per uno dell'FBI) o come abbia fatto a portarseli dietro dagli Stati Uniti senza dare nell'occhio alla polizia locale o doganale. Su questo in effetti dovrebbe esserci una spiegazione plausibile da parte dell'autore, ma potrebbe anche essere che l'FBI abbia amicizie o rapporti particolari con i "piani alti" della polizia nipponica (non da escludere visto che la sua missione è chiaramente di impronta internazionale nel dare la caccia ad un'Organizzazione di stampo mondiale, altrimenti non si sarebbe certo scomodata nel venire in Giappone, come del resto la CIA anche se quest'ultima in forme un pò diverse).

Come si sia procurato la granata è il problema minore. Ricordiamo comunque che è considerato morto, quindi anche se avesse avuto dei risparmi o un arsenale privato (di dubbia provenienza perché come detto, non essendo l'operazione dell'FBI autorizzata dalla polizia giapponese non c'era modo - legale - per passare la dogana) non vi avrebbe avuto più accesso a meno che non avesse nascosto tutto in precedenza (ma gli spostamenti di denaro sono tracciabili e se, per dire, Akai prima girava con un fucile al contrario degli altri agenti e poi questo fucile non viene più ritrovato, la cosa fa nascere legittimi sospetti). Poi dove avrebbe nascosto tutto? Lui si trasferisce dapprima vicino ad Agasa ma la sua casa brucia e quindi va a stare da Shinici: se aveva armi e soldi già lì, sarebbero andati perduti o sarebbero stati trovati dalla polizia. E' altamente improbabile che il suo arsenale fosse costituito solo da quella granata, non è un veggente. E' altresì ancora più improbabile che sul MT avesse solo quella granata: a prescindere dal piano doveva avere o una grossa quantità di esplosivo per far saltare l'intera carrozza con Yukiko finta suicida (piano che tendo ad escludere per i motivi detti sopra e perché è identico al piano di Vermouth), o almeno una pistola per affrontare il peggio, tutte cose che sarebbero poi state buttate giù dal treno con nonchalance per evitare di essere incriminati dalla polizia (ed è difficile crederlo se procurarsele è stato così faticoso, potevano elaborare un piano migliore). L'unica è che gliele abbiano procurate i complici che necessariamente deve avere (escludendo l'acquisto dagli Yakuza con denaro di Yukiko: che fai, sei un agente dell'FBI e incoraggi pure il traffico di armi? E se per caso la polizia svolgendo delle indagini su quei criminali risale a te? Tra l'altro ho come l'impressione che ultimamente Yukiko stia lavorando pochino, senza contare che se si deve procurare un arsenale, perché come detto non si poteva trattare soltanto di quella granata, ne servono di soldi ed è di sicuro un pagamento in nero. Se poi la beccano? Addio alla sua carriera di attrice. E per quanto pare che l'influenza di Yusaku sia quasi onnipotente dubito che qualsiasi capo dell'Interpol sano di mente accontenterebbe uno che gli dice "Guarda ho un amico di cui non ti posso dire il nome che ha bisogno di un quintale di C4 per far saltare una carrozza di un treno pieno di passeggeri per far credere la morte di una rinnegata di una non meglio specificata organizzazione criminale. Ma tranquillo è un tipo in gamba. Ah e già che ci sei gli servono anche 3-4 giubbotti antiproiettile, un paio di pistole, un fucile a canne mozze e abbondanti munizioni. Metti tutto sul mio conto"). Quindi sarei portato a supporre la presenza di questi complici (Fusae e Billy?) che già l'hanno aiutato quasi sicuramente al passo Raiha e di cui però non si sa quasi niente, nemmeno se siano dell'FBI (e comunque se fossero semplici agenti non potrebbero far sparire delle armi senza che nessuno si faccia un po' di domande). Il massimo sarebbe che il suo complice sia direttamente James (e avevo già abbondantemente analizzato la questione), cosa che personalmente ritengo più che possibile a partire dallo stacco che c'è tra questa e questa pagina. Le ultime due vignette della prima secondo me presuppongono un dialogo tra Akai e James, anche perché Akai ha la solita espressione di quando ha qualcosa in mente e lo espone ai suoi complici (vedi qui quando presumibilmente progettano il piano della finta morte). Che ci sia un gap temporale è evidente perché Rena deve decidere insieme a Gin il luogo della trappola e scriverglielo e nella prima vignetta della seconda pagina linkata lui ha già ricevuto il messaggio. Rimando al topic della spia per i ragionamenti sui successivi comportamenti di James che secondo me giustificano questa teoria. Se James fosse davvero suo complice sarebbe sicuramente molto più semplice ottenere tutto l'equipaggiamento necessario (anche i software per hackerare il cellulare di Ai o entrare nel pc di Kogoro per dire) e rimarrebbe al massimo da chiedersi come l'FBI abbia potuto introdurre in Giappone tutta quella roba (ma ce l'ha da sempre).

La risposta è ovvia, non capisco perchè vi ci arrovellate così tanto. Un agente dell'FBI, sopratutto uno del calibro di Shuichi, ha delle conoscenze su cui contare, tipo persone non molto oneste che hanno commesso reati "minori" e vengono lasciate a piede libero in cambio di favori, insomma persone che sono in debito e non possono dirti di no (in America ce n'è un sacco di sta gente).
Se dai loro le giuste motivazioni ti procureranno tutto ciò di cui hai bisogno. Non possono sottrarsi, perchè se no vengono incriminati e messi in galera.

Ufficialmente è morto, ma magari si è rivelato a qualche sua conoscenza. Magari si è fatto un bel viaggio in America e lì si è rifornito. In qualche modo avrà dovuto fare, no?

Io invece penso che sulle armi di Akai possiamo pure sorvolare, insomma un agente dell'FBI dovrà pur pensare a certe cose per il suo lavoro, no? Se ha progettato la sua morte, avrà anche preparato i piani per il dopo. E' logico.