Capitolo 4: La vita non si fermaKudo si sistemò alla propria scrivania per esaminare il caso che gli fu assegnato.
Quattro colpi in cinque mesi. I luoghi colpiti non avevano nulla in comune tra di loro.
Il metodo usato era sempre lo stesso. I rapinatori prima mettevano ko le guardie, poi prendevano tutto ciò che c’era nei laboratori e infine appiccavano incendi per non lasciare nessuna traccia.
Solo nell’ultimo caso è stato rinvenuto il corpo di una guardia, che dalla dinamica ricostruita, sembrava che l’uomo abbia cercato invano di attivare l’allarme per segnalare ciò che stava succedendo. Per il resto nessun indizio, buio totale.
Sui documenti vennero riportate le quattro case farmaceutiche colpite,
ed erano scritte in ordine di attentato.
• Suginami
• Oume
• Setagaya
• Edogawa
“Mmm… Ma...” iniziò a parlare Kudo quando fu interrotto da una risatina alle sue spalle.
“Che c’è Yumi?” disse infastidito il detective.
“A quanto pare neanche stanotte abbiamo dormito nel nostro letto” continuò a sghignazzare maliziosamente Yumi.
“Già Kudo, la mattina dovresti passare prima a casa per darti una bella rinfrescata” disse l’ispettrice Sato unendosi all’agente Yumi per prendere in giro il detective.
“E chi vi dice che non avrei dormito nel mio letto?” rispose sbuffando Shinichi.
Le due donne gl’indicarono il colletto della camicia bianca, dove risaltava una macchia di rossetto color rosso fuoco! L’intero ufficio scoppiò a ridere e il detective dopo aver ammesso di essere stato scoperto si unì all’ilarità generale.
La compagnia in un ufficio era l’unica cosa che faceva stare bene Shinichi.
Il lavoro lo manteneva impegnato e i colleghi riuscivano sempre a farlo sorridere.
Sato e Takagi ormai si erano sposati, e per invidia di tutti, erano la coppia più felice.
In questi due anni Takagi era maturato molto, ma la sua timidezza era rimasta quella di una volta. Sato, caratterialmente, non era cambiata per niente, sempre molto dura e pronta a comandare tutti a bacchetta. L’unico cambiamento che aveva fatto era quello del taglio dei capelli, che aveva fatto crescere fino alle spalle per il proprio matrimonio.
Anche Shiratori e la maestra Kobayashi erano sposati da poco. Grazie a Sumiko, Ninzaburo è diventato meno spaccone, ma questo solo con la presenza della maestra. Infatti quando ella non c’è, lui rimane il solito presuntuoso di sempre.
Invece per l’agente Chiba, il più bambinone della squadra, è ancora alle presa di conquista per Naeko, sua amica d’infanzia.
Dulcis in fundo la cara Yumi è ancora in cerca dell’uomo della sua vita, anche se si dice in giro che abbia una cotta per l’ispettore Fumimaro Ayanokoji.
Ogni giorno, osservare i suoi colleghi lo rendeva sereno, ma allo stesso tempo gli metteva tristezza. Vedere con i propri occhi che il mondo intero continuava il suo percorso senza di lui era uno strazio al cuore. Perché nonostante sapesse di dover dare una svolta alla sua vita, si ritrovava ad essere risucchiato, giorno dopo giorno, in un buco nero?
La tristezza pian piano svaniva, ma solo per lasciar spazio ad una grande apatia.
Il buco nero lo stava trascinando in un mondo senza emozioni.La schermaglia che si era creata fu riportata all’ordine dall’ispettore Megure che affidò i compiti del giorno ad ognuno di loro. Shinichi che stava finendo di analizzare il caso delle rapine, dovette lasciarlo per recarsi con Takagi sul posto di un incidente. Però qualcosa lo turbava, sentiva che gli stava sfuggendo qualcosa.
La giornata passò velocemente e senza rendersene conto, era già sera.
Era molto stanco, perciò il detective decise di ritornare a casa.
Camminava a passo lento, con lo sguardo perso nel vuoto. Non badava a tutto ciò che c’era intorno a lui. Tutti erano alle prese con i preparativi per la festa che si svolgeva ogni anno in estate.
Tutti sorridevano, tutti erano felici… Camminando notò un bambino che si muoveva con uno strano passo, lentamente si avvicinò ad una bambina, dopodiché la fece spaventare! Il bambino scoppiò a ridere e Shinichi ne seguì l’esempio. Quella scena gli aveva ricordato le innumerevoli volte che faceva spaventare Shiho, si divertiva, perché lei era sempre così fredda e riuscire a smuoverla, riuscire a dare emozioni a quegli occhi spenti, lo rendeva felice.
Era quasi arrivato a casa, quando inevitabilmente alzò lo sguardo verso la casa vicino alla sua.
Una vocina dolce e delicata lo chiamava proprio da lì: “Shinichi ciao!” e una graziosa ragazzina dai capelli castani e dagli occhi verdi, si gettò tra le braccia del detective.
“Ciao Ayumi, ma come sei cresciuta e come sei diventata graziosa” le sorrise il detective.
La ragazzina arrossì leggermente, parlare con Shinichi la metteva sempre a disagio.
Scoprire che Conan Edogawa, in realtà era Shinichi Kudo, per lei fu un duro colpo. Con gli anni aveva accettato la cosa, ma vederlo gli provocava sempre una sensazione di nostalgia.
“Ti va di entrare un po’?? Al Dott. Agasa e a noi ragazzi ci farebbe piacere rivederti. E da tanto che non passi del tempo con noi” chiese con aria triste la piccola Ayumi.
CONTINUA