Capitolo 7: Vecchi amiciOsaka, 19 Luglio
Erano le 8.50 del mattino, il cielo era scuro, molto nuvoloso.
Incominciò a piovigginare quando una coppia correva unita sotto lo stesso ombrello.
“Amore sbrigati, se perdiamo il treno sarà colpa tua che non ti svegli mai in tempo” urlò una donna dai lunghi capelli castano scuro raccolti in un codino e dagli occhi color smeraldo.
“Zitta non urlare sembri una gallina!” gli rispose l’uomo al suo fianco con un accento del Kansai.
“Heiji sei uno stupido!” disse la donna offesa.
“E adesso non mettere il broncio che diventi brutta” gli disse il giovane Hattori divertito.
Kazuha rispose con uno sbuffo che venne fatto tacere da un delizioso bacio a fior di labbra.
La donna non poté fare a meno di sorridere e di dirgli: “Rimani sempre uno stuipido”.
I due ormai erano felicemente fidanzati da tre anni, ma i loro battibecchi erano eterni. Non potevano fare a meno di punzecchiarsi tra di loro. Però il loro non era un gioco, amavano ridere insieme, amavano discutere per poi riappacificarsi, amavano sapere che in qualsiasi momento l’altro c’era, pronto a regalargli un sorriso ogni volta che ne avevano bisogno!Si stavano dirigendo alla stazione per recarsi dai loro amici di Tokyo. Erano in ritardo per questo correvano, quando all’improvviso il detective dell’ovest si arrestò di colpo.
“Heiji che ti prende? Sbrigati…” ma la donna non riuscì a completare la frase perché fu zittita dall’uomo accanto a sé, i due si guardarono negli occhi dopodiché Hattori gl’indicò una coppia dagli abiti scuri.
“Ma quella è…” la Toyama cercò di pronunciare il suo nome ma non ci riuscì.
“Si è proprio lei” concluse il detective chinando la testa.
“Non pensi che dovremmo chiamare Shinichi?” propose la donna dal volto triste.
Nei tre anni dopo la sconfitta dell’organizzazione l’unica ragazza che era riuscita ad avvicinarsi a Shiho era Kazuha. Spesse volte quando la coppia del Kansai andavano a trovare Shinichi, quest’ultimo trascinava la giovane scienziata a trascorrere del tempo con loro, per farla aprire da quel suo circolo di solitudine. Inizialmente la Toyama non sapeva come comportarsi dato che la signorina Shiho se ne stava sempre sulle sue, non sorrideva mai ed era sempre fredda. Un giorno, seccata da questo comportamento Kazuha si avvicinò alla ragazza in maniera minacciosa:
“Ora mi spieghi che problemi hai!” le urlò.
“Chi io?” domandò stupita Shiho.
“Si tu! Forse non sono degna di ascoltare la sua voce?” le chiese con aria di sfida Kazuha.
“Come?” la giovane scienziata la osservò per diversi secondi per poi scoppiare a ridere.
La donna del Kansai la guardava con occhi spalancati per poi incominciare a ridere anche lei.
Mai nessuno aveva cercato di avvicinarsi alla giovane scienziata. Erano tutti intimoriti dal suo comportamento freddo. Shinichi le aveva ripetuto tante volte di essere più dolce ma lei gli rispondeva sempre che chi voleva far parte della sua vita, l’avrebbe dovuta accettare per quello che era. E così è stato, la giovane del Kansai non si è lasciata intimorire, così tra le due è nata una grande amicizia.“No, seguiamola!” sentenziò Heiji.
Così i due iniziarono a seguirli. Le due figure erano entrambi avvolti dal nero, lui con un normale pantalone e camicia a maniche corte nere, mentre lei indossava un aderente vestitino corto, sempre nero, che metteva in evidenza le sue forme.
“Se continui a fissarla in quel modo ti riempio la faccia di schiaffi…” disse borbottando Kazuha.
“Dai amoruccio non essere gelosa, dopotutto lei è la ragazza del mio migliore amico. E’ nostro dovere tenerla d’occhio…” cercò di giustificarsi il detective.
“Sisi certo… Aspetta un attimo!!! Ma dove sono finiti?!” chiese la donna guardandosi attorno.
“Dannazione! Proviamo a vedere in quel vicolo… Saranno andati sicuramente in quella direzione, se no li avremmo visti” detto questo i due si avviarono.
“Ma qui non c’è ne…” iniziò a dire il detective quando improvvisamente fu colpito alla nuca per poi cadere a terra.
La ragazza al suo fianco stava per urlare, ma una figura alle sue spalle gli mise una mano davanti alla bocca per impedirglielo: “Kazuha ti conviene stare zitta” le disse una voce fredda.
“Perché fai questo? Che succede Shiho?” chiese la donna lacrimante.
“La vera domanda è perché ci seguivate!?” rispose la donna in nero con aria sprezzante.
Kazuha cercò di avvicinarsi ad Heiji ma fu bloccata dalla scienziata, la prese per i polsi e la bloccò vicino al muro puntandole una pistola alla tempia: “Non muoverti!”
“Sherry cosa dobbiamo farne di loro?” chiese l’uomo che aveva aggredito Hattori.
“Ginger ho bisogno di un favore… Lasciali andare e soprattutto ti prego, Lei… Non deve sapere niente! Farai questo per me?” chiese la scienziata, con stupore di Kazuha in tono implorante.
“Va bene, non preoccuparti” detto questo la scienziata gli lanciò un paio di chiavi e l’uomo si avviò verso un appartamento che si trovava a pochi passi da loro.
La scienziata si rivolse a Kazuha: “Mi dispiace, cosa credevate di ottenere seguendoci?”
“Shiho perché? Insomma io non capisco… Ci devi delle risposte, sai Shinichi cosa sta provando?” ad udire quel nome la Miyano bloccò la donna immediatamente.
“No, io non devo delle risposte a nessuno. Queste sono cose in cui voi non dovreste proprio mettere piede. Hai idea di cosa sarebbe potuto accadere se il mio compagno non era lui?” disse indicando la direzione in cui l’uomo era andato via. “Voi non capite. Ora che Heiji si sarà ripreso, costringilo a rinunciare a questa storia. So che sarà difficile… In questo è identico a Shin” disse queste parole sorridendo ma una lacrima scese dal suo viso angelico.
“Shiho ti prego lasciati aiutare…” dicendo questo Kazuha l’abbracciò.
“Questo è impossibile, non lo permetterò!” dopo essersi staccata dal suo abbraccio le disse: “Ti prego abbi cura di te… E non rivelare ciò che hai visto oggi” dopodiché sparì anche lei.
La donna si mise a sedere a terra, portandosi in grembo la testa del suo ragazzo. Ormai erano quasi le 10 quando il cellulare della Toyama squillò.
Dopo essersi scandita la voce, ormai rauca per aver pianto rispose: “Ciao Ran”
“Kazuha state arrivando? Volevo avvertirti che sono da Shinichi, va bene per voi se ci vediamo qui da lui?” chiese l’amica.
“Si va bene Ran, però volevo avvertirti che arriveremo un po’ più tardi. Abbiamo perso il treno” le disse la donna senza rivelargli l’accaduto.
“Oh si va bene… Ma è successo qualcosa? Ti sento strana” rispose la Mouri notando che qualcosa non andava.
“No niente, poi ti spiego quando arriviamo… Ma ehm cosa ci fai da Shinichi?” chiese Kazuha pensando a quel particolare.
“Beh…” incominciò imbarazzata Ran “Nulla di cui pensi. A dire la verità stiamo indagando su Shiho, abbiamo delle novità”.
“Oh…” la Toyama non sapeva cosa rispondere, quando poi vide che Heiji stava per riprendere i sensi concluse la conversazione dicendo che si sarebbero visti nel pomeriggio.
“Ciao amore, come ti senti?” chiese preoccupata Kazuha.
“Come qualcuno che ha appena preso una botta in testa! Ouh!” rispose massaggiandosi la testa. “Si può sapere cosa è successo?”
“Ti spiego tutto in viaggio, abbiamo un treno da prendere” disse la donna.
CONTINUA
Sappiamo chi c’è dietro a questa storia!