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Magic Xmas, ...in viaggio...

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KiarettaScrittrice92
view post Posted on 25/12/2012, 21:58 by: KiarettaScrittrice92     +1   -1
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Black Lady

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Ecco qua il mio regalo di Natale per voi.
Aspettavate con ansia tutto il vecchio gruppo al completo perciò eccovi accontentati. Sperando che questo capitolo vi piaccia come tutti gli altri.
Ringrazio il mio collega e mio fratello per i commenti, e spero che anche le mie due lettrici femmine recuperino con calma il capitolo perso.
Ora vi lascio tranquillamente leggere.
Buona Lettura ^_^

Festa a sorpresa
festaasorpresa



Il citofono suonò, mi avvicinai all'ingresso e alzai la cornetta rispondendo che sarei scesa subito. Riappesi la cornetta e presi il mio solito cappotto grigio, presi la borsa e aprii la porta.
"Ciao, io vado!" urlai.
"Bene, divertiti!" rispose mia madre.
Mi chiusi la porta alle spalle e scesi le scale.
Dietro al portone di vetro vidi lui, nel suo elegante cappotto bianco, con un bellissimo sorriso.
Aprii il portone e il freddo pungente della sera m'investì il viso, e tirò fuori dalla mia bocca una nuvoletta bianca accompagnata da un'esclamazione di protesta.
Kaito per tutta risposta mise le sue mani sulle mie guance, erano calde, probabilmente perché le aveva tenute in tasca tutto il tempo, poi con un gesto veloce mi baciò.
Non l'aveva ancora fatto da quando ci eravamo rivisti e devo ammettere che quella sensazione mi mancava molto.
Ricambiai quel bacio, sentendomi finalmente felice. Il mio cuore batteva all'impazzata, come se fosse la prima volta che toccavo le sue labbra con le mie, come se fosse la prima volta che le nostre lingue s'incrociavano inseguendosi e facendosi spazio l'una nella bocca dell'altra.
Non so quanti secondi effettivi rimanemmo lì, ma il portone alle mie spalle si era appena chiuso sbattendo con un fragoroso tonfo. Solo in quel momento ci staccammo l'uno dall'altra e lui mi guardò coi suoi bellissimi occhi azzurri.
"Buon Natale piccola mia!" mi disse sorridendo.
Arrossii e ricambiai l'augurio, poi lui mi porse il suo braccio, con un gesto galante. In tutta risposta io gli presi solamente la mano facendogli capire che per me non doveva essere l'affascinante gentiluomo che ammaliava tutte le sue fan, ma doveva rimanere sempre lui, semplice, sensibile e protettivo come lo conoscevamo solo io e Aoko.
Ci dirigemmo alla macchina, la stessa Mercedes rossa che lo aveva portato a casa mia il giorno prima. Sebbene gli avessi fatto capire che non avevo bisogno delle sue galanterie, mi aprì lo sportello dalla parte del passeggero e aspetto che mi accomodassi per chiuderlo e andare dal lato del guidatore.
Per vari minuti in macchina regnò il silenzio più totale. Non so per quale motivo, se era per l'imbarazzo o per il troppo tempo passato l'una lontana dall'altro. Sta di fatto che gli unici rumori che coprivano quel maledetto silenzio erano quelli che venivano da fuori l'abitacolo. Decisi io di rompere quella quiete insopportabile.
"Allora, dove mi porti a mangiare?" chiesi girandomi verso di lui.
Sorrise continuando a guardare la strada. Conoscevo il significato di quel sorriso, aveva in mente qualcosa e probabilmente non mi avrebbe non mi avrebbe detto niente riguardo a quel misterioso appuntamento finché non fossimo arrivati a destinazione. Feci finta di non capire quel sorriso e ribadii la domanda:
"Allora mi rispondi o no?"
"Ti piacerà vedrai." rispose questa volta.
Non passò molto da quella breve frase, che la macchina rallentò, infilandosi tra due auto. Kaito spense il motore e aprì lo sportello per uscire, lo imitai facendo altrettanto e il freddo m'investì nuovamente il volto. Rimasi lì ferma finché non mi raggiunse.
"Scusami..." mi disse semplicemente.
"Per cosa?" chiesi sempre più confusa.
Lui per tutta risposta si mise dietro di me e, con la solita delicatezza che accompagnava sempre i suoi movimenti e i suoi gesti nei miei confronti, mi mise una benda sugli occhi, coprendomi la vista.
"Oh andiamo, è proprio necessario?" chiesi un po' turbata.
Avevo sempre odiato non riuscire a vedere cosa avessi attorno era una sensazione che mi faceva venire un maledetto groppo in gola, che non se ne andava finché non tornavo a vedere.
Non ricevetti nessuna risposta, ma poco dopo sentii la sua mano prendere la mia e trascinarmi avanti.
"Kaito se prendo un lampione, ti uccido!" protestai nervosa.
"Non lo permetterei mai." sentii la sua voce così vicino a me ed ebbi un brivido.
Non ricordo bene quanto tempo passò, a me sembrò un eternità, ma probabilmente non era passato più di un minuto.
"Siamo arrivati ora aspetta." disse facendomi voltare.
Sentii i suoi passi allontanarsi un po' e poi tornare indietro.
"Segui la mia voce." mi disse con quel tono divertito che ogni volta m'insospettiva.
Mi prese entrambe le mani e mi condusse avanti, poco dopo si fermò e mi annunciò due scalini. Feci altri dieci passi, poi ci fermammo.
"Sei pronta?" mi chiese, era dietro di me.
Subito dopo quella frase, mi tolse la benda dagli occhi. Per un attimo rimasi accecata dalla luce, in quell'attimo sentii diverse voci gridare all'unisono:
"Sorpresa!"
La mia vista ritornò, e subito riuscii a distinguere ogni minimo dettaglio di ciò che avevo davanti.
Era una sala molto grande, dalle pareti rosa pallido. Due di queste pareti ad angolo avevano lunghi tavoli imbanditi di ogni tipo di stuzzichini.
Non ebbi tampo di vedere altro, perché qualcuno si era lanciato verso di me e mi aveva buttato le braccia al collo.
"Sono contenta di rivederti amica mia." mi sussurrò all'orecchio.
Ricambia l'abbraccio, sorridendo subito. Abbracciata a le vidi tutti gli altri partecipanti a quella strana e particolare rimpatriata.
C'erano tutti, tutte quelle persone che non vedevo da un anno e che avevo riconosciuto una per una nella foto di gruppo che avevo visto quella stessa mattina. Il mio sguardo poi incrociò quello azzurro e penetrante di lui che mi sorrise e mi fece un cenno di saluto con la mano destra da cui notai un leggero bagliore. A quella vista ricordai cos'era cambiato in quell'anno e che significato avevano quelle foto.
Mi allontanai da lei e gli afferrai la mano destra, al suo anulare brillava un bell'anello in oro bianco. Sorrisi compiaciuta a quella vista e lei ricambiò il sorriso.
"Ci dovevi essere Kiaretta, è stato un giorno davvero assurdo." disse poi.
"Immagino. - sorrisi divertita - Mi dispiace davvero non esserci potuta venire."
A quelle mie parole si avvicinò anche lui, avvolgendo quella che ormai era sua moglie da ormai tre mesi.
"Ciao Kiaretta." mi salutò, questa volta seriamente.
Ricambiai il saluto, felice di rivederlo.
Devo ammettere di ricordare, in quei pochi istanti il mio più totale imbarazzo. Non sapevo, e non so tuttora, il perché di quella mia improvvisa timidezza. Probabilmente per il troppo tempo passato o forse perché ero sconvolta da ciò che stava accadendo.
"Abbiamo una proposta da farti." disse lei, poi lanciò un'occhiata al compagno che continuò al posto suo.
"Abbiamo aspettato un po' di tempo, e abbiamo deciso di fare una luna di miele un po' diversa dal solito. La nostra proposta è questa... Verresti con tutti noi - e indicò con un ampio gesto tutta la sala - in Australia, per festeggiare il capodanno e ovviamente anche il nostro anniversario?"
Rimasi sconvolta da quella proposta. Ecco perché quella richiesta di Kaito a mio padre durante il cenone di Natale ed ecco perché quel post scriptum nella lettera di quella mattina. Mi sembrava di essere finalmente tornata in Giappone dai miei unici veri amici.

____________________

Spero che la preparazione a ciò che accadrà vi sia piaciuta. Ovviamente nel prossimo capitolo rivedremo tutto il gruppo e non solo.
Infatti il prossimo capitolo sarà uno dei miei capitoli speciali che ci saranno un po' di volte in questa ff.
La prossima volta vi spiegherò bene come funzionano.
Grazie a tutti.
 
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246 replies since 10/12/2012, 08:33   3143 views
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