Detective Conan Forum

Magic Xmas, ...in viaggio...

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KiarettaScrittrice92
view post Posted on 2/3/2013, 22:15 by: KiarettaScrittrice92     +1   -1
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Black Lady

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Bene... finalmente ci sono riuscita.
Ecco qui un nuovo capitolo per voi. Come potete immaginare siamo agli atti finali, ma non pensate che la fan fic sia agli sgoccioli, perché come penso avrete notato, in questa fanfic sto molto attenta a descrivere ogni singolo istante... e il tempo scorre molto lentamente.
Ora senza ulteriori indugi vi lascio al capitolo.
Buona Lettura ^_^

Un caloroso benvenuto

uncalorosobenvenuto



Erano da poco le sei del mattino quando, ancora un po' assonnato, scesi per primo le scale.
Con molta calma mi diressi verso la cucina iniziando a tirare fuori la roba per fare colazione.
Solo poco dopo mi accorsi che nella stanza c'era qualcun'altro.
Su entrambi i divani bianchi si erano addormentati i miei due amici italiani. Sul tavolino in mezzo c'erano due bicchieri e una bottiglia d'acqua.
Sorrisi, provando a immaginare come avessero fatto a ritrovsarsi lì, e immaginandoli parlare in quella lingua a me sconosciuta, di cui sapevo solo qualche parola.
Mi avvicinai lentamente a loro e li scossi leggermente.
La prima a svegliarsi fu chiara, che si stropicciò gli occhi infastidita dalla luce che proveniva dalla vetrata e mettendosi a sedere.
Poco dopo anche Lodovico la seguì, imitando i suoi stessi movimenti.
"Mi spiace svegliarvi a quest'ora, visto che probabilmente avete anche dormito poco, ma dobbiamo organizzarci un minimo se questo pomeriggio vada tutto per il meglio."
La ragazza sospirò rumorosamente, alzandosi con un movimento veloce dal divano.
"Mi sa che dovrò prendermi due caffè per ripigliarmi." disse e sia io che Lodovico scoppiammo a ridere.

...***...



Era passata solo un ora da quando Shinichi ci aveva svegliati. Per la seconda volta mi ero addormentata sul divano e mi sentivo tutta indolenzita, chissà se anche il mio collega si sentiva così.
Avevamo finito di fare colazione ed eravamo tutti seduti al tavolo, nervosi e tesi come corde di violino.
"Bene, proviamo a organizzarci. - iniziò Shinichi - Innanzitutto, abbiamo solo due macchine da cinque posti ciò vuol dire che tre di noi resteranno alla villa. Ora bisogna solo decidere chi."
"Sicuramanete io e Kudo dovremmo andare." disse il nostro amico di Osaka.
"E io e Kazuha non vi lasceremo andare senza di noi." intervenne Ran.
"Bene, siamo già in quattro. Anche se preferirei che le ragazze rimanessero qui... - concluse Shinichi, ma subito fu linciato dallo sguardo tagliente di sua moglie - ..., ma non posso pretendere molto da loro, - si corresse subito - come non posso pretendere da Kiaretta di non venire." finì rivolgendosi a me, che risposi con un cenno di testa.
"Se viene Chiara, vengo anche io." intervenne il mio unico compaesano.
"Ok, direi inoltre che Koriko e Alice saranno utili, visto che hanno avuto più esperienza in questo genere di cose... Mancano due posti."
"Vengo io!" disse Shiho col suo tono di voce pacato.
"Beh allora..." Eisuke non riuscì a finire la frase, perché la fidanzata lo bloccò scuotendo la testa e rispondendo automaticamente a ciò che stava per dire.
"Mi spiace Eisuke, ma è molto meglio se tu non vieni." chiarì poi a parole.
"Ma io..." di nuovo non finì la frase, ma questa volta fu Shinichi a interromperlo.
"No Eisuke, Shiho ha ragione... Senza offesa, ma tu saresti solo d'intralcio."
"Ma..."
"Dai, rimaniamo io e Bianca con te. - gli sorrise Sonoko, che poi si rivolse al suo fidanzato con un aria un po' più preoccupato - Kiku, promettimi che ritornerai sano e salvo."
"Ritorneremo tutti, Sonoko, anche Kaito!" disse Ran decisa, rassicurando l'amica.
"Bene, ora che sappiamo chi viene, dobbiamo decidere chi terrà le pistole." disse mettendo il sacchetto grigio sul tavolo.
"Io e Ran non ne abbiamo bisogno." disse subito Kazuha.
"Beh, Kudo, io direi che almeno tu ed io ne dovremo avere una a testa."
"Sì, va bene... E le altre due?" disse e per caso posò lo sguardo su di me.
"Non ci pensare nemmeno, io quel maledetto aggeggio non lo voglio nemmeno toccare. Mi è bastato una volta."
"Io ho una buona mira, e sono anche abituata ad usarla." intervenne Alice.
"Bene un'altra è tua... e la quarta? Shiho sbaglio o anche tu hai una mira niente male?" chiese rivolgendosi alla giovane scienziata.
"Sì, me la cavo..."
"Perfetto! Allora direi che dopo pranzo partiamo."

...***...



Erano le due e qualcosa, del pomeriggio, quando arrivammo al Giardino.
Rimanemmo tutti stupiti, da cosa ci si parò davanti e probabilmente se fossimo stati normali clienti del locale avremmo apprezzato molto di più quel maestoso edificio color smeraldo, con l'enorme insegna gialla con su scritto Golden Garden Restaurant.
"Assurdo, un ristorante..." disse con un'espressione stupita sul volto, la nostra amica italiana.
"Già..." dissi io, guardato quell'imponente edificio.
Qualcuno mi picchiettò sulla spalla.
"Ehi Kudo, tieni..." mi sussurrò Heiji porgendomi un paio di manette nuove di zecca.
"Ma dove...?"
"Erano di mio padre, me le ha regalate quest'estate per il diploma. Usale..."
"Grazie Hattori!" risposi sorridente e prendendo i due anelli metallici dalla sua mano.

...***...



Entrammo.
E lo spettacolo all'interno fu ancora più sconvolgente di quello esteriore.
Era un locale molto simile al bar di Tokio. Luci al neon verdi e oro illuminavano tutto. Sulla destra c'era un bancone per i drink mentre sul lato sinistro vi era una scala in legno scuro che probabilmente saliva al secondo piano del ristorante.
Tutto il resto del locale era costellato di tavoli rotondi con variopinte tovaglie di ogni colore.
A noi si avvicinò un ragazzo biondo dagli occhi verdi. Vestiva con un completo lilla e all'occhiello portava quella che mi sembrava una bellissima fresia viola.
"La rosa rossa, immagino..." disse il ragazzo e a quelle parole Shinichi strinse il pugno.
"Sì!" rispose.
"Seguitemi!" ci impose il ragazzo e noi facemmo come richiesto.
Ci portò a una porta vicino ai bagni, dove ovviamente c'era scritto a caratteri rossi PRIVATE.
"Entrate..."
Noi ubbidimmo, ma come dovevamo aspettarci, la porta si chiuse alle nostre spalle e il ragazzo, dall'altro lato, girò la chiave nella toppa con un sonoro clangore.
Le luci si accesero di colpo illuminando un ampio e immenso corridoio deserto e poco dopo una voce rimbalzò da una parete all'altra di esso, sputata fuori dai vari altoparlanti posti lungo il corridoio.
"Bentornati al Giardino, cari fiorellini sperduti..."
Appena sentii la voce fredda di quella perfida ragazza la mia mano scattò istintivamente verso quella della persona più vicina a me che era quella del mio collega.
Lui capì la situazione e non si mosse, né scostò la mano, anzi me la strinse leggermente rassicurandomi, mentre la sua voce continuò.
"Siete liberi di girare per l'edificio, ma ovviamente non garantirò per la vostra incolumità. - sentimmo la sua risata cristallina e poi - Divertitevi! E buona caccia!"

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Chiedo scusa per l'immagine ma ho dovuto arrangiarmi.
Spero però che il capitolo vi sia piaciuto.
Grazie mille.
 
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246 replies since 10/12/2012, 08:33   3143 views
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