In tempo record rispetto al solito, sono riuscita a scrivere un nuovo capitolo.
Quindi mi accingo a postarlo.
Spero che Simona riesca a recuperare tutti questi capitoli.
Buona Lettura
Senza paura
Lodovico aveva appena svoltato l'angolo e io ero, finalmente, rimasta da sola con lui.
Continuava a puntarmi addosso la pistola, ma questa volta ero tranquilla. Non avevo nessuna intenzione di farmi prendere dal panico. Davanti a me avevo il ragazzo più importante della mia vita e non m'importava se non si ricordava di me. Mi bastava guardare i suoi sfavillanti occhi azzurri, per sentirmi al sicuro, anche se in quel momento il pericolo era lui.
Lo guardai e gli sorrisi, poi senza nessuna preoccupazione, mi sedetti a terra e incrociai le gambe.
Lui mi guardò sbigottito, forse pensava che fossi pazza a sedermi tranquillamente davanti a una persona che mi stava puntando una pistola.
"Che cosa ti ha raccontato di me Giada?" chiesi guardandolo il più naturalmente possibile.
Lui all'inizio rimase un po' stupito, poi con quella che sembrava riluttanza parlò.
Risentire la sua voce, mi mise i brividi.
"Ha detto che, un anno fa, sei stata tu a uccidere i miei genitori..."
Strabuzzai gli occhi. Quello era stato davvero un colpo basso, che sinceramente non mi aspettavo nemmeno da lei.
Scoppiai a ridere, non so se per il nervoso o per l'assurdità di ciò che aveva detto.
"Kaito, i tuoi genitori sono morti quasi sedici anni fa, e io non solo non ti conoscevo ancora, ma avevo solo cinque anni."
"Sei una bugiarda!" urlò lui nervoso.
Vedevo le sue mani che tremavano nel puntarmi addosso quella maledetta pistola.
"Non ti mentirei mai Kaito... - ed era vero - Piuttosto, sei sicuro che non lo sia Giada?" dissi cercando di aprirgli gli occhi.
"No! Lei è stata l'unica a starmi vicino quando ero privo di coscienza, senza di lei sarei ancora in un letto."
"Quindi secondo te per quale motivo avresti perso la memoria?" chiesi incuriosita.
"Per lo shock, di ciò che mi hai fatto!"
"E tu ti fidi ciecamente di Giada? Non pensi che, per essere sicuro di quello che è successo, dovresti sentire l'altra campana?"
Lui sbuffò divertito.
"E come faccio ad essere sicuro che non sei tu a mentire?"
Mi alzai di nuovo e lo guardai con sguardo sincero.
"Non ti chiedo di credermi. Io ti racconterò la mia versione e l'unica cosa che ti chiedo è di gettare quella pistola. In fondo io sono disarmata." dissi alzando le mani e mostrandogliele.
Lui all'inizio esitò anche solo ad abbassare l'arma che era ancora puntata su di me, poi un po' nervoso la buttò a terra e con un calcio all'indietro la lanciò lontano dalla portata di entrambi.
"Parla!" disse poi.
Io senza esitazione mi avvicinai a lui che, un po' atterrito, fece un passo indietro.
Quando fui di fronte a lui, gli posai una mano sulla guancia e lo vidi rabbrividire.
Nei suoi occhi stava accadendo qualcosa. Quello sguardo azzurro sembrava spaventato e triste allo stesso tempo.
Poi però qualcosa ci distrasse entrambi.
"Kudo, pensavi davvero che ti avrei sottovalutato in quel modo? Io so esattamente come trattarvi e come incastrarvi. Mi dispiace, ma siete caduti in trappola, mia cara rosa rossa."
Il terrore prese di nuovo il sopravvento e per un attimo dimenticai in che situazione ero.
"Shi..."
Non ebbi neanche il tempo di finire il nome.
Kaito con un movimento veloce del piede destro, colpì il mio sinistro facendomi perdere l'equilibrio.
Caddi con la schiena a terra e lui su di me.
Eravamo nella stessa posizione di tre giorni prima sul letto della villa.
Solo che questa volta le mani di Kaito erano intorno al mio collo.
"Kaito... che fai?"
"Vendico i miei genitori..."
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Tan tan taaaaaan! XD
Vi lascio un po' di suspance^^
Spero comunque che il capitolo vi sia piaciuto =)
Grazie mille.
