Eccomi qua... finalmente su carta ho recuperato di qualche capitolo.
Allora spero che fino ad ora la fanfic vi stia piacendo. Anche perché vi aspettano ancora molte sorprese.
Vi devo ringraziare nuovamente per i bellissimi commenti che mi lasciate, sono sempre un'emozione bellissima, soprattutto per gente come me che ama scrivere, sentire di avere dei lettori che apprezzano è davvero una soddisfazione enorme.
Ora vi lascio al capitolo.
Buona Lettura
Indagando
Finalmente rividi il giovane scrittore dagli occhi verdi riscendere le scale. Sembrava avere l'aria un po' più tranquilla.
Quando arrivò all'ultimo gradino, rispose automaticamente alla domanda che avevo sulla punta della lingua.
"Si è addormentata."
Tirai un sospiro di sollievo, sperando che almeno nel mondo dei sogni avesse trovato un po' di pace.
Poi mi rivolsi, finalmente, ai miei compagni che sembravano sconvolti quanto me.
"Che facciamo ora?" chiese Sonoko sedendosi su uno dei divani bianchi.
"C'è solo una cosa possibile da fare, - disse il mio amico precedendomi - dobbiamo scoprire dove si trovano e soprattutto cos'hanno fatto a Kaito."
"Ma come?" gli chiese subito Kazuha che gli stava sempre a fianco.
Entrambi scoppiammo a ridere, poi Heiji parlò.
"Stai dicendo sul serio? - chiese - Insomma Kazuha, che domande fai?" poi si rivolse a me mostrandomi due oggetti che aveva in tasca.
Alla vista di quegli oggetti il mio cervello si attivò come al solito.
Era sempre stata una sensazione spettacolare, che mi metteva i brividi ogni volta. Ormai era una cosa che la mia testa faceva in automatico, mi sembrava di poter percepire i neuroni che si connettevano l'un l'altro per darmi la soluzione che cercavo.
Scattai come una molla e mi diressi di corsa alla spiaggia.
Non passò molto tempo che lo trovai. Aveva fatto un piccolo foro nella sabbia bianca, che l'aveva un po' infossato, i suoi facendo scurire i granellini attorno, per via del calore emanato da esso.
Tornai dentro casa con quel piccolo cilindro a punta in mano, rivolgendomi direttamente al mio amico.
"penso che innanzitutto dobbiamo trovare l'ospedale in cui Kaito è andato per trovare Aoko e capira cosa è successo lì." dissi mettendo anche il piccolo proiettile, nella mano più scura della mia.
"Ma Sidney è enorme, e non la conoscete neanche! Come farete a trovarlo?" chiese Ran.
La risposta arrivò subito, ma né da me né da Heiji.
"Io ho visto sia il nome dell'ospedale, che l'indirizzo." era stata Bianca a parlare.
...***...
Una delle due macchine, che Shinichi aveva affittato per questo viaggio, stava sfrecciando per la strada con noi a bordo.
Io ero da sola nel sedile posteriore, nel posto al centro così da vedere bene la strada anche io.
Davanti, nei posti anteriori della macchina, c'erano loro due. Al posto del passeggero c'era il detective di Osaka, che teneva aperta davanti a sé una mappa della città, dando così istruzioni su dove andare. Nel sedile a fianco, con le mani sul volante c'era lui.
Quel ragazzo che per più di un anno era riuscito a rubarmi il cuore, che sentivo ancora martellare in petto se incrociavo il suo sguardo azzurro e magnetico. Persino ora, che di fianco a me, da ormai un anno, avevo una persona splendida che mi amava davvero e mi faceva sentire importante, il mio cuore confermava la regola che il primo amore non si scorda mai.
Arrivammo dopo una buona mezz'ora davanti all'ospedale, e altri cinque minuti li impiegammo per trovare parcheggio.
Poi finalmente entrammo dentro quell'enorme struttura che odorava di alcool e detergente. Ci avvicinammo al bancone della segreteria e lui, con un inglese perfetto e un tono spigliato, le si rivolse educatamente.
"Mi scusi, per caso ieri mattina è passato un ragazzo molto simile a me? Capelli più chiari e arruffati...
"Sì sì, è venuto per trovare la sua amica, lei gli aveva lasciato questo biglietto." disse lei porgendoci un fogliettino bianco.
Shinichi le prese il foglietto dalle mani e lo lesse velocemente.
"Posso tenerlo?" chiese poi.
"Certo!" rispose la segretaria senza nessuna esitazione.
"Senta, potremmo andare in quella sala?" chiese mettendosi il foglio in tasca.
A quelle parole, però, la giovane donna impallidì e scosse la testa.
"Mi spiace, - chiarì - ieri il dottore mi ha ordinato di non fare entrare nessuno fino a quando non torna, neanche gli inservienti."
"Le assicuro che lasceremo tutto com'é, ma ne abbiamo davvero bisogno..."
"Beh, ma io..." attaccò lei, ma fu subito bloccata dal detective con la pelle scura.
"Sa, il fatto è, che il nostro amico ha dimenticato l'anello di fidanzamento con cui avrebbe dovuto fare la proposta di matrimonio alla sua ragazza." disse con tono sicuro e innocente allo stesso tempo.
A quelle parole si illuminarono gli occhi alla donna per l'emozione e trattenni la risata, per poi accennare solo un leggero sorriso.
"Ah beh, allora, penso che per una cosa del genere si possa fare un'eccezione. Vi accompagno..." concluse poi, uscendo da dietro il bancone e facendoci strada.
La poverina ci diede le spalle non vedendo i due amici che si scambiavano il cinque compiaciuti, mentre io li guardavo divertita.
...***...
"Grazie milla signorina!" dissi con un ampio sorriso voltandomi verso di lei.
"Di nulla. - disse ricambiando il sorriso - Avvisatemi quando avete finito." poi si chiuse la porta alle spalle, lasciandoci soli nella sala.
"Amico mio - disse Heiji quando mi voltai - ho come l'impressione che ci abbiano sottovalutato."
Capii subito cosa intendeva lui.
Quella stanza era il perfetto principio di un'indagine. Tutto era rimasto come lo avevano lasciato e questo è il più grande errore che un criminale può commettere.
Sorrisi divertito, pensando che quella volta non ci saremmo fatti fregare tanto facilmente.
Ogni oggetto, ogni alone, ogni piccola macchia in quella stanza mi descriveva perfettamente cosa era successo la mattina del giorno prima. Ogni singola azione, ogni singolo movimento delle quattro persone che si erano ritrovate in quella stanza erano scritte indelebilmente.
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Lo so è un po' tardi, e mi sa che molto probabilmente dovrò aspettare domani per i primi commenti, ma ci tenevo a postarvi questo nuovo capitolo.
Spero che vi sia piaciuto.
Grazie mille.